Il Pnrr potrebbe far riaprire l'ospedale "De Lellis" di Mesagne In evidenza
A Mesagne il complesso ospedaliero “De Lellis”, o meglio l’ex ospedale giacché attualmente è presente solo il reparto post Covid, è in stand by. Da tre anni si è trasformato in Pta, Presidio territoriale di assistenza. L’Hospice, per le cure palliative ai malati terminali, la cui pronta funzionalità è stata annunciata e riannunciata più volte è ancora nella fase di costruzione. Per il resto sono presenti una serie di poliambulatori qualificati che funzionano bene e soddisfano le richieste dell’utenza. Anche se in ritardo a causa delle liste di attesa, a volte interminabili. Ottimo il servizio fornito dalla locale farmacia ospedaliera ai pazienti che giungono, oltre che da Mesagne, anche da Torre Santa Susanna, Erchie e Latiano, che si forniscono di medicine, nutrizioni e sacche. Molto richiesti sono anche i servizi erogati dai day-surgery presenti. Lo scorso anno un congruo numero di cittadini aveva inviato al presidente del Consiglio regionale, Mario Loizzo, per fare del Pta di Mesagne un polo del vicino presidio ospedaliero del “Perrino”.
Si trattava di una proposta molto articolata che aveva l’indubbio merito, da una parte, di dare voce a un grande disagio e a una diffusa richiesta di riconoscimento della dignità personale, soprattutto da parte dei ceti più disagiati e impoveriti, dall’altra di decongestionare e rendere più efficienti le Unità Operative e gli ambulatori del “Perrino”, infine di riavviare un efficace servizio pubblico di prevenzione e allargare quello di cura. Così, mentre a Bari, nella sede dell’assessorato alla Sanità si svolgono incontri di programmazione della “restaurazione” della sanità regionale, da Roma, per conoscere la realtà sanitaria in provincia di Brindisi, a breve sarà a Mesagne e nel capoluogo il viceministro alla sanità, Gianpaolo Sileri, invitato dal collega di partito, il pentastellato onorevole Giovanni Luca Aresta.
“Solo pochi giorni fa ho rivolto l’invito al viceministro a scendere giù in Puglia per rendersi conto della nostra realtà sanitaria – ha spiegato l’onorevole Aresta -. La pandemia da Covid-19 ha accresciuto la consapevolezza del ruolo strategico della sanità pubblica e della sua ramificazione territoriale come architrave su cui puntare per una medicina di prossimità con la popolazione al fine di prevenire e monitorare l’insorgere di malattie”. L’onorevole ha, quindi, messo in evidenza come “con i decreti “Cura Italia” e “Rilancio” “sono state allocate importanti risorse per la sanità, alle quali si aggiungeranno anche quelle provenienti dai recovery fund dell’Unione Europea” e come tali risorse “possano rappresentare l’inizio di una stagione nuova e di una politica che metta al centro del suo agire le persone in carne ed ossa e le loro esigenze fondamentali”.
Sulla stessa linea il consigliere regionale Mauro Vizzino, presidente della Commissione Sanità, che ha spiegato: “Nell’ottica del miglior utilizzo delle strutture esistenti è evidente che rilanceremo la proposta di pieno utilizzo dell’ospedale di Mesagne che anche in questa grave crisi pandemica sta svolgendo un ruolo fondamentale nella gestione dei pazienti post-Covid”. Vizzino ha poi aggiunto: “L’obiettivo è di utilizzare al meglio la vicinanza all’ospedale Perrino per contribuire al suo decongestionamento proprio attraverso un trasferimento nel “De Lellis” di interi reparti. A ciò si aggiunga la necessità di concedere spazi fisici anche alla medicina di base per utilizzarne le potenzialità e le esperienze professionali”. Infine, il presidente ha spiegato che “Una ipotesi di lavoro, in questa direzione, Mesagne l’ha già realizzata lo scorso anno, affidandola alla valutazione del Dipartimento Salute della Regione Puglia. Si tratta di adeguarla alle nuove esigenze e di verificare l’effettiva disponibilità di risorse. Ovviamente, anche nella mia veste di Presidente della Commissione Sanità, mi attiverò in questa direzione, convinto del fatto che una valorizzazione del presidio ospedaliero mesagnese rappresenterebbe una boccata di ossigeno per l’intera sanità pubblica della provincia di Brindisi”.
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