Dichiarazione del Consigliere regionale Fabiano Amati.
“Pare che nell’ultima settimana siano morti tre pazienti nel Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica. Per ottenere conferma e verificare l’eventuale inappropriatezza delle cure, ho presentato alla Asl di Brindisi un’istanza con richiesta di riscontro immediato. La richiesta mira a ottenere conferma della notizia e in particolare: se è vero che un paziente, non italiano e con condizioni cliniche in miglioramento, sia stato ritrovato morto nel letto di degenza dopo diverse ore dall’evento e, nel caso, quale sia stata la causa del decesso; se è vero che un altro paziente sia deceduto e, nel caso, per quale causa e in quale condizione clinica; se è vero che un paziente si sia aggravato durante la degenza, perciò trasportato presso l’ospedale Perrino di Brindisi e deceduto nello stesso ospedale o durante il trasporto. Il motivo della richiesta è funzionale a comprendere se siano state rispettate tutte le modalità clinico-organizzative imposte dalle leggi e dai regolamenti, e se il personale sanitario utilizzato nella gestione dei casi fosse in possesso di tutte le abilitazioni e specializzazioni idonee”.
San Raffaele Ceglie. Caroli: per il collega Amati è la clinica degli orrori, ma per la asl Br, che ha fatto 45 ispezioni, le ‘condizioni assistenziali risultano adeguate’
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Di seguito la nota del consigliere regionale e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia BR, Luigi Caroli:
“Delle due l’una: o il Centro di Riabilitazione San Raffaele di Ceglie Messapica è la nuova clinica degli orrori pugliese o i 45 verbali redatti dalla ASL di Brindisi, a seguito di 45 ispezioni in poco più di un mese sono falsi, visto che anche nell’ultimo, datato 4 settembre, viene messo nero su bianco che <le condizioni assistenziali risultano adeguate>. “Per questo invito il collega Fabiano Amati e la ASL di Brindisi di trovare un punto di equilibrio, perché le notizie a dir poco allarmanti che vengono quotidianamente diramate alla stampa sono in discordanza rispetto alle verifiche amministrativo-sanitarie che i dirigenti medici e i tecnici della prevenzione della ASL fanno ogni giorno in modo accurato e dettagliato, visto che le ispezioni durano dalle tre alle cinque ore. Fuori tema aggiungo: se le strutture sanitarie pubbliche brindisine fossero oggetto di 45 ispezioni in poco più di un mese cosa sarebbe stato scritto nei verbali? Ma questa è un’altra storia… “Per questo sollecito una commissione regionale d’inchiesta che faccia chiarezza soprattutto sui 24 anni di proroga, ma anche sulla verità attuale. Nel frattempo, siccome a pagare il prezzo più alto sono i pazienti – non ci sono più ricoveri, centinaia di persone che hanno bisogno di riabilitazione (codice 56, ma anche codice 75) non vengono accettati e sono allo sbando – richiamo tutti al senso di responsabilità: teniamo fuori la politica da questa storia, non facciamo propaganda su chi vuole la sanità pubblica e chi quella privata convenzionata. Qui tutti vogliamo la migliore sanità e aver approvato in fretta una legge che faceva tornare tour court la gestione della struttura di Ceglie in capo alla ASL, è stato un errore. Lo avevamo detto in Consiglio che ipotizzare un trasferimento delle funzioni in piena estate avrebbe provocato il caos… siamo stati facili profeti.”.
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