ha insegnato che occorre rivedere il sistema sanitario territoriale. Per fare questo si parte da un dato oggettivo: l’ospedale di Mesagne ha svolto un ruolo importante nella gestione dell’emergenza sanitaria che ha colpito anche la provincia di Brindisi. Per tale motivo è imperativo rivedere la rimodulazione del piano ospedaliero regionale. “Le conseguenze della pandemia - ha spiegato il sindaco Toni Matarrelli - rivelano che non è più immaginabile l’organizzazione delle strutture ospedaliere così com’era prevista prima del periodo che abbiamo vissuto: nello specifico, si rende necessaria una nuova programmazione che risponda al miglior utilizzo dell’esistente e che non deleghi al solo ospedale “Perrino” il mantenimento di tutti i reparti ad oggi attivi”. L’iniziativa che si è tenuta sabato scorso a Mesagne, promossa da un comitato tecnico-scientifico composto da medici ed infermieri, ha offerto “la base per una petizione popolare che ha l’obiettivo di restituire un ruolo di primo piano al “San Camillo de Lellis”: è necessario farlo nell'interesse della salute dei cittadini, in una funzione che investe la qualità dei servizi sanitari dell’intero territorio provinciale”, ha concluso Matarrelli. Entusiasta della petizione è il consigliere regionale e presidente della commissione Ambiente, Mauro Vizzino. “La petizione popolare per riprogrammare il futuro dell’ospedale “De Lellis” di Mesagne ci conforta e ci spinge ad andare avanti con decisione”, ha fatto notare Vizzino secondo cui “cresce la consapevolezza che ridare al “De Lellis” la dignità di struttura ospedaliera non è una battaglia di campanile, in quanto contribuirebbe a decongestionare l’ospedale “Perrino” di Brindisi e, quindi, a rendere i servizi sanitari più accessibili e qualificati per tutti i cittadini della provincia”. Il presidente Vizzino ritiene che oggi “ci siano i presupposti perché aderiscano alla nostra iniziativa migliaia di persone per dare ancora più forza alla richiesta, rivolta alla Regione Puglia, di considerare le proposte elaborate dal nostro comitato scientifico e trasformarle, nel più breve tempo possibile, in fatti concreti”.
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