Redazione

Un tour all’insegna della conoscenza dell’ambiente è ciò che propongono i cicloamici per domenica 20 giugno: In occasione della giornata nazionale dei Cicloturismo i ciclofili hanno scelto due itinerari cicloturistici: dal Canale Reale a Torre Guaceto. Il tutto, naturalmente, in bicicletta lungo gli argini e la lama del Canale Reale partenze a scelta da Ostuni o da Mesagne. E’ questa l’esperienza che propongono i cicloamici per la giornata nazionale del cicloturismo. L’evento è in collaborazione con il Consorzio di Gestione di Torre Guaceto e con Ciclovagando.I due itinerari lungo il percorso della civiltà rupestre e la riserva di Torre Guaceto rientrano nella giornata europea del patrimonio culturale.

Escursioni a tema naturalistico e balneare alla (ri)scoperta della Riserva Naturale di Torre Guaceto e della lama del Canale Reale. Il programma dell’escursione da Ostuni prevede il raduno e la partenza presso la stazione ferroviaria alle ore 9,15. Da Brindisi è possibile prendere il regionale delle ore 8,18. Si tratta di un percorso di circa 50 chilometri che si sviluppa su strade secondarie asfaltate e sterrate. Il rientro a Ostuni è previsto intorno alle ore 18,00. L’itinerario prescelto ha una difficoltà media mentre il capogita è Giuseppe Consaga. Per chi parte da Mesagne: partenza da Piazza IV Novembre alle ore 9,15. Il percorso è di circa 50 chilometri su strade secondarie asfaltate sterrato lungo i margini del Canale reale. Il rientro a Mesagne è previsto intorno alle ore 18. La difficoltà del tour è medio-facile mentre il capogita è Antonio Licciulli. Il tour a tema naturalistico-culturale intende accompagnare i visitatori alla (ri)scoperta della Riserva Naturale di Torre Guaceto, della foce del Canale Reale fino al sito rupestre di San Biagio. Durante il percorso sarà possibile apprezzare il contesto naturalistico e la valenza storica del Canale Reale che nel tratto vicino la foce ha generato un solco erosivo (lama) dove si trovano insediamenti rupestri di epoca bizantina. In questi giorni a Torre Guaceto è presente un team di archeologi dell’UniSalento.

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VERITA’ PER GIULIO E GIUSTIZIA PER ZAKI: I RITRATTI DEI DUE GIOVANI DA OGGI NEL MUNICIPIO DI MESAGNE. 

“Verità per Giulio Regeni” e “Giustizia per Patrick Zaki”, per due giovani i cui destini si legano storie drammatiche​di violazione dei diritti umani. Per Giulio, il Comune di Mesagne, si unisce all’appello istituzionale con cui si chiede che venga fatta chiarezza sulla vicenda. La famiglia di Regeni e l’Italia attendono risposte dalle autorità egiziane sulle dinamiche che hanno portato all'omicidio del giovane ricercatore italiano.

Per Patrick si chiede che il Governo italiano prema nei rapporti con l’Egitto affinché lo studente egiziano sia liberato e possa tornare in Italia. Zaki stava svolgendo la sua attività di dottorato presso l’Università di Bologna prima di essere arrestato, il 7 febbraio del 2020, all’aeroporto internazionale del Cairo dove era atterrato per andare a trovare la sua famiglia.

Stamattina, a seguito del parere unanime espresso dal Consiglio Comunale di Mesagne, i ritratti di Giulio e Zaki sono stati esposti al pianoterra del Municipio. Rimarranno lì per sensibilizzare l’opinione pubblica su due capisaldi della convivenza civile, quali la democrazia e la libertà di espressione. All’iniziativa in Comune hanno preso parte: il sindaco Antonio Matarrelli; l’onorevole Giovanni Luca Aresta, componente della commissione parlamentare d’inchiesta per la morte di Giulio Regeni; il presidente del Consiglio Comunale di Mesagne, Omar Ture; l’assessore comunale alla Legalità, Anna Maria Scalera; il consigliere comunale con delega alle Politiche Giovanili, Vincenzo Sicilia; il capogruppo consiliare del PD di Mesagne, Rosanna Saracino.

