Redazione

Torre Guaceto, dimissioni del presidente Corrado Tarantino: “Atto di responsabilità dovuto”. Il presidente di FareAmbiente Jacopo Russo esprime le proprie osservazioni sugli ultimi eventi che hanno travolto il Consorzio della riserva naturale. “Apprendiamo dagli organi di stampa delle dimissioni dal Consiglio di amministrazione del Consorzio di Torre Guaceto del presidente Corrado Tarantino e del consigliere Vito Uggenti che giudichiamo atto di responsabilità dovuto” dice il presidente di FareAmbiente, Laboratorio verde di Carovigno/ Ostuni, Jacopo Russo.

“Il commissariamento per infiltrazione mafiosa del comune di Carovigno e della ex amministrazione Lanzilotti, non poteva che coinvolgere la stabilità degli organi del Consorzio, visto che proprio l’ex sindaco, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, aveva indicato nel 2019 come da Statuto, alla carica di presidente Corrado Tarantino, e di consigliere, Vito Uggenti” prosegue il presidente Russo, auspicando che nell’immediato futuro alla guida del Consorzio possa essere nominata una figura di comprovato spessore istituzionale che garantisca l'ordine e che “sia un frangiflutti a chi vede la Riserva come diligenza da assaltare, risollevando le sorti di Torre Guaceto. Diffidiamo quanti vogliano sfruttare questa cattivissima congiuntura che grava sulla città di Carovigno per porre in essere atti di sciacallaggio coi soli fini partitocratici o campanilistici atti a cambiare regole o statuti consolidati da oltre venti anni”.

Inoltre “auspichiamo che la Riserva, proprio perché Riserva dello Stato, passi sotto il controllo del ministero dell'Ambiente anche per ciò che concerne l’individuazione delle cariche della Governance, come è ordinario per realtà di tale rilievo divenuto ormai internazionale, e che non possono essere ritenute più come oggetto di lottizzazione della politica locale, che spesso e volentieri si è dimostrata ben al di sotto anche delle aspettative” conclude il presidente di FareAmbiente Jacopo Russo.

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Un parco eolico con sei generatori per una potenza complessiva oltre i 48 mv nascerà a Mesagne in contrada Galesano. La relativa istanza per l’avvio del procedimento della valutazione di impatto ambientale, la Via, è stata presentata presso il Comune di Mesagne ed ha come oggetto: “Impianto di produzione di energia elettrica di tipo Eolico nei Comuni di Mesagne, Torre Santa Susanna e Latiano in località “Galesano” comprensivo di un sistema di accumulo con batterie agli ioni di litio, per una potenza complessiva di 48,50 Mw”. Peccato che la contrada in cui è stato deciso di realizzare il parco eolico è ricca di storia con relative pertinenze sia storiche sia ambientali. In questa contrada, infatti, era presente un frantoio ipogeo di epoca basiliana, una villa romana. Tutt’ora è visibile l’antico letto del fiume Galeso, con relativa fauna selvatica, un pozzo basiliano e un pozzo votivo messapico.

galesano alveo fiume galesoEd ancora le ultime testimonianze di architettura rurale, i trulli brindisini, la chiesa di Santa Maria di Crepacore, un’area di epoca romana-repubblicana. Insomma, si tratta di un’area storica ed ambientale davvero interessante. Purtroppo, questa contrada è stata falcidiata anche dalla Xylella e diverse centinaia di alberi di olivo centenari sono stati sradicati cambiandone il paesaggio. Proprio sull’estirpazione degli alberi, nel marzo del 2020, si era levata la protesta degli ambientalisti “No tap” di Brindisi.  

Nel ventesimo secolo lo storico mesagnese, Luigi Scoditti, in una sua opera storica, parlava della presenza in zona dei monaci basiliani. All’inizio del XIII° secolo l’omonimo casale ed il monastero con la chiesa esistevano ancora e “a Calisanu v’è un antico e vasto oliveto, ed in mezzo ad esso, seminterrato, un vecchio trappeto”. Nel 1731, Pietro Vinaccia, agrimensore della Corona Napoletana, relaziona così il Re: “in detto oliveto vi sono alberi di olive 3.009, cioè 2.722 sono di buona qualità, e 272 mezzi secchi, e secchi in tutto 15”. Quindi, una zona di notevole interesse storico ed ambientale.

