Redazione

Il presidente dell’Ordine degli infermieri di Brindisi eletto al Comitato centrale della Fnopi. Antonio Scarpa è stato nominato tra i dieci consiglieri nazionali della Federazione degli Infermieri

 È un momento storico per l’Ordine degli infermieri della provincia di Brindisi, che vede per la prima volta un suo rappresentante al Comitato centrale della Federazione nazionale degli infermieri, organo di governo per tutti gli infermieri d’Italia.

Lo scorso 28 marzo a Roma, infatti, sono terminate le elezioni per il rinnovo degli organi centrali della Fnopi, che hanno visto riconfermata come presidente nazionale la d.ssa Barbara Mangiacavalli ed eletto, per la prima volta, il presidente dell’Ordine degli infermieri di Brindisi dott. Antonio Scarpa quale consigliere.

“Sono soddisfatto per il traguardo raggiunto – commenta Antonio Scarpa – ma il ringraziamento più grande va alla mia squadra dell’Opi Brindisi, per il sacrificio e l’impegno posti in questi ultimi tre anni, che ci hanno permesso di arrivare fin qui. Far parte del Comitato centrale è un impegno di grande responsabilità, che sono pronto ad affrontare con la consueta dedizione verso la nostra professione, vera colonna portante del servizio sanitario nazionale. Sono fiero di rappresentare tutti gli infermieri pugliesi – conclude il neo consigliere nazionale – e mi impegno a lavorare in sinergia con tutti i presidenti dei vari Ordini provinciali per lavorare insieme a progetti importanti e per un futuro più roseo per la nostra professione”.

Per il prossimo quadriennio, quindi, tutti gli infermieri della provincia di Brindisi e della regione Puglia avranno l’opportunità di un’interfaccia diretta con gli organi centrali della Federazione, a cui spetta il compito di coordinare i 102 ordini provinciali e di rapportarsi con tutte le autorità pubbliche e di governo, in rappresentanza della categoria infermieristica.

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Francavilla Fontana. Denuncia falsamente il furto dell’auto sottoposta a fermo amministrativo, segnalata per simulazione di reato. I Carabinieri della Stazione di Francavilla Fontana, a conclusione degli accertamenti hanno denunciato in stato di libertà una 46enne del luogo, per simulazione di reato. In particolare, la donna, il 2 aprile scorso, presso la locale Stazione, ha denunciato falsamente il furto della propria autovettura, già sottoposta a fermo amministrativo dal mese di febbraio 2018. Attraverso l’esame delle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza comunali, i militari hanno accertato che il 29 marzo 2021 il citato veicolo era stato trasportato all’interno di una ditta per la raccolta di materiali ferrosi, dove la denunciante è impiegata, mediante un carroattrezzi di proprietà della citata azienda, al fine di demolirlo.

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L’Azienda sanitaria di Brindisi ha appurato che in quella sessione per i caregiver, a Mesagne, soltanto una dose era risultata in più, rispetto a quelle potenzialmente utilizzabili. Da ogni fiala di AstraZeneca, infatti, si possono ricavare 10 dosi e si può arrivare, attraverso la diluizione, a 11 dosi iniettabili. Al momento della preparazione della dose, ci si può rendere conto che il volume del farmaco nella siringa non è sufficiente e pertanto la dose ricavata non è più utilizzabile. Di fatto, non si tratta di una dose “buttata”, ma di una dose non somministrabile perché non risponde agli standard necessari per la vaccinazione.

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Brindisi. Viola l’obbligo di isolamento imposto dall’Autorità Sanitaria per le persone risultate positive al virus Covid–19, denunciato. I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Brindisi, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà un 81enne del luogo, poiché il 29 marzo scorso, in una via del centro abitato, è stato sorpreso fuori dalla sua abitazione senza alcuna autorizzazione, nonostante fosse stato sottoposto al provvedimento di isolamento per l’accertata positività al Covid–19, emesso dall’Autorità Sanitaria del luogo.

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Le chiusure affossano i 900 agriturismi pugliesi con la primavera che è la stagione preferita per gite fuori porta e scampagnate. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Puglia nel sottolineare che dall’inizio della pandemia l’agriturismo in Puglia ha perso oltre 150 milioni di euro di fatturato.

