Redazione

Dati del giorno: 26 dicembre 2021

883
Nuovi casi
13.128
Test giornalieri
2
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 271
Provincia di Bat: 18
Provincia di Brindisi: 158
Provincia di Foggia: 164
Provincia di Lecce: 220
Provincia di Taranto: 33
Residenti fuori regione: 14
Provincia in definizione: 5
11.643
Persone attualmente positive
171
Persone ricoverate in area non critica
22
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

293.546
Casi totali
5.416.748
Test eseguiti
274.949
Persone guarite
6.954
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 105.237
Provincia di Bat: 29.735
Provincia di Brindisi: 24.245
Provincia di Foggia: 52.487
Provincia di Lecce: 35.815
Provincia di Taranto: 44.248
Residenti fuori regione: 1.216
Provincia in definizione: 563

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Cari sposi e spose di tutto il mondo! In occasione dell’Anno “Famiglia Amoris laetitia”,

mi rivolgo a voi per esprimervi tutto il mio affettoe la mia vicinanza in questo tempo così speciale che stiamo vivendo. Sempre ho tenuto presentile famiglie nelle mie preghiere, ma ancora di più durante la pandemia, che ha messo tutti a duraprova, specialmente i più vulnerabili. Il momento che stiamo attraversando mi porta ad accostarmicon umiltà, affetto e accoglienza ad ogni persona, ad ogni coppia di sposi e ad ogni famiglia nellesituazioni che ciascuno sta sperimentando.Il contesto particolare ci invita a vivere le parole con cui il Signore chiama Abramo a uscire dallasua terra e dalla casa di suo padre verso una terra sconosciuta che Lui stesso gli mostrerà (cfrGen 12,1).

Anche noi abbiamo vissuto più che mai l’incertezza, la solitudine, la perdita di personecare e siamo stati spinti a uscire dalle nostre sicurezze, dai nostri spazi di “controllo”, dai nostrimodi di fare le cose, dalle nostre ambizioni, per interessarci non solo al bene della nostra famiglia,ma anche a quello della società, che pure dipende dai nostri comportamenti personali.La relazione con Dio ci plasma, ci accompagna e ci mette in movimento come persone e, in ultimaistanza, ci aiuta a “uscire dalla nostra terra”, in molti casi con un certo timore e persino con lapaura dell’ignoto, ma grazie alla nostra fede cristiana sappiamo che non siamo soli perché Dio è innoi, con noi e in mezzo a noi: nella famiglia, nel quartiere, nel luogo di lavoro o di studio, nella cittàdove abitiamo.Come Abramo, ciascuno degli sposi esce dalla propria terra fin dal momento in cui, sentendo lachiamata all’amore coniugale, decide di donarsi all’altro senza riserve. Così, già il fidanzamentoimplica l’uscire dalla propria terra, poiché richiede di percorrere insieme la strada che conduce almatrimonio. Le diverse situazioni della vita – il passare dei giorni, l’arrivo dei figli, il lavoro, lemalattie – sono circostanze nelle quali l’impegno assunto vicendevolmente suppone che ciascunoabbandoni le proprie inerzie, le proprie certezze, gli spazi di tranquillità e vada verso la terra cheDio promette: essere due in Cristo, due in uno. Un’unica vita, un “noi” nella comunione d’amorecon Gesù, vivo e presente in ogni momento della vostra esistenza. Dio vi accompagna, vi amaincondizionatamente. Non siete soli!

Cari sposi, sappiate che i vostri figli – e specialmente i più giovani – vi osservano con attenzione ecercano in voi la testimonianza di un amore forte e affidabile. «Quanto è importante, per i giovani,vedere con i propri occhi l’amore di Cristo vivo e presente nell’amore degli sposi, che testimonianocon la loro vita concreta che l’amore per sempre è possibile!». [1]

