Redazione

“Se mi abbandoni non vale” è la campagna di comunicazione contro l’abbandono degli animali promossa dal Comune di Brindisi.

Il manifesto, che sarà affisso in città, è il  ritratto di Nala, un cane abbandonato in autostrada, con il suo nuovo fedele amico Davide. Lo scatto è stato realizzato dalla fotografa Patrizia Aversa e concesso gratuitamente al Comune di Brindisi.

L'abbandono è un reato penale, disposto dall'art. 727 del Codice Penale, punibile con arresto e ammenda.

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La famiglia di una donna di 70 anni, deceduta ieri pomeriggio nell’ospedale Perrino a seguito di danno cerebrale, ha dato il consenso alla donazione degli organi. Questa è la terza donazione del 2021.

L’osservazione è cominciata nel primo pomeriggio di ieri, 19 agosto, e dopo aver ricevuto il consenso alla donazione è stato allertato il Centro Regionale Trapianti. Nella notte sono arrivate due équipe da Bari che hanno lavorato insieme al team del blocco operatorio dell’ospedale. Le attività si sono concluse alle 7.30 di questa mattina. Ha coordinato il lungo e delicato processo il dottor Massimo Calò, coadiuvato dalla dottoressa Ada Patrizio.

Il marito della donna e i suoi due figli sono stati compatti nel dare il consenso alla donazione, certi che lei avrebbe fatto la stessa cosa. Tale decisione, presa senza remore nonostante il dolore, è una testimonianza di grande sensibilità e altruismo.

E’ vicino alla famiglia e la ringrazia anche il direttore generale, Giuseppe Pasqualone, “per l’immenso gesto di generosità - esempio per tutta la comunità - che servirà a salvare altre vite”.

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Sindaco, 

Da Consigliere Comunale e da cittadino attivo e Presidente del “Comitato Contro Arneo”, effettuo controlli costanti sul territorio e ho riscontrato che la situazione in questi anni non è cambiata in quanto non sono stati eseguiti alcun tipo di lavori.
Di fatto l’8 marzo 2021 ho inviato in qualità di Consigliere Comunale a Lei, al Presidente del Consiglio, al Segretario Generale, ai responsabili dei Lavori pubblici, del Settore urbanistica e Agricoltura  Ambiente, una richiesta di documenti nella quale chiedevo in riferimento agli anni 2018-2019-2020 (avendo già richiesta con altra missiva agli stessi indirizzi documentazione relativa agli anni 2015-2016-2017) l’elenco dei lavori eseguiti da parte del Consorzio relativi a manutenzione e bonifiche sul territorio comunale. 
In riferimento all’anno 2021, chiedevo inoltre, l’elenco di eventuali lavori programmati da parte del Consorzio. 
A questa richiesta ha risposto:
l’Ufficio Urbanistica comunicando “che agli atti di questo ufficio, non risulta alcuna documentazione riferita agli anni 2018-2019-2020 e 2021 relativa a lavori di bonifica o manutenzioni ordinarie e straordinarie a cura del Consorzio di Bonifica dell’Arneo”. (26 marzo 2021)
L’Ufficio Agricoltura e Ambiente, comunicando che “questo servizio è impossibilitato a fornire le informazioni richieste non avendo nessuna documentazione ai propri atti di ufficio”. (23 marzo 2021)
L’Ufficio lavori Pubblici, comunicando che sono stati eseguiti con finanziamenti regionali lavori di sistemazione idraulica del Canale Galina – Capece 4° Stralcio iniziati il 14/05/2018 e collaudati il 14/10/2019 e lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria sul Canale Galina – Capece iniziati il 18/01/2021 e terminati il 06/03/2021. Lavori eseguiti sempre con fondi regionali ma di competenza comunale. (16 marzo 2021)
Da tutto ciò si rileva la drammatica situazione e l’assenza inqualificabile del Consorzio Arneo, non solo in questi anni, ma almeno da trenta, o forse vi siete dimenticati delle varie alluvioni con danni ingentissimi che ha subito la nostra città, ma ciò nonostante continua a chiedere pagamenti di avvisi - cartelle non avendone il diritto perché non esegue alcun tipo di manutenzione ordinaria né straordinaria, non apportando alcun beneficio ai fondi dei consorziati.
Tra Xylella, incendi, ambiente degradato, abbandono di rifiuti, agricoltura al collasso ed abbandono delle campagne, il territorio mesagnese, è in una fase di desertificazione totale.
Come al solito nonostante il problema è politico, “LA POLITICA” non fa nulla e quindi il contribuente per difendersi deve percorrere le Vie Giudiziarie che purtroppo singolarmente sono onerose, per cui tanti cittadini preferiscono pagare quando si tratta di piccole somme.
Forse avrebbe fatto bene, nella qualità di Sindaco, a darci una mano e fare pressione in modo che venga rivisto il Piano di Classifica ed il Piano di Contribuenza. 
Come Comitato, considerata la richiesta di tanti cittadini aderenti siamo pronti e stiamo lavorando ad effettuare un ricorso generalizzato in “Class Action” da presentare presso le Autorità Competenti in modo da non lasciare nessuno da solo.
Nei prossimi giorni effettuerò una intervista a mezzo stampa nella quale illustrerò con documenti certi e riferimenti fotografici la situazione drammatica del nostro territorio.
So che tali temi non la appassionano particolarmente e non rendono da un punto di vista elettorale e di consenso ma le ricordo inoltre che la Cultura passa anche attraverso l’Ambiente, l’Agricoltura e il territorio. 
Mesagne li 19.08.2021
 
