Redazione

Folgorazione di una donna a Mesagne. Un grave incidente domestico, infatti, si è verificato nel pomeriggio di ieri a Mesagne, dove una donna incinta, per cause ancora in fase di accertamento, è rimasta folgorata mentre era in bagno. È stata immediatamente soccorsa e trasportata presso l’ospedale “Perrino” di Brindisi. Qui un’equipe del reparto di Ostetricia ha fatto nascere il bambino mentre la signora è stata sottoposta a idonea terapia. È stata ricoverata ed è in prognosi riservata. Nell’abitazione, dove si è verificato l’incidente, sono giunti i poliziotti del locale commissariato che hanno avviato le indagini per comprendere le cause della folgorazione. L’incidente si è verificato intorno alle ore 18,00 nella zona residenziale presente nei pressi del circolo tennis. In una villetta è riunita una intera famiglia.

Una signora 42enne con il marito e i genitori di lei, proprietari dell’abitazione. Una serata piacevole e gioviale nonostante il cattivo tempo che è imperversato con lampi, tuoni e pioggia che si sono abbattuti per ore sulla città di Mesagne. La signora, a un certo punto del pomeriggio, è andata nella toilette. A un tratto ha emesso un urlo. Immediatamente sono accorsi sul posto i parenti presenti in altri ambienti dell’abitazione preoccupati da quel grido emesso dalla congiunta. Purtroppo l’hanno trovata per terra.

È stato lanciato l’allarme e sul posto è giunta una unità del 118 dell’ospedale “San Camillo de Lellis” di Mesagne. I soccorritori hanno visitato la donna e si sono accorti che era rimasta vittima di una scarica elettrica. Il quadro clinico già preoccupante si è aggravato dal fatto che la signora era all’ottavo mese di gravidanza. Un breve consulto dei sanitari e la decisione di trasferirla presso l’ospedale “Perrino” di Brindisi per cercare di far nascere il bimbo. Così, mentre nel nosocomio è stata urgentemente allestita la sala parto, l’ambulanza ha trasferito la signora presso il reparto per cercare di salvare entrambi. Una volta giunta in ospedale i medici hanno fatto nascere il bimbo. Fortunatamente vivo. Il neonato è sotto stretta osservazione medica.

La madre, invece, è stata sottoposta ad accertamenti diagnostici e strumentali che hanno confermato, come causa del sinistro, una folgorazione domestica. I medici, al termine degli accertamenti, si sono riservati la prognosi. Intanto, nell’abitazione della famiglia sono giunti gli agenti del locale commissariato allertati dai sanitari, come da protocollo di tali sinistri domestici. I poliziotti hanno avviato le indagini ascoltando i parenti presenti al fatto. Poi hanno monitorato la scena della folgorazione cercando elementi utili per stabilire l’esatta causa. Al termine non hanno trovato elementi che possano far pensare a qualcosa di diverso dall’incidente domestico dovuto, accidentalmente, a una forte scarica elettrica. Adesso saranno i tecnici a trovare l’origine della dispersione elettrica da cui si è generata la folgorazione.

 (Foto archivio)

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Il progetto "NON E' MAI TROPPO TARDI", sottoscritto dal l'IISS "Epifanio Ferdinando" di Mesagne, la FLC CGIL di Brindisi e la Camera del Lavoro CGIL di Mesagne, nasce e si attua con la certezza che la realizzazione di attività formative rivolte alle persone adulte e anziane in modo da favorire processi di crescita utili all'intera comunità cittadina.

Con questa finalità, il progetto "NON E' MAI TROPPO TARDI" prevede la realizzazione di specifici percorsi di alfabetizzazione informatica e tecnologica dedicati alle persone adulte e anziane ed ha come scopo di avvicinarli all’uso del computer a partire dall’ a b c,     dall’accensione alla navigazione in Internet,     all’uso della posta elettronica e dei social network.
Durante le lezioni saranno presentate le varie periferiche collegabili al pc, (fotocamera, scanner ecc.) per aiutare i partecipanti a familiarizzare con le nuove tecnologie della comunicazione (telefonia mobile, televisione digitale terrestre, iPod, ecc.).