I figli sono un dono, sempre,cambiano la storia di ogni famiglia. Sono assetati di amore, di riconoscenza, di stima e di fiducia.La paternità e la maternità vi chiamano a essere generativi per dare ai vostri figli la gioia discoprirsi figli di Dio, figli di un Padre che fin dal primo istante li ha amati teneramente e li prendeper mano ogni giorno. Questa scoperta può dare ai vostri figli la fede e la capacità di confidare inDio.Certo, educare i figli non è per niente facile. Ma non dimentichiamo che anche loro ci educano. Ilprimo ambiente educativo rimane sempre la famiglia, nei piccoli gesti che sono più eloquenti delleparole. Educare è anzitutto accompagnare i processi di crescita, essere presenti in tanti modi, cosìche i figli possano contare sui genitori in ogni momento. L’educatore è una persona che “genera”in senso spirituale e, soprattutto, che “si mette in gioco” ponendosi in relazione. Come padri emadri è importante relazionarsi con i figli a partire da un’autorità ottenuta giorno per giorno. Essihanno bisogno di una sicurezza che li aiuti a sperimentare la fiducia in voi, nella bellezza della lorovita, nella certezza di non essere mai soli, accada quel che accada.

D’altra parte, come ho già avuto modo di osservare, la coscienza dell’identità e della missione deilaici nella Chiesa e nella società è cresciuta. Avete la missione di trasformare la società con lavostra presenza nel mondo del lavoro e di fare in modo che si tenga conto dei bisogni dellefamiglie.Anche i coniugi devono prendere l’iniziativa ( primerear) [2] all’interno della comunità parrocchialee diocesana con le loro proposte e la loro creatività, perseguendo la complementarità dei carismi edelle vocazioni come espressione della comunione ecclesiale; in particolare, quella degli «sposiaccanto ai pastori, per camminare con altre famiglie, per aiutare chi è più debole, per annunciareche, anche nelle difficoltà, Cristo si rende presente». [3]Pertanto, vi esorto, cari sposi, a partecipare nella Chiesa, in particolare nella pastorale familiare.Perché «la corresponsabilità nei confronti della missione chiama […] gli sposi e i ministri ordinati,specialmente i vescovi, a cooperare in maniera feconda nella cura e nella custodia delle Chiesedomestiche». [4]

Ricordatevi che la famiglia è la «cellula fondamentale della società» (Esort. ap.Evangelii gaudium, 66). Il matrimonio è realmente un progetto di costruzione della «culturadell’incontro» (Enc. Fratelli tutti, 216). È per questo che alle famiglie spetta la sfida di gettare pontitra le generazioni per trasmettere i valori che costruiscono l’umanità. C’è bisogno di una nuova2creatività per esprimere nelle sfide attuali i valori che ci costituiscono come popolo nelle nostresocietà e nella Chiesa, Popolo di Dio.La vocazione al matrimonio è una chiamata a condurre una barca instabile – ma sicura per larealtà del sacramento – in un mare talvolta agitato. Quante volte, come gli apostoli, avreste vogliadi dire, o meglio, di gridare: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?» (Mc 4,38).

Nondimentichiamo che, mediante il Sacramento del matrimonio, Gesù è presente su questa barca.Egli si preoccupa per voi, rimane con voi in ogni momento, nel dondolio della barca agitata dalleacque. In un altro passo del Vangelo, in mezzo alle difficoltà, i discepoli vedono che Gesù siavvicina nel mezzo della tempesta e lo accolgono sulla barca; così anche voi, quando la tempestainfuria, lasciate salire Gesù sulla barca, perché quando «salì sulla barca con loro […] il ventocessò» (Mc 6,51). È importante che insieme teniate lo sguardo fisso su Gesù. Solo così avrete lapace, supererete i conflitti e troverete soluzioni a molti dei vostri problemi. Non perché questiscompariranno, ma perché potrete vederli in un’altra prospettiva.Solo abbandonandovi nelle mani del Signore potrete affrontare ciò che sembra impossibile. La viaè quella di riconoscere la fragilità e l’impotenza che sperimentate davanti a tante situazioni che vicircondano, ma nello stesso tempo di avere la certezza che in questo modo la forza di Cristo simanifesta nella vostra debolezza (cfr 2 Cor 12,9). È stato proprio in mezzo a una tempesta che gliapostoli sono giunti a riconoscere la regalità e la divinità di Gesù e hanno imparato a confidare inLui.