 
Carmine Dimastrodonato
Consigliere Comunale – Mesagne Moderata

Lettera aperta al Sindaco di Brindisi e al Consiglio Comunale. Brindisi deve cambiare!  Basta velENI, gas, biogas, carbone e inceneritori.

 Ultimatum alla politica di Brindisi. O si cambia subito o sarà troppo tardi.

Le sfiammate eccezionali dell’ultima notte della torcia del petrolchimico ENI, “ha destato grande preoccupazione ed allarme nella popolazione”, come dichiarato dal sindaco Riccardo Rossi, tanto che molte famiglie della costa a sud di Brindisi fino a Lendinuso si sono svegliate in piena notte, verso l’una, e si sono trasferite altrove.

Questo è solo l’ultimo episodio di sfiammate di ENI, che va avanti da almeno due mesi con sfiammate a tutte le ore, per manutenzione dicono, rilasciando emissioni di benzene altamente cancerogeno, rilevato da ISPRA, ma non da Arpa, l’Agenzia per la Prevenzione e la Protezione dell'Ambiente, a cui Eni non ha dato il permesso di  installare centraline di monitoraggio nella propria sede del petrolchimico.

Invitiamo il Sindaco ad esercitare i poteri derivanti dal suo ruolo perché è del tutto evidente che l’azienda ENI non riesce a fornire le garanzie giuste e in attesa che l’Arpa pretenda di rilevare i dati nella maniera corretta, è necessario raccogliere le preoccupazioni della popolazione fornendo risposte decise a cui la politica e le istituzioni non possono sottrarsi.

Ma è anche l’ultima occasione per cambiare Brindisi e il suo assetto industriale e occupazionale con il Recovery Fund.

E mentre molte altre città e porti con siti energetici e chimici compaiono nel Recovery Fund, come Gela, Gioia Tauro, Mestre, Ravenna, nelle 340 pagine della versione approvata del Next Generation EU non compare mai il nome di Brindisi.  

Tutta l’Italia diventa Green con i 200 miliardi dei fondi UE, ma quali sono invece i progetti per Brindisi? Sono tutti progetti bocciati dalla Commissione Europea nel Recovery Fund, perché contrastano con l’obiettivo della riduzione del 55% delle emissioni di CO2 per il 2030:

