da una serie di liste civiche tra cui dovrebbe dare anche il suo placet “Mesagne futura”, con i fuoriusciti da Forza Italia. Molfetta ha mantenuto le distanze dal Partito democratico, suo attuale alleato nell’Amministrazione Scoditti. In tempo di crisi la prima domanda che i cittadini hanno voluto rivolgere al politico è stata di natura economica.
In campagna elettorale quanto contate di spendere?
“Faremo una campagna elettorale sobria e parsimoniosa utilizzando solo le risorse che raccoglieremo dai contributi volontari dei nostri simpatizzanti e tutto sarà regolarmente rendicontato sulla nostra pagina Facebook e sul nostro sito web in allestimento. Io, da candidato sindaco, farò uno sforzo supplementare, ovviamente attingendo ai miei risparmi, ed anche di questo renderò pubblicamente conto”.
Sull’attuale pressione fiscale cosa intendete fare per ridurla?
“Bisogna produrre uno sforzo supplementare per ridurre la pressione fiscale in generale e bisogna riequilibrare alcuni parametri specifici relativamente a Tasi e Tari soprattutto per quanto riguarda i locali commerciali e le attività artigianali su cui sono applicate tariffe spesso insopportabili. Questo si può fare implementando ulteriormente la lotta all’evasione e cercando di ottimizzare la spesa corrente attivando un centro unico dei costi che consenta di individuare sprechi e diseconomie. Penso alla lievitazione inusitata della spesa per la pubblica illuminazione e all’altissimo costo di gestione della raccolta dei rifiuti solidi urbani su cui bisogna evidentemente tornare”.
In tempo dio crisi dove la povertà con la relativa richiesta di servizi è in aumento tra la popolazione dove pensate di trovare nuovi fondi per garantirli?
“Sulla spesa sociale che, com’è facile attendersi nei momenti di crisi è lievitata in maniera esponenziale, è già in atto una minuziosa opera di revisione e di ricognizione che consentirà presto di risolvere i problemi di bilancio e d’insolvenza determinatisi negli ultimi tempi all’interno dell’ambito. Con l’applicazione a regime del nuovo piano sociale di zona i servizi già attivati in favore dei minori, dei disabili, degli anziani dovrebbero strutturarsi in maniera stabile e definitiva. Tutto ciò non basta. Bisognerà costituire un fondo speciale e una rete assistenziale per le emergenze sociali, bisognerà implementare il fondo per le “borse lavoro” e bisogna trovare un sistema per incentivare il lavoro giovanile magari agendo, anche con fondi propri, sulla leva contributiva”.
Perché l’elettore dovrebbe votarla?
“Chiedo consenso non sulla mia persona ma su un progetto politico che insieme con altri con entusiasmo stiamo costruendo e che presuppone un cambiamento radicale di approccio alla vita politica nella nostra città”.