Un incontro sul randagismo si è svolto nel salone della Provincia di Brindisini in cui si è discusso delle finalità e degli obbiettivi comuni al problema del randagismo. L'incontro, organizzato dal consigliere provinciale M. Salonna, ha visto la partecipazione dei Comuni della provincia, le associazioni animalisti e ambientaliste del Cobriass e l'Asl, purtroppo grande assente in quest’ultima riunione. Il confronto tra tutti i partecipanti ha fatto emergere la necessità di un coordinamento tra le istituzioni e le associazioni che programmi in sinergia azioni politiche atte a dare una reale risposta alla problematica del randagismo divenuto, di fatto, un fenomeno sociale.

Pertanto, dovranno essere eseguite azioni congiunte, con tutti i Comuni, di microchippatura dei cani padronali, ma anche di sterilizzazioni dei cani randagi con annessa reimmissione sul territorio così come previsto dalla legge regionale del 02/2020. “Si lavora, intanto, ad un documento da presentare in regione per supportare i Comuni che non hanno un canile sanitario e si chiede all’Asl di mettere a disposizione quelli funzionanti anche per i Comuni che al momento ne sono sprovvisti”, hanno precisato i volontari del Cobriass. Nel frattempo, ogni Comune può calendarizzare le giornate promozionali del microchip in collaborazione con le associazioni. Inoltre, è stato chiesto di rendere visibili sulle pagine istituzionali i cani ricoverati nei canili comunali e nei rifugi privati con specifiche campagne di adozione in modo da svuotare i canili e abbassare i costi di gestione dei Comuni. “Riteniamo, come coordinamento delle associazioni, che si debba lavorare in maniera capillare su ogni Comune, ma tutti insieme. Ricordiamo che il randagismo coinvolge tutti i territori provinciali, ed è un fenomeno dinamico che non può essere circoscritto ad un solo Comune. Infine, esortiamo i sindaci di tutti i Comuni della provincia di Brindisi a lavorare in sinergia affinché la soluzione sia concretizzabile a breve termine”, hanno concluso gli animalisti.

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Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi venerdì 18 giugno 2021 in Puglia, sono stati registrati 6893 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 106 casi positivi: 23 in provincia di Bari, 25 in provincia di Brindisi, 7 nella provincia BAT, 19 in provincia di Foggia, 12 in provincia di Lecce, 20 in provincia di Taranto, 1 caso di provincia di residenza non nota. 1 caso di residente fuori regione è stato riclassificato ed attribuito.

Sono stati registrati 4 decessi: 1 in provincia di Brindisi, 1 in provincia di Foggia, 2 in provincia di Lecce.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.603.966 test.

236.813 sono i pazienti guariti.

9.343 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 252.757 così suddivisi:

95.056 nella Provincia di Bari;

25.554 nella Provincia di Bat;

19.687 nella Provincia di Brindisi;

45.107nella Provincia di Foggia;

26.852 nella Provincia di Lecce;

39.324 nella Provincia di Taranto;

806 attribuiti a residenti fuori regione;

371 provincia di residenza non nota.

PUGLIA, VACCINO ASTRAZENECA: BOOM DI ADESIONI IN REGIONE ALL’AZIONE RISARCITORIA LANCIATA DAL CODACONS. ASSOCIAZIONE ORGANIZZA WEBINAR PER SPIEGARE AI CITTADINI UNDER-60 CHE HANNO RICEVUTO LA PRIMA DOSE COME TUTELARSI E CHIEDERE IL RISARCIMENTO, DUPLICE DANNO DA MODIFICA DEL PIANO VACCINALE.

 E’ boom di adesioni in Puglia all’azione risarcitoria lanciata dal Codacons contro Stato, Regione e Asl per il pasticcio del vaccino Astrazeneca agli under-60.

Come noto infatti l’associazione dei consumatori ha lanciato nei giorni scorsi anche in regione una azione collettiva finalizzata a far ottenere a coloro che hanno ricevuto la prima dose di Astrazeneca il risarcimento dei danni patiti anche solo per i rischi corsi sul fronte della salute, dopo la decisione delle autorità sanitarie di vietare il vaccino ai cittadini sotto i 60 anni.