Alla luce di questi riferimenti biblici, vorrei cogliere l’occasione per riflettere su alcune difficoltà eopportunità che le famiglie hanno vissuto in questo tempo di pandemia. Per esempio, è aumentatoil tempo per stare insieme, e questa è stata un’opportunità unica per coltivare il dialogo in famiglia.Certamente ciò richiede uno speciale esercizio di pazienza; non è facile stare insieme tutta lagiornata quando nella stessa casa bisogna lavorare, studiare, svagarsi e riposare. Non lasciatevivincere dalla stanchezza; la forza dell’amore vi renda capaci di guardare più agli altri – al coniuge,ai figli – che alla propria fatica. Vi ricordo quello che ho scritto in Amoris laetitia (cfr nn. 90-119)riprendendo l’inno paolino alla carità (cfr 1 Cor 13,1-13). Chiedete questo dono con insistenza allaSanta Famiglia; rileggete l’elogio della carità perché sia essa a ispirare le vostre decisioni e levostre azioni (cfr Rm 8,15; Gal 4,6).In questo modo, stare insieme non sarà una penitenza bensì un rifugio in mezzo alle tempeste.Che la famiglia sia un luogo di accoglienza e di comprensione. Custodite nel cuore il consiglio cheho dato agli sposi con le tre parole: «permesso, grazie, scusa». [5]

E quando sorge un conflitto,«mai finire la giornata senza fare la pace». [6] Non vergognatevi di inginocchiarvi insieme davantia Gesù nell’Eucaristia per trovare momenti di pace e uno sguardo reciproco fatto di tenerezza e dibontà. O di prendere la mano dell’altro, quando è un po’ arrabbiato, per strappargli un sorrisocomplice. Magari recitare insieme una breve preghiera, ad alta voce, la sera prima diaddormentarsi, con Gesù presente tra voi.3Èpur vero che, per alcune coppie, la convivenza a cui si sono visti costretti durante la quarantenaè stata particolarmente difficile. I problemi che già esistevano si sono aggravati, generando conflittiche in molti casi sono diventati quasi insopportabili. Tanti hanno persino vissuto la rottura di unarelazione in cui si trascinava una crisi che non si è saputo o non si è potuto superare. Anche aqueste persone desidero esprimere la mia vicinanza e il mio affetto.La rottura di una relazione coniugale genera molta sofferenza per il venir meno di tanteaspettative; la mancanza di comprensione provoca discussioni e ferite non facili da superare.Nemmeno ai figli è risparmiato il dolore di vedere che i loro genitori non stanno più insieme. Anchein questi casi, non smettete di cercare aiuto affinché i conflitti possano essere in qualche modosuperati e non provochino ulteriori sofferenze tra voi e ai vostri figli. Il Signore Gesù, nella suamisericordia infinita, vi ispirerà il modo di andare avanti in mezzo a tante difficoltà e dispiaceri. Nontralasciate di invocarlo e di cercare in Lui un rifugio, una luce per il cammino, e nella comunità una«casa paterna dove c’è posto per ciascuno con la sua vita faticosa» (Esort. ap. Evangelii gaudium,47).Non dimenticate che il perdono risana ogni ferita. Perdonarsi a vicenda è il risultato di unadecisione interiore che matura nella preghiera, nella relazione con Dio, è un dono che sgorga dallagrazia con cui Cristo riempie la coppia quando lo si lascia agire, quando ci si rivolge a Lui.

Cristo“abita” nel vostro matrimonio e aspetta che gli apriate i vostri cuori per potervi sostenere con lapotenza del suo amore, come i discepoli nella barca. Il nostro amore umano è debole, ha bisognodella forza dell’amore fedele di Gesù. Con Lui potete davvero costruire la «casa sulla roccia» (Mt7,24).A tale proposito, permettetemi di rivolgere una parola ai giovani che si preparano al matrimonio.Se prima della pandemia per i fidanzati era difficile progettare un futuro essendo arduo trovare unlavoro stabile, adesso l’incertezza lavorativa è ancora più grande. Perciò invito i fidanzati a nonscoraggiarsi, ad avere il “coraggio creativo” che ebbe san Giuseppe, la cui memoria ho volutoonorare in questo Anno a lui dedicato. Così anche voi, quando si tratta di affrontare il cammino delmatrimonio, pur avendo pochi mezzi, confidate sempre nella Provvidenza, perché «sono a volteproprio le difficoltà che tirano fuori da ciascuno di noi risorse che nemmeno pensavamo di avere»(Lett. ap. Patris corde, 5).