  • Conversione a gas della centrale ENEL di Cerano: l’azienda giustifica l’investimento solo per accedere al bando per il capacity market, cioè ricevere fondi annuali non per la produzione di energia, ma per coprire eventuali picchi di consumo non coperti dalle rinnovabili: produrre energia col gas non sarebbe economicamente conveniente. E intanto fino al 2025 andrà ancora a carbone.
  • Impianto A2A di Brindisi Nord: bocciata dal MITE la conversione a gas, la centrale ferma dal 2014 propone un inceneritore per bruciare “gli spazzamenti delle strade e la poseidonia”: altro inquinamento per Brindisi.
  • Deposito GNL Edison: occupare parte del porto con un deposito che fornisce il metano per auto alle stazioni di servizio di tutto il Sud, con centinaia di autobotti che distribuiscono il metano in tutto il sud.
  • La colmata di Fiume Grande: una vasca di cemento all’estuario di un fiume, che raccolga i rifiuti inquinati dei dragaggi dei porti di tutto il sud Italia: una discarica a mare aperto
  • Centrale di compostaggio di Erchie (Heracle) e di Brindisi: non per valorizzare il compost raccolto in città e anche fuori regione, ma per produrre dal compost, in modo anaerobico, gas metano (biocombustibile), con i residui non più utilizzabili come compost da restituire ai campi come fertilizzante organico per combattere la desertificazione e rafforzare gli ulivi colpiti da Xylella: le aziende private di compostaggio rivendono così il biogas prodotto per produrre energia con il sovrapprezzo per le biomasse rinnovabili
  • Raddoppio gasdotto TAP/SNAM e nuovo gasdotto Poseidon che arriva poi a Matagiola (Brindisi) e nuovo megagasdotto Matagiola-Massafra: metà di tutto il gas consumato in Italia passerà dalla centrale di Matagiola, ben 14 gasdotti, aumentando l’elevato rischio di incidente industriale di Brindisi con ben 11 siti ad elevato rischio in pochi chilometri: Brindisi capitale del gas metano, gas denunciato dall’ultimo rapporto IPCC dell’ONU come principale causa del surriscaldamento climatico.
  • Autorizzazione trivelle in mare per petrolio e gas nella costa tra Fasano e Brindisi, anche entro le 12 miglia: in discussione al MITE lo sblocco concessioni.
  • Nessun progetto di bonifica, neanche nel Recovery Plan, per la discarica industriale di Micorosa, il più grande SIN d’Europa, provocato proprio da Edison prima, dalle varie gestioni ENI poi, condannata dal TAR un mese fa alle spese per la bonifica, secondo il principio di chi inquina, paga. Il telone che contiene i 60 ettari di veleni si sta sversando in mare per l’erosione della costa e rischia di diventare il più grande disastro ambientale del Mediterraneo, e nessuno fa niente.

Dal lato turistico, Brindisi città ormai è stata defraudata dalle politiche nazionali e regionali: i traghetti per la Grecia, Albania e Turchia ormai da 20 anni sono stati trasferiti a Bari, le crociere dall’anno scorso sono state trasferite a Taranto, l’area archeologica di Punta delle Terrare e la spiaggia di Sant’Apollinare sono inaccessibili per sequestro giudiziario, la costa sud con il petrolchimico e Cerano sono improponibili, anche se c’è la Riserva Regionale del Bosco di Tramazzone, a cui SNAM in giugno 2020 ha tagliato la falda di acqua senza nessuna protesta o azione da parte di Regione e Comune, lasciando anche 400 abitanti di Torre Rossa a Tuturano senza acqua nei pozzi…. Altro disastro ambientale.

Ma a Brindisi, ENI, ENEL, SNAM, TAP, A2A,  Edison possono fare quello che vogliono, come hanno fatto finora, impuniti, e fare profitti a danno del nostro ambiente, paesaggio e della nostra salute.

Alcune nostre proposte rivolte a un’amministrazione comunale coraggiosa:

  • ENI Versalis con chimica verde e centrale di Cerano chiusa: i terreni di ENI e ENEL contaminati convertiti a campi solari.
  • La Grande Foresta Orientale, come proposta dall’assessore Prof. Borri, che va dal Parco di Punta Serrone e Saline, dove svernano i fenicotteri, fino al Bosco di Tramazzone, con lo smantellamento della centrale di Cerano convertita a centro faunistico e riqualificazione ambientale dell’area
  • Salvaguardia del territorio: bacini, canali, parchi, coste, boschi
  • Riforestazione di ogni angolo della città e della periferia
  • Organizzazione di comunità energetiche: ogni casa, condominio, quartiere installa, sotto il coordinamento del Comune, pannelli solari sui tetti per l’autoconsumo: il Comune di Brindisi ha ricevuto 300 milioni di euro dalla legge regionale 45/2019, e tutti gli impianti sono gratis col superbonus e il bonus ecologico: pannelli solari, pompe di calore per riscaldamento, colonnine ricarica auto, fornelli ad induzione: ogni famiglia non pagherebbe più a ENEL la bolletta di corrente e del gas, non andrebbe più a far benzina con l’auto elettrica rifornita dal proprio sistema solare e stoccaggio batterie.… Immaginate i risparmi.

