Laddove si riscontreranno degli abusi questi verranno immediatamente sanzionati, di contro, se dalle verifiche amministrative si accerterà che i provvedimenti autorizzativi di concessione del suolo pubblico non sono rispettose delle distanze di sicurezza di cui sopra, si provvederà a modificarli nel rispetto pedissequo delle norme.
Tale vicenda non fa altro che rafforzare l’idea che l’adozione di un Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche oramai non è più procrastinabile. Si pensi che dopo 33 anni dalla previsione normativa pochissime città in Italia lo hanno adottato. Questa, come più volte ribadito, è una delle priorità di questa amministrazione. Una volta attivate le commissioni consiliari e le consulte di settore, già a partire da settembre p.v., partirà un percorso partecipato con la città, in quanto è indispensabile che insieme alle Istituzioni vengano coinvolti tutti gli attori sociali del territorio, primi fra questi le associazioni che si occupano di disabilità. Il PEBA, infatti, oltre ad essere uno strumento urbanistico che ha come fine quello di rendere gradualmente accessibili gli edifici e gli spazi pubblici alle persone con disabilità anche solo parziale, genitori con passeggino, ecc. è anche una battaglia culturale e di civiltà che necessariamente dovrà coinvolgere tutti.
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