Non esitate ad appoggiarvi alle vostre famiglie e alle vostre amicizie,alla comunità ecclesiale, alla parrocchia, per vivere la futura vita coniugale e familiare imparandoda coloro che sono già passati per la strada che voi state iniziando a percorrere.Prima di concludere, desidero inviare un saluto speciale ai nonni e alle nonne che nel periodo diisolamento si sono trovati nell’impossibilità di vedere i nipoti e di stare con loro; alle personeanziane che hanno sofferto in maniera ancora più forte la solitudine. La famiglia non può fare ameno dei nonni, essi sono la memoria vivente dell’umanità, «questa memoria può aiutare acostruire un mondo più umano, più accogliente». [7]4

San Giuseppe ispiri in tutte le famiglie il coraggio creativo, tanto necessario in questocambiamento di epoca che stiamo vivendo, e la Madonna accompagni nella vostra vita coniugalela gestazione della cultura dell’incontro, così urgente per superare le avversità e i contrasti cheoscurano il nostro tempo. Le tante sfide non possono rubare la gioia di quanti sanno che stannocamminando con il Signore. Vivete intensamente la vostra vocazione. Non lasciate che la tristezzatrasformi i vostri volti. Il vostro coniuge ha bisogno del vostro sorriso. I vostri figli hanno bisognodei vostri sguardi che li incoraggino. I pastori e le altre famiglie hanno bisogno della vostrapresenza e della vostra gioia: la gioia che viene dal Signore!Vi saluto con affetto esortandovi ad andare avanti nel vivere la missione che Gesù ci ha affidato,perseverando nella preghiera e «nello spezzare il pane» (At 2,42).E per favore, non dimenticatevi di pregare per me; io lo faccio tutti i giorni per voi.

Fraternamente, Francesco

Roma, San Giovanni in Laterano, 26 dicembre 2021, Festa della Santa Famiglia.[1]

Videomessaggio ai partecipanti al Forum “A che punto siamo con Amoris laetitia?” (9 giugno2021).[2] Cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 24.[3] Videomessaggio ai partecipanti al Forum “A che punto siamo con Amoris laetitia?” (9 giugno2021).[4] Ibid.[5] Discorso alle famiglie del mondo in occasione del pellegrinaggio a Roma nell’Anno della Fede(26 ottobre 2013); cfr Esort. ap. postsin. Amoris laetitia, 133.[6] Catechesi del 13 maggio 2015; cfr Esort. ap. postsin. Amoris laetitia, 104.[7] Messaggio per la I Giornata Mondiale dei Nonni e degli Anziani “Io sono con te tutti i giorni” (31maggio 2021). 5Copyright © Dicastero per la Comunicazione - Libreria Editrice Vaticana.

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FASANO - Una quattro giorni dedicata ai bambini dai 5 agli 11 anni perché la lotta contro il Covid non si ferma nemmeno nei giorni di festa, anzi corre ancora più veloce.

Proseguono senza sosta le vaccinazioni pediatriche nel nostro territorio. Da domani fino alla fine dell’anno saranno quattro le giornate di apertura dell’hub pediatrico allestito nella scuola «Bianco-Pascoli» in via Giovanni XXIII.

Le sedute sono previste domani, lunedì 27 dicembre, martedì 28 e mercoledì 29 dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19 e venerdì 31 dalle 9 alle 13.

L’accesso è libero ma è necessario presentarsi previa compilazione della modulistica, da portare al momento della vaccinazione.

I bambini devono essere accompagnati da entrambi i genitori. In caso di assenza di uno dei due occorre la delega con documento di identità del genitore assente.

Le sedute si aggiungono alla programmazione settimanale rivolta alla popolazione per la somministrazione del vaccino anti Covid.