Basta sfiammate ENI e ground flairing assurdo, basta conversioni a gas, nuovi gasdotti, inceneritori e compostaggi anaerobici per la produzione di energia, basta land grabbing con impianti solari in aree agricole e 3000 pale eoliche selvagge in provincia, basta con progetti bocciati dal Just Transition Fund e dal Recovery Fund per il raggiungimento della riduzione del 55% delle emissioni entro il 2030. E il Comune di Brindisi, la Provincia di Brindisi e la Regione Puglia hanno anche dichiarato l’emergenza climatica con specifici impegni ambientali.

Sono solo dei sogni per una Brindisi diversa, all’avanguardia, veramente green, con tanti benefici a livello occupazionale (che i progetti a gas o inceneritori non garantiscono), turistico, ambientale e della salute pubblica del territorio.

I nostri problemi di Brindisi sono i problemi di tutta l’Italia.

Firmatari:

Movimento No TAP/SNAM della Provincia di Brindisi

Redazione di Emergenzaclimatica.it

Salute Pubblica Brindisi

Forum Ambiente Salute e Sviluppo

Comitato No Compostaggio Erchie

Forum Ambientalista,  Associazione di tutela ambientale riconosciuta dal Ministero dell'Ambiente ai sensi dell'art.13 della legge 349/86

Comitato ForestaForesta

Verdi Ambiente e Società Salento

Comitato Cittadini e Lavoratori liberi e pensanti, Taranto

Raggia Tarantina

Potere al Popolo Taranto e Provincia

Associazione Polibase

Comitato Ulivivo

Coordinamento regionale di Cittadini, Associazioni e Comitati territoriali impegnati per la salvaguardia dell'ambiente e la tutela dei territori in Puglia

Da altre regioni, preoccupati per Brindisi, firmano anche:

Campagna Per il Clima, Fuori dal Fossile

Altro Modo Flegreo Pozzuoli (Napoli)

Forum Beni Comuni, legalità, diritti del Ponente Savonese

GreenVivi

Opzione Zero

Coord. Ravennate "Per il Clima Fuori dal Fossile"

Collettivo No al Fossile Civitavecchia

TerraBlu

Zero Pfas Padova

Trivelle Zero Molise

Coordinamento No SNAM

Trivelle Zero Marche

Comitati Cittadini per l’Ambiente Sulmona

No Hub del Gas Abruzzo

No Tubo SNAM

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L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) chiede alla Regione Puglia di sospendere l'avvio della stagione di caccia il cui inizio è fissato al 19 settembre e che è stato inoltre anticipato con le giornate di preapertura, in deroga al calendario venatorio, dell'1 e 5 settembre.

In un territorio ferito gravemente dagli incendi di queste settimane, l’Oipa ritiene che l’apertura della caccia e le preaperture debbano essere sospese.

«Occorre tutelare la fauna selvatica vittima delle centinaia d’incendi in tutta la Puglia che hanno mandato in cenere ettari ed ettari di zone boschive», dichiara il presidente dell’Oipa, Massimo Comparotto. «Chiediamo pietà per  gli animali sopravvissuti all’inferno, molti di loro gravemente ustionati. Animali che hanno visto morire la prole e che non hanno più di che alimentarsi in quel che rimane del loro territorio. Farne anche vittime dei cacciatori sarebbe  oltremodo crudele. La sospensione dell’attività venatoria quest’anno è più che mai urgente. La tutela della biodiversità passa anche per un provvedimento come questo».

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Torchiarolo. Organizzano corsi di inglese e rilasciano false certificazioni, denunciati. I Carabinieri della Stazione di Torchiarolo, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà per truffa in concorso una 38enne di San Paolo bel Sito (NA), un 31enne e un 26enne di Scafati (SA). In particolare, i tre, in concorso tra loro, hanno organizzato un corso di lingua inglese volto all’acquisizione della certificazione “C–2”, al quale ha partecipato un 46enne di Torchiarolo, il quale dopo aver appurato che la certificazione rilasciatagli era falsa, ha presentato denuncia-querela presso la citata Stazione Carabinieri.

