Redazione

Giornata internazionale dell’educazione

Gioventù per i Diritti Umani promuove il Diritto all’Istruzione

L’educazione è un diritto fondamentale di ogni individuo e svolge un ruolo cruciale nello sviluppo di una società prospera. Per sottolineare l rilevanza dell’istruzione a livello globale, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato con consenso una risoluzione che proclama il 24 gennaio come la “Giornata internazionale dell’Educazione”. Questa giornata speciale mira a promuovere l’accesso equo e inclusivo all’educazione di qualità per tutti, senza discriminazioni.

Gioventù per i Diritti Umani Internazionale (YHRI) è un’organizzazione non a scopo di lucro fondata nel 2001, affiliata all’associazione Uniti per i Diritti Umani, che ha come obiettivo quello di insegnare ai giovani di tutto il mondo i diritti umani, in particolare la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, in modo che diventino sostenitori della tolleranza e della pace. YHRI è ora cresciuta in un movimento globale di individui, gruppi e leader nazionali e comunitari che stanno diffondendo il messaggio di ciò che sono i diritti umani e di come implementarli e proteggerli.

Gioventù per i Diritti Umani Internazionale fornisce materiale didattico sui diritti umani per le scuole e al di fuori dei tradizionali contesti educativi. Con l’obiettivo di raggiungere i giovani provenienti da diversi background, i materiali di YHRI fanno appello a persone di tutte le generazioni. Dall’insegnamento dei diritti umani attraverso conferenze e convegni a gruppi di hip-hop e danza, il messaggio si diffonde così in tutto il mondo.

Per la Giornata Internazionale dell’educazione YHRI vuole ricordare il diritto umani n. 26, il Diritto all’Istruzione che prevede:

“1. Ogni individuo ha diritto all’istruzione. L’istruzione deve essere gratuita almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L’istruzione elementare deve essere obbligatoria. L’istruzione tecnica e professionale deve essere messa alla portata di tutti e l’istruzione superiore deve essere egualmente accessibile a tutti sulla base del merito.”

“2. L’istruzione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana ed al rafforzamento del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l’amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali e religiosi e deve favorire l’opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace.”

“3. I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli.”

I volontari di Gioventù per i Diritti Umani credono che al giorno d’oggi, più che mai, “I diritti umani devono essere resi una realtà, non un sogno idealistico”, come scrisse l’umanitario L. Ron Hubbard, per questo motivo invitano a visitare il sito it.youthforhumanrights.org e ordinare gratuitamente il materiale educativo sui diritti umani.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

Il Sindacato Cobas ha incontrato la task force regionale sulla occupazione , Leo Caroli , per  una doppia convocazione  a Bari nella giornata del 9 Gennaio su 2 temi di particolare importanza per la nostra città.

Alle ore 12,30 si è svolto l’incontro con l’Ager(agenzia regionale dei rifiuti) sul tema dei nuovi impianti da realizzare a Brindisi.

Alle ore 14,30 si svolto  l’incontro per fare il punto sulla possibile ricollocazione degli ex-lavoratori DCM , che facevano parte della GSE.

Il Sindacato Cobas è fortemente insoddisfatto per le dichiarazioni del direttore dell’Ager(agenzia regionale dei rifiuti), Angelo Pansini, sulla realizzazione dei nuovi impianti a Brindisi.

Il direttore ha affermato che l’impianto di compostaggio è stato sì stralciato dal piano regionale dei rifiuti ma i tempi di realizzazione si sono allungati perché vivono nel percorso della nuova società Aseco,formata dall’Ager e dall’Acquedotto Pugliese.

I tempi si allungano anche per un piano di finanziamento incompleto ed  entro questo mese si dovrà  chiarire la compatibilità economica dell’impianto .

Il nostro intervento è stato molto  critico  sulle mancate azioni della  Regione Puglia sui rifiuti ed in particolare per la nostra città, per la nostra provincia.

Sono decine di anni anni che aspettiamo la realizzazione un impianto di compostaggio e di recupero materiali .

Il Presidente della task force regionale sulla occupazione si è espresso per convocare  a marzo una nuova riunione di monitoraggio, sperando  in un recupero dei ritardi accumulati ed apprezzando la sincerità del nuovo direttore  che ha detto chiaramente come stanno le cose.

L’altra riunione sulla possibile ricollocazione dei lavoratori DCM , ormai disoccupati da tempo , ha visto possibili aperture a soluzioni .

