ai posteri come la più velenosa, nervosa e litigiosa di Mesagne. Almeno degli ultimi lustri. Con la fase del ballottaggio i toni si sono maggiormente accesi e le rispettive “tifoserie”, dei candidati sindaco, Toni Matarrelli, per le liste civiche, e Rosanna Saracino, per il centro sinistra, sono tutt’altro che rispettose dell’etica e dei cittadini. Qualche giorno fa, infatti, è stato diffuso un video su Whatsapp con due spezzoni d’interventi della Saracino, in palese contraddizione, in due momenti pre e post consultazioni elettorali. Il primo intervento è del 24 maggio in occasione del comizio conclusivo in cui aveva dato del “buffone” a Matarrelli. “La scelta è tra chi ha un’identità politica chiara, definita e chi ha fatto del trasformismo la sua ragione d’essere e oggi, pur di giustificare accozzaglie politicamente ingiustificabili (…).”, aveva dichiarato nel comizio pre elettorale la candidata sindaco del centrosinistra rincarando la dose “oppure da un feudatario paesano circondato da una corte di devoti che non potrà fare molta strada”. All’indomani del voto e del risultato, che vede il Consiglio comunale in mano alla coalizione “Insintonia, con candidato sindaco Matarrelli, durante un’intervista la Saracino aveva dichiarato: “Laddove la città dovesse decidere di affidare a me la guida io sono ben certa che le persone che sono state già elette, che sono persone per bene, stimati professionisti, c’è qualche collega, sapranno ben fare il loro lavoro per il bene di Mesagne a prescindere di chi sarà il sindaco”. Irritata la candidata sindaca si era così giustificata: “Le competizioni elettorali non si vincono a colpi di furbizia, cercando di minare la credibilità non politica ma personale degli avversari, decontestualizzando frasi e spezzoni di discorsi pubblici nel becero tentativo di evidenziare incoerenze in realtà inesistenti”, e aveva aggiunto “non è offensivo esprimere un giudizio politico negativo sulla coalizione e sul candidato sindaco che si avversa. Così come non è incoerente immaginare di avere un dialogo all’interno delle istituzioni e nell’esclusivo interesse della città anche con coloro che sono stati avversari in campagna elettorale”. “La candidata Saracino, che si scalda così per un video anonimo su Whatsapp, evidentemente non riserva la stessa attenzione ai suoi collaboratori e candidati che in maniera esplicita, sui social hanno fatto ancora allusioni becere e meschine, così come del resto in tutta la campagna elettorale: illazioni su presunti inciuci elettorali e soprattutto nuove offese personali che i mesagnesi, che sono tutt’altro che stupidi, hanno già imparato a classificare, bocciando liste e persone, confinandole nuovamente nella frustrazione delle vendette da tastiera, unico luogo evidentemente in cui riescono a esprimere i loro stravaganti pensieri”, le ha risposto spiegato il candidato sindaco Toni Matarrelli -. Quindi, le domando come pensa che io possa arginare il malcontento diffuso di tutti quelli che si sentono offesi non sul piano politico ma su quello personale? Quelli che sono stati chiamati vassalli e buffoni e che continuano a essere insultati?”. Tuttavia, nonostante questi screzi, Matarrelli è ancora convinto “che questi dieci giorni non debbano essere dedicati alle polemiche bensì alla presentazione di un’idea di città che deve essere proposta ai cittadini. Abbiamo già acquisito una solida maggioranza in Consiglio comunale, ora il nostro interesse è di far comprendere alla gente in che maniera abbiamo intenzione di governare Mesagne, in modo stabile e responsabile. Le polemiche e i veleni, come è stato fatto finora, li lasciamo agli altri”.
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