L’arrivo della bella stagione – sottolinea la Coldiretti regionale – è particolarmente apprezzata dagli amanti della campagna per assistere al risveglio della natura con piante, fiori e uccelli migratori, ma anche delle attività agricole con i lavori di preparazione dei terreni, la semina e la raccolta delle primizie da portare in tavola. Gli agriturismi, peraltro, spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse – precisa Coldiretti Puglia – i luoghi più sicuri perché è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.

“Gli agriturismi in aperta campagna sono luoghi più sicuri in cui le distanze si misurano in ettari e non in metri, in cui gustare il meglio della tradizione locale e vivere appieno una vacanza Made in Italy. Pur di resistere molti agriturismi di Terranostra nel periodo di chiusura si sono tuttavia organizzati per non fare mancare i menu tradizionali della cucina contadina sulle tavole con consegne a domicilio e asporto”, afferma Filippo De Miccolis, presidente di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti.

L’assenza di stranieri in vacanza in Puglia grava pesantemente sull’ospitalità turistica nelle mete più gettonate che risentono notevolmente della loro mancanza anche perché – sottolinea Coldiretti Puglia – i turisti dall’estero da paesi come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna o la Cina hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa ma che adesso sono anche quelli che stanno procedendo velocemente nella campagna di vaccinazione.

L’arrivo per l’estate del passaporto vaccinale Ue – aggiunge Coldiretti Puglia - potrà salvare almeno il turismo straniero in Puglia che ha subito un buco di oltre 3,5 miliardi nelle spese dei viaggiatori dall’estero, che sono crollate del 61% nel 2020 rispetto all’anno precedente, toccando il minimo da almeno venti anni.

“La Puglia è fortemente dipendente dall’estero - insiste il presidente De Miccolis Angelini - per il flusso turistico con ben 1,5 milioni di arrivi dall'estero di viaggiatori stranieri e 3,8 milioni di pernottamenti internazionali  che la scorsa estate hanno dovuto rinunciare a venire in Puglia per effetto delle limitazioni e alle preoccupazioni per la diffusione del contagio”.

Il certificato in formato digitale o cartaceo sarà interoperabile e legalmente vincolante per gli Stati membri e ammetterà tutti i vaccini disponibili sul mercato, consentirà dunque – sottolinea la Coldiretti regionale - ai cittadini europei di tornare a viaggiare quest'estate fornendo la prova di essersi sottoposti alla vaccinazione, oppure di essere risultati negativi a un test o di essere guariti dal Covid-19 ed avere sviluppato gli anticorpi.

La mancanza di vacanzieri si trasferisce a valanga sull’insieme dell’economia per il crollo delle spese per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. Non è un caso che nel 2020 a far registrare il risultato più negativo nei consumi – continua la Coldiretti regionale – sono stati gli alberghi ed i ristoranti con un calo del 40,2%, seguiti dai trasporti che si riducono del 26,5% e dalle spese per ricreazione e cultura che scendono del 22,8%.

Il cibo infatti – aggiunge Coldiretti Puglia – è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche.

 “L'agriturismo e lo sviluppo multifunzionale delle aziende agricole devono rientrare nelle strategie regionali, ivi incluse – incalza il presidente De Miccolis - quelle a sostegno del settore turistico per emergenza Covid. Gli indennizzi per calo di fatturato sono solo un placebo, cosi come non mancano difficoltà per accedere al credito. Gli ammortizzatori sociali sono ormai insufficienti per entità e tempistica a dare respiro alle tante famiglie che hanno vissuto mesi di inoccupazione. In compenso sono aumentati burocrazia ed adempimenti, tanto che alcuni operatori del settore, presi dallo sconforto e dalla paura di sanzioni, stanno valutando se valga la pena riaprire, eventualità che avrebbe effetti disastrosi sull’occupazione”, conclude il presidente De Miccolis.

Serve una svolta – continua la Coldiretti Puglia - per salvare il turismo estivo dopo che oltre sette viaggiatori stranieri su dieci (70%) hanno dovuto rinunciare a venire in Puglia nel 2020 bloccati alle frontiere dall’emergenza Covid.