Il gruppo Dema ha riformulato i suoi piani ed esclude lo stabilimento Dema di Brindisi dalla chiusura.

Lo stabilimento Dar, sempre di proprietà del gruppo Dema, ha visto l’assegnazione di nuove attività.

Ma la gestione del gruppo che non ha liquidità rallenta di fatto le attività.

Questo impedisce di fatto il ritorno a lavoro per gli attuali disoccupati della DCM.

Si parla di un gruppo industriale che vorrebbe comprare tutto il gruppo, alimentando così maggiori speranze di un ritorno al lavoro.

Si spera che il 22 Febbraio nel corso del percorso concordatario gestito dal Tribunale di Napoli si possa vedere il fondo del tunnel.

Insomma , per questa vertenza siamo animati da buone speranze.

L’appuntamento per il comitato di monitoraggio della Regione anche qui da realizzare nel mese di Marzo.

Brindisi 10.01.2024

Per il Cobas Roberto Aprile

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

Il Piano di Dimensionamento delle istituzioni scolastiche per l’a.s. 2024/25 predisposto dalla Regione Puglia ha accolto, per la parte che ci riguarda, la proposta alternativa presentata dal Consiglio di Istituto e dal Collegio dei docenti del Liceo Scientifico “Fermi-Monticelli” e poi fatta propria, nella fase di redazione di sua competenza, dalla Provincia di Brindisi. Il piano Provinciale, già noto dal 7 Novembre, non aveva, all’epoca, provocato alcuna reazione.

In questi giorni la diffusione di notizie palesemente inesatte ha provocato invece roventi polemiche, pur se circoscritte, generando – crediamo involontariamente – oltre che discredito, anche confusione. Sentiamo quindi il dovere di fare alcune doverose precisazioni, per il rispetto che si deve alla verità, alla corretta informazione di cittadini e genitori, ma anche alla responsabilità e all’autorevolezza dei soggetti proponenti.

Che il curricolo della Scuola Europea dovesse unificarsi era già noto da tempo. Finora su Brindisi il primo ciclo (Nursery, Primary e Lower) è stato gestito dall’Istituto Comprensivo “Centro” e l’ultimo segmento (High School), che porta al Baccalaureato, dal Liceo Scientifico “Fermi Monticelli”. Va ricordato che in questi dieci anni entrambi i percorsi sono stati sottoposti, come accade per tutte le scuole, al severo giudizio dell'utenza, ma anche, come è prerogativa solo della Scuola Europea, al rigoroso controllo di Bruxelles. Come l’IC “Centro”, anche il nostro Liceo ha sempre confermato l’accreditamento con giudizi assolutamente positivi da parte degli ispettori europei.

Si fa presente che nel Regolamento per la Scuola Europea il legislatore ha previsto che la stessa fosse unificata presso una delle due scuole che fino ad oggi l’avevano gestita; se il legislatore avesse ritenuto prioritario collocarla presso una delle due o entrambe, avrebbe potuto prevederlo nello stesso regolamento. Nel rispetto della legislazione concorrente stato-regione ha invece lasciato che fosse il Piano regionale a stabilire la migliore soluzione, anche perché l’unificazione della Scuola Europea di Brindisi, per la singolarità che la contraddistingue, avrebbe avuto ripercussioni sulle istituzioni scolastiche in cui essa è incardinata.

Era prevedibile che la scelta a favore dell’una o dell’altra sarebbe stata difficile, ma appare  ingeneroso, oltre che inesatto, lasciare intendere che sia stata mortificata una esperienza a scapito di un’altra, quasi questa fosse senza storia e senza titoli, provocando una legittima preoccupazione in genitori e studenti. L’esperienza accumulata in questi anni ci permette di affermare con certezza che anche nell’assetto previsto nel novello piano regionale, la Scuola Europea del futuro continuerà ad essere gestita da soggetti competenti, che, con il desiderio di svolgere sempre al meglio il proprio ruolo, investiranno come sempre nella formazione di tutto il personale.

La proposta di partenza della Regione Puglia aveva previsto un accorpamento della Scuola Europea, del Liceo Scientifico “Fermi-Monticelli” e del Comprensivo “Centro”, ipotizzando così la nascita di una nuova Istituzione scolastica con oltre 1600 studenti. Questa ipotesi avrebbe dato vita quindi ad un’istituzione particolarmente complessa.  Va infatti sottolineato che non esistono nel panorama italiano altre realtà scolastiche in cui coesistono ordinamenti diversi (italiano ed europeo) su diversi gradi e con tali numeri. Anche da questa oggettiva constatazione è nata dai nostri Organismi collegiali una proposta alternativa che potesse reggere per razionalità e legittimità. 

