nella protesta organizzata contro il muro di incomunicabilità che l’azienda ha eretto in questa fase di ristrutturazione, poiché con loro erano presenti intere famiglie con i bimbi, diversi rappresentanti istituzionali e sindacali. Uomini e donne che da 16 anni sono stati impiegati presso Auchan, prima di essere ceduta. La parola d’ordine per tutti è la difesa dei livelli occupazionali. “Siamo qui a scioperare per una vertenza che sta assumendo il carattere di un’opera teatrale”, ha spiegato Vincenzo Zaccaria, della Uil Tucs -. Diciamo basta a Conad, che ha cambiato le carte in tavola, giacché il 9 dicembre scorso, durante l’incontro che si è svolto al Mise, ha comunicato che gli imprenditori che rileveranno gli ipermercati prenderanno solo i lavoratori necessari al loro punto vendita. Gli altri resteranno in carico a Margherita Distribuzione che, a breve, cesserà la sua attività. Noi non accetteremo questa impostazione”. Per Claudia Nigro, della Cgil Filmcams, Conad “ancora non ha comunicato cosa vuole fare degli 8 mila metri quadrati di area vendite di Mesagne. Pertanto, non sappiamo che fine faranno i lavoratori ex Auchan come non sappiamo che fine faranno i lavoratori dell’indotto. Ecco perché vogliamo entrare nel merito di queste situazioni, ma Conad non ce lo permette. Da parte nostra continueremo con un altro sciopero per chiedere all’azienda di assumersi le sue responsabilità”. Secondo Antonio Baldassarre, segretario della Cisl Fisascat, “Conad non ha dato nessuna garanzia di cosa accadrà, dopo la riperimetrazione dell’area vendita, dei 167 attuali lavoratori. Abbiamo fatto delle proposte, ma non sono state accettate. Per noi nessun lavoratore deve rimanere indietro, anche se l’azienda vuole rivedere il format”. Affianco ai lavoratori c’è il sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli. “Non soltanto siamo solidali con i lavoratori, ma diamo il pieno sostegno a questa battaglia che riguarda interi nuclei familiari che vivono di questo lavoro”, ha ricordato il primo cittadino mesagnese -. Devo dire che al tavolo del Mise non c’è stata chiarezza sulla ricollocazione dei dipendenti. Ci aspettavamo un atteggiamento serio da parte dell’azienda, con un’operazione più credibile. Invece nulla. Da parte nostra siamo consapevoli che la ristrutturazione deve essere fatta, ma non a discapito dei lavoratori. Su questo fronte non abbasseremo la guardia”. La Regione Puglia era presente allo sciopero con i consiglieri Bozzetti e Vizzino. “La nostra presenza è un segnale di vicinanza e di unione politica e istituzionale”, ha precisato Giancarlo Bozzetti (M5S). Davanti a questi problemi non ci sono bandiere che tengano poiché qui si parla del futuro di intere famiglie. In ogni modo in Regione abbiamo votato una mozione per far sedere l’istituzione al tavolo di concertazione con l’azienda per ottenere i numeri precisi dell’intera operazione. L’azienda, da parte sua, deve rispondere con i fatti concreti”. “L’unica nota positiva del tavolo istituito presso il Mise – ha sottolineato Vizzino - è l’intervento della task force regionale. In ogni modo, sono certo che Conad ha messo in piedi questa situazione confusionaria perché vuole raggiungere determinati obiettivi che si è prefissati. Bene, quindi, che la Regione sieda al tavolo del Mise”.
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