Intanto, l’istanza, avanzata dalla società Repower Renewable Spa con sede legale in Venezia, ha previsto la collocazione del parco eolico nei Comuni di Torre Santa Susanna e Mesagne alla località “Galesano” composto da 6 aerogeneratori della potenza nominale di 6 Mw comprensivo di un sistema di accumulo con batterie agli ioni di litio di potenza pari a 12,5 Mw e delle relative opere di connessione, per una potenza complessiva dell’impianto di 48,50 Mw. Il sito è ubicato a nord-est del centro abitato di Torre Santa Susanna, dal quale l’aerogeneratore più vicino dista circa 3,8 chilometri, a sud-est del comune di Latiano, dal quale l’aerogeneratore più vicino dista circa 2,6 chilometri e a sud-ovest del comune di Mesagne, dal quale l’aerogeneratore più vicino dista circa 3,6 chilometri. Gli aerogeneratori sono collegati tra di loro mediante un cavidotto interrato in media tensione che collega l’impianto ad una cabina di raccolta prevista nei pressi dell’aerogeneratore. Un parco, quindi, che avrà un impatto ambientale importante.

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ALLE ORE 14.15 DI IERI 05/05/2021 PERVENIVA UNA TELEFONATA ALLA SALA OPERATIVA DEL COMMISSARIATO DI P.S. DI OSTUNI, DA PARTE DI PERSONALE DEL 118 CHE SEGNALAVA LA PRESENZA DI UNA PERSONA NON COSCIENTE, PROBABILMENTE A CAUSA DI UN ACCOLTELLAMENTO. PERSONALE Del COMMISSARIATO SOPRA MENZIONATO, SI RECAVA IMMEDIATAMENTE SUL POSTO CONSTATANDO EFFETTIVAMENTE LA PRESENZA DEL CORPO, ORMAI ESAMINE, DI  EL MOSTAFA ZOUHAIR, NATO IN MAROCCO IL 01/01/1982, RIVERSO A TERRA NEL CORRIDOIO DINGRESSO CON EVIDENTI FERITE DA TAGLIO NELLA REGIONE TORACICA. AL MOMENTO DELLINTERVENTO IL PERSONALE DI POLIZIA IDENTIFICAVA ALTRI TRE CITTADINI MAROCCHINI TRA I QUALI UN SOGGETTO CHE LE SUCCESSIVE INVESTIGAZIONI ACCERTERANNO ESSERE STATO TESTIMONE OCULARE DELLACCADUTO. IL TESTIMONE RIFERIVA DI AVERE ASSISTITO ALLA LITE, ORIGINATA DA FUTILI MOTIVI,  TRA LA PERSONA UCCISA E UN ALTRO LORO CONNAZIONALE CON LUI  COABITANTE, LITE CHE SAREBBE SFOCIATA NELLACCOLTELLAMENTO DI EL MOSTAFA DA PARTE DEL DAMNAR.  ALLA LUCE DI QUANTO APPRESO NELLIMMEDIATEZZA DEL FATTO SI PROVVEDEVA AD AVVIARE INTENSA ATTIVITA DI INDAGINE, CONDOTTA DALLA SQUADRA MOBILE DI BRINDISI COLLABORATA DAL COMMISSARIATO DI OSTUNI E DALLA SQUADRA MOBILE DI BARI, FINALIZZATE ALLE RICERCHE DELLACCOLTELLATORE CHE ATTIVITA TECNICA DI INDAGINE CONSENTIVA DI ACCERTARE ESSERE DIRETTO A BARI, PROBABILMENTE IN TRENO. A BARI LOCALITÀ VERSO CUI IMMEDIATAMENTE CONVERGEVANO LE RICERCHE. IL SOSTITUTO PROCURATORE DI TURNO DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA  PRESSO IL TRIBUNALE DI BRINDISI NOTIZIATO TEMPESTIVAMENTE DELLOCCORSO, DISPONEVA LISPEZIONE CADAVERICA DA PARTE DEL MEDICO LEGALE CHE, COADIUVATO DA PERSONALE DEL GABINETTO PROVINCIALE DI  POLIZIA SCIENTIFICA DI BRINDISI, APPURAVA CHE IL CADAVERE PRESENTAVA UNA SOLUZIONE DI CONTINUO A MARGINI NETTI  COMPATIBILE CON LUTILIZZO DI ARMA DA PUNTA E DA TAGLIO  DOTATA DI LAMA CON FILO MONO-TAGLIENTE, DELLA LARGHEZZA MASSIMA DI 1,5/2 CM., RILEVATA ALLEMITORACE SINISTRO, LUNGO LA LINEA ASCELLARE ANTERIORE, NELLO SPAZIO INTERCOSTALE, VEROSIMILMENTE TRA LA SESTA E LA SETTIMA COSTA. 

