San Raffaele, Amati: “Vergogna. Vergogna. Vergogna"

Settembre 19, 2024 887

San Raffaele, Amati: “Vergogna. Vergogna. Vergogna. Decisione TAR abnorme e illogica. Subito al Consiglio di Stato perché la gente muore” 

Dichiarazione del consigliere regionale Fabiano Amati. 

“La decisione del TAR Lecce, con cui s’impedisce alla ASL di Brindisi di riappropriarsi del servizio di riabilitazione intensiva erogato nel Centro di Ceglie Messapica, è abnorme e illogica. Una vergogna, da dirsi almeno per tre volte. Vergogna, vergogna, vergogna. 
E poiché parlo in coerenza a quanto hanno deciso e fatto il Consiglio regionale, la Giunta regionale, il presidente della Regione e i dirigenti regionali, ora occorre subito appellarsi al Consiglio di Stato, per fare in modo che siano ancora pochissimi i giorni di assistenza insicura e precaria erogata dalla Fondazione San Raffaele, così come accertato dal Dipartimento di Prevenzione di Brindisi e dai dirigenti della Regione e della ASL. Non possiamo rischiare che i pazienti muoiano per via di cure eventualmente non appropriate, a causa della mancata qualificazione di parte del personale medico. I giudici del TAR hanno accolto la sospensiva richiesta dalla Fondazione San Raffaele reputando insufficiente, non so sulla base di quale competenza tecnica, il Piano di emergenza predisposto dalla ASL di Brindisi, ossia dalla massima autorità sanitaria della provincia, così come previsto dalle leggi. Hanno in buona sostanza reputato più idonea alle cure l’assistenza della Fondazione San Raffaele, pur con tutte le più imponenti irregolarità organizzative, piuttosto che quella del personale sanitario dell’ospedale Perrino o dei sanitari che sarebbero stati chiamati ad integrare il personale attualmente in servizio nel Centro e in transito verso la ASL. Un’assurdità, equivalente al dire che i neurologi e i fisiatri dell’Ospedale Perrino, di II livello e Centro di trauma, non sono idonei a fare ciò che invece possono fare i loro colleghi della Fondazione San Raffaele pur senza specializzazione specifica. E che di questo siano consapevoli gli stessi giudici del TAR, si vede dall’inciso morale ed educativo contenuto nelle righe finali della motivazione, decisamente inutile se non nello schema di una risposta a un morso della coscienza: una raccomandazione alla Fondazione San Raffaele a rispettare i requisiti minimi organizzativi e gli standard assistenziali. Quindi, anche i Giudici del TAR conoscono il valore di fondatezza da attribuire agli atti dei pubblici ufficiali del Dipartimento di Prevenzione, ma nonostante ciò assegnano una ragione cautelare all’inadempiente Fondazione. Se questo è logico o illuminista, preferirei tornare ai tempi degli stregoni e della teodicea. 
Ringrazio per il lavoro svolto, con competenza e passione, i dirigenti e l’avvocatura regionale. Contiamo ancora sul loro supporto, sino a far prevalere le ragioni del nostro comune datore di lavoro: la pubblica amministrazione e i cittadini pugliesi”.

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Ultima modifica il Giovedì, 19 Settembre 2024 19:20