Mesagne, nessun apparentamento politico. Però pensate alla città In evidenza

Giugno 01, 2019 1780

poltrona sindaco vuotaOtto. Sono questi i giorni che separano la città di Mesagne dal 9 giugno,

data fatidica in cui avverrà la fase di ballottaggio tra Toni Matarrelli, candidato sindaco di nove liste civiche, e Rosanna Saracino, candidata sindaca del centrosinistra. In vista non c’è nessun apparentamento poiché i due candidati hanno deciso di sfidarsi con le proprie forze, senza nessun aiuto da parte delle altre coalizioni battute nella tornata elettorale dello scorso 26 maggio. Sarà un ballottaggio combattuto casa per casa, via per via, piazza per piazza e, soprattutto, social per social. Virali, infatti, sono i video postati sui network oppure su whatsApp da una parte e dall’altra delle coalizioni in causa in cui ci sono denigrazioni oppure promesse non mantenute dal rispettivo avversario politico. Addirittura si disquisisce animatamente su uno sterile grafico che riporta la conformazione del prossimo Consiglio comunale sia se vince Matarrelli sia se vince Saracino. La sola colpa è che sia stato redatto da un webmaster candidato con la lista “Insintonia”. In mezzo a tutto ciò c’è la gente comune, frastornata, delusa, indignata che sta facendo il conto alla rovescia affinché questo “stillicidio” abbia termine quanto prima. Purtroppo si può dire che a Mesagne la politica sta mostrando il suo peggiore e becero lato. Proprio su questa situazione, a dir poco incivile, è intervenuto un artigiano e precisamente un panettiere che ogni giorno si alza di notte per panificare e vendere il prodotto che servirà per pagare le utenze e i costi vari di esercizio. Uno dei tanti artigiani, imprenditori, commercianti mesagnesi che la politica, con i suoi litigi, ha dimenticato. Questa gente, che sta vivendo sulla propria pelle la crisi economica, ha bisogno di fatti e non di promesse elettorali. “Ogni giorno si fanno previsioni, si analizzano i numeri”, ha spiegato Angelo Di Monte -. C'è chi lo fa per strada e nei bar in modo rozzo e confuso, e chi invece, avendo sempre misurato le cose in grammi, lo fa in modo preciso e raffinato. Devo, però, dire che la campagna elettorale è distante dai settori produttivi di questa città. I settori della Mesagne che lavora, che produce, che crea reddito ed occupazione. La Mesagne dell'ottima ristorazione, delle accoglienti strutture ricettive, quella del profumo di pane caldo e dei cornetti appena sfornati al mattino e della gastronomia a mezzogiorno”. Ed ha continuato: “La Mesagne dei bar, delle gelaterie artigianali e dei locali notturni. Una città dove un turista in pieno agosto può ancora acquistare una bottiglietta d'acqua al suo giusto prezzo e non come in altre realtà della provincia. La Mesagne fatta di officine e artigiani pronti ad aprire la serranda anche di domenica per un milanese in panne. La Mesagne svegliata dal rumore di macchine agricole pronte a rifornire le botteghe ed i mercati rionali di prodotti freschi della terra. Già, l'agricoltura, e chi se ne ricorda più. Ecco, questa è la città che io conosco, quella al servizio dei suoi abitanti e dei suoi visitatori, quella che anche la politica dovrebbe guardare con rispetto, ammirazione ed averne cura”. Di Monte ha, quindi, fatto notare: “In fondo senza tutto questo, con il suo castello, il suo arco, la sua villa comunale, il suo parco, le sue chiese, Mesagne sarebbe solo una città fantasma. Concludo augurandomi che chiunque sia il vincitore sappia essere vicino a questa Mesagne fatta di sacrifici e sudore. E semmai non ci riusciste, non preoccupatevi, sarete come chi vi ha preceduto e non come l' eccezionalità in cui confidiamo. Buon ballottaggio”.