LE RICERCHE IMMEDIATAMENTE AVVIATE SORTIVANO ESITO POSITIVO IN QUANTO VERSO LE ORE 20.10 PERSONALE DEL COMMISSARIATO DI OSTUNI, COADIUVATO DA PERSONALE DELLA POLFER DI BARI, DURANTE UN CONTROLLO AGLI  AUTOBUS IN PARTENZA VERSO LOCALITÀ DEL NORD DITALIA. RINTRACCIAVA, IN UNO DI QUESTI, IL RICERCATO SEDUTO NELLULTIMA FILA DI SEDILI. QUESTULTIMO, IMMEDIATAMENTE RICONOSCIUTO DAL PERSONALE DEL COMMISSARIATO DI OSTUNI, CUI ERA BEN NOTO ANCHE PER I TRASCORSI GIUDIZIARI,  ABBASSAVA LA TESTA TENTANDO DI OCCULTARSI DIETRO AL SEDILE DELLA FILA DAVANTI A LUI. IL PREDETTO VENIVA PERQUISITO ED ACCOMPAGNATO PRESSO I LOCALI DEL REPARTO OPERATIVO DEL LOCALE COMPARTIMENTO POLFER.  NELLA CIRCOSTANZA, IL PREVENUTO VENIVA TROVATO IN POSSESSO DI UN  BIGLIETTO DI VIAGGIO DI QUELLAUTOBUS CON PARTENZA BARI E DIRETTO A MILANO. SI PRECISA CHE IL FERMATO NON PORTAVA BAGAGLI A SEGUITO. TUTTO CIÒ COSTITUIVA ELEMENTO INCONFUTABILE CHE SI STESSE DANDO ALLA FUGA. MENTRE ERANO IN CORSO LE SUDDETTE RICERCHE, DURANTE UN PREVENTIVO SOPRALLUOGO ALLINTERNO DELLA STAZIONE CENTRALE DI BARI, ALLALTEZZA DEL BINARIO N. 6 VENIVA RINVENUTO UN COLTELLO DA CUCINA LA CUI LAMA PARREBBE COMPATIBILE CON LA FERITA RILEVATA SUL CADAVERE. CONSIDERATI GLI EVIDENTI E CONCORDANTI INDIZI RACCOLTI E IL PERICOLO DI FUGA ATTESTATO DAI FATTI SOPRA ESPOSTI VENIVA SOTTOPOSTO A FERMO DINIZIATIVA DELLA P.G.: 
 
DAMNAR Mohamed nato in Marocco il 10/08/1986, munito di carta didentità nr AS3682634, rilasciata dal comune di Ostuni il 22/03/2019
 
DELLAVVENUTO FERMO, IN ACCORDO CON IL P.M. DI TURNO DI BRINDISI, VENIVA DATA ALTRESÌ NOTIZIA AL SOSTITUTO PROCURATORE DI TURNO DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI BARI CHE DISPONEVA LA COLLOCAZIONE DEL FERMATO PRESSO QUELLA CASA CIRCONDARIALE.