Si sa, ormai viviamo in una società completamente invasa dalla tecnologia e l'apprendimento per tutta la vita (Lifelong    learning), la formazione continua e ricorrente, l'educazione degli adulti costituisce un processo attivo durante l’intero corso di vita perché diventa lo strumento efficace per affrontare il cambiamento, promuovere la completa realizzazione dell’individuo e, quindi, anche per compiti e ruoli in cui si definisce socialmente l’essere adulti nei diversi contesti.

La CGIL, unitamente alla FLC CGIL e lo SPI, è impegnata in azioni indirizzate alle persone al fine di mantenere il loro dinamismo, anche dopo il pensionamento, contro il declino cognitivo, ma anche per continuare ad aiutare gli altri e riconoscergli un loro ruolo attivo, dinamico e propositivo nella promozione della partecipazione e dell’inclusione socio-culturale.

Per informazioni che per le iscrizioni ai corsi, possono rivolgersi direttamente alla Camera del Lavoro di Mesagne, sita in Via Castello, 20, o telefonando al numero 0831 771320.

Il Coordinatore CGIL                                                                  Il Segretario FLC CGIL  

Camera del Lavoro                                                                        (Fulvio RUBINO)  

  (Cosimo ZIZZA)                     

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Il termometro della salute della viticoltura brindisina l’ha, senza ombra di dubbio, Cantine Due Palme di Cellino San Marco che già prima di ferragosto ha iniziato a vendemmiare le uve Chardonnay e subito dopo ha continuato con il taglio delle uve per la base spumante. A seguire tutte le operazioni vendemmiali, dalla campagna alla cantina, c’è il presidente di C2P, Angelo Maci.
Presidente come è andata la vendemmia dello Chardonnay?
“Posso dire con certezza che ci troviamo davanti a un’annata straordinaria per ciò che riguarda la qualità delle uve Chardonnay che stiamo vendemmiando. Il mosto è ancora in fermentazione in cantina, ma le prospettive sono di ottenere un vino dalle qualità davvero speciali. Abbiamo anche iniziato a introitare in cantina le uve che utilizziamo per ottenere le basi per gli spumanti. E devo dire che anche queste uve sono qualitativamente al top. Subito dopo lo Chardonnay inizieremo la vendemmia delle altre uve bianche come, ad esempio, il Fiano e il Vermentino”.
Presidente migliore qualità, ma minore quantità.
“Ad oggi abbiamo riscontrato un calo di quantità, confronto allo scorso anno, di circa il 25%. Tuttavia, va bene lo stesso perché l’uva che stiamo tagliando è straordinaria con acini sani e integri da eventuali patologie”.
Le condizioni climatiche particolarmente favorevoli hanno inciso positivamente anche sull’ambiente.
“E’ vero. Se la siccità ci ha danneggiati sul fronte della quantità ci ha certamente aiutati su quello della qualità. Basta pensare che in tutta l’annata abbiamo fatto solo tre trattamenti fitosanitari. Quinti ridotti al minimo che ci hanno permesso di ottenere un’uva sanissima. Ed avendo irrorato meno possiamo dire con certezza che ne ha giovato molto l’ambiente cui sono stati risparmiati quintali di prodotti fitosanitari. Tutto ciò ha permesso di ottenere dei risparmi anche dal punto di vista economico sul fronte dei nostri bilanci aziendali”.  
A proposito di bilancio la pandemia da Covid come ha inciso sui bilanci di Cantine Due Palme?
“Posso affermare che la crisi dovuta alla pandemia non ha scalfito la nostra realtà associativa, di oltre mille soci, poiché per due anni consecutivi abbiamo aumentato il nostro fatturato di oltre 2 milioni di euro. I maggiori incassi, quindi, hanno inciso positivamente sulla liquidazione finale delle uve ai soci che hanno visto un incremento del ben 15% di fatturato. Il tutto in due anni drammatici della nostra economia che ci ha visti crescere, in controtendenza ad altre aziende, permettendo alla fine di liquidare i soci con un aumento considerevole del prezzo di conferimento. Naturalmente questo risultato straordinario, per la nostra azienda, è stato ottenuto grazie all’ottima qualità delle uve conferite che ci hanno permesso di vinificare un prodotto eccellente che si è imposto molto bene sul mercato globale”. 

