dopo la cessione di una parte di questi ipermercati al gruppo commerciale a marchio Conad. Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la mozione, primo firmatario Gianluca Bozzetti, che impegna la Regione ad attivare iniziative e una costante interlocuzione con il Governo nazionale, con il MiSE e il Ministero del Lavoro per la vertenza Auchan e la tutela dei livelli occupazionali in Puglia. A seguito dell’accordo, chiuso nel maggio scorso tra Conad e Auchan Retail per l'acquisizione della quasi totalità delle attività di Auchan Retail Italia, i supermercati e ipermercati Auchan, Simply e Sma cambieranno logo e diventeranno di proprietà del Consorzio Conad. Pertanto, considerato che in Puglia ci sono centri commerciali a marchio Auchan a Mesagne, Taranto, Casamassima e Modugno, che impiegano oltre 600 lavoratori e che è fondamentale mantenere i livelli occupazionali, con questa mozione si impegna il presidente e la Giunta regionale ad intraprendere ogni azione utile alla tutela dei posti di lavoro a rischio e ad attivare una costante interlocuzione, anche della task force per l'occupazione, con il Governo nazionale, con il MiSE e il Ministero del Lavoro, al fine di salvaguardare i livelli occupazionali, portare all'attenzione le istanze della Puglia e chiedere un tavolo tecnico al MiSE con le Regioni interessate per discutere nel dettaglio le ricadute sui rispettivi territori. Intanto, a Mesagne il consigliere comunale del Movimento 5 stelle, Carlo Ferraro, ha invitato l’Amministrazione comunale a non concedere autorizzazioni per aperture di nuovi centri della grande distribuzione. “Da decenni – ha ricordato Ferraro - ogni giunta comunale ha portato con sé, come regalo alla cittadinanza, una o più catene di supermercati. Nel lontano 2003 l’arrivo di Auchan Retail decretò la fine dell’agricoltura nostrana e del progetto di un mercato ortofrutticolo, che avrebbe potuto mantenere ed incrementare il settore agricolo-conserviero, settore allora trainante dell’economia mesagnese”. Dopo Auchan arrivarono i vari Eurospin, Penny, Conad, Dok, ed altri. “Per i politici – ha continuato il consigliere pentastellato - sono stati posti di lavoro da gestire e fonti di consenso. Questa forzata terziarizzazione non ha prodotto alcun reddito per il paese, ma solo una continua emorragia di denaro, che dalle tasche dei cittadini è stato trasferito nelle casse delle grandi catene commerciali”. Ferraro ha, quindi, aggiunto: “Nel frattempo i piccoli esercizi commerciali, uno dopo l’altro, sono stati costretti a chiudere, il centro storico si è svuotato della sua linfa vitale, i fitti di locazione svaniti, ed i prezzi del mercato immobiliare sono crollati. La crisi qui a Mesagne è cominciata in quel lontano 2003”. Il consigliare, tuttavia, ha tenuto a precisare che “il lavoro è sacrosanto e va tutelato in ogni modo, e per questo i nostri rappresentanti al governo seguono con grande attenzione le sorti dei lavoratori di Auchan. In ogni modo, noi del Movimento 5 Stelle nutriamo forti dubbi sulla reale possibilità di “incremento delle vendite”, come riferisce la Conad nel suo tranquillizzante comunicato, dal momento che sembra ci sia l’intenzione della nuova giunta comunale di rilasciare le autorizzazioni per l’apertura di altri due supermercati, in un mercato già ampiamente saturo”. Per i grillini “aumentare il numero di supermercati qui da noi non porterà ad un aumento di posti di lavoro, dal momento che il numero dei consumatori è sempre lo stesso. A parte le generose dichiarazioni di intenti da parte del sindaco e della sua giunta, davvero si pensa di poter aiutare i lavoratori in mobilità dell’Auchan Retail, futura Conad, incrementando il parco supermercati, già abnorme, qui a Mesagne?”.
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