Il livello tributario locale (la TARI) è a livelli troppo elevati e insopportabili, non solo senza alcuna prospettiva di riduzione, ma con una quasi certezza di incremento già a partire dal prossimo anno.
Per quanto riguarda il trattamento, recupero, riciclaggio e smaltimento, l’Organo di Governo d'Ambito (OGA) competente per materia per l'intero territorio provinciale, è operativamente allo sbando giacché oltre la metà dei Sindaci continua a disertare le convocazioni del presidente Consales, sindaco di Brindisi, per evidente contrasto con la sua linea d’azione e perché rivendicano una riduzione delle tariffe di conferimento.
Per quanto concerne la raccolta, l’Ambito di Raccolta Ottimale – ARO BR2, competente per materia per i 6 Comuni dell’area sud con capofila Brindisi, tra un mare di difficoltà organizzative ha definito il disciplinare tecnico per il nuovo appalto per i prossimi dieci anni, e tra un errore e l’altro ha avviato la gara. Se si considera che ha un importo di base di circa 230 milioni di euro (per dieci anni, per la sola raccolta), è facile immaginare quale potrà essere il suo andamento e soluzione.
Per quanto riguarda le tariffe, va tenuto presente che il Comune deve ripartire sui contribuenti l’intero ammontare della spesa complessiva della gestione dei RSU. Nello scorso anno è stata di circa 4 milioni e 400 mila euro, mentre quest’anno è prevista una spesa di 5 milioni 194 mila euro. Una montagna di soldi!
Tutto questo conduce ad una semplice e grave conclusione: se va tutto bene, nei prossimi anni avremo “solo” un aumento progressivo delle bollette. Perché se tutto non va bene, potremo avere emergenze sanitarie (come paventa il sindaco Consales), rifiuti abbandonati, lavaggio e spazzatura delle strade quando possibile, costi straordinari di conferimento ed altro. E’ una situazione mortificante e paradossale perché ci costringe a sperare che il contratto milionario dell’ARO per la raccolta vada a buon fine ed in tempi accettabili; che la controversia dell’OGA con la ditta Nubile per il conferimento e lo smaltimento in discarica, vada a buon fine; che la discarica di Autigno venga “ritoccata” perché abbia la praticabilità da parte della Magistratura e non provochi emergenze sanitarie. Ci costringe a sperare che tutto ciò avvenga, perché si possa rimanere a questo livello di “malessere”.
Diciamo chiaramente che di tutta questa situazione non è responsabile l’Amministrazione Comunale, ma non vorremmo che anche per questa problematica, il sindaco Molfetta e la sua Giunta si fossero appiattiti su una posizione che insegue gli eventi. Abbiamo più volte invitato il Sindaco a verificare tutte le opportunità che la ricerca e l’industria ci mette a disposizione in materia di recupero dei rifiuti. Lo abbiamo invitato a proporre, protestare e denunciare ciò che si ritiene giusto, verso la Regione, senza timore di urtare la suscettibilità di chicchessia. Lo abbiamo invitato a confrontarsi con le persone che di questa materia ne fanno un credo o una professione, in modo da ricercare soluzioni alternative coraggiose. Lo abbiamo invitato a non escludere a priori la possibilità di internalizzare alcuni servizi; soluzioni forse troppo coraggiose, certamente molto più difficili da gestire ma molto più controllabili e che potrebbe dare un contributo di lavoro per tantissimi concittadini.
A questo punto, credo che il nostro Sindaco debba riferire chiaramente alla comunità cittadina, su quale è effettivamente la situazione nei tre settori citati (raccolta, smaltimento e tariffazione), su ciò che la nostra Amministrazione può fare e su ciò che lui vuole fare. Tutti quanti noi abbiamo il diritto di sapere quale è la credibilità da concedere all’OGA, all’ARO, alla Regione e al competente assessorato comunale. E dobbiamo sapere chiaramente che la prospettiva di una riduzione della TARI, più volte richiamata in campagna elettorale, oggi non c’è più.
Emilio Guarini
Consigliere comunale Civico 26 Mesagne