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“Uscimmo a riveder le stelle” è il titolo del progetto di rigenerazione urbana da 5 milioni di euro, per il quartiere Grutti- Calderone, con cui l’Amministrazione comunale di Mesagne ha partecipato ad un bando del Ministero dell’Interno e siglato da tre architetti: Palma Librato, Carlo Patrizio e Gabriella Verardi. “Lo stupore che accompagna l’Alighieri nell’uscita dall’Inferno è la cifra generale di questo ambizioso progetto: il cielo stellato come tetto per nuove attività all’aperto, allegoria di un movimento, dalla città verso la campagna e dalle abitazioni verso la città, e metafora di un’emozione di gradevolezza, di piacere e di benessere”, ha esordito l’architetto Patrizio.

In questa visione generale, hanno preso corpo un complessivo progetto integrato, strategico e sostenibile e i suoi tre interventi attuativi, pensati sia per risolvere la condizione di marginalità urbana del rione Grutti, che per prevenire, eventualmente, quella della zona Calderone, aprendo entrambe a uno sviluppo auspicabilmente diverso, trainato dall’insediamento di nuove funzioni sperabilmente attrattive per tutta la città. Il progetto ha l’obiettivo di riqualificare le due invarianti strutturali riconosciute, cioè il fronte verso la campagna, a Nord e a Ovest (rural front) e il fronte verso la città, a Sud, mediato dall’interfaccia con la linea ferroviaria Brindisi-Taranto (rail front).

Strettamente integrato a quest’ultimo è il delicato nodo urbano di piazza Volpe, la cui riqualificazione rappresenta uno dei tre progetti attuativi elaborati e prevede la realizzazione di un centro per le arti visive e musicali; ad esso si aggiungono il progetto del “bosco orizzontale” e delle sue connessioni con il canale Galina-Capece, intervento di vera e propria forestazione urbana cui è delegato l’obiettivo specifico di integrazione paesaggistica tra la città e la campagna e, infine, il progetto di risistemazione di tutto il “rural front”, compresa una ciclovia, e dell’intero tessuto connettivo del nucleo insediativo originario del rione Grutti, il quale ha invece l’obiettivo di restituire quella qualità diffusa e quel decoro urbano la cui mancanza è stata individuata come una delle criticità maggiori dell’insediamento attuale.

Il progetto “Uscimmo a riveder le stelle” muove dall’aver considerato lo svolgimento di attività all’aria aperta come la vocazione specifica del quartiere Grutti- Calderone. “Con la riqualificazione di due poli urbani, piazza Volpe e il bosco orizzontale, con il rinnovo dell’intero margine del sistema urbano (rural e rail front) e con il riordino dell’intero tessuto connettivo di quartiere, è stato proposto un insieme coordinato di azioni capaci di aumentare l’attrattività dell’intera area di progetto, non solo per i suoi abitanti, ma anche per tutti i mesagnesi che qui potranno partecipare ad eventi culturali all’aperto, soprattutto in estate, a eventi fieristici periodici, praticare attività sportiva amatoriale, svolgere attività di produzione artistica o di relax nel verde”, ha spiegato l’architetto Carlo Patrizio. La partecipazione degli abitanti sarà lo strumento cardine per condividerne le soluzioni.

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FASANO – Un nuovo volto per il Palazzo dell’Orologio che restituirà alla città l’immagine originale del palazzo che si affaccia su piazza Ciaia, restituendo dignità al valore storico dell’edificio.

Grazie a 130mila euro di contributi statali ottenuti dal Comune di Fasano il progetto di restauro della facciata prospiciente il Palazzo dell’Orologio si farà.

La facciata sarà interessata da un intervento di restauro conservativo che partirà a fine settembre e si concluderà nelle prime settimane del 2022.