E proprio dalla Puglia sono giunte migliaia di adesioni e manifestazioni di interesse da parte dei residenti, che hanno spinto il Codacons ad organizzare un incontro pubblico sull’argomento che si terrà online martedì 22 giugno alle ore 11, attraverso un webinar dove medici, legali ed esperti risponderanno a dubbi e domande degli utenti, e illustreranno l’azione legale volta a far ottenere ai vaccinati under-60 con Astrazeneca un risarcimento fino a 10mila euro per i danni morali subiti. Danni derivanti da due diversi aspetti: il primo legato alla paura e all’angoscia per aver ricevuto un vaccino che ha avuto conseguenze gravi su alcuni cittadini al punto da portare ad una modifica del piano vaccinale. Il secondo legato alle incertezze connesse alla vaccinazione eterologa, ossia la somministrazione di un vaccino diverso rispetto a quello ricevuto con la prima dose, vaccinazione che sta sollevando dubbi e preoccupazioni.

Danni quelli da rischio sanitario potenziale riconosciuti dalla giurisprudenza italiana, come dimostra il caso Seveso del 1976 o il più recente caso Ilva, con la sentenza di pochi giorni fa della Corte d’Assise di Taranto.

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UVA DA TAVOLA: COLDIRETTI PUGLIA, SCOVARE FALSI CON IMPRONTA DIGITALE; BENE SEQUESTRO PRODOTTO BREVETTATO EGIZIANO. 
La coltura genera in Puglia un valore di oltre 400milioni di euro con le 602mila tonnellate di produzione, di cui il 60% esportato in tutto il mondo.Intensificare i controlli e scovare i falsi analizzando l’impronta digitale per salvaguardare l’uva da tavola pugliese che genera un valore di oltre 400milioni di euro con le 602mila tonnellate di produzione, di cui il 60% destinato alle esportazioni in tutto il mondo. E’ quanto chiede Coldiretti Puglia, in riferimento all’operazione dalla Guardia di Finanza, in collaborazione con i funzionari dell'Agenzia delle Accise, Dogane e Monopoli, che ha portato al sequestro di 3400 cassette di uva da tavola brevettata proveniente dall’Egitto, destinata al mercato nord europeo, con un danno enorme a carico della produzione pugliese che si fregia anche del marchio IGP Uva da tavola di Puglia, quando non è ancora partita la campagna di raccolta.
Per questa ragione Coldiretti Puglia si è impegnata nella divulgazione degli studi del Dipartimento di Ingegneria delle Acque e di Chimica del Politecnico di Bari condotti in campo agroalimentare, riguardanti la definizione dell’impronta digitale dell’uva da tavola pugliese mediante l’analisi metabolomica. I risultati tangibili di tali studi consentono la discriminazione delle uve in base alle varietà, all’origine geografica e alle tecniche agronomiche impiegate per la loro produzione. Ad esempio, l’impronta digitale con la Risonanza Magnetica – aggiunge Coldiretti Puglia - è un potente strumento per distinguere un prodotto biologico da uno convenzionale.
“E’ grande lo sforzo profuso dai nostri imprenditori per orientarsi su cultivar che per qualità fisiche e organolettiche riescano a soddisfare il mercato nazionale e internazionale sempre più esigente. Determinante sarebbe attuare iniziative anche pubblicitarie per aumentare il consumo di uva da tavola in Italia, attraverso la presenza capillare in tutti i punti vendita di prodotti ortofrutticoli e per tutto il periodo della produzione tra giugno a dicembre”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.
La Puglia è il primo produttore in Italia di uva da tavola, con il 74% della produzione nazionale e, grazie all’enorme contributo pugliese, l’Italia è il primo produttore al mondo – aggiunge Coldiretti Puglia - con il 16% sulla produzione globale e la provincia di Bari fa la parte del leone, con 10500 ettari e 2,2 milioni di quintali di produzione.
“I nostri imprenditori hanno aumentato la qualità delle produzioni e al contempo – insiste il presidente Muraglia - è stato diminuito l’impatto ambientale e la percentuale di residui, la più bassa al mondo, con pratiche agronomiche mirate, come la potatura invernale agli interruttori di dormienza, la rimozione delle prime infiorescenze e le potature in verde per la formazione di infiorescenze ritardate, la copertura dei filari, la modulazione dell’irrigazione, i trattamenti antisalini e l’inerbimento controllato, con l’impiego di manodopera altamente specializzata”.
Le importazioni di uva da tavola in Italia ammontano a 25.000 tonnellate (circa il 3,2% dei consumi interni), di queste, una fetta consistente – denuncia Coldiretti Puglia - proviene dall'Europa (49%) e dall'America centro meridionale (circa il 25%), ed in particolare dai sue due principali paesi produttori Cile e Perù, la restante parte proviene dall'Africa (13,5%) ed Asia (4,6%).
Per sostenere le esportazioni – conclude Coldiretti Puglia - la crescita e le nuove opportunità di lavoro legate all’uva da tavola occorre investire sulla competitività del Made in Italy a partire dall’apertura a nuovi mercati esteri e dal superamento delle grandi difficoltà create dall’embargo russo, attraverso l’avvio e la promozione di un progetto “Ortofrutta italiana” attraverso il quale vengano sponsorizzati i prodotti a marchio Italia sui mercati europei ed extra europei, così come stanno facendo la Spagna e la Francia.

