Gli auguri del sindaco Matarrelli In evidenza
Cari mesagnesi,
che sia un Natale diverso lo dice ogni particolare della nostra vita. È tutto limitato a ciò che è necessario. Il rammarico più grande è che in questa lista di possibilità consentite siano inclusi anche i contatti personali. La consolazione è che ogni privazione serve una ragione fondamentale: tutti i sacrifici sopportati contribuiscono a contenere la diffusione di un nemico invisibile eppure insidioso, al punto da condizionarci, negli abbracci mancati,
per i baci non dati e tutte le manifestazioni di affetto negate. Eppure è di nuovo Natale, la festa che fa luccicare gli occhi ai più piccoli e riunisce le famiglie, regalando occasioni per ricucire rapporti interrotti e rinsaldare quelli più forti. Una data vicina all’ultimo dell’anno, quando le speranze e i buoni propositi si fanno limpidi, ripuliti da ogni avvenimento che vorremmo lasciarci alle spalle. Mesagne ha vissuto questi mesi di pandemia dando prove di coraggio. Nelle difficoltà quotidiane abbiamo scoperto energie nuove che ci hanno aiutato a resistere, nello sforzo comune di contrastare la forza impattante di un virus che ha scombinato aspettative e le certezze più preziose.
Quando i valori sono fermi – come quelli nei quali la nostra comunità si riconosce - la strada per compiere le scelte giuste si trova sempre, in qualche modo. La coesione con cui, come comunità, stiamo affrontando anche questa seconda fase di emergenza ci deve rendere orgogliosi, per l’impegno che tutti insieme stiamo investendo per tornare al più presto alle normalità, quella che ci farà gestire in serenità i rapporti familiari, di amicizia, di lavoro, così come eravamo abituati a fare. Oggi, come è accaduto per la maggior parte dei mesi di questo 2020, siamo chiamati a mettere al primo posto un valore che troppo spesso diamo per scontato: la salute. Abbiamo imparato quanto sia importante stare bene, ma soprattutto abbiamo imparato a farlo mettendo in stretta relazione questo nostro diritto con quello degli altri. Se noi stiamo bene anche gli altri possono star meglio, in un rapporto reciproco che sembra alimentare un concetto elaborato e al tempo stesso semplice.
E che può ancora evolvere, così: se gli altri non stanno bene, occorre fare del proprio meglio perché la situazione, per loro, cambi.
Questo Natale non sarà come gli altri, mancherà qualche regalo, luci sfarzose per le strade, la possibilità di organizzarsi in cenoni e pranzi che accolgono tavolate allargate, così care alla nostra tradizione. Avremo tempo per recuperare ogni mancanza. Nel frattempo coltiviamo il sentimento che più di altri gratifica e arricchisce: la solidarietà. Proteggiamo le persone più fragili, gli anziani, chi soffre per malattie del corpo o dell’anima.
Chi più di altri ha bisogno di aiuto materiale e conforto. Il mio augurio a tutti voi, a tutti noi. Viviamo con senso di responsabilità e lucido ottimismo questi giorni di festa, contribuendo a momenti migliori. Il mio augurio speciale ai bambini, che col loro sorriso rischiarano il presente e annunciano il futuro che sarà. Buon Natale e sereno 2021, che lo sia davvero.
Toni Matarrelli
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