«Ringrazio la Asl e il Sisp per aver potenziato ulteriormente l’apertura dei centri vaccinali nella provincia di Brindisi - dice il sindaco Francesco Zaccaria -. Ringrazio tutto il personale impiegato, i pediatri che stanno collaborando e i tanti volontari della protezione civile. La scorsa settimana il più bel regalo di Natale per noi è stato raggiungere il 21% di vaccinazioni, cifra che ha posto Fasano ben al di sopra del dato regionale del 4%. Questo significa che il grande lavoro di squadra tra istituzioni, medici e famiglie sta funzionando. Siamo tutti uniti per un unico obiettivo: liberarci del Covid il prima possibile. Per farlo dobbiamo solo seguire le indicazioni della comunità scientifica e accelerare con le vaccinazioni. Voglio ringraziare i genitori e i bambini per il grande senso di responsabilità, gli assessori alla Pubblica Istruzione Donatella Martucci e alla Protezione Civile Gianluca Cisternino per il grande lavoro che stanno facendo. Il futuro è il frutto delle nostre scelte, quella di vaccinarci è una delle di quelle decisioni che cambiano il corso della storia e contribuiscono alla costruzione di un futuro migliore per tutti noi».

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Quasi otto pugliesi si dieci (78%) trovano a tavola gli avanzi di cenoni della vigilia e pranzi di Natale che vengono riutilizzati in cucina con una nuova sensibilità verso la riduzione degli sprechi spinta dalla crisi economica legata alla pandemia. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixe’ divulgata dopo Natale dalla quale si evidenzia che c’è un altro 11% che ha messo tutto in freezer per utilizzarlo nelle prossime settimane. Solo nell’8% delle famiglie non avanza niente mentre l’1% dona in beneficenza mentre nessuno dichiara di buttare i resti del pranzo o del cenone nel bidone.

Più di 1 consumatore su 2, pari al 54% dei cittadini, ha diminuito o annullato gli sprechi alimentari, con i pugliesi che hanno riscoperto le ricette  - spiega Coldiretti Puglia - con gli avanzi di cucina grazie al boom del ‘fai da te casalingo’ a causa delle limitazioni per la diffusione della nuova variante Omicron del Covid.

Il risultato è stato un aumento del 38% della spesa in Puglia per il cibo rispetto allo scorso anno per un valore medio di 130 euro a famiglia – sottolinea Coldiretti Puglia – mentre la preparazione casalinga del pasto principale del Natale - continua la Coldiretti – è salita ad un tempo medio di 2,9 ore.

Un’alternativa molto diffusa alla conservazione in frigo – aggiunge Coldiretti Puglia - è la “trasformazione” degli avanzi in nuovi piatti, con la cosiddetta cucina del giorno dopo. Polpette o polpettoni a base di carne, timballi o tartare di pesce sono ottime soluzioni per recuperare il cibo del giorno prima, ma anche le frittate possono dare – sottolinea la Coldiretti regionale - un gusto nuovo ai piatti di verdura o di pasta, senza dimenticare la ratatouille.

La frutta secca in più può essere facilmente caramellata per diventare un eccellente “torrone”, mentre con quella fresca si ottengono pasticciate, marmellate o macedonie. E per dare un nuovo sapore ai dolci più tradizionali, come il pandoro o il panettone, si ricorre spesso alla farcitura con creme.

Per conservare il cibo comunque rimasto dal giorno prima ed evitare di gettarlo nella spazzatura Coldiretti ha elaborato alcuni consigli, a partire dall’utilizzo corretto del frigorifero. Le pietanze non devono essere inserite quando sono ancora calde ma vanno adeguatamente coperte e non ammassate l’una sull’altra, per permettere al freddo di circolare. Quelle più facilmente deperibili – continua Coldiretti - devono inoltre essere collocate nella parte bassa del frigo. Quando ad avanzare sono interi vassoi di cibo il congelatore può essere un’ottima soluzione, ma è sempre meglio dividerli in piccole porzioni così da consumare di volta in volte solo le quantità che servono.

Per scongelarle si può utilizzare il forno a microonde o il vapore di una pentola piena di acqua calda, ma la soluzione migliore, seppure più lenta, è quella di utilizzare il frigo, dove il passaggio di temperatura è più costante. Una volta scongelate, le pietanza vanno consumate entro 24 ore e non possono essere congelate nuovamente. Allo stesso modo – prosegue Coldiretti – il cibo avanzato non va riscaldato più di una volta. Quando vanno messi sui fornelli, minestre, sughi e salse del giorno prima vanno fatte bollire mentre per gli altri piatti si consiglia comunque di portare la temperatura sopra i 70 gradi. In questo modo saremo sicuri – conclude Coldiretti – di evitare il rischio di proliferazione di batteri. Al momento di scegliere il tipo di contenitore da utilizzare, una buona soluzione può essere il vetro, a partire dai barattoli con tappo a chiusura ermetica che consentono di conservare meglio le caratteristiche organolettiche del cibo. L’altra soluzione, più “tecnica”, è l’uso del sottovuoto che permette di allungare ulteriormente la “seconda vita” delle pietanze.