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A seguito dell’informazione del 29 marzo ultimo scorso, con la quale si annunciava che la CGIL Camera del di Lavoro di Mesagne, esprimeva con convinzione solidarietà alle lavoratici e lavoratori agricoli per il mancato riconoscimento di misure economiche per fronteggiare la pandemia, sostenendo senza se e senza ma, tutte le iniziative che le organizzazioni sindacali avrebbero messo in campo, pertanto, si comunica che la CGIL di Mesagne sarà presente il 10 aprile, al presidio davanti la Prefettura di Brindisi, con una propria delegazione, in rappresentanza delle lavoratrici e lavoratori agricoli, composta da Cosimo ZIZZA coordinatore della Camera del Lavoro Territoriale di Mesagne e Claudio SUPERCHI responsabile politico FLAI Mesagne.

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Asili nido, scuole d’infanzia, centri polifunzionali a sostegno delle famiglie: sono 700 milioni di euro messi a disposizione dal Governo in favore degli enti locali per la messa in sicurezza e riqualificazione di questi spazi destinati in gran parte di minori. «L’avviso pubblico è già disponibile: si tratta di un’opportunità importante anche per tutti i Comuni della provincia di Brindisi. C’è tempo fino al prossimo 21 maggio per avanzare la candidatura ». E’ questo l’invito che l’on. Valentina Palmisano (Movimento Cinque Stelle) rivolge alle amministrazioni locali in merito alla nuova possibilità di ottenere fondi in materia di edilizia scolastica.

I 700 milioni sono così ripartiti: 280 milioni riguarderanno gli asili nido; 175 le scuole dell’infanzia; 105 i centri polifunzionali per servizi alla famiglia, 140 milioni la riconversione di spazi delle scuole dell’infanzia attualmente inutilizzati. Il 60% delle risorse di ciascuno di questi capitoli sarà destinato alle aree periferiche e svantaggiate, per recuperare i divari esistenti. «Progetti e fondi a disposizione delle realtà del Mezzogiorno, che si pongono come obiettivo quello di dare un nuovo e forte impulso – spiega la parlamentare brindisina- al processo di riequilibrio territoriale non più rinviabile. Queste risorse sono, infatti, finalizzate all'attivazione di servizi integrativi che concorrano all'educazione dei bambini e soddisfino i bisogni delle famiglie in modo flessibile e diversificato sotto il profilo strutturale ed organizzativo. Invito le amministrazioni del territorio a valutare questo avviso pubblico a tutela, anche delle fasce più deboli».​ Gli enti locali interessati, tramite il legale rappresentante o suo delegato, devono far pervenire la propria candidatura, utilizzando esclusivamente la piattaforma informativa del Ministero dell’istruzione, pena la non ammissione alla presente procedura, nell’apposita pagina dedicata all’edilizia scolastica.

Emergenza epidemiologica, gli aggiornamenti: tra ieri e oggi a Mesagne si contano 9 nuovi casi e 12 guariti.

Sono 78 le persone attualmente positive, di cui 4 in ospedale.

Lettera aperta di Fabrizio Sportelli. 

 
Scrivo queste poche righe per dare comunicazione di una decisione sofferta ed irrevocabile che ho preso in qualità di Presidente dell’A.S.D. Mesagne Volley, supportato dal parere prezioso dei miei dirigenti e della mia famiglia.
 
Sono nel mondo della pallavolo praticamente da sempre ed in questi anni ho contribuito a costruire una realtà di primissimo livello, che ha portato lustro all’intera cittadinanza e animato il palazzetto di via Udine di un calore sportivo che Mesagne aveva ormai dimenticato.
 
Le attuali vicissitudini legate al Covid19 hanno minato le nostre certezze economiche, forzandoci a cedere il titolo di B2 nazionale che avevamo guadagnato sul campo con tanto sacrificio. Nonostante tutto, negli ultimi mesi avevamo deciso di riprendere il nostro percorso con un progetto giovanile nella serie inferiore, il Campionato nazionale di I livello, la vecchia serie C.
 
Questa scelta voleva essere un segnale deciso di continuità sportiva per la pallavolo mesagnese e un trampolino di lancio per le nostre giovani speranze, che noi consideriamo da sempre come persone di famiglia. Durante le prime giornate di campionato, tuttavia, ci siamo resi conto che le incombenze imposte da questa decisione non ci rendevano possibile proseguire il nostro cammino con lo spirito che ci ha sempre contraddistinto. 
 
Infine, nelle ultime settimane, alcune delle nostre tesserate, nonostante avessimo rispettato attentamente il protocollo sanitario, hanno contratto il virus probabilmente durante una gara ufficiale, mettendo a rischio se stesse ed i propri familiari. È una responsabilità che non possiamo più gestire, anche in relazione all’età delle nostre ragazze. Lo sport deve essere divertimento e passione e per noi, a queste condizioni, non lo è più.
 