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Nei giorni scorsi il Lions club di tutta Europa hanno celebrato la prima giornata dedicata alla L.C.I.F. , la Fondazione del Lions club International. Nata nel 1968 la L.C.I.F. è il braccio umanitario del Lions club International,  è la ONG numero uno al mondo e sostiene e sviluppa programmi internazionali che aiutano milioni di persone attraverso centinaia di iniziative sia locali che nazionali ed internazionali. 

Il Distretto Leo 108 AB Puglia ha ricevuto un contributo pari ad un importo di 5000 euro dalla L.C.I.F. , al fine di realizzare un Leo Service Grant per l' Area FAME . Grazie alla partnership con il Pastificio Attilio Mastromauro GRANORO s.r.l. i Leo di Puglia hanno dato vita ad un progetto di aiuto e supporto alle famiglie pugliesi bisognose, specialmente quelle più colpite dall' emergenza Covid 19. Anche il Leo club di Mesagne unitamente al Lions club di Mesagne hanno distribuito pacchi alimentari alla Caritas della parrocchia di San Pio di Pietrelcina e a quella della Chiesa Madre.

Il Presidente Paolo Taurino scrive a Riccardo Rossi, Presidente della Provincia di Brindisi e Sindaco del Comune capoluogo.
Nella mia qualità di Presidente di ConfImpreseItalia per Brindisi e provincia, torno a sollecitarla – dato il suo silenzio sulla vicenda
– in merito al rapporto della S.R.B. SpA (ex S.F.I.R.) con il territorio.
Grazie alle informazioni fornite dal Prof. Avv. Stefano Zunarelli per conto della S.R.B. SpA, abbiamo con sorpresa appreso che il 40% dei servizi dalla stessa affidati a soggetti esterni vanno ad appannaggio di imprese pugliesi; di quel 40% soltanto 1/3 va ad imprese di Brindisi e provincia (il solo 14% del totale, dunque).
Già il 12 aprile scorso Le chiedevo di verificare se gli stringenti impegni assunti dall’allora S.F.I.R. con il territorio fossero rispettati dalla subentrata S.R.B. SpA.
Questo Le chiedevo perché, se nei predetti impegni, si rinviene un chiaro vincolo per la società a rivolgersi, in via prioritaria, ad aziende brindisine per l’affidamento dei servizi e, solo in mancanza di aziende con qualifiche specifiche, residuerebbe la possibilità di allargare lo sguardo e la platea a imprese di altri territori.
Se così fosse e alla luce degli ultimi accadimenti, credo sia legittimo nutrire forti perplessità circa l’osservanza dei suddetti impegni da parte della S.R.B. S.p.A..
Mi riferisco, in primo luogo, alle doglianze sollevate dall’associato sig. Oronzo Scapecchi, che peraltro Le dovrebbero essere già note.