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Dati del giorno: 25 dicembre 2021

1.671
Nuovi casi
40.295
Test giornalieri
4
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 497
Provincia di Bat: 141
Provincia di Brindisi: 263
Provincia di Foggia: 239
Provincia di Lecce: 332
Provincia di Taranto: 152
Residenti fuori regione: 42
Provincia in definizione: 5
10.864
Persone attualmente positive
172
Persone ricoverate in area non critica
25
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

292.663
Casi totali
5.403.620
Test eseguiti
274.847
Persone guarite
6.952
Persone decedute
 

Dati del giorno: 24 dicembre 2021

664
Nuovi casi
45.548
Test giornalieri
1
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 283
Provincia di Bat: 29
Provincia di Brindisi: 85
Provincia di Foggia: 51
Provincia di Lecce: 157
Provincia di Taranto: 46
Residenti fuori regione: 11
Provincia in definizione: 2
9.469
Persone attualmente positive
168
Persone ricoverate in area non critica
27
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

290.992
Casi totali
5.363.325
Test eseguiti
274.575
Persone guarite
6.948
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 104.469
Provincia di Bat: 29.576
Provincia di Brindisi: 23.824
Provincia di Foggia: 52.084
Provincia di Lecce: 35.263
Provincia di Taranto: 44.063
Residenti fuori regione: 1.160
Provincia in definizione: 553

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NATALE: COLDIRETTI PUGLIA, VIGILIA IN CASA PER 93% PUGLIESI; 2,9 ORE AI FORNELLI IN PUGLIA SPESI 130 EURO A FAMIGLIA, PANETTONE BATTE PANDORO.

Immancabile sulle tavole dei pugliesi il pesce crudo, le cime di rapa stufate, i panzerotti fritti e le cartellate. 

Oltre 9 pugliesi su 10 (93%) hanno deciso di trascorrere il Natale nelle case, in famiglia o con i parenti e gli amici più stretti, sotto la spinta dalla preoccupazione per la risalita dei contagi e del diffondersi della variante Omicron. E' quanto emerge da una elaborazione di Coldiretti Puglia, sulla base dell’analisi Coldiretti/Ixe’, che evidenzia la tendenza a passare la vigilia e le festività natalizie tra le mura domestiche, cercando consolazione a tavola rispetto alle limitazioni agli eventi in piazza e all’impossibilità di fare le vacanze all’estero.

Il risultato è un aumento del 38% della spesa in Puglia per il cibo rispetto allo scorso anno per un valore medio di 130 euro a famiglia – sottolinea Coldiretti Puglia – mentre la preparazione casalinga del pasto principale del Natale - continua la Coldiretti – sale a un tempo medio di 2,9 ore. Ma c’è anche un 9% di italiani che non si farà contagiare dalla passione per la cucina e ordinerà d’asporto o ricorrerà a piatti pronti portati da amici o parenti.

Se la stragrande maggioranza resta nelle case, l’arrivo del green pass rafforzato e la nuova variante Omicron e la possibile evoluzione dei contagi in Europa e nel mondo hanno ridotto drasticamente la scelta di passare le vacanze all'estero, con una decisa virata verso un turismo italiano di prossimità, con gli agriturismi – dice Coldiretti Puglia - spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, che garantiscono maggiore tranquillità e la certezza di trascorrere i giorni di festa in ambienti rurali di inestimabile pregio, dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.

Per quanto riguarda i prodotti più presenti sulle tavole, lo spumante si conferma come il prodotto immancabile per otto consumatori su dieci (84%), mentre il panettone con il 77% batte di misura nelle preferenze il pandoro fermo al 69% ma entrambi consumati spesso in abbinamento a dolci locali che vengono fatti in casa in quasi la metà delle famiglie (47%).

Ma con le specialità enogastronomiche tra i regali più gettonati del Natale 2020, le tavole si arricchiscono soprattutto dei prodotti regionali tipici della ricorrenza, come - aggiunge la Coldiretti Puglia – la rape stufate, i panzerotti fritti ripieni di mozzarella e pomodoro, il pesce di mare crudo con il gambero rosso di Gallipoli e le ostriche di Manfredonia in cima alla lista e per chiudere in bellezza le cartellate al vincotto.