«Tutto il centro urbano in questi cinque anni di amministrazione ha avuto un’attenzione particolare – dice il sindaco uscente Francesco Zaccaria – penso al progetto di un milione e mezzo di euro per la riqualificazione del centro storico, ai 2 milioni di euro ottenuti per la biblioteca di comunità, al finanziamento di 3 milioni e mezzo dell’Asisus che ci consentirà di riqualificare un’altra zona importante immediatamente a ridosso del centro. Il cuore di Fasano ha già cambiato volto con la pedonalizzazione di via Carlo Alberto: il segno del cambiamento continuerà con la riqualificazione completa di tutto il nucleo storico. In quest’ottica si inserisce anche il progetto che riguarda la torre dell’Orologio, a partire dalla facciata prospicente. Un restauro conservativo perché appunto volto a conservare e recuperare il volto originale di Palazzo dell’Orologio nel segno di una modernità che non cancella il passato, al contrario lo restituisce alla città e lo valorizza».

Restaurare per ritrovare, riqualificare per fare nascere a nuova vita: «La riqualificazione della parte antica di Fasano è importantissima – dice il primo cittadino e candidato sindaco per le amministrative 2021 – perché, per la prima volta dopo tanti anni, restituisce porzioni di centro storico alla fruibilità dei cittadini. Tutti ora potranno viverlo, fasanesi e turisti, in un contesto rinnovato e accogliente».

Il progetto è stato presentato stasera, 26 agosto, in piazza Ciaia dall’associazione «U’mbracchie» in collaborazione con la sezione fasanese «Giuseppe Marangelli» della «Società di Storia Patria per la Puglia».

L’arch. Palma Librato e l’arch. Stefano Serpenti, in rappresentanza del team di professionisti che ha curato il progetto hanno illustrato le indagini storiche ed architettoniche effettuate sull’immobile. Un lavoro di ricerca faticoso e complesso che ha attraversato due secoli di storia fatto con documentazioni d’archivio e ricerca sul campo. Perché la necessità di rispettare, tutelare e conservare i valori artistici e storici di una città, di un luogo, di un manufatto architettonico, intesi come patrimonio architettonico della collettività (monumento), parte innanzitutto da una attenta conoscenza storica e su quella costruisce una visione di futuro.

«Ringrazio tutta la struttura dei lavori pubblici, a partire dalla dirigente Rosa Belfiore, il team di esperti e le associazioni che hanno collaborato al progetto – dice Zaccaria – e che da anni si battono insieme a noi per restituire a Fasano un centro storico degno e rispettoso della nostra storia con spazi recuperati e restituiti alla pubblica fruizione e al commercio. Continueremo in questo percorso senza sosta».

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Nota del Consigliere regionale, Mauro Vizzino presidente della III Commissione consiliare (Sanità).
“Le notizie diffuse recentemente dagli organi di informazione forniscono una conferma dei timori manifestati a più livelli negli ultimi mesi. L’Enel ha chiaramente intenzione di abbandonare il sito produttivo di Brindisi! Il tutto, a seguito della conferma della tempistica del processo di decarbonizzazione che dovrà concludersi entro il 2025. 
Una circostanza nota da anni ai vertici dell’azienda di Stato (che rimane il principale azionista) i quali sapevano bene che la fase immediatamente successiva a quella del carbone non poteva che prevedere l’utilizzo del gas. Da qui il progetto iniziale riguardante la costruzione di due gruppi di produzione a turbogas. 
Adesso, invece, si apprende che di gruppi l’Enel è disponibile a costruirne solo uno, mentre le aree attualmente di pertinenza della centrale di Cerano e del tragitto dell’asse attrezzato saranno utilizzate per creare campi di fotovoltaico.
In termini concreti, questo comporta la perdita di centinaia – se non di migliaia – di posti di lavoro e mette in crisi tutte le aziende che da decenni operano nell’ambito dell’indotto. 
L’annuncio, poi, riguardante la volontà di smontare il nastro trasportatore, l’asse attrezzato ed i due grandi contenitori di carbone conferma la volontà di Enel Logistics di cancellare qualsiasi progetto di riutilizzo di tali strutture per trasformare il porto di Brindisi in una grande base logistica nel cuore del Mediterraneo. 
L’Enel non può abbandonare un sito come Brindisi che le ha dato tantissimo in termini di profitto ed è questo il motivo per cui è necessario un immediato intervento del Governo nazionale per imporre scelte differenti che non vadano a penalizzare ulteriormente una provincia già dilaniata dai processi di deindustrializzazione come quella di Brindisi.
In qualità di consigliere regionale, pertanto, confermo la mia piena disponibilità a chiamare in causa - al fianco degli enti locali, delle associazioni di categoria e delle organizzazioni dei lavoratori – chi a Palazzo Chigi è chiamato ad accendere un faro su un’area di crisi che è tale per l’enorme contributo fornito al paese in queste decenni”.