Richiamiamo brevemente i punti di forza della nostra proposta alternativa che prima la Provincia e poi la Regione hanno fatto propria.

Anzitutto il costituendo Omnicomprensivo di cui farà parte la “Scuola europea di Brindisi”, oltre ad avere numeri più contenuti (circa 1200) avrà i plessi dei diversi gradi molto prossimi fisicamente  e quindi facilmente raggiungibili. Ciò permetterà di svolgere frequentemente attività in continuità, implementando scambi tra gli studenti dei diversi gradi, come più volte richiesto dalle visite ispettive.

La nostra proposta risponde inoltre alla necessità più volte espressa dalle famiglie degli studenti anglofoni della Scuola Europea, per lo più dipendenti ONU, di frequentare in un luogo più vicino a quello di vita e di lavoro. Preme infatti ricordare che la costituzione della sezione anglofona è condizione necessaria e inderogabile per l’esistenza della Scuola Europea stessa, in quanto, per disposizione legislativa, senza la sezione anglofona non si può costituire la corrispondente sezione italofona.

Ci teniamo infine a sottolineare che il quartiere Paradiso non verrà in alcun modo privato del presidio scolastico. I ragazzi che frequentano oggi il comprensivo “Paradiso” potranno infatti beneficiare della presenza di una istituzione scolastica, comprensiva di tutti i gradi e con un’ampia offerta formativa che fornirà loro ulteriori occasioni di incontro e di scambio anche con realtà internazionali. Tale nuovo assetto costituirà elemento di riqualificazione per il quartiere, grazie anche all’attrazione di famiglie non residenti, e rafforzerà il presidio di legalità per l’intera comunità del rione, operando efficacemente contro la dispersione scolastica. 

Questa pluralità di ragioni abbiamo offerto alla valutazione dei soggetti istituzionalmente preposti alla redazione del piano, in una disponibilità al dialogo ed al confronto che mai è venuta meno, ed evidentemente la bontà delle stesse ha fatto sì che fossero positivamente accolte.

                                                                                                                                           per il Consiglio d’Istituto

                                                                                                                             il Presidente dott. Andrea Contaldo

Supportare investimenti per l’agricoltura di precisione e l’utilizzo di tecnologie 4.0, sostituire veicoli fuoristrada per agricoltura e zootecnia nonché innovare i sistemi di irrigazione e gestione delle acque. Sono queste le finalità dell’imminente bando con cui la Regione Puglia stanzia 47,6 milioni di euro previsti dal PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Le imprese agricole potranno presentare domanda a partire da lunedì 15 gennaio e sino al prossimo 28 febbraio. Il sostegno pubblico è concesso sotto forma di contributo in conto capitale con aliquota pari al 65% dei costi ammissibili, elevata all’80% per i giovani agricoltori. Il limite di spesa è di 35mila euro, 70mila euro per la sostituzione veicoli. 

“Un’opportunità da cogliere per il comparto primario regionale – dichiara la senatrice pugliese Maria Nocco (Fratelli d’Italia) – che va a sommarsi alle tante iniziative portate avanti dal Governo Meloni per l’agricoltura italiana, come il Fondo Innovazione di Ismea. Sul PNRR, grazie all’impegno e alla determinazione del ministro Francesco Lollobrigida, l’agricoltura ha visto aumentare i fondi dedicati sino a 7,73 miliardi di euro con 2 miliardi di euro in più per il finanziamento dei contratti di filiera nei settori agroalimentare, pesca e acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo e ulteriori 850 milioni di euro per il parco Agrisolare, ovvero i pannelli fotovoltaici sui tetti degli edifici agricoli. Un successo – spiega la senatrice pugliese – portato a compimento dal ministro Raffaele Fitto che, in poche settimane, è riuscito ad incassare da Bruxelles sia l’approvazione della rimodulazione del PNRR sia il pagamento della quarta rata, portando a 101,9 miliardi di euro l’ammontare complessivo ottenuto dall’Italia. Non solo, abbiamo già richiesto la quinta rata, per aggiuntivi 10,6 miliardi di euro. Risultati concreti che rendono l’idea di come il Governo Meloni stia gestendo in maniera rapida ed efficiente la cruciale partita dei fondi PNRR, con l’auspicio – conclude Maria Nocco (FDI) – che la Regione Puglia possa emularlo nelle modalità di attuazione dei bandi affinché gli agricoltori pugliesi possano cogliere queste opportunità di innovazione e rilancio produttivo”. 

