Saracino, Molfetta e Dimastrodonato, nonché il sottoscritto, ed alla presenza del presidente del consiglio comunale Omar Ture ed il consigliere regionale Vizzino, è stato fatto il punto della situazione per quanto riguarda le fasce di popolazione che hanno bisogno di aiuto. Il sindaco ha dichiarato che, relativamente alla distribuzione dei Buoni per il Sostegno Alimentare, somme vincolate dallo Stato per questo utilizzo specifico, sono state impegnate il 75 per cento delle risorse a disposizione, lasciando il restante 25 per cento come un tesoretto a disposizione dei ritardatari nelle richieste, o per coprire eventuali lacune nella distribuzione. Le richieste sono state registrate grazie ai patronati del territorio in via telematica e che, per evitare assembramenti, la distribuzione dei pacchi sarà effettuata dalla Protezione Civile e dalla Polizia Municipale. Le persone interessate saranno avvisate tramite sms e alla ricezione firmeranno una autodichiarazione. Quindi l’amministrazione ha ancora 50.000 euro da reinvestire. Inoltre dalla Regione arriveranno 75.000 euro per le utenze domestiche e gli affitti, che sono le criticità più forti. Qui a Mesagne, a detta del sindaco, il Banco Alimentare, grazie a numerose donazioni, è in grado di fare la sua parte nell’assistenza, come anche la raccolta fondi, che ha attualmente la somma di euro 50.000 a disposizione per le varie emergenze. Inoltre il sindaco ha dichiarato che non sono arrivate domande fuori tempo e che ci sono ulteriori somme a disposizione per integrare o venire incontro ai ritardatari. Nel corso della riunione ho chiesto al sindaco un chiarimento rispetto alla lettera aperta pubblicata lunedì on line dal dott. Milanese, sul Gazzettino di Brindisi: in essa il dott. Milanese chiedeva, in maniera retorica, non si sa bene a quale indirizzo: “chi risponderà in Italia dei morti della pandemia, chi spiegherà perché non sono stati fatti sufficienti tamponi, perché non ci sono i dispositivi di protezione, perché non si sono chiuse per tempo le residenze per gli anziani” (tutte queste domande senza punto interrogativo). Ho citato l’articolo di stampa perché a me come consigliere dell’opposizione, che da due mesi osserva un silenzio solidale, per essere vicino all’amministrazione, è sembrato un intervento fuori luogo e inappropriato, dal momento che il dott. Milanese non è un cittadino qualsiasi, è il presidente OSA, (operatori sanitari assistenza), su tutto il territorio nazionale, ed è a capo di una serie di RSA, residenze per anziani, in tutta Italia e presente a Mesagne con due strutture; per cui questo intervento, che reputo inappropriato, me lo ha fatto apparire come un volersi buttare avanti per non cadere indietro, una sorta di “excusatio non petita”, quasi a coprire ipotetiche inefficienze, che magari dovessero riscontrarsi in futuro. Per cui la domanda che sorge spontanea e che ho rivolto al sindaco è: cosa sta succedendo nelle Rsa, almeno per quanto riguarda il territorio mesagnese? Si sa se ci sono stati decessi nelle Rsa locali? Il sindaco ha contezza di questa situazione, dal momento che risulta che i parenti degli assistiti non possono entrare nelle strutture a visitare i propri cari e non sanno in che condizioni versano. Allora, va bene chiedere tamponi , tempestività, tracciabilità; però il dott. Milanese è un operatore privato, ha il dovere di assicurare l’assistenza sanitaria ai propri ospiti, e se pensiamo a tutto quello che sta succedendo in Lombardia, dove le Rsa sono diventate i focolai dell’infezione, questo suo intervento mi mette in allarme. Per questo ho chiesto che il sindaco monitorasse attentamente questa situazione. La risposta del sindaco: “Non ho letto nulla al riguardo, io parlo di quello che sta succedendo a Mesagne e a Mesagne verifico che all’interno delle strutture socio sanitarie le cose vadano per il verso giusto. Stamattina sono stato presso il nostro ospedale, dove c’era stata qualche fibrillazione tra i pazienti per la questione dei tamponi, (alcuni non positivi al primo tampone erano risulti positivi al secondo), per cui pensavano che ci fossero stati degli errori nella trasmissione dei dati. In realtà così non è perché bisogna sapere che un terzo dei tamponi sono un falso negativo; ecco perché nella strategia nazionale non ci sono stati i tamponi in prima battuta ma il distanziamento sociale. In Germania per prima cosa hanno isolato gli anziani, da noi non è stato così, però le nostre strutture sono state messe in sicurezza. Ed io sto controllando che i dispositivi di protezione siano adeguati. Perché il dispositivo non protegge solo l’operatore, ma anche l’anziano. Quindi la situazione è sotto controllo. Attualmente il governo regionale con l’aiuto del dott. Lopalco, sta elaborando un piano strategico che terrà conto proprio della situazione delle Rsa. Tra domani e dopodomani dovrebbe uscire un piano strategico con delle linee guida. Fermo restando che Mesagne è vicina ad una realtà come quella brindisina, e siamo in forte preoccupazione. Da noi ci sono 19 casi di Covid, con un decesso.” Vista l’occasione di incontro, ho esposto al sindaco anche il problema dell’installazione di antenne 5G, ovviamente non collegato alla diffusione del Covid-19; riscontrando che molti comuni italiani e del basso Salento, già dieci comuni, stanno bloccando le sperimentazioni del 5G, ho chiesto qual è la posizione della nostra amministrazione comunale. Il sindaco ha risposto che già 3-4 anni fa, sotto l’amministrazione del sindaco Molfetta, si decise di dare il diniego all’installazione delle antenne da 5G, perché non c’era evidenza scientifica sul fatto che non fossero dannose per la salute. Ed essendo stati nettamente contrari, a Mesagne non ci sono antenne per il 5G, mentre sono state installate a Latiano, a seguito del diniego dell’allora amministrazione comunale. Per il sindaco è un tema che non riguarda solo la coscienza ma soprattutto la scienza, e per la scienza è altamente probabile che nuoccia alla salute. Con una particolare specificazione: le antenne 5G non c’entrano nulla con la diffusione del corona virus.
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