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Con la grandine che si abbatte su pescheti, vigneti e uliveti sale il conto dei danni nelle campagne in una estate 2021 da siccità perdurante da mesi e caldo torrido che hanno dimezzato le produzioni di frutta e verdura, con angurie, pomodori, peperoni e melanzane lessati nei campi dal solleone, con le improvvise grandinate che stanno colpendo a macchia di leopardo da 24 ore vigneti, oliveti e gli ortaggi nelle province di Taranto, Lecce e Foggia. E’ quanto afferma la Coldiretti Puglia, in riferimento all’ultima ondata di maltempo con grandinate a Torremaggiore, San Severo, Montemesola, Carmiano, Monteroni, Arnesano, San Pietro in Lama, Surbo e il tornado che ha interessato l’area di San Donato di Lecce, su dati ESWD con l’allerta gialla scattata per rischio temporali in Puglia.

Un cambiamento che sembra sancire la fine della fase più acuta per una estate che si classifica nella top ten delle più calde da oltre due secoli con una temperatura bollente ad agosto dopo che a luglio è stata superiore di 1,24 gradi alla media storica che era stata superata di ben +2,18 gradi a giugno, secondo l'analisi della Coldiretti sulla base della banca dati Isac Cnr che effettua le rilevazioni in Italia dal 1800.

La pioggia – continua la Coldiretti Puglia – è attesa per combattere la siccità nelle campagne ma per essere di sollievo deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento provocando frane e smottamenti.

“Disastrosi gli effetti sui campi della tropicalizzazione del clima – denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia – che azzera in pochi attimi gli sforzi degli agricoltori che perdono produzione e al contempo subiscono l’aumento dei costi a causa delle necessarie risemine, ulteriori lavorazioni, acquisto di piantine e sementi e utilizzo aggiuntivo di macchinari e carburante”, conclude Muraglia.

Per questo è da rivedere a fondo – afferma Coldiretti Puglia – anche il meccanismo del Fondo di Solidarietà Nazionale per le calamità naturali che così com’è non risponde più alla complessità, violenza e frequenza degli eventi calamitosi.

Anche la gestione del rischio e le scelte in tema di assicurazioni in agricoltura vanno profondamente riviste – aggiunge Coldiretti Puglia - perché incidono sulla redditività e sulla liquidità delle imprese agricole, insieme alla corretta programmazione e gestione aziendale. I fenomeni estremi, oltre ad azzerare le produzioni, danneggiano piante e alberi, con una frequenza e una violenza che gli agricoltori non possono in alcun modo gestire e sopportare in solitudine.

Le evidenze climatiche di questi ultimi anni mostrano come soprattutto sulle colture più diffuse in Puglia, a partire da frutteti, uliveti, ortaggi in pieno campo, pomodori e cereali, sono gli andamenti climatici (pioggia persistente, mancanza di acqua prolungata e siccità, sviluppo conseguente di malattie ecc.) che determinano la diminuzione delle produzioni e quindi dei redditi.

La tropicalizzazione del clima con fenomeni violenti e controversi che si abbattono sulle campagne – conclude Coldiretti Puglia - ha provocato 3 miliardi di euro di danni in Puglia negli ultimi 10 anni.