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

Perrino di Brindisi, Amati: “Si muore a causa della mancanza della radiologia interventistica. Una vergogna. Applicazione provvisoria a tutti i costi e AziendaZero”

Dichiarazione del Consigliere regionale Fabiano Amati. 

“Sono anni che lamento in quasi solitudine l’assenza della radiologia interventistica all’ospedale Perrino di Brindisi, avvertendo che questa carenza genera morti. 

È una vergogna, vedere un ospedale di II livello privo di quell’importante branca specialistica salva-vita. Certo, sono pochi i medici di questa branca. Ma quei pochi, nell’attesa che diventino molti, non possono essere gestiti da ogni singola ASL, magari sottraendoseli, come se la sanità pugliese fosse di livello territoriale provinciale e non regionale. 

Sento parlare continuamente di sanità, spesso segnalando esigenze giuste ma non prioritarie, attinenti più alle ragioni dell’assistenza non tempo-dipendente e di carattere comunale, con convocazioni roboanti di tavoli, Consigli comunali e sopralluoghi in favore di telecamere, ma mai, e con altrettanto particolare ardore, dei problemi che mettono a rischio la vita. Com’è l’assenza della radiologia interventistica, appunto. 

Tutti i pazienti della provincia di Brindisi bisognosi d’interventi urgenti di radiologia interventistica scontano la pena di essere centralizzati al Perrino e restare in attesa, in condizioni gravissime, sino a quando non si ottiene la disponibilità del Vito Fazzi di Lecce o del Santissima Annunziata di Taranto. E di qui, una nuova corsa in ambulanza, nella speranza di farcela. 

Si può andare avanti così, facendo finta di nulla? 

Le soluzioni provvisorio ci sono. Bisogna solo avere il coraggio di attuarle. 

L’istituzione immediata di AziendaZero per razionalizzare il personale, anche se scarso, sull’intero territorio regionale e nelle more dotare il Perrino - sin da domani mattina - di un professionista di altra Asl in applicazione provvisoria - con tutti gli incentivi possibili e immaginabili - perché Brindisi non può rimanere così. Si muore! È chiaro?”.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

Con una semplice notizia fatta trapelare attraverso gli organi di informazione, Edison ha pensato bene di sbarcare a Brindisi per effettuare “attività di test per la verifica geotecnica dei pali di fondazione del serbatoio del deposito costiero”.

E tutto questo avviene nonostante un pronunciamento unanime contrario del Consiglio Comunale di Brindisi e le imponenti manifestazioni di piazza che si svolte nei mesi scorsi. Ma soprattutto si dà avvio ai lavori senza aver ricevuto alcuna rassicurazione in merito a due grandi problemi che sono stati posti in ogni sede: chi certifica la sicurezza dei binari di Costa Morena visto che la distanza prevista per legge (30 metri) sarà ignorata e ridotta a soli cinque metri? Ed ancora, la Capitaneria di Porto (responsabile della sicurezza marittima) può garantire che non ci saranno ripercussioni per i traffici portuali sia nel momento in cui arriveranno le navi gasiere che durante il funzionamento come rigassificatore del ‘deposito Edison’?

Oggi più che mai, pertanto, bisogna pretendere risposte precise e quindi è necessaria un’altra mobilitazione di massa – magari proprio nei pressi dell’ingresso di Costa Morena – per dimostrare a tutti che i brindisini non sono più disposti a subire passivamente. Il tutto, ovviamente, in aggiunta ad una decisa presa di posizione da parte delle istituzioni locali.

Per questo chiediamo al Sindaco Giuseppe Marchionna, sentiti i dirigenti delle ripartizione Urbanistica, Ambiente e Affari Legali, ogni opportuna iniziativa finalizzata alla sospensione delle suddette opere.

Riteniamo infatti che tali attività, effettuate nelle more del perfezionamento e della definizione dell’iter procedurale, dopo il parere con prescrizioni del CTR Puglia, non tengano conto del mancato superamento delle criticità emerse e dei rilievi evidenziati durante il Consiglio Comunale monotematico, successivamente trasmessi ai ministeri e agli organismi competenti, e siano lesive delle decisioni assunte dallo stesso organo consiliare.

