CGIL. Chiusura del dormitorio di via Provinciale San Vito: una scelta miope

Febbraio 20, 2025 195

Chiusura del dormitorio di via Provinciale San Vito: una scelta miope che danneggia i lavoratori e la città

 
Il Comune rinuncia a 2,1 milioni di euro disponibili da anni e sceglie lo sfratto dei migranti 
 
La decisione del Comune di Brindisi di chiudere il dormitorio di via Provinciale San Vito è l'ennesima dimostrazione dell'incapacità di gestire in modo adeguato le politiche dell'accoglienza e dell'immigrazione. Circa 60 lavoratori migranti verranno sfrattati senza che l'amministrazione abbia utilizzato i 2,1 milioni di euro messi a disposizione dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), fondi destinati da anni al superamento degli insediamenti abusivi e al contrasto dello sfruttamento lavorativo in agricoltura. 
Questi fondi europei, assegnati per la Missione 5 del PNRR, sono stati pensati per creare alloggi dignitosi e per eliminare le infiltrazioni criminali nelle campagne. Eppure, nonostante la loro disponibilità, il Comune ha scelto di non investirli, preferendo lo sgombero a soluzioni concrete e strutturali. È inaccettabile che l'amministrazione temporeggi su risorse così importanti, destinate non solo a garantire dignità ai lavoratori, ma anche a generare benefici economici per l'intero territorio. 
La CGIL e la FLAI CGIL di Brindisi hanno più volte proposto soluzioni alternative: ristrutturare il dormitorio esistente, avviare progetti di integrazione e garantire trasporti sicuri per i lavoratori. La nostra posizione è chiara: serve un impegno concreto per migliorare le condizioni di chi, ogni giorno, lavora nei nostri campi e contribuisce in modo essenziale alla nostra economia. Le scelte dell'amministrazione comunale, invece, vanno nella direzione opposta, alimentando solo disagio e precarietà. 
Tutto questo stride con il lavoro attento e costante del prefetto di Brindisi, che ha mostrato sensibilità e pragmatismo nel gestire le complesse questioni legate all'immigrazione. L'amministrazione comunale avrebbe dovuto seguire questo esempio, cercando soluzioni condivise e rispettose della dignità umana. 
Gabrio Toraldo, segretario generale della FLAI CGIL di Brindisi, sottolinea: «Questi lavoratori meritano rispetto e gratitudine per il loro prezioso contributo nei nostri campi. Invece di essere sostenuti, vengono allontanati. È una scelta che crea solo ulteriore disagio». 
È evidente che questa decisione risponde più a logiche ideologiche che a reali necessità. Rinunciare a fondi disponibili da anni significa perdere un'opportunità di crescita e sviluppo per tutta la comunità brindisina.
Massimo Di Cesare, segretario generale della CGIL di Brindisi, ammonisce: «Una città che ambisce a diventare Capitale della Cultura non può dimenticare che la cultura è accoglienza e integrazione. È sorprendente che un sindaco, che negli anni '90 ha gestito con umanità l'arrivo di oltre 20mila albanesi in un solo giorno, oggi non trovi il modo di garantire un alloggio dignitoso a 60 migranti regolari. Buttare via 2,1 milioni di euro è un fallimento per questa amministrazione». 
Chiediamo all'amministrazione di rivedere le proprie scelte e di avviare un confronto serio per trovare soluzioni che rispettino la dignità delle persone e valorizzino le risorse disponibili. È una questione di civiltà, giustizia e responsabilità.
 
Brindisi 20.2.2025
 
 
Massimo Di Cesare
Segretario generale
CGIL Brindisi
Gabrio Toraldo
Segretario generale
FLAI CGIL Brindisi
Ultima modifica il Giovedì, 20 Febbraio 2025 14:56