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Crescono del 14,4% le vendite dei prodotti agroalimentari con il termine ‘Puglia’ in etichetta, un successo frutto della battaglie condotte sul fronte della garanzia della tracciabilità, dell’origine e della sicurezza alimentare a beneficio dei consumatori, con il boom del regionalismo a tavola anche sotto la spinta dell’emergenza Covid e della voglia dei pugliesi di prodotti del territorio sani e genuini. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, sulla base dello studio dell’Osservatorio Immagino condotto da GS1 e Nielsen che parla delle crescita importante e dell’affermazione dell’italianità a cui hanno contribuito i vini, la pasta di semola, le mozzarelle, le burrate, i taralli che hanno tirato la volata delle vendite proprio perché made in Puglia.

 “La Puglia, regione che vanta numerosi primati produttivi nell’agroalimentare – spiega il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia – ha dovuto imparare a difendersi dagli agropirati con l’indicazione obbligatoria dell’origine del prodotto in etichetta e il brand ‘Puglia’ ha acquistato spazio e autorevolezza negli anni, con i consumatori sempre più attenti all’etichetta e all’acquisto consapevole di cibo prodotto in Puglia”.

Altro segmento in forte espansione nell’area del lifestyle è quello del “veggie” – afferma Coldiretti Puglia - e i prodotti biologici, con la spinta salutista determinata dalla lunga emergenza epidemiologica causata dal Covid che ha fatto crescere del 4% i consumi di prodotti biologici acquistati dai consumatori. La Puglia è la seconda regione più bio d’Italia, con 266mila ettari coltivati e 9380 operatori, una incidenza del 20% delle superficie biologiche sul totale, dove – aggiunge Coldiretti Puglia - sono aumentati nel 2020 i consumi familiari di alimenti biologici.

“Grazie alla ricerca il settore biologico può diventare un formidabile strumento di valorizzazione e un bacino di approvvigionamento – insiste il presidente Muraglia - di prodotti di alta qualità e un valore aggiunto per gli enti pubblici sensibili alla corretta alimentazione di adulti e bambini. E’ necessario al contempo che tutti i prodotti che entrano nei confini regionali, nazionali ed europei rispettino gli stessi criteri a tutela della sicurezza dei consumatori, perché dietro gli alimenti, italiani e stranieri in vendita sugli scaffali ci deve essere la garanzia di un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro, con una giusta distribuzione del valore”.

L’Italia è uno dei maggiori importatori di alimenti biologici da Paesi extracomunitari da dove nel 2019 ne sono arrivati ben 210 milioni di chili di cui quasi 1/3 dall’ Asia – denuncia Coldiretti – per cui occorre dare al più presto seguito alla raccomandazione della Corte dei Conti europea che invita a rafforzare i controlli sui prodotti biologici importati che non rispettano gli stessi standard di sicurezza di quelli Europei. E’ necessario intensificare le attività di controllo e certificazione del prodotto biologico in entrata da paesi extracomunitari – insiste Coldiretti - anche con un maggiore coinvolgimento delle autorità doganali, al fine di garantire sia i consumatori finali rispetto alla qualità delle produzioni, sia una corretta concorrenza tra produttori intra ed extra Ue perché l’immissione di prodotti biologici sia subordinata non solo a verifiche documentali, ma anche a ispezioni fisiche e controlli analitici.

In Puglia è cresciuta di un ulteriore 1% la superficie biologica e dell’1,1 di produttori e preparatori, dopo un processo di stabilizzazione e normalizzazione rispetto alla diffusione del metodo biologico registrato negli ultimi anni, mentre continua l’aumento tendenziale dei consumi, delle ditte di trasformazione e dei servizi connessi alla filiera dell’agricoltura biologica come agriturismi, mense bio, ristoranti e operatori certificati.

