oggi dipendenti di Margherita distribuzione Spa, nella giornata di ieri si sono astenuti per 8 ore dal posto di lavoro per protestare contro l’interruzione, presso il Mise da parte dei rappresentanti di Margherita Distribuzione Spa che è subentrata ad Auchan, delle trattative per la salvaguardia dei livelli occupazionali. Il prossimo 31 dicembre, infatti, scade il termine della ripartizione dell’attuale area vendite e, ad oggi, non c’è stata nessuna comunicazione circa le aziende subentranti e la collocazione dei 167 attuali dipendenti. Ieri, nell’ipermercato di Mesagne, il posto dei lavoratori in sciopero è stato preso dai capi reparto che hanno cercato di tamponare, in qualche modo, la falla nel regolare svolgimento dei servizi. Presenti insieme agli scioperanti il sindaco di Mesagne, Toni Matarrelli, i consiglieri regionali, Mauro Vizzino (della lista Emiliano) e Gianluca Bozzetti (M5S), rispettivamente vicepresidente e componente della commissione per le Politiche comunitarie, del Lavoro e Formazione professionale. Solidarietà ai lavoratori è giunta da Roma, precisamente dall’onorevole pentastellato, Gialuca Aresta, non presente a Mesagne poiché impegnato a Montecitorio con legge di bilancio. “Resto in costante aggiornamento con i colleghi al Governo su questa vertenza”, ha spiegato Aresta -. Purtroppo durante il recente incontro del 17 dicembre scorso, in cui vi è stato il confronto tra Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs con i rappresentanti di Margherita Distribuzione, davanti alla sottosegretaria Alessandra Todde e al vice capo di Gabinetto Giorgio Sorial, non si è registrata nessuna novità di rilievo”. L’onorevole ha, quindi, aggiunto: “Quanto al piano industriale di Conad Italia occorre tuttavia evidenziare come la rete Auchan perdeva circa 1,1 milioni di euro al giorno, l'intervento di Conad era necessario per garantire un'alternativa ai 10.000 lavoratori. Si andrà avanti cercando di salvaguardare al massimo il livello occupazionale”. Attualmente non si intravede una chiara soluzione sul futuro lavorativo di questi uomini e donne che dal 29 settembre 2003 sono stati alle dipendenze del colosso commerciale francese. Intanto, le organizzazioni di categoria, Fispscat-Cisl,Filcams-Cgil e Uiltucs, sono sul piede di guerra e hanno proclamato due giornate di sciopero poiché vogliono comprendere quale sarà la portata dell'impegno del sistema Conad per offrire alternative occupazionali alle lavoratrici ed ai lavoratori attualmente occupati presso i punti vendita che passeranno nella titolarità dei propri consorziati e che subiranno delle riduzioni in termini di superficie di vendita, a seguito delle quali, inevitabilmente, verrà meno la garanzia della continuità lavorativa. Inoltre, i sindacati hanno richiesto che “la rivisitazione dei format non compatibili col sistema organizzativo di Conad avvenga non con il cedente, cioè Margherita Distribuzione SpA, ma con i singoli cessionari, i consorziati, al fine di non precostituire, nell'ambito di un'entità societaria destinata a liberarsi dell'intera rete di vendita entro giugno 2020, una sacca di lavoratrici e lavoratori in esubero e non più collocabili”, hanno spiegato i rappresentanti di Fispscat-Cisl, Filcams-Cgil eUiltucs. Come nelle precedenti occasioni di confronto, sia i rappresentanti di Ancd che di Margherita Distribuzione Spa “non sono stati in grado di formalizzare la benché minima disponibilità relativamente ai punti esposti dalle organizzazioni sindacali”, hanno concluso le organizzazioni di categoria che si sono schierate unitariamente su questa gravosa vertenza lavorativa.
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