Fernando Orsini e Omar Ture, entrambi di centrosinistra, ma su schieramenti contrapposti, potrebbe avere un risvolto legale. Ture, infatti, sta aspettando la traduzione dei nastri del Consiglio e la copia del verbale stenografato per decidere se agire legalmente contro Orsini che di chiedere scusa non ne ha voluto sapere. L’ex presidente del Consiglio, infatti, avrebbe sbeffeggiato pubblicamente il collega di maggioranza citando la famosa frase di Oscar Wilde al termine dell’intervento di Ture: “A volte è meglio tacere e sembrare stupidi che aprir bocca e togliere ogni dubbio”. Insomma gli avrebbe dato dell’imbecille. Intanto a dare man forte a Orsini si è mosso l’intero Partito democratico. “È quasi superfluo difendere ed esprimere solidarietà a Fernando Orsini a nome del gruppo consiliare e del partito di cui egli fa parte. Basta, infatti, il suo vissuto a stabilirne l’onorabilità umana prima ancora che politica e professionale. Quanto all’educazione ci ha pensato a suo tempo, ed anche molto bene, chi aveva il compito di farlo”, ha spiegato Francesco Rogoli, segretario politico del Pd, secondo cui “non può passare sotto traccia, invece, il volgare tentativo di stabilire i codici di comportamento ai quali l’opposizione dovrebbe attenersi per andare bene ai depositari della verità che albergano nella maggioranza”. “Appena i verbali saranno resi pubblici ogni cittadino potrà farsi un’idea dell’accaduto”, ha detto il consigliere Ture. Intanto ha invitato “il presidente del Consiglio, Giuseppe Semeraro, garante dei lavori del Consiglio comunale, di verificare la corretta trascrizione dei verbali”. Il consigliere di maggioranza, tuttavia, è convinto di voler difendere la sua onorabilità politica e la sua dignità umana: “Per quanto mi riguarda – ha aggiunto - deciderò in seguito le strade da intraprendere per tutelare la mia immagine. Rileggerò attentamente il verbale, anche perché non ricordo esattamente cosa avrei detto per suscitare il colto pensiero dell’ex presidente del Consiglio”. Ed ha continuato: “Forse l’aver ricordato che il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è anche il segretario del Pd ha suscitato la sua ira. L’ex presidente del Consiglio probabilmente è ancora in stato confusionario perché non si è svestito definitivamente del suo precedente incarico”. Intanto, l’intera vicenda è finita sul social network dove impazzano i commenti da parte dei diversi supporters. A questo punto la chiarezza può arrivare solo dai verbali del Consiglio che saranno resi pubblici tra qualche giorno. “Non ho mai litigato con nessuno – ha concluso Ture – specialmente in Consiglio che è la massima sede istituzionale. Ho grande rispetto per le istituzioni e per chi ne fa parte”.
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