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Brindisi. Sorpreso in giro con un coltello di genere proibito, denunciato. I Carabinieri della Stazione di Brindisi Casale hanno denunciato in stato di libertà un 48enne del luogo per porto di armi od oggetti atti a offendere. L’uomo, fermato alla guida del proprio motociclo, è stato trovato in possesso di un coltello a serramanico della lunghezza complessiva di 18,5 cm, di cui 8 di lama, occultato nel marsupio che portava a tracolla. L’arma bianca è stata sottoposta a sequestro.

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Dal febbraio del 2020 fino ad oggi, soprattutto, l’Italia ha subito una crisi sanitaria, economica e sociale, provocata dalla diffusione del virus Sars-Covid 19, che ha avuto effetti enormi sulla popolazione, in particolare, anziana con milioni di contagiati e morti in eccesso. L’impatto pandemico ha messo a nudo, le nostre fragilità brindisine sanitarie, economiche e sociali causando una perdita dei sistemi sanitari fino alla rinuncia alle cure, disoccupazione, stagnazione dei salari e aumento della povertà assoluta.

La domanda indicativa è, facendo un’esamina reale rispetto alle altre province non solo nazionali ma anche regionali, se esiste nel territorio brindisino “adeguamento e qualità” del servizio sanitario”?

La percentuale è sicuramente molto bassa, avendo indicatori alti nelle sale del Pronto Soccorso, nelle Liste d’Attesa e nelle migrazioni sanitarie verso altre province e regioni.

La Uil pensionati, di fronte alle sfide del sistema sanitario con perdita di universalismo e di sostenibilità, chiede un rinnovo del patto sociale che possa essere un modello sostenibile, garante delle difficoltà crescenti sul bisogno alle cure in un universalismo espansivo, legato alla speranza di vita. In questo il sindacato chiede confronto nei mancati incontri, sempre ufficializzati ma continuamente rinviati.

Il cittadino brindisino ha necessità, però, di soddisfare i propri bisogni alla cura attraverso servizi di qualità per sistema sanitario che sia di Diritto alla Salute, garantito dall’articolo 32 della Costituzione e non di disuguaglianze con il rischio di trasferire gli effetti sulle generazioni successive.

La politica dovrebbe essere di un Sistema Sanitario Nazionale integrato con quello privato e non di favorire quest’ultimo che ha incrementato la spesa sanitaria del malato, costringendolo a una spesa pro capite, la quale sicuramente in base alla patologia, ha superato i 2 mila euro per famiglia.

La costrizione per il malato pensionato povero certifica le difficoltà e lo costringe a rinviare o a rinunciare alle cure del Servizio Sanitario nazionale e dei relativi Servizi dei Livelli Essenziali a garantire una copertura efficace sui bisogni assistenziali per la persona.

L’Istat stima che l’andamento della spesa sanitaria privata degli ultimi anni, risulta in continua crescita fino a raggiungere il 2 percento del Pil.  Un leggero vantaggio è stato dato con l’abolizione del superticket dal 1 settembre 2020, l’aumento di 2 miliardi del Fondo sanitario nazionale e lo stanziamento di due fondi di 500 milioni ciascuno per farmaci innovativi oncologici e no che hanno favorito l’equità e l’universalismo delle prestazioni, abbattendo il carico degli ammalati e cercando di ampliare l’offerta sanitaria.

La Uil pensionati di Brindisi chiede un sistema pubblico che organizzi e personalizzi percorsi di prevenzione non solo per gli anziani, ma anche per i piccoli in età scolare anticipando alle epidemie comportamentali e alle pandemie, una domanda latente in un momento che siamo all’anno zero.

Per i ragazzi in età scolare, invece, il sindacato invita le istituzioni politiche ad avviare percorsi di visite a occhi, orecchi e articolazioni che possono ridurre fino al 50% le patologie in età adulta. Questo, però, non è sufficiente per il sindacato dei pensionati.

L’invito è, anche, di togliere l’intramoenia, un suggerimento possibile, il cui tentare non nuoce avere un miglioramento della sanità pubblica e delle tasche delle famiglie che chiedono di vivere in buona salute senza costi aggiuntivi.

 Oggi, in questo periodo di solstizio estivo e di pandemia da Covid-19, non c’è niente d’imprevedibile. Si presenta sempre, e ancora una volta in questi giorni, il nostro sistema sanitario lo dimostra in una scarsa elasticità e in una cronica incapacità di programmare gli interventi sanitari al Pronto Soccorso intasato per la popolazione, soprattutto con un’affluenza maggiore da parte di anziani e malati cronici, maggiormente soggetti a complicanze.

