Si delineano i 7 punti di "Mesagne 2024", su progetto dell'architetto Simonetta Dellomonaco
Iniziano a delinearsi a Mesagne i contorni del dossier inviato al Mibac per la candidatura di Mesagne a Capitale italiana della Cultura. Sette sono i punti di forza del dossier mentre c’è un progetto di recupero di masseria Belloluogo, databile al XVII secolo, da inserire in un contesto di strutturazione e rigenerazione della città grazie ad una conduzione fiera e libera, visionaria ed evolutiva.
“La città ha cancellato nel giro di pochi anni una macchia, un’onta, nella sua vita di comunità, facendo di questa rigenerazione una grande occasione di coscientizzazione da parte dei suoi abitanti”, ha spiegato Simonetta Dellomonaco nella qualità di coordinatrice del comitato scientifico per “Mesagne 2024”. Infatti, la città, che fino a poco tempo fa, era “capitale della Scu”, oggi si candida a diventare “capitale della Cultura”.
“L’idea di progetto parte da qui – ha confermato la Dellomonaco -. Se “un nuovo modo di essere umani” questa comunità lo sta cercando, e pare essere sulla buona strada, allora quello può diventare un modello anche per altre comunità”. Dunque, Un nuovo modo di essere umani va ricercato sui differenti livelli che lo compongono come, ad esempio, la convivenza (sociale, economica); il benessere (fisico, mentale, emotivo); il ricordo (personale, collettivo); il rapporto con la natura (la terra, le piante, l’ossigeno, l’acqua, gli animali); l’espressione creativa (le arti); lo studio e la ricerca (la scienza, la medicina, la tecnologia).
“In sostanza – ha proseguito la coordinatrice - si tratta di voler sottrarre l’umano alla barbarie e condurlo verso la sua piena realizzazione, attraverso un progetto culturale, sociale, economico che sia trasversale e inclusivo e parta dal luogo in cui viviamo, appoggiandoci proprio sulle qualità specifiche dei suoi abitanti”. Sette sono le tappe che caratterizzano il progetto: “la città equanime; la stazione di ricerca; land generation; teatro della memoria futura; talking land; i convivi della via Appia e l’human production. “Il progetto persegue la sostenibilità della metamorfosi culturale, che vuole appoggiarsi sulla digital transition e sulla green transition, nel tempo della crisi economica, sanitaria, dei modelli di sviluppo e della riduzione delle risorse pubbliche, attuata attraverso un processo rigenerativo che procede per cicli successivi, guidati da una visione generale, ma capaci di adattarsi agli esiti concreti del processo attuativo”, ha concluso Simonetta Dellomonaco.
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