Ad ogni modo ritengo sia utile ricordare che egli è titolare di un impianto (sul quale ha investito cospicui capitali) che risulta idoneo - sia dal punto di vista qualitativo che logistico - a offrire un servizio di supporto per l’attività svolta dalla S.R.B. SpA, la quale, in effetti, sino a qualche tempo fa si è avvalsa dell’impianto in questione.
È poi accaduto che, d’un tratto e senza alcuna plausibile ragione, la S.R.B. SpA ha ritenuto di rivolgersi, per lo stesso identico servizio, ad altra impresa il cui impianto è dislocato in provincia di Bari (esattamente a Monopoli).
E’ stato pertanto naturale per il Sig. Scapecchi interrogarsi sulle ragioni della scelta operata dalla S.R.B. SpA che, di primo acchito, pare incomprensibile e che, almeno all’apparenza, non sembra supportata da ragionevolezza, sia perché il nuovo impianto di cui si avvale è dislocato a parecchi chilometri di distanza dalla sede dello zuccherificio, sia perché –
secondo l’opinione del Sig. Scapecchi – la ditta titolare dell’impianto di Monopoli potrebbe anche essere priva dei requisiti per lo svolgimento dell’attività secondo crismi di legge, tanto che pare essere stata sottoposta a sanzioni per inquinamento ambientale.
Come Presidente di ConfimpreseItalia mi chiedo pertanto se, visto quanto emblematicamente accaduto al sig. Scapecchi, S.R.B. SpA stia davvero rispettando gli accordi all’epoca siglati con il territorio oppure se, magari anche favorita dal Suo inspiegabile silenzio, stia invece “calpestando” gli imprenditori brindisini, stia martoriando la loro professionalità (dimostrata sul campo nel corso degli anni) assieme ai sacrifici da loro compiuti, e senza neanche creare, sull’altare di logiche oscure, nuove occasioni di lavoro per i giovani locali.



Come ConfimpreseItalia Brindisi denunceremo sempre queste pratiche malsane nei confronti di chiunque le porrà in essere, perché vanno a detrimento di questa provincia, che è stata spesso depredata – come Lei ben sa – da aziende che hanno agito con spregiducatezza indisturbate, complice anche una classe politica locale non sempre all’altezza del ruolo.
L’aspettativa è che Lei, quale rappresentante apicale di questa provincia e del suo capoluogo, s’impegni affinché un territorio che vive un’atavica emergenza socio-economica, acuitasi ancor più nell’ultimo periodo, venga rispettato e se possibile rilanciato.
Altro aspetto sul quale ho richiesto la Sua attenzione - conoscendo i Suoi trascorsi, che, auspico, non siano nel frattempo divenuti un ricordo  oramai lontano - è quello ambientale.




Il Prof. Avv. Zunarelli, parlando a nome della di S.R.B. SpA, ha asserito che “L’inevitabile quantità minima di fumi che fuoriesce dallo zuccherificio di S.R.B. viene tenuta sotto controllo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, dall’Arpa e sicuramente non originano nessun cattivo odore”.
Pertanto, Ing. Riccardo Rossi, Le chiedo di far valere le Sue prerogative, sia di Presidente che di Sindaco della Città di Brindisi, affinché siano resi immediatamente pubblici i rilevamenti riguardanti lo zuccherificio, onde
tranquillizzare la cittadinanza, spesso messa in allarme da interrogazioni  di rappresentanti politici locali e da articoli di stampa.
Resto in attesa di una Sua risposta e Le porgo distinti saluti.

Dott. Paolo Taurino
Presidente ConfImpreseItalia Brindisi

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Tre secoli di musica, tra testi e spartiti, cesellati da luminari della musica, un viaggio nel genio e nell’arte messo alla prova del tempo e dei cercatori di bellezza. Questo e altro è «Carte di Musica», mostra che dopo le tappe del Museo Archeologico Provinciale di Potenza, del Nuovo Teatro Verdi di Brindisi e nelle sale dell’ex Ospedale San Rocco di Matera, approda nella Civica Biblioteca Giovanni XXIII di San Vito dei Normanni, dove sarà visitabile dal 20 al 27 giugno prossimi, negli orari di apertura al pubblico della biblioteca.

L’allestimento è il risultato di un lavoro di ricerca e ricostruzione realizzato negli ultimi anni dal prof. Dinko Fabris, tra i musicologi italiani più conosciuti al mondo, e dal M.O Cosimo Prontera, titolare della cattedra di Organo e Composizione Organistica al Conservatorio «Gesualdo da Venosa» di Potenza, componente della British Harpsichord Society e direttore dal 1997 del Centro Studi e Documentazione «Leonardo Leo».

Un breve attraversamento delle terre del Sud, geografia di musica e di documenti ricostruita con l’animo della passione, della creazione di storie che profumano di antico, come la cellulosa conservata negli scaffali. Pagine, a migliaia, che ripercorrono genio e umanità di compositori con l’urgenza dell’arte, di quel nesso invisibile che sublima l’uomo alla sua immortalità. Musicisti partiti dalle periferie del Sud, come Leonardo Leo da San Vito dei Normanni che avrebbe fatto della sua stessa vita un capolavoro divenendo una fonte illuminata per la Scuola Napoletana del XVIII secolo. Nel Settecento Napoli è meta ambita d’innumerevoli e illustri viaggiatori, tra i quali alcune delle più prominenti figure musicali dell’epoca come Händel, Mozart e Gluck. In quel tempo a Napoli la musica è ovunque, nelle chiese, per le strade, nelle case, nei teatri e nei suoi quattro conservatori.

