Redazione
Nelle vacanze 2020, trainate dalle ripartenze del mese di giugno, la Puglia si è fermata all’8,8% di prenotazioni. L’arrivo del green pass salva le vacanze estive nel Belpaese di oltre 2 milioni di pugliesi che prima della pandemia avevano trascorso una vacanza in Italia tra giugno ed agosto. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti su dati Istat in merito all’ipotesi del DL Covid che prevedono tra l’altro l’arrivo dal primo giugno della Carta Verde per consentire spostamenti tra regini di diverso colore.
Lo scorso anno – sottolinea la Coldiretti Puglia - per effetto dell’emergenza Covid le persone partite per una vacanza sono state 18,5 milioni (-18,6% rispetto al 2019) con ben 62,3 milioni in meno di notti trascorse in vacanza a causa del forte decremento delle vacanze lunghe. Le vacanze in primavera, trainate dalle ripartenze del mese di giugno, hanno visto altre regioni italiane tra le destinazioni privilegiate rispettivamente dei soggiorni brevi (20,9%) e di quelli lunghi (17,1%), mentre la Puglia si è fermata all’8,8% - denuncia Coldiretti Puglia sulla base dei dati ISTAT – perdendo il primato mantenuto nei due anni precedenti. Si è trattato di destinazioni scelte soprattutto per la montagna, la campagna e il mare, in grado di assicurare relax dopo il lockdown dei mesi precedenti, oltre ad attività all'aria aperta e in sicurezza. In autunno, la Puglia è stata scelta dal 9,4% e soprattutto per visite a parenti e amici nel mese di dicembre, prima dell’entrata in vigore del divieto di spostamento tra le regioni, aggiunge Coldiretti Puglia.
La Puglia – sottolinea la Coldiretti regionale - è tra l’altro fortemente dipendente dall’estero per il flusso turistico con ben 1,5 milioni di arrivi dall'estero di viaggiatori stranieri e 3,8 milioni di pernottamenti internazionali che la scorsa estate hanno dovuto rinunciare a venire in Puglia per effetto delle limitazioni e alle preoccupazioni per la diffusione del contagio. L’assenza di stranieri in vacanza in Puglia grava sull’ospitalità turistica nelle mete più gettonate che risentono notevolmente della loro mancanza anche perché – sottolinea Coldiretti Puglia – i turisti dall’estero da paesi come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna o la Cina hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa ma che adesso sono anche quelli che stanno procedendo velocemente nella campagna di vaccinazione.
Anche il green pass vaccinale che consente gli spostamenti tra Paesi dell’Unione Europea, certificato in formato digitale o cartaceo, sarà interoperabile e legalmente vincolante per gli Stati membri e ammetterà tutti i vaccini disponibili sul mercato, consentirà dunque – sottolinea la Coldiretti regionale - ai cittadini europei di tornare a viaggiare quest'estate fornendo la prova di essersi sottoposti alla vaccinazione, oppure di essere risultati negativi a un test o di essere guariti dal Covid-19 ed avere sviluppato gli anticorpi. Essendo una proposta di regolamento di Consiglio e Parlamento europeo, dovrà essere approvato – precisa la Coldiretti - secondo la normale procedura di co-decisione, presumibilmente accelerata per consentirne l’entrata in vigore in tempi rapidi.
Il Covid ha inferto un colpo durissimo per gli agriturismi con la perdita secca subita nel 2020 dalle masserie della Puglia che hanno praticamente azzerato gli arrivi di turisti stranieri e annullato le prenotazioni di italiani e del turismo di prossimità nei mesi di lockdown e con le nuove restrizioni – aggiunge Coldiretti Puglia - si profila uno scenario a tinte fosche anche per la stagione estiva targate 2021.