I consiglieri comunali dei gruppi di Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Impegno per Brindisi, Uguaglianza cittadina, Movimento Regione Salento, Brindisi Bene Comune-Alleanza Verdi Sinistra, Attiva Brindisi.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

Con decreti del 9 gennaio 2024, il Prefetto di Brindisi, Michela La Iacona, ha disposto, ai sensi del D.Lgs. n. 235/2012 (c.d. Legge Severino), la sospensione di Nicolì Pasquale dalla carica di Sindaco di Erchie, di Bernardi Vito Oronzo dalla carica di Assessore Comunale ai Servizi Ambientali, Lavori Pubblici e Polizia Urbana e di Melechì Pamela dalla carica di Assessore Comunale ai Servizi  Sociali, Politiche Giovanili e Pari Opportunità.

I provvedimenti sono stati adottati a seguito della decisione del G.I.P. del Tribunale di Brindisi che, su richiesta della locale Procura della Repubblica, ha disposto la misura degli arresti domiciliari nei confronti di Nicolì Pasquale e di Bernardi Vito Oronzo e del divieto di dimora nei confronti di Melechì Pamela, indagati, a vario titolo, per “concussione e tentata concussione, abuso d’ufficio in concorso e atti persecutori, tutti aggravati dall’aver commesso il fatto contro un pubblico ufficiale, falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici in concorso, induzione indebita a dare o promettere utilità, raccolta, trasporto e abbandono incontrollato di rifiuti speciali non pericolosi e violenza sessuale aggravata dall’aver commesso il fatto contro un incaricato di pubblico servizio e dall’aver abusato di autorità e relazione d’ufficio”.   

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

Al via i primi corsi in Puglia a Tricase (Lecce) per operatori africani con l’obiettivo di promuovere i mercati dei contadini per la valorizzazione dell’attività agricola e per combattere l’insicurezza alimentare che nel mondo colpisce più chi vive nelle zone rurali:  33% degli adulti contro il 26% di chi abita nelle zone urbane. L’iniziativa si avvia proprio mentre alla Camera, è iniziato l’esame nell’aula del Piano Mattei per lo sviluppo del continente africano ed è realizzata da Fondazione Campagna Amica promossa dalla Coldiretti e dalla World Farmers Markets coalition nell’ambito del progetto, denominato Mami, Mediterranean African Markets Initiative, supportato dal Ministero degli Esteri italiano e dal Ciheam di Bari.

Il progetto nasce per consentire al primo gruppo di africani di apprendere come  “costruire” dalla A alla Z un farmer market e superare il paradosso che chi produce cibo, con l’allevamento e la coltivazione, non è in realtà in grado di averne a sufficienza per sfamare la propria famiglia, per effetto delle speculazioni.

Proprio quando volano i prezzi del cibo per la spesa delle famiglie nei diversi continenti, mentre ai contadini i prodotti agricoli vengono pagati il 13,7% in meno, al via la formazione sulla organizzazione e gestione dei mercati contadini, un modello da esportare all’estero per favorire la prosperità di comunità ed economie nelle regioni del Mediterraneo e dell'Africa, come Albania, Egitto, Libano, Kenya e Tunisia.

Il progetto MAMi – Farmers Markets, finanziato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e realizzato da CIHEAM Bari in collaborazione con World Farmers Market Coalition e promosso da Coldiretti attraverso la Fondazione Campagna Amica e, si propone di offrire supporto tecnico per lo sviluppo di nuovi mercati contadini quali leve efficaci per rivitalizzare le comunità rurali, migliorare i mezzi di sussistenza per l'agricoltura familiare e valorizzare il ruolo dell'agricoltura multifunzionale per generare benefici economici, sociali ed ecologici.

L'obiettivo principale è promuovere un sistema alimentare sostenibile, supportando i mercati contadini gestiti con competenza. Questo contribuisce non solo all'economia locale, ma anche al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, come la riduzione della povertà e fame zero, favorendo la creazione di comunità resilienti e promuovendo pratiche alimentari rispettose dell'ambiente e delle persone coinvolte nella catena alimentare.

