Una vera e propria epidemia da ludopatia. Una realtà economicamente depressa come Mesagne, dove la povertà aumenta e le speranze di avere una vita dignitosa diminuiscono, avrebbe richiesto che la questione fosse considerata prioritaria nell’agenda politica, tant’è che da più parti si è chiesto all’amministrazione di intervenire: l’han fatto tanti cittadini, l’ha fatto Don Pietro pubblicamente. Eppure sulla vicenda è calato il silenzio.
Capiamo che il sindaco possa decidere di ignorare LaM (notoriamente incivile), non capiamo come possa ignorare le istanze della società civile. Tutto ciò che conta sembra essere conservare lo status quo: inutile girarci intorno, se non si interviene è per non deludere quei gestori di bar, sale gioco e tabacchi che sulla “ludopatia” ci campano. Mica dobbiamo aspettare che lo dica LaM per renderci conto di cosa accade nei tabacchi o nei bar, quando ci sono tende a celare slot machine e poveri cristo intenti ad imbucare monete. O no? O li vediamo solo noi? Ma anche a non voler emanare ordinanza a limitare gli orari d’uso delle slot, perché il Comune di Mesagne non chiede all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di vigilare sul corretto funzionamento di questi apparecchi mangia soldi, così come previsto dalla legge 145/2018?
Perché - dati alla mano - aumentano i soldi spesi in scommesse, ma le entrate allo Stato restano uguali: ciò significa che in mancanza di controlli sulla regolarità del funzionamento di dette macchine, ad arricchirsi sono solo i gestori delle stesse. Sindaco, vista la sua inerzia, abbiamo altre due carte da giocare:
1. Mauro Vizzino - Consigliere Regionale, lei che è tanto vicino a Matarrelli, ha intenzione di sollecitare il sindaco a prendere provvedimenti?
2. e lei onorevole Giovanni Luca Aresta, che la legge 145/2018 l’ha votata, ha in animo di farla rispettare nel suo Comune d’appartenenza?
Attendiamo sfiduciati.
Il Direttivo de “La M”