Il Movimento 5 stelle nell’assemblea che ha tenuto giovedì sera ha scelto il suo candidato: è Danilo Facecchia, già coordinatore del movimento, il quale ha accettato la scelta espressa dalla base. Una volta completata la lista dei candidati consiglieri i grillini mesagnesi aspetteranno la certificazione nazionale del movimento per ufficializzare il tutto. In alto mare, invece, l’accordo tra i Partito democratico e Progettiamo Mesagne nonostante i ripetuti incontri settimanali che si stanno svolgendo tra le due delegazioni. Gli ultimi accordi che sono stati stretti riguardano le primarie che si dovrebbero svolgere a metà marzo. Fino allora sarà redatto un regolamento delle primarie che offrirà la possibilità a tutti coloro che si vogliono candidare di farlo. I nomi saranno ufficializzati e vagliati nei due rispettivi direttivi. Le candidature non gradite saranno accantonate. In lizza per il Pd ci sarebbero il presidente del Consiglio comunale, Fernando Orsini, il quale ha chiesto precise garanzie dell’unità del partito sulla sua candidatura, e il primario, Francesco Mingolla, che potrebbe garantire al partito la leadership elettorale. Dall’altra parte, con Progettiamo Mesagne, resta ferma la candidatura a sindaco di Antonio Calabrese. Sarà lui, se i nomi scelti dal Pd rispetteranno i termini dell’accordo siglato tra i due, a svolgere le primarie. Tuttavia, il fronte dei partiti del centrosinistra oggi appare piuttosto frammentato e disarticolato tanto da rendere la corsa elettorale piuttosto complicata. Ecco perché il candidato sindaco Pompeo Molfetta e l’onorevole Toni Matarrelli si sono mossi per tempo per cercare di intercettare e incanalare i voti dei delusi, dei dissidenti, e dell’elettorato storico verso la loro area. Nel centrodestra tiene la candidatura a sindaco di Sabrina Didonfrancesco, per Forza Italia. Intorno a lei, nel centrodestra, c’è il deserto.
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