La querelle sul San Raffaele di Ceglie non ha fine

Settembre 05, 2024 736

San Raffaele Ceglie, Amati: “È vero che sono morte tre persone nell’ultima settimana? Per quale motivo? Con quale modalità? Richiesta urgentissima alla Asl Brindisi”

Dichiarazione del Consigliere regionale Fabiano Amati. 

“Pare che nell’ultima settimana siano morti tre pazienti nel Centro di riabilitazione di Ceglie Messapica. Per ottenere conferma e verificare l’eventuale inappropriatezza delle cure, ho presentato alla Asl di Brindisi un’istanza con richiesta di riscontro immediato. 
La richiesta mira a ottenere conferma della notizia e in particolare: se è vero che un paziente, non italiano e con condizioni cliniche in miglioramento, sia stato ritrovato morto nel letto di degenza dopo diverse ore dall’evento e, nel caso, quale sia stata la causa del decesso; se è vero che un altro paziente sia deceduto e, nel caso, per quale causa e in quale condizione clinica; se è vero che un paziente si sia aggravato durante la degenza, perciò trasportato presso l’ospedale Perrino di Brindisi e deceduto nello stesso ospedale o durante il trasporto. 
Il motivo della richiesta è funzionale a comprendere se siano state rispettate tutte le modalità clinico-organizzative imposte dalle leggi e dai regolamenti, e se il personale sanitario utilizzato nella gestione dei casi fosse in possesso di tutte le abilitazioni e specializzazioni idonee”.

 

San Raffaele Ceglie. Caroli: per il collega Amati è la clinica degli orrori, ma per la asl Br, che ha fatto 45 ispezioni, le ‘condizioni assistenziali risultano adeguate’

Di seguito la nota del consigliere regionale e coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia BR, Luigi Caroli:


“Delle due l’una: o il Centro di Riabilitazione San Raffaele di Ceglie Messapica è la nuova clinica degli orrori pugliese o i 45 verbali redatti dalla ASL di Brindisi, a seguito di 45 ispezioni in poco più di un mese sono falsi, visto che anche nell’ultimo, datato 4 settembre, viene messo nero su bianco che <le condizioni assistenziali risultano adeguate>.
“Per questo invito il collega Fabiano Amati e la ASL di Brindisi di trovare un punto di equilibrio, perché le notizie a dir poco allarmanti che vengono quotidianamente diramate alla stampa sono in discordanza rispetto alle verifiche amministrativo-sanitarie che i dirigenti medici e i tecnici della prevenzione della ASL fanno ogni giorno in modo accurato e dettagliato, visto che le ispezioni durano dalle tre alle cinque ore. Fuori tema aggiungo: se le strutture sanitarie pubbliche brindisine fossero oggetto di 45 ispezioni in poco più di un mese cosa sarebbe stato scritto nei verbali? Ma questa è un’altra storia…
“Per questo sollecito una commissione regionale d’inchiesta che faccia chiarezza soprattutto sui 24 anni di proroga, ma anche sulla verità attuale. Nel frattempo, siccome a pagare il prezzo più alto sono i pazienti – non ci sono più ricoveri, centinaia di persone che hanno bisogno di riabilitazione (codice 56, ma anche codice 75) non vengono accettati e sono allo sbando – richiamo tutti al senso di responsabilità: teniamo fuori la politica da questa storia, non facciamo propaganda su chi vuole la sanità pubblica e chi quella privata convenzionata. Qui tutti vogliamo la migliore sanità e aver approvato in fretta una legge che faceva tornare tour court la gestione della struttura di Ceglie in capo alla ASL, è stato un errore. Lo avevamo detto in Consiglio che ipotizzare un trasferimento delle funzioni in piena estate avrebbe provocato il caos… siamo stati facili profeti.”.

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Ultima modifica il Giovedì, 05 Settembre 2024 12:54