La grande richiesta dei consumatori di cibo biologico ha portato alla realizzazione nei Mercati di Campagna Amica di spazi destinati alle produzioni agroalimentari biologiche, oltre alle Botteghe Italiane completamente bio e numerosi agriturismo di Campagna Amica che hanno impostato la ristorazione proprio sulle produzioni aziendali bio.

“Altro punto centrale del nostro progetto sul biologico – continua il presidente Muraglia – è l’attenzione alla sicurezza alimentare nei servizi di ristorazione collettiva, divenuto un preciso dovere degli enti locali (Comuni, Province e Regioni)”.

Le pratiche bio interessano tutti i comparti agricoli olivo (29%), cereali (23%), vite (6%), ortaggi (6%), dove anche rispetto al segmento dell’acquacoltura biologica 3 impianti sono pugliesi, aggiunge Coldiretti Puglia.

La continua richiesta di prodotti freschi e di stagione stimola l’imprenditore biologico a ricercare ulteriori forme di contatto commerciale con il consumatore. I timori dei consumatori, innescati dal Codiv e soprattutto dagli scandali alimentari, si sono tradotti – conclude Coldiretti Puglia - in una seria preoccupazione per la sicurezza alimentare e in una domanda crescente di garanzie di qualità e maggiori informazioni sui metodi di produzione.

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Sono partite oggi negli hub della Asl di Brindisi le sessioni di vaccinazione degli studenti tra i 12 e i 19 anni organizzate in collaborazione con gli istituti scolastici del territorio provinciale. Nell'hub del centro anziani di Bozzano a Brindisi  oggi vaccinazioni per chi frequenta le scuole Ferraris e Santa Chiara e nell'hub del centro commerciale Conforama di Fasano per gli studenti dell'istituto Da Vinci e della scuola Galilei.

Il 27 agosto nell'hub del PalaGentile di Ostuni si terrà una sessione organizzata in collaborazione con la scuola Barnaba-Bosco, dalle 14.30 alle 20, mentre nel pressostatico di San Vito dei Normanni in calendario una seduta programmata con l'istituto scolastico di San Michele Salentino, dalle 14.30 alle 21. Il 30 agosto nel centro anziani di Bozzano, dalle 14.30 alle 19, saranno vaccinati gli studenti degli istituti Bozzano e Majorana di Brindisi.

Inoltre, i ragazzi possono recarsi senza prenotazione nei centri vaccinali per ricevere la prima dose secondo il programma elaborato dal Dipartimento di Prevenzione, che ha messo a disposizione strutture e personale per garantire la massima copertura della popolazione scolastica in vista dell'inizio delle lezioni in presenza.

Nel pomeriggio del 26 agosto, i 12-19enni possono recarsi nel centro vaccinale allestito nella scuola primaria di San Donaci, aperto dalle 14.30 alle 20.

Il 27 agosto è prevista l'apertura pomeridiana dei centri di San Donaci, Mesagne, Francavilla Fontana, Conforama di Fasano e di quello dell'istituto Marconi-Flacco di Brindisi, dalle 14.30 alle 20.

Il 30 agosto, poi, dalle 14.30 alle 20 i ragazzi potranno ricevere la prima dose nel centro della scuola De Amicis di Francavilla, al PalaGentile di Ostuni, nel tensostatico di Oria, nell'istituto Marconi-Flacco di Brindisi.

Il 31 agosto, infine, saranno attivi i centri vaccinali di San Donaci, Mesagne, PalaVinci di Brindisi, Francavilla e Oria, tutti dalle 14.30 alle 20, e quello del PalaGentile di Ostuni, dalle 14.30 alle 19.30.

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Torchiarolo. Invadono un terreno agricolo attiguo alla loro proprietà e vi seminano frumento senza autorizzazione, denunciati. I Carabinieri della Stazione di Torchiarolo, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà un 80enne e un 51enne del luogo per il reato di invasione di terreni o edifici. In particolare, i due hanno invaso un terreno agricolo di circa due ettari, attiguo alle loro proprietà in agro di Torchiarolo, seminando frumento, senza l’autorizzazione della proprietaria, che aveva presentato denuncia–querela presso la Procura della Repubblica di Brindisi.

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