E se la documentazione è la prova provata del tempo attraversato, interpretato dal genio e regalato al gusto del mondo, «Carte di Musica» è la summa di un periodo d’oro per la musica, la mostra ha il potere di riavvolgere il tempo e di testimoniare la disperata ricerca estetica e la sperimentazione cominciata nel Seicento, proseguita nel secolo dei lumi e delle rivoluzioni, il “secolo d’oro di Napoli”, culminata negli ideali romantici dell’Ottocento e nella magnificazione dei sentimenti. La mostra espone alcuni volumi particolarmente significativi per la carriera di Leonardo Leo e di altri musicisti della «Scuola napoletana», ma anche di anonimi musicisti al servizio di comunità periferiche e della musica quotidiana.

«L’attenzione ricade nell’area napoletana - ha detto Cosimo Prontera - che comprendeva tutte quelle regioni che vivevano l’influenza di Napoli come baricentro culturale dell’Europa illuminata. Il Regno di Napoli era uno dei territori storicamente più estesi dell’Italia antica. Quando furono istituiti i quattro Conservatori, una moltitudine di ragazzi provenienti da tutte le provincie, in buona parte pugliesi, confluì a Napoli per studiare musica. Questo perché la Puglia aveva un maggior numero di feudi rispetto alle altre zone e ogni feudatario voleva “fare scout”, diremmo oggi, pregiandosi di aver offerto talenti al Regno, che faceva studiare a proprie spese. Leonardo Leo è un esempio lampante. Per questo nella mostra c’è tanto di pugliese. Napoli è stata una prodigiosa scuola di educazione al bello. Nella mostra abbiamo posto un accento speciale sulla musica sacra: la gente frequentava le feste religiose al pari degli spettacoli di divertimento a teatro, e i due mondi si avvicinarono sensibilmente proprio all’epoca di Leonardo Leo. Pergolesi insegnò quanto la musica sacra potesse incontrare e mescolarsi con la musica teatrale ed il suo capolavoro, lo “Stabat Mater”, ne è un esempio. È sintesi tra stile severo e teatro religioso ma soprattutto è musica funzionale progettata per le processioni svolte in strada ».

Per la mostra si è scelto di raggruppare i manoscritti secondo un criterio di omogeneità di contenuto in tre categorie: un primo gruppo che contiene musica sacra, un altro dedicato all’insegnamento della musica ed un terzo gruppo che mostra esemplari di musica profana concepita per l’intrattenimento. Oltre a queste categorie, è possibile fare una distinzione molto evidente tra le edizioni a stampa e i manoscritti.     

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La IV Commissione consiliare ha esaminato e approvato all’unanimità il disegno di legge per la promozione e valorizzazione delle attività storiche e di tradizione della Puglia. Ad annunciarlo è il consigliere regionale dei “Popolari con Emiliano” Francesco La Notte, segretario della IV Commissione e convinto sostenitore del disegno di legge approvato con lo scopo di contribuire allo sviluppo economico delle attività storiche e tradizionali, ampiamente diffuse in tutte le città pugliesi, in particolare nei centri storici.
“Quando parliamo di botteghe e di artigiani non parliamo solo del passato e della storia della nostra regione - commenta il consigliere La Notte - parliamo invece di realtà che ancora oggi costituiscono una parte importante del tessuto commerciale delle nostre città e dei nostri borghi antichi, rappresentando l’identità del territorio e qualificando il contesto nel quale operano. Il ddl è stato redatto in collaborazione con le associazioni del commercio e dell’artigianato e distingue le attività in tre macro aree: negozi storici (botteghe al dettaglio, barbieri, antiche farmacie, salumerie), botteghe artigiane e locali storici (ristorazione e somministrazione alimenti)”.
Prima di approdare in Aula per l’approvazione definitiva, l’iniziativa legislativa passerà in commissione bilancio per lo stanziamento di 50mila euro complessivi per ogni annualità del triennio 2021-2023.

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