“L'agriturismo e lo sviluppo multifunzionale delle aziende agricole devono rientrare nelle strategie regionali, ivi incluse – afferma il presidente di Terranostra Puglia, associazione agrituristica di Coldiretti, Filippo De Miccolis - quelle a sostegno del settore turistico per emergenza Covid. Gli indennizzi per calo di fatturato sono solo un placebo, cosi come non mancano difficoltà per accedere al credito. Gli ammortizzatori sociali sono ormai insufficienti per entità e tempistica a dare respiro alle tante famiglie che hanno vissuto mesi di inoccupazione. In compenso sono aumentati burocrazia ed adempimenti, tanto che alcuni operatori del settore, presi dallo sconforto e dalla paura di sanzioni, stanno valutando se valga la pena riaprire, eventualità che avrebbe effetti disastrosi sull’occupazione”, conclude il presidente De Miccolis.
Si tratta un vuoto pesante nel periodo da giugno a settembre che purtroppo non è stato compensato dalla svolta vacanziera patriottica degli italiani. L’assenza di stranieri in vacanza grava sull’ospitalità turistica nelle mete più gettonate che risentono notevolmente della loro mancanza anche perché – continua la Coldiretti – i visitatori da paesi europei hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa. E’ importante che con l’avanzare della campagna di vaccinazione e l’apertura delle frontiere si proceda anche alla ripartenza delle attività di ristorazione a pranzo e cena, nel rispetto di tutte le norme di sicurezza. Il cibo infatti – conclude la Coldiretti Puglia – è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in 22mila ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche.
Serve una svolta – continua la Coldiretti Puglia - per salvare il turismo estivo dopo che oltre sette viaggiatori stranieri su dieci (70%) hanno dovuto rinunciare a venire in Puglia nel 2020 bloccati alle frontiere dall’emergenza Covid.
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Covid - 19. Oggi 1.141 casi positivi in Puglia, 104 in provincia di Brindisi con 1 decesso
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi mercoledì 21 aprile 2021 in Puglia, sono stati registrati 12.937 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.141 casi positivi: 406 in provincia di Bari, 104 in provincia di Brindisi, 105 nella provincia BAT, 35 in provincia di Foggia, 202 in provincia di Lecce, 289 in provincia di Taranto, 1 caso di residente fuori regione, 1 caso di provincia di residenza non nota è stato riclassificato e attribuito.
Sono stati registrati 25 decessi: 5 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 3 in provincia BAT, 6 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Lecce, 9 in provincia di Taranto.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.116.904 test.
168.250 sono i pazienti guariti.
49.353 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 223.136 così suddivisi:
86.377 nella Provincia di Bari;
21.810 nella Provincia di Bat;
16.474 nella Provincia di Brindisi;
40.466 nella Provincia di Foggia;
21.829 nella Provincia di Lecce;
35.111 nella Provincia di Taranto;
736 attribuiti a residenti fuori regione;
333 provincia di residenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.
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Possono coesistere le attività di una scuola con quelle di un hub? Secondo i genitori della scuola materna “Andersen” e della scuola di primo grado “Giovanni Falcone” di Mesagne le due attività sono incompatibili nel medesimo plesso poiché gli ingressi si sovrappongono creando disagi agli alunni. Per questo motivo ieri mattina hanno inviato al sindaco, Toni Matarrelli, una nota epistolare con la quale hanno chiesto un incontro urgente con lo scopo di dipanare le criticità riscontrate. A sottoscrivere la nota sono stati i rappresentanti dei genitori del plesso “G. Falcone” ed “H. Andersen” di Mesagne e il costituendo comitato dei genitori del 2° circolo didattico “Giovanni XXIII”. I genitori hanno aperto il loro scritto in maniera piuttosto serena ringraziando il sindaco Matarrelli e l’Amministrazione comunale “per i continui sforzi compiuti nell’attuare le misure per fronteggiare l’emergenza in corso”. Un grazie lo hanno voluto esprimere anche al dirigente “scolastico, al personale scolastico docente e non docente, per la quotidiana cura, dedizione ed alta professionalità. Fin dall’inizio della pandemia, hanno saputo inventarsi nuovi modi di insegnare e di prendersi cura dei bambini che, più di chiunque altro, hanno subito gli effetti di questa pandemia, garantendo loro il diritto all’istruzione”.
