La segretaria Camusso (Cgil) a Mesagne per parlare di lavoro

Ottobre 31, 2018 1814

camusso susanna Inutile dire che il momento maggiormente atteso nel 18esimo congresso provinciale della Cgil

è stato l’intervento del segretario generale nazionale, Susanna Camusso. Lei ha ascoltato per ore tutti gli interventi dei segretari, dei delegati, degli ospiti e poi ha raccordato il tutto partendo dalla disuguaglianza presente in Italia. Sono le disuguaglianze economiche a causa della concentrazione della ricchezza. Il ceto ricco che diviene sempre più ricco, il ceto medio sempre più fragile mentre aumentano i poveri e i bassi salari. Secondo la segretaria Camusso “le continue disuguaglianze rappresentano un freno al sistema di sviluppo dell’Italia. Ecco perché la Cgil deve dare risposte proprio ai più deboli, quelli che oggi si sentono dimenticati, in maniera tale da dare sicurezza a tutti e abbattere le disuguaglianze”. “Una civiltà coesa – ha detto Susanna Camusso – è quella dove si può progettare lo sviluppo socio-economico”. Poi la segretaria ha testimoniato come su tale argomento “c’è una evidente frattura tra Nord e Sud che non è da addebitare ai quattro mesi dell’attuale governo, che in ogni modo li sta aggravando, bensì è da ricercare nel tempo”. “L’Italia – ha spiegato - non ha una crescita di produttività adeguata perché tanta parte del nostro sistema d’impresa si è lasciato affascinare dall’idea di un profitto facile e a breve termine. Ha sostituito l’investimento a lungo termine con la finanza speculativa. Da un altro punto di vista siamo in ritardo soprattutto nelle infrastrutture innovative”. Ed ancora: “Manca un legame forte tra ciò che i servizi offrono e l’innovazione d’impresa. Nel nostro Paese si continua a pensare che le infrastrutture siano solo ponti, autostrade o ferrovie e si dimenticano le infrastrutture digitali e quelle dei servizi, assolutamente insufficienti. Abbiamo poi disuguaglianze di reddito perché si è progressivamente affermata una cultura non solidaristica di svalorizzazione del lavoro”. Così, mentre la segretaria Camusso ha fatto notare che per essere integrati in Europa ci vuole un sistema di collegamento efficace “basti pensare – ha detto – come è difficile muoversi dalle coste dell’Adriatico a quelle del Tirreno, e una qualità di vita differente che devono colmare gli attuali divari”. Il discorso non poteva poi cadere sulla politica del governo nazionale giallo-verde. “Dobbiamo constatare – ha continuato la segretaria – che l’attuale governo è un soggetto che ha proposto un blocco sociale fatto da coloro che pensano che evadere è bello e da coloro che pensano che più si è ricchi e meno si deve pagare”. Il riferimento è alla flat tax che per la Camusso “è tra le misure più sbagliate ed inadeguate”. Su Quota 100 la segretaria ha detto che “guarda a una parte del mondo lavorativo che è stata trattenuta al lavoro da una legge che ha improvvisamente innalzato i limiti per tutti e ha prodotto molta ingiustizia”. Nel documento di programmazione economica e finanziaria “non ci sarà quota 100 – ha rilevato la segretaria della Cgil – ci viene, quindi, il sospetto che forse non sanno come fare a gestirla. Si vede che anche su questo argomento hanno un limite e una disorganicità”. Su Quota 100 la Camusso ha bacchettato anche la sinistra. “La sinistra – ha precisato - deve distinguere tra le cose che non vanno. Ho visto difendere la legge Fornero nel momento in cui ha creato, di fatto, problemi ai lavoratori. Quota 100, quindi, va rivista in ordine temporale ed economico al fine di superare la legge Fornero”.