 

Continua incessante da parte delle Volanti della Questura di Brindisi  l’attività di controllo del territorio finalizzata alla prevenzione e repressione dei reati nonché al rispetto della normativa sul contenimento del contagio da Covid19.

Nel pomeriggio di ieri, intorno alle 14,30, una Volante è intervenuta al rione Commenda dove poco prima G.L.(classe 1974) pregiudicato brindisino, aveva danneggiato un semaforo. Il senso civico e la collaborazione di un cittadino che ha contattato la linea di emergenza segnalando l’accaduto e fornendo una puntuale descrizione dell’autore del fatto, ed a cui va il ringraziamento del Questore,  hanno permesso agli uomini dell’UPGSP di rintracciarlo ad alcune centinaia di metri dall’incrocio. Nonostante avesse cercato di dileguarsi dirigendosi verso il centro storico della città imboccando il sottopassaggio della stazione ferroviaria che unisce Via Tor Pisana a Piazza Crispi, G.L. è stato  bloccato dai poliziotti dopo un breve inseguimento e accompagnato negli Uffici della Questura per essere denunciato per il reato di danneggiamento aggravato.

Gli ultimi giorni hanno registrato un ulteriore rafforzamento del dispositivo del controllo del territorio  messo a punto dalla Questura per garantire il rispetto della normativa sul contenimento del contagio da Covid19. Dall’inizio della settimana  gli uomini delle Volanti e dei Commissariati distaccati di Ostuni e Mesagne , coadiuvati dal Reparto Prevenzione Crimine di Lecce, hanno identificato oltre 700 persone e controllato oltre 400 veicoli; soltanto nel centro abitato di Brindisi le contestazioni per violazione delle norme “anti covid” sono state 26. La collaborazione delle Volanti con la Divisione Polizia Amministrativa della Questura e con la Polizia Locale di Brindisi ha portato al controllo di 14 esercizi commerciali (Bar, Sale Giochi e Supermercati) tradottisi in due contestazioni per violazioni delle norme previste dall’ultimo DPCM e due contestazioni di violazioni amministrative di altro genere.

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Oria. Sorpreso con 10 grammi di eroina nascosti nella biancheria intima, denunciato. A Oria, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Francavilla Fontana, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà un 52enne per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. In particolare, nel pomeriggio di ieri, durante un controllo alla circolazione stradale, l’uomo è stato controllato a bordo di un’autovettura e, a seguito di perquisizione personale e veicolare, è stato trovato in possesso di 10 grammi di eroina, occultati all’interno della biancheria intima, successivamente sequestrati.

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Togliere l’alcol dal vino ed aggiungere acqua è l’ultima trovata di Bruxelles per il settore enologico già sotto attacco con la proposta di introdurre etichette allarmistiche per scoraggiarne il consumo previste nella Comunicazione sul “Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei. E’ quanto afferma la Coldiretti nello svelare i contenuti del documento della Presidenza del Consiglio dei Ministri Ue in cui viene affrontata la pratica della dealcolazione parziale e totale dei vini. La proposta prevede di autorizzare nell’ambito delle pratiche enologiche l’eliminazione totale o parziale dell’alcol con la possibilità di aggiungere acqua anche nei vini a denominazione di origine.

In questo modo viene permesso ancora di chiamare vino, un prodotto – sottolinea la Coldiretti – in cui sono state del tutto compromesse le caratteristiche di naturalità per effetto di trattamento invasivo che interviene nel secolare processo di trasformazione dell’uva in mosto e quindi in vino. Un inganno legalizzato per i consumatori che si ritrovano a pagare l’acqua come il vino che non potranno neanche fare appello alla tradizionale canzone popolare romanesca “La società dei magnaccioni” di Gabriella Ferri che recita “Se l'oste ar vino ci ha messo l'acqua E noi je dimo e noi je famo C'hai messo l'acqua Nun te pagamo ma però”.

