io c’ero da candidato nelle fila del progetto civico di Pompeo, io c’ero anche quando nelle prime riunioni di coalizione decine di uomini e donne erano entusiaste di poter dar voce e forza a quel progetto #diamociunamano. Progetto che doveva essere coltivato e rinvigorito dalla forza del civismo con cui Pompeo in campagna elettorale aveva abbattuto il passato e i muri ideologici, credemmo, ed io personalmente credo ancora che la società civile possa e dovrà ancora essere protagonista delle sorti della nostra comunità. Le riunioni di coalizione poco dopo, nel giro di pochi mesi, si interruppero a causa di quel collante (volano della campagna elettorale) di entusiasmo che veniva meno, quella comunicazione da parte delle istituzioni che non nasceva e che non sarebbe mai nata. La sensazione che chiedere incontri ad una giunta di tecnici era più una scocciatura, andare dal sindaco a trovarlo dava la sensazione, a dir dei commenti dei miei sostenitori, di sentirsi dire…”e questu mo ce voli” magari non era cosi, ma è quello che traspariva dalle sensazioni. Sono stati, credo, queste le ragioni di un allontanamento da parte di decine e decine di sostenitori che non volevano nulla, ma solo sentirsi partecipi di un progetto in cui avevano creduto. Dopo l’allontanamento della società civile è iniziato di fatto anche l’allontanamento tra amministratori e consiglieri che inevitabilmente ha portato alla conclusione anticipata dell’amministrazione Molfetta. Queste constatazioni o lamentele sono sempre state espresse a Toni Mattarelli, fautore e aggregatore del progetto politico, il quale sin da subito ha esercitato attraverso la sua autorevolezza un unico atteggiamento, quello di mediare o fare da paciere sociale tra il sindaco, la giunta e chi voleva dare una mano. Sono dispiaciuto da quanto sto leggendo da giorni perché a mio avviso non è assolutamente una vicenda che è caratterizzata da brama di potere ma semplicemente un rapporto tra sindaco e coalizione partito bene e che doveva da programma approfondirsi attraverso il dialogo e la partecipazione e che invece giorno dopo giorno sono emersi quei muri ideologici che hanno portato al non stare più bene insieme. A Pompeo va il mio ringraziamento per il suo impegno comunque profuso e a Toni il mio incoraggiamento ad andare avanti come ha sempre fatto con correttezza e tenacia.
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