Mesagne si attrezza per combattere le alluvioni
Dopo la tragedia alluvionale verificatesi nelle Marche i territori della provincia di Brindisi hanno iniziato a effettuare le pulizie delle aree a rischio in previsione dell’arrivo della stagione invernale e, di conseguenza, delle piogge. Anche la città di Mesagne, alla luce dell’esondazione e inondazione avvenute nel 2006, da anni ha messo in atto una progettualità idrogeologica che ha permesso di mitigare il rischio di allagamenti della città. Nonostante ciò tanto c’è ancora da fare e milioni di euro da investire affinché la città, e i suoi cittadini, possano sentirsi del tutto sicuri. Dunque, il territorio locale, nonostante l’assenza di fiumi e di corsi di acqua, si è dimostrato negli anni a rischio idraulico.
La trasformazione del territorio con l’occlusione o cancellazione di molti canali di deflusso delle acque meteoriche e le discutibili urbanizzazioni autorizzate in zone ad alto rischio geologico hanno, di fatto, aumentato il dissesto e messo in evidenza la fragilità anche del nostro territorio. Perciò, a differenza dei passati lustri dove dopo gli eventi calamitosi si è messo in campo una politica di ripristino dei danni causati dalle alluvioni si è passati a una politica di prevenzione e mitigazione di tali fenomeni. A tal proposito il Comune ha affidato l’incarico a un idrologo di attuare una attenta politica di prevenzione a tutela del territorio. Così, per fare un punto della situazione abbiamo ascoltato l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto D’Ancona, che ha spiegato ciò che è stato fatto in questi anni dall’Amministrazione Matarrelli e ciò che resta ancora da fare. “Nel 2010 – ha spiegato l’amministratore – l’allora amministrazione comunale ha ricevuto un finanziamento di 5 milioni di euro per mettere in sicurezza il canale Capece-Galina. Poi sono state progettate, realizzate e collaudate due grosse vasche di contenimento delle acque pluviali che sono in funzione”. Ma non è tutto. “Naturalmente no – ha confermato D’Ancona – noi abbiamo ottenuto 3 milioni di euro per effettuare, in tre progettualità, opere di mitigazione del rischio idrogeologico nel quartiere Seta. Qui sarà potenziata l’area drenante con un laghetto di compensazione che si riempirà quando piove.
Sarà un’opera di rigenerazione del quartiere. Possiamo dire che siamo sempre in allerta contro i cambiamenti climatici che causano eventi alluvionali estremi”. Oltre a queste opere il Comune sta lavorando anche a una sicurezza interna. “A breve – ha aggiunto l’assessore D’Ancona – sarà ampliata la rete della fogna bianca di via Marconi e via Emilia. Al momento queste condotte sono sottodimensionate poiché la città è cresciuta mentre la rete di deflusso delle acque meteoriche è sempre la stessa”. Tuttavia, in questa mega progettualità anche i cittadini sono chiamati a fare la loro parte. “E ’prioritario che ciò accada – ha detto D’Ancona – i cittadini che costruiscono nuove abitazioni devono lasciare i giardini con il terreno affinché l’acqua piovana sia drenata. Se si pavimenta l’area e si scarica l’acqua nella pubblica via si aumenta il disagio degli allagamenti e si commette un illecito amministrativo”. Infine, l’Amministrazione Matarrelli ha affidato l’incarico a un idrologo di eseguire uno studio idrogeologico del territorio per comprendere i nuovi vincoli imposti dall’Autorità di bacino e gli eventuali correttivi tecnici da mettere in campo per eliminare il rischio derivante dagli allagamenti.
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