Per questo motivo comunichiamo il ritiro di tutte le nostre squadre dai campionati di pertinenza (under 15-17-19 e serie C), consapevoli delle conseguenze, ma certi di aver preso la decisione più corretta in questo momento tanto particolare. La nostra priorità è proteggere le nostre atlete e le loro famiglie, il nostro staff e tutti coloro che orbitano intorno al nostro mondo.
 
Saluti
Fabrizio Sportelli

Positivi e tamponi nella provincia di Brindisi, il report aggiornato al 4 aprile. 

Aggiornamento settimanale dei dati sull’emergenza Covid-19 nell’ultimo report a cura dell’Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl. Alla data del 4 aprile 2021 in provincia di Brindisi risultano positivi 1.909 soggetti, di cui 1.010 donne (52,9%) e 899 uomini (47,1%), con età mediana di 47 anni.
I fattori di rischio per cui è stato predisposto il tampone sono: “contatto con caso accertato” 714 (37,4%), “sospetto di caso” 622 (32,6%), “screening” 53 (2,8%), “rientro da area a rischio” 12 (0,6%) e soggetto in Rssa 5 (0,3%); in 503 casi (26,3%) il fattore di rischio non è definito.
L’ultimo aggiornamento sullo stato di salute degli attualmente positivi descrive 720 (37,7%) soggetti asintomatici, 854 (44,7%) paucisintomatici, 229 (12%) con sintomatologia lieve, 27 (1,4%) con quadro severo, 7 (0,4%) critici e 6 (0,3%) in fase di guarigione; per 66 soggetti (3,5%) il dato non è noto.
Per quanto riguarda la distribuzione per Comune i positivi sono 500 a Brindisi, 246 a Fasano, 167 a Ceglie Messapica, 129 a Carovigno, 118 a Francavilla Fontana, 87 a San Vito dei Normanni, 76 a Mesagne, 76 a San Pancrazio Salentino, 68 a Ostuni, 64 a Torchiarolo, 62 a Oria, 56 a Villa Castelli, 47 a San Pietro Vernotico, 42 a Cellino San Marco, 39 a San Michele Salentino, 38 a Latiano, 36 a Cisternino, 21 a Torre Santa Susanna, 20 a San Donaci, 17 a Erchie. I Comuni della provincia di Brindisi con i maggiori valori di incidenza cumulativa sono, nell’ordine, Torre Santa Susanna, Brindisi, Villa Castelli, Ceglie Messapica, Fasano e Oria.
Gli attuali positivi (1.909) sono così suddivisi per fasce di età: 285 nella fascia 0-18 anni, 1.232 tra 19-64 anni, 284 tra 65-79 anni, 108 negli 80 e oltre. Si conferma il trend in aumento dei casi.
Nel periodo compreso tra il 24 febbraio 2020 e il 4 aprile 2021 sono stati sottoposti a tampone molecolare 95.594 residenti nella provincia di Brindisi, 244,8 soggetti ogni 1.000 residenti. Per 79.717 (83,4%) soggetti sottoposti a test è definito il fattore di rischio per cui è stato predisposto il tampone; si osserva come il test effettuato per “caso sospetto” rappresenti la motivazione di esecuzione del tampone in circa il 45% dei casi.
Dei 95.594 soggetti sottoposti a tampone molecolare, 14.530 (15,2%) sono risultati positivi al test, con una incidenza cumulativa stimata pari a 372,1 casi x 10.000 residenti. I positivi comprendono 7.483 donne (51,5%) e 7.047 uomini (48,5%) con età mediana pari a 45 anni.
Il tasso di letalità è pari a 1,8%, inferiore al corrispettivo tasso pugliese del 2,5%. All’aumentare dell’età si osserva un incremento di tale tasso, mentre nella fascia 0-29 anni non si registrano decessi. Sono 263 i decessi totali: 205 casi tra persone che hanno tra 70 e 90 anni e più; 37 tra i 60 e 69 anni, 16 casi tra i 50 e i 59, 3 casi tra i 40 e i 49, e 2 nella fascia 30-39.
Campagna vaccinale al 4 aprile: sono 54.136 le dosi di vaccino anti Covid somministrate alla popolazione target, 38.034 prime dosi e 16.102 seconde dosi.