Sono però oltre 200mila i poveri in Puglia che per le feste di Natale sono costretti a chiedere aiuto per il cibo da mangiare nelle mense o con la distribuzione di pacchi alimentari a causa della crisi economica legata al Covid. Una emergenza affrontata grazie alla solidarietà con oltre 4 italiani su 10 (43%) che intendono partecipare a Natale ad iniziative di solidarietà, facendo beneficienza e donazioni secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’. La Coldiretti, insieme a Filiera Italia, Campagna Amica e Codacons per aiutare le famiglie più bisognose piegate dal peso della crisi causata dall’emergenza sanitaria ha organizzato la distribuzione di circa mezzo milione di chili di cibi e bevande gourmet nella settimana di Natale per offrire a tutti la possibilità di mettere in tavola i migliori prodotti agroalimentari Made in Italy.

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Fasano. Cittadino albanese fermato in centro abitato alla guida di un furgone con a bordo 3 Kg. di eroina, arrestato.

Nel corso della notte del 23 dicembre, a Fasano, a conclusione degli accertamenti, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della locale Compagnia hanno tratto in arresto un cittadino albanese di 37 anni, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Nella circostanza, gli operanti, nella serata precedente, durante un controllo alla circolazione stradale, hanno fermato in una via del centro abitato il citato 37enne a bordo di un furgone intestato a una ditta albanese e, a seguito di perquisizione veicolare, i militari hanno individuato all’interno del mezzo, occultati nel sistema di raffreddamento della cella frigo del veicolo, complessivi 3 kg circa di eroina, suddivisi in 6 panetti. Lo stupefacente e il furgone sono stati sottoposti a sequestro.

Vigilia di Natale con un ospite inaspettato presso il Comando di Polizia Locale si Mesagne. La piccola Maryam accompagnata dalla mamma, scolaretta della scuola elementare Carducci classe 3C, ha inteso fare visita al Comando di PL incuriosita dal lavoro degli Agenti che peraltro lei ogni mattina vede e saluta affettuosamente dinanzi la sua scuola nel mentre agevolano, in sicurezza, il transito di studenti sugli attraversamenti pedonali di via Marconi. Scambio di doni e tanta emozione per la piccola ospite, la sua mamma e noi adulti personale appartenente al Comando di Mesagne. L' occasione è propizia per formulare gli auguri alla comunità mesagnese sempre attenta,sensibile ed oltremodo capace di esprimere peculiari attitudini di stile e di convivenza civica.

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Convocato il Consiglio Comunale di Mesagne che si terrà in streaming giovedì 30 dicembre 2021 alle ore 15.00  per discutere gli argomenti di cui al seguente ordine del giorno:

  • Comunicazioni del Presidente del Consiglio comunale
  • Comunicazioni del Sindaco
  • Comunicazioni dei Consiglieri comunali
  • Approvazione processo verbale della seduta consiliare del 19 novembre 2021
  • Aggiornamento annuale ISTAT degli Oneri di Urbanizzazione e del Costo di Costruzione, ai fini del calcolo del contributo per il rilascio dei titoli abilitativi sulla trasformazione edilizia - urbanistica del territorio anno 2022
  • Approvazione aliquote e detrazioni della nuova IMU per l’anno 2022 (L.27 dicembre 2019, n.160)
  • Approvazione aliquota dell’addizionale comunale IRPEF – anno 2022 - Conferma
  • Approvazione delle tariffe per l’applicazione della tassa sui rifiuti (TARI) anno 2022
  • Approvazione programma per il conferimento degli incarichi di collaborazione autonoma – anno 2022
  • Verifica quantità e qualità di aree e fabbricati da destinare alla residenza, alle attività produttive e terziarie – anno 2022
  • Documento Unico di Programmazione (DUP) – Periodo 2022-2024 – Discussione e conseguente deliberazione (art.170, comma 1, del D. Lgs n.267/2000)
  • Approvazione del Bilancio di previsione finanziario 2022/2024 (Art.151,del D.Lgs n.267/2000 e dell’art. 10, del D. Lgs n.118/2011.
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