“Il progetto - spiega Carmelo Troccoli, direttore di Fondazione Campagna Amica e della World Farmers Markets Coalition - si concentra sulle reti alimentari alternative e, più precisamente, sui mercati contadini”. “E’ in atto una speculazione sulla fame favorita dal fatto che l’andamento delle quotazioni dei prodotti agricoli è sempre più condizionata dai movimenti di capitale che si spostano con facilità dai mercati finanziari a quelli delle materie prime come il petrolio, i metalli preziosi fino al grano”, aggiunge  Troccoli, nel sottolineare che “l’agricoltura familiare è una risposta, a livello locale, a questa grave situazione, in grado di garantire una distribuzione più equa delle risorse, salvaguardare i territori e migliorare la vita delle comunità. Un modello capace di coniugare diritto al cibo e dignità dell’uomo, in grado di restituire il diritto di produrre, prima di tutto, gli alimenti necessari al proprio sostentamento e poi ad avviare un processo di economia territoriale”, conclude Troccoli.

Un’esperienza che ha fatto da base alla nascita della prima Coalizione Mondiale dei Farmers Market, promossa proprio per rispondere alla richiesta di cibi sani e locali da parte dei consumatori e alla necessità di garantire gli approvvigionamenti alimentari in tutto il mondo A livello globale già un Paese su cinque (20%) può contare su sistemi di vendita diretta che possono trovare nella nuova “World Farmers Market Coalition” un punto di riferimento per crescere.

Tra i promotori della Coalizione Mondiale dei Farmers Markets, insieme all’Italia ci sono – ricorda Coldiretti Puglia – Usa, Norvegia, Australia, Danimarca, Giappone, Canada, Cile, Ghana, Sud Africa, Georgia, Inghilterra e altri hanno già dichiarato il loro interesse ad aderire.  La coalizione è uno strumento per la diffusione dei mercati contadini nel mondo con particolare riguardo ai Paesi in via di sviluppo, accompagnando da una parte i governi verso l’adozione di un quadro normativo specifico e dall’altra assistendo le associazioni locali degli agricoltori nello sviluppo di reti come quella di Campagna Amica in Italia, della Farmers Market Coalition negli Stati Uniti o in Canada, con supporto a livello tecnico-legale, di comunicazione e di formazione per manager e agricoltori.

La World Farmers Market Coalition è uno strumento per la diffusione dei mercati contadini nel mondo con un’attenzione  particolare ai Paesi in via di sviluppo. Essa accompagna, da una parte i governi verso l’adozione di un quadro normativo specifico e, dall’altra, assiste le associazioni locali degli agricoltori nello sviluppo di reti come quella di Campagna Amica in Italia, della Farmers Market Coalition negli Stati Uniti o come in paesi che in tutti i continenti danno vita a sistemi del cibo locale, offendo supporto a livello tecnico-legale, di comunicazione e di formazione per manager e agricoltori.

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci

Il bando di gara per l’affidamento dei Servizi per Attività Educative aggregative culturali (“Città Ragazzi”, “Centro di Aggregazione Giovanile”), dopo la prima pubblicazione del 20 novembre 2023, ha subìto una prima modifica il 14 dicembre 2023 ed un’ulteriore modifica in data 20 dicembre 2023.
 
È evidente la difficoltà dell’Amministrazione Comunale nel predisporre un bando di gara!!!
 
Premesso che le perplessità sulle modifiche apportate il 14 dicembre, da me già manifestate, l’ultima variazione effettuata in data 20 dicembre apporta ulteriori modifiche sostanziali e di difficile comprensioni, tra le quali:
 
Viene modificata la qualifica del livello di inquadramento a 8 operatori (2 del Servizio “Città dei Ragazzi” e 6 del Servizio “Centro di Aggregazione Giovanile”), con un demansionamento da livello “D” a livello  “C”;
 
La somma posta a base d’asta è stata portata da Euro 370.000 annui ad Euro 550.000 annui;
 
Stranamente gli oneri di sicurezza previsti sono pari ad Euro 0;
 
Il dipendente G.D., operatore del Servizio “Centro di Aggregazione Giovanile”, con livello contributivo “D”, non risulta più nell’elenco del personale (platea storica). Contestualmente l’operatore C.M. è presente sia nel Servizio “Centro di Aggregazione Giovanile” che nel Servizio “Città dei Ragazzi”, e quindi impiegato per nr. 50 ore settimanali.
 