“L’introduzione della dealcolazione parziale e totale come nuove pratiche enologiche rappresenta un grosso rischio ed un precedente pericolosissimo e che metterebbe fortemente a rischio l’identità del vino italiano e europeo, anche perché la definizione “naturale” e legale del vino vigente in Europa prevede il divieto di aggiungere acqua” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che l’impegno per fermare una deriva pericolosa che rischia di compromettere la principale voce dell’export agroalimentare nazionale che complessivamente sviluppa un fatturato di oltre 11 miliardi in Italia e all’estero.

Un pericolo che si inserisce in un contesto comunitario preoccupante per il settore con la Commissione Ue che potrebbe introdurre allarmi per la salute nelle etichette delle bevande alcoliche come per le sigarette nell’ambito dell’attività di prevenzione del nuovo “Piano d’azione per migliorare la salute dei cittadini europei” ed eliminare addirittura il vino dai programmi di promozione dei prodotti agroalimentari magari proprio per favorire le nuove bevande annacquate.

La proposta di aggiungere acqua nel vino è solo l’ultimo degli inganno autorizza i dall’Unione Europea che già consente l’aggiunta dello zucchero nei paesi del Nord Europa per aumentare la gradazione del vino mentre lo zuccheraggio è sempre stato vietato nei paesi del Mediterraneo e in Italia, che ha combattuto una battaglia per impedire un "trucco di cantina" e per affermare definitivamente la definizione di vino quale prodotto interamente ottenuto dall’uva. Ma Bruxelles ha dato anche il via libera al vino "senza uva" ovvero ottenuto dalla fermentazione di frutta, dai lamponi al ribes. Una pratica enologica che altera la natura stessa del vino che storicamente e tradizionalmente è solo quello interamente ottenuto dall’uva.

La preoccupante novità arriva peraltro in un momento difficile per il settore per il drammatico crollo del consumo di vino Made in Italy all’estero che raggiunge il minimo storico da oltre 30 anni per effetto del calo del 20% nelle esportazioni nel 2021, secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat a gennaio con l’Italia è il principale esportatore mondiale di vino. L’Italia – conclude la Coldiretti – si conferma comunque primo produttore mondiale con 49,1 milioni di ettolitri ed anche primo esportatore sia nei vini fermi che spumanti con un totale di 20,8 milioni di ettolitri davanti alla Spagna con 20,2 e alla Francia con 13,8.

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piazza orsini del balzo vuota maggio 21Non c'è che dire. Samuele è bravo a individuare e interpretare la nostra Mesagne. Con il suo telefonino è sempre pronto e, soprattutto presente, a fermare sul web le immagini più belle, molte volte strane e, perché no,  accattivanti della cittadina messapica. Quella Mesagne che Samuele Carlucci ama così tanto e la fa conosere, con le sue foto, al villagio globale. Chapeau Samuele.

centro storico mesagne scorci 3

centro storico mesagne scorci 2

villa comunale viale maggio 21

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Nelle scorse ore sono state rese note le osservazioni al Piano Urbanistico Generale, del Comune di Francavilla Fontana, da parte della Regione Puglia. L’articolato documento regionale, pur adottato oltre il termine dei 150 giorni previsto dalla legge, lascia invariati gli assi portanti su cui si regge il PUG e promuove in larga parte il lavoro condotto dal Consiglio Comunale sulle osservazioni presentate dalla cittadinanza.

La Regione chiede, soprattutto, di ridefinire i fabbisogni edilizi alla luce dello scenario demografico, che vede un progressivo calo del numero di residenti. Questo comporterà una revisione al ribasso delle massime capacità insediative in alcuni contesti, urbani e non. Le altre osservazioni sono incentrate su adempimenti di carattere tecnico che riguardano l’adattamento al Piano Paesaggistico Territoriale Regionale e il conseguente adeguamento delle zone omogenee con particolare riferimento alle aree di interesse culturale, rurale e ambientale.