Quindi, hanno spiegato al primo cittadino che l’attuale posizione dell’hub, collocato nella palestra del plesso, e la relativa gestione logistica, “impattano con le quotidiane attività didattiche tanto della scuola elementare quanto della scuola materna; il tutto mentre
i bambini sono già provati da mesi di Dad alternata alla presenza”. Secondo i genitori “la mancata fruizione della palestra costringe il personale docente a rimodulare continuamente lo svolgimento della materia di scienze motorie che, in caso di condizioni meteorologiche avverse, costringe gli alunni a restare nelle aule, le stesse dove già i bambini trascorrono la più parte del tempo”. Soprattutto, hanno fatto notare i genitori “si crea un via vai di vaccinandi che cerca di entrare nell’hub dall’ingresso principale dell’edificio scolastico e dal cancello di via Antonucci, o che aggira lo stabile, forse non avendo ben chiaro da dove entrare o, peggio ancora, nell’intento di eludere la fila d’attesa che si crea dall’ingresso di via Zaccagnini”.
Pertanto, i genitori hanno chiesto di spostare l’hub in altra struttura di proprietà comunale. Nel frattempo che ciò avvenga hanno proposto l’installazione di adeguate recinzioni, rete metallica da cantieristica con altezza di 2 metri, per la delimitazione dell’area dell’hub sia dalla parte cancello di via Zaccagnini che dalla parte dell’ingresso edificio hub in modo da evitare qualsiasi interazione tra la popolazione scolastica e la popolazione dei vaccinandi. Soprattutto hanno chiesto “l’istituzione di un presidio e controllo degli ingressi, da parte dei vigili e del personale della Protezione civile, da via Antonucci per tutta la durata delle ore di attività dell’hub, con particolare attenzione durante gli orari coincidenti con l’ingresso e l’uscita degli alunni da scuola”. Il tutto dovrebbe essere completato da idonea installazione di segnaletica che indichi, con maggiore visibilità dell’attuale, l’ingresso all’hub. Infine, i genitori hanno chiesto a Matarrelli di “spostare l’orario di vaccinazione nelle ore pomeridiane oltre che avere una maggiore attenzione e valutazioni alle ripercussioni che ogni scelta operata per l’hub, potrebbe avere sulle esigenze della stessa scuola, dei bambini e delle rispettive famiglie”.
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Si tratta probabilmente di un affare delle eco-mafie il camion di rifiuti rinvenuto ieri mattina a Mesagne da parte della polizia locale giunta sul posto a seguito di alcune segnalazioni ricevute da imprenditori con interessi nella zona industriale. In quest’area, e precisamente in un parcheggio pubblico alle spalle della “Leroy Merlin”, è stato rinvenuto un rimorchio carico di rifiuti. Il mezzo, probabilmente proveniente dalla Campania, sarebbe stato abbandonato da tempo in uno dei parcheggi della zona industriale. La presenza a oltranza del rimorchio in quest’area della zona Pip, infatti, ha destato alcuni sospetti. I vigili hanno, immediatamente, allertato la Procura della Repubblica di Brindisi che ha incaricato, oltre agli stessi vigili, anche i carabinieri del Noe a investigare sui fatti. Potrebbe, dunque, essere stato scoperto a Mesagne un traffico di rifiuti che dalla Campania ha ramificazioni fin nel Salento con destinazione finale, al momento, ancora non chiara. Potrebbe, infatti, trattarsi sia di un traffico nazionale che internazionale di rifiuti. Nei piani dell’organizzazione criminale, che gestisce tale traffico, potrebbe esserci l’imbarco del mezzo da Brindisi per raggiