accesi i riflettori sulle criticità del bilancio comunale, sulle sue asfittiche casse, e sul timore di un potenziale default. Paure che, in ogni modo, il sindaco Pompeo Molfetta ha cercato di fugare presentando l’esatto quadro economico dell’ente con un incipit: “La situazione economico-finanziaria dell'Ente è stazionaria, ma non siamo fuori dal tunnel perché le misure di risanamento sono parzialmente partite e i risultati si potranno giudicare solo nel medio lungo termine se persiste la determinazione e la responsabilità di tutti”, ha spiegato il primo cittadino. “Il risanamento del bilancio non è semplice e presuppone un cambio culturale radicale a 360° che deve coinvolgere tutti: dal sindaco ai suoi assessori che sono il primo input a nuovi e magari non programmati impegni di spesa, agli uffici finanziari che debbono costantemente coordinare e monitorare i centri di costo, alla struttura tecnica che deve uniformarsi al cambiamento imposto dall'armonizzazione e che deve imparare a produrre un monitoraggio costante delle entrate e delle spese di settore per dare contezza agli uffici finanziari della situazione in tempo reale”, ha esordito Molfetta per cercare di chiarire la reale situazione presente in Comune. Il sindaco, in ogni modo, non ha nascosto che per migliorare la situazione finanziaria “c'è bisogno di tempo, perché vi sono condizioni oggettive che frenano la ripresa economica e finché c'è la contrazione dei trasferimenti correnti ed il mancato introito delle tasse non ci può essere alcun risanamento”. Il sindaco ha precisato, anche, che “il risanamento può essere affidato alla riduzione della spesa corrente poiché questa oltre un certo limite non può andare se si vuole governare in condizione di pace sociale”. Ed ha aggiunto: “Pensate a cosa vorrebbe dire se noi adottassimo in maniera drastica le linee guida regionali per i servizi rivolti ai disabili o agli anziani o ai diseredati scoppia la rivoluzione sociale e l'amministrazione muore soffocata dall'opposizione sociale prima che da quella politica”. Secondo Molfetta i tagli o i sacrifici richiesti debbono essere graduali e non colpire acriticamente tutti come si potrebbe fare magari aumentando su tutti la pressione fiscale introducendo nuovi balzelli. “Per onore di verità – ha continuato - gran parte delle criticità che si rincorrono nel tempo io li ho segnalate in tutte le sedi proprie molto prima della sentenza della Corte. Li ho segnalate in Consiglio comunale e nelle commissioni consiliari in occasione dell'approvazione del bilancio di previsione 2016-18 e dei consuntivi 2015/16/17 ed in ogni occasione d'incontro con le istituzioni pubbliche”. Appunti che Molfetta rivolge ai suoi alleati di governo che oggi hanno fatto emergere con forza la criticità finanziaria dell’ente locale. “Li ho comunicati all'intera cittadinanza nella festa patronale del 2016 ed in ogni altra occasione utile”, ha precisato -. Credo di aver rappresentato, per la prima volta senza infingimenti, la gravità di una situazione che se non adeguatamente corretta avrebbe portato l'ente al default. Mi rendo conto che a quel tempo sarò sembrato ai più un eretico che bisognava zittire. Costato con qualche riserva che oggi al contrario si è scatenata una sorta di frenesia collettiva o di panico a scoppio ritardato che non si spiega. Questa la linea politica adottata fin qui con grande fatica e con grande senso di responsabilità”.
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