“Diciamo che non tutti i mali vengono per nuocere. I correttivi richiesti – spiega l’Assessore all’Urbanistica Nicola Lonoce – dimostrano che le perplessità che avevamo manifestato fin dal 2018 al Commissario Aprea in fase di adozione del PUG erano fondate, in particolare per quanto riguarda la previsione di aree di espansione e cubature eccessive in relazione allo sviluppo demografico. Per questa ragione avanzammo la richiesta di sospendere la procedura a pochi giorni dalla tornata elettorale, richiesta che il Commissario non condivise, procedendo con la adozione provvisoria del PUG e la conseguente cristallizzazione della sua parte strutturale. Ora abbiamo una preziosa opportunità per migliorare questo strumento urbanistico adeguandolo, oltre che alle reali esigenze della comunità, anche alle osservazioni giunte dall’organo regionale.”

La Regione non ha avanzato rilievi sui temi progettuali alla base del PUG che hanno come obiettivo principale un ripensamento dello spazio urbano in un’ottica di incremento della qualità della vita e di ecosostenibilità. Su questi aspetti il Piano Urbanistico prevede la riqualificazione della zona PIP, la rifunzionalizzazione del centro di carico intermodale, la realizzazione del nuovo Istituto Fermi e dell’area mercatale. Sul fronte del riassetto della mobilità è in agenda il potenziamento della viabilità radiale extraurbana con la messa in sicurezza di svincoli e nodi, il completamento della SP 55, la realizzazione di un parcheggio di scambio e la creazione di itinerari cicloturistici. Sul versante della qualità degli spazi urbani è in previsione la rigenerazione delle contrade Bax e Termitone, dei centri urbani e la definizione di una infrastruttura verde.

“Urbanistica è una materia ostica, ma allo stesso tempo esaltante – conclude l’Assessore Lonoce – abbiamo la possibilità di scrivere la storia della nostra Città per i prossimi anni e di governare lo sviluppo in un’ottica di ecosostenibilità. Al PUG si affiancherà presto un altro strumento urbanistico, il Piano della Mobilità Sostenibile, che contribuirà alla nascita di una Città sempre più smart e a misura di persona. Ora si apre una nuova fase di confronto che troverà nella conferenza dei servizi il suo luogo naturale di svolgimento.”

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La crisi economica e l’impatto sulle oltre quattro milioni e mezzo di partite iva italiane. La storia di una tragedia annunciata, con migliaia di aziende costrette a chiudere, lavoratori in cassa integrazione e un futuro per i giovani sempre più incerto a causa della crisi economica avviata con il Covid alla quale le istituzioni italiane, finora, non hanno saputo mettere in campo azioni concrete di contrasto. Di questo si parlerà sui social grazie ad un’iniziativa nata dall’Associazione Partite Iva Insieme per Cambiare, un movimento nato un anno e mezzo fa che oggi conta oltre 450mila iscritti alla pagina facebook. 

 Questa sera dalle ore 21.30, nel programma “Parliamone Insieme”, l’associazione ha invitato esponenti del mondo delle imprese italiane ed internazionali. L’incontro sarà moderato dal giornalista Riccardo Clinco e vedrà la partecipazione di Giuseppe Palmisano, presidente associazione Partite Iva Insieme Per Cambiare, Francesco Tribuzio, vice presidente, Corrado Della Vista, albergatore e coordinatore per l’Emilia Romagna, Giampaolo De Santis, ristoratore da Shanghai, Goffredo Battimo, commercialista di Tenerife, Jelena Tabak, presidente della federazione croata dei pubblici esercizi, Daniela Ballabani, imprenditrice albanese. 

 "L’Italia - afferma il presidente dell'associazione, Giuseppe Palmisano - è il paese europeo con il più alto numero di Partite Iva, ben 4,6 milioni di lavoratori autonomi che lo Stato italiano ha da sempre vessato con tasse inique, utilizzandole come bancomat per sanare le falle delle spese folli dovute alla burocrazia". 

