Mesagne. Molfetta batte Mingolla 6 a 4, nelle liste. Si sfilano i renziani In evidenza

Tranquillino Cavallo Marzo 10, 2015 3311

urna elettoraleListe e coalizioni delle prossime consultazioni elettorali vanno

completandosi in queste ore a Mesagne tra curiosità e defaillance. Sulla carta la coalizione più numerosa, ma anche la più poliedrica, una marmellata fatta con culture e storie completamente differenti, è quella a sostegno del candidato sindaco Pompeo Molfetta che può contare su cinque liste civiche oltre al contributo di Sel. Va meno bene in casa del Partito democratico dove vi sono non poche difficoltà per presentare alla città delle liste dignitose. E’ dell’ultima ora la rinuncia della corrente renziana che si è defilata dal fornire candidature o preferenze, anche se voterà il partito. Il tutto per protestare contro una “rottamazione” dell’attuale classe politica chiesta ma non ottenuta. Intanto, domenica prossima Pompeo Molfetta aprirà la sua campagna elettorale. L’appuntamento è alle ore 10 nell’auditorium del castello. Saranno presenti tutti i responsabili e i candidati consiglieri delle liste della coalizione. Dalla lista Vizzino a Mesagne al centro, Mesagne futura, la lista Molfetta, la lista Matarrelli, oltre a Sel. Mesagne al centro è la lista che ha come promotori l’ex iperattivo assessore della giunta Sconosciuto, Maurizio Piro, il suo braccio destro Omar Ture e l’assessore Gianfrancesco Castrignanò. La composizione delle liste è rigorosamente in ordine alfabetico. Non ci sarà nessun capolista. Nel Partito democratico le acque non sono calme. Gli unici ad aver avuto il coraggio di dissentire pubblicamente sono stati i componenti dell’area “Mesagne cambia verso”. Poi ci sarebbero diversi aderenti a LabDem disposti a votare solo il simbolo del Partito. Tuttavia, nonostante le difficoltà di percorso, le liste a sostegno del candidato sindaco sono quattro: quella del Pd, di Mesagne democratica, quella dello stesso Mingolla e quella che fa riferimento al senatore Dario Stefàno. “In molti ci hanno chiesto nomi e candidature, noi invece vogliamo contribuire con proposte e programmi: la politica per noi è una cosa bella non un luogo dove cercare poltrone e poltroncine”, hanno spiegato i dirigenti renziani nel motivare la decisione di non inserire candidati e di non votare quelli inseriti nelle liste a sostegno di Mingolla. “Decideremo noi i tempi e i modi della nostra partecipazione alla vita amministrativa di questa città – hanno continuato - senza chiedere permesso e senza essere nominati da altri”. Hanno confermato che non faranno mancare il “supporto che andrà, com’è ovvio, alla lista del Partito democratico, senza esprimere preferenze”. I renziani mesagnesi sono convinti di voler offrire al Pd il nostro e il sostegno elettorale “perché a Mesagne come in Italia, solo grazie al Pd e al segretario nazionale, Matteo Renzi, possiamo sperare in un cambiamento reale”. Il punto cruciale per loro è la mancata rottamazione dei vecchi politici mesagnesi. “Lotteremo per affermare la "rottamazione" di una politica concentrata esclusivamente su poltrone, liste, accordi trasversali e opportunistici, poco attenta ad affermare la legalità cominciando dall'esclusione dalle liste d’indagati, condannati e "chiacchierati" e senza alcuna voglia di affrontare i problemi della gente”, hanno concluso i dirigenti.