Per queste ragioni è necessario interrogarsi sulle motivazioni che hanno portato il Dirigente Gabriele Falco a prevedere dette modifiche:
 
Il demansionamento dei dipendenti è dovuto alla richiesta precisa del bando di gara  che assegna il livello “D” ai possessori di laurea? E se così fosse ci si chiede, nei vecchi bandi di gara cosa prevedeva l’Art.7? Nel passato l’Amministrazione Comunale avrà considerato qualifiche di inquadramento congrue con quanto richiesto nel bando di gara?
 
Come è possibile che in Servizi con forte incidenza del costo del personale ad un demansionamento dei dipendenti, cui consegue una diminuzione delle relative retribuzioni, la base d’asta prevista sul bando di gara aumenta?
 
Come è possibile effettuare un Servizio senza la previsione dei costi di sicurezza?
 
Come è possibile che il bando di gara preveda la sola decurtazione del 10% alla cooperativa gestore, qualora quest’ultima non riesca a raggiungere gli obiettivi previsti, risultando così inadempiente contrattualmente?
 
Per queste ragioni ho chiesto al Presidente della Commissione Servizi sociali la convocazione urgente di una apposita seduta con la presenza del Dirigente Gabriele Falco per ottenere chiarimenti sulle perplessità e dubbi sopra esposti.
 
                                                                                              Michelangelo Greco
 
                                                                                  Consigliere Comunale di Brindisi
 

–Un altro anno da record per Aeroporti di Puglia. Nel 2023 i passeggeri in transito negli aeroporti pugliesi sono stati 9.680.017 (6.461.179 a Bari; 3.168.786 a Brindisi; 48.972 a Foggia e 1.080 a Grottaglie).

“Chiudere il 2023 con un traffico che ha sfiorato i 10 milioni di passeggeri – ha dichiarato il presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Maria Vasile - non può che inorgoglirci. Nonostante la crisi in Ucraina e la guerra in Israele, abbiamo raggiunto il nostro miglior risultato di sempre, lavorando perché i nostri aeroporti non subissero contraccolpi. E penso che, leggendo lo straordinario dato finale, ci siamo riusciti egregiamente.  Ancora una volta ha funzionato la squadra di AdP che lavora senza sosta per offrire standard sempre più elevati delle nostre infrastrutture e nuovi collegamenti da e per il nostro territorio e la fiducia quotidiana mostrata dalla Regione Puglia. Ad oggi stiamo lavorando sui nostri scali, sulla sempre più crescente domanda di rotte e sul nostro personale, punto di forza di Aeroporti di Puglia. Ma non solo. Quest’anno abbiamo sfide importanti che non possono coglierci impreparati, quali il MAM a marzo su Grottaglie e il G7 a giugno. Non deluderemo la Puglia e non deluderemo i pugliesi. Aeroporti di Puglia è e sarà sempre – ha concluso Vasile - al servizio del Sistema Italia”.

 

Il 2023, quindi, ha fatto registrare il miglior dato di sempre per la rete aeroportuale pugliese, con risultati che, al netto dei fattori contingenti che stanno penalizzando il trasporto aereo, e che hanno inciso in modo particolare sui nostri aeroporti – cancellazione collegamenti con Russia, Ucraina e Israele su tutti – non hanno arrestato la crescita del traffico. Va sottolineato come nel biennio 2022 – 2023, infatti, il traffico passeggeri sui due aeroporti principali si sia apprezzato del 16,5% rispetto ai già eccellenti valori pre-pandemia del 2019.

Nell’anno appena concluso, l’aeroporto di Bari ha superato il già storico traguardo del 2022: 270.000 passeggeri in più, tra arrivi e partenze, rispetto al 2022, hanno permesso allo scalo di toccare quota 6.461.179 passeggeri. Di questi 3.129.024 si riferiscono alla linea internazionale, in crescita del + 19% rispetto al dato globale dell’anno precedente.

Anche l’aeroporto del Salento di Brindisi ha registrato un sensibile miglioramento del traffico di linea internazionale che nel 2023, con 876.111 passeggeri, è cresciuto del 16,3% rispetto all’anno precedente (753.100 passeggeri). Sostanzialmente stabile il traffico di linea nazionale, che ha registrato una leggera flessione dello 0,7% rispetto al 2022 (2.274.972 passeggeri nel 2023 a fronte di 2.290.634 passeggeri nel 2022).

---------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube. 
Per scriverci e interagire con la redazione contattaci