 Lo comunica in una nota l'Ufficio Stampa dell'Associazione Partite iva Insieme per Cambiare. 

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Il Tar di Lecce ha dato ragione al sindaco di Fasano: senza parere paesaggistico non si autorizza.. La prima sezione del TAR di Lecce ha dato ragione al Comune di Fasano e torto Wind Tre SpA che ora non potrà installare in quel territorio una nuova antenna di telefonia. “Questo conferma –dichiara Giancarlo Vincitorio, referente per la Puglia di Alleanza italiana Stop 5G – che non è vero, come purtroppo pensano alcuni sindaci, che non si può fare più nulla per impedire l’installazione di nuove antenne o per fare rimuovere quelle già esistenti in aree diventate nel frattempo ad alta densità abitativa. A San Giovanni Rotondo, ad esempio, c’è un caso emblematico di un traliccio con grossi impianti di telefonia a poche decine di metri da una scuola che ospita quotidianamente circa duemila persone. La battaglia si può sempre fare applicando leggi e regolamenti ed è un dovere civico contrastare l’inquinamento elettromagnetico facendo valere questi diritti dei cittadini”.

Per il caso giudiziario di Fasano, va evidenziato che Wind Tre SpA riteneva di essere già in possesso di un’autorizzazione avendo fatto valere la condizione di silenzio assenso su una sua richiesta dell’ottobre 2019 presenta in quel Comune. Funzionari comunali hanno però successivamente diffidato Wind Tre SpA dall’eseguire opere per un impianto di telefonia in via del Miracolo. Contro quel provvedimento la società di telefonia ha presentato ricorso al TAR di Lecce chiedendo che fosse annullato il provvedimento in cui il funzionario comunale aveva diffidato Wind Tre dal realizzare l’impianto.  Il provvedimento di diffida del Comune di Fasano poggiava su una considerazione oggettiva: “il procedimento amministrativo teso a legittimare l’installazione di nuove antenne telefoniche non rientra nelle competenze di quell’ufficio comunale” che invece esprime solo un parere endo-procedimentale. Il nuovo impianto proposto non rientrava nel piano comunale di localizzazione.

Nella sentenza del Tar Lecce è scritto che il ricorso presentato da Wind Tre “è in parte infondato e in parte inammissibile”. La società di telefonia sosteneva che ci fosse stata già la formazione del  silenzio assenso in merito alla richiesta presentata in Comune di autorizzazione di una stazione radio. Il Comune di Fasano però non ha mai rilasciato parere in riferimento al vincolo paesaggistico e vincolo idrogeologico. E questi pareri sono presupposto di validità dell’autorizzazione in riferimento alle infrastrutture di comunicazione elettronica per impianti radioelettrici. Molto importante è il concetto scritto in sentenza dal collegio giudicante della prima sezione composta da Antonio Pasca (presidente), Maria Luisa Rotondano (Primo referendario) e Silvio Giancaspro (referendario estensore): nonostante “nel disciplinare il rilascio dell’autorizzazione all’installazione di impianti di telefonia mobile prevedano un procedimento autorizzativo tendenzialmente unico capace di assorbire ogni giudizio di conformità urbanistica, assolvendo anche alle funzioni del relativo titolo abitativo edilizio, è altrettanto vero che tale autorizzazione, proprio perché efficace anche ai fini edilizi, non può essere rilasciata a prescindere da ogni valutazione della compatibilità del relativo progetto  con il vincolo paesaggistico”. In altri termini: il parere sulla compatibilità paesaggistica costituisce un presupposto di validità dell’autorizzazione. “E’ un concetto importante – evidenzia Vincitorio – che diventa utile per rivalutare vecchie e nuove autorizzazioni rilasciate, con un atteggiamento di rassegnata arrendevolezza, dai Comuni alle società di telefonia” .

Alleanza Italiana Stop5G Puglia 

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