Da anni non si vuole migliorare la qualità di cura dalle inappropriatezze, nonostante i numerosi ospedali esistenti nel territorio, ma con i Pronto Soccorsi chiusi, un tempo soddisfacenti ai bisogni di cura della popolazione.

Per la Uil pensionati gli ospedali territoriali di Brindisi sono bacini di utenza e servono per i due ospedali di riferimento brindisino. Il taglio piatto e indiscriminato, fatto dalla politica, dagli anni novanta in poi, ha congestionato gli ospedali di riferimento e ha lasciato i cittadini in una sanità negata.

La Uil pensionati non vuole denigrare la sanità brindisina, ma chiede di eliminare le lunghe code al pronto soccorso e i tempi lunghissimi per prenotare una visita di prevenzione o di patologia medica specialistica.

La Uil pensionati di Brindisi crede nella sanità, che oltre ai costi economici, possa essere fattore umano verso chi, purtroppo subisce la malattia e ad essa deve aggiungere la sofferenza della distanza da casa e dai famigliari. Il sindacato si permette di suggerire ad utilizzare in momenti di forte utenza o di grossa emergenza, la Guardia medica o i medici di famiglia che costano un mare di soldi allo Stato, migliaia di euro al mese solo per poche ore al giorno e che non fanno mai diagnosi ma rimandano sempre a visite specialistiche e che gli italiano cercano di risolvere andando al Pronto Soccorso per avere una diagnosi. A tal proposito è necessario dire che sono proprio i medici specialisti, che amplificano le aspettative con informazioni scorrette, magnificando le capacità tecniche della propria specialità illudendo gli ammalati sulle reali possibilità mediche. In questo la Uil crede. Il rifiuto dei mancati incontri specifica “le inadempienze e le garanzie dei LEA”, servizi essenziali per i bisogni dei cittadini. La fiducia è anche in chi, come sta accadendo nella politica nazionale, d’istituire tavoli d’incontro che possano aiutare e tutelare l’ammalato di cui la Città di Brindisi e tutta la Provincia ne hanno urgentemente necessità e bisogno di cure.

Il Segretario Responsabile

Tindaro Giunta

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Dati del giorno: 19 agosto 2021

217
Nuovi casi
12.761
Test giornalieri
2
Persone decedute
Nuovi casi per provincia
Provincia di Bari: 37
Provincia di Bat: 27
Provincia di Brindisi: 30
Provincia di Foggia: 35
Provincia di Lecce: 61
Provincia di Taranto: 14
Residenti fuori regione: 6
Provincia in definizione: 7
4.334
Persone attualmente positive
145
Persone ricoverate in area non critica
23
Persone in terapia intensiva

Dati complessivi

260.525
Casi totali
3.126.026
Test eseguiti
249.503
Persone guarite
6.688
Persone decedute
Casi totali per provincia
Provincia di Bari: 96.714
Provincia di Bat: 26.736
Provincia di Brindisi: 20.602
Provincia di Foggia: 46.038
Provincia di Lecce: 28.899
Provincia di Taranto: 40.165
Residenti fuori regione: 929
Provincia in definizione: 442

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 Il “Salento clarinet family” è un progetto che vede la luce nell’ambito delle attività della classe di clarinetto del maestro Roberto Rosato, docente del conservatorio di musica “T. Schipa” di Lecce. Uno degli intenti dell’iniziativa è quello di far conoscere tutta la cosiddetta “famiglia dei clarinetti”, il più grande gruppo musicale di flauti, attraverso un originale repertorio che da Strauss, Tchaikovsky, Brahms e Morricone spazia fino agli autori delle colonne sonore di cartoni e film di Walt Disney.
L’esperienza laboratoriale si è consolidata grazie ai successi di pubblico e di critica collezionati in anni di attività, che ha visto il coinvolgimento di allievi ed ex allievi – anche di altre discipline – del Conservatorio. L’ensemble proposto esprime la sua unicità nel sud Italia, per la particolarità del programma e per la tipologia strumentale scelta.

    L’evento – patrocinato dal Comune di Mesagne - si svolgerà domani, venerdì 20 agosto, alle ore 21 nell’Atrio del Castello di Mesagne. Presenterà l’attrice Giampiera Dimonte. L’ingresso è gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili e sarà garantito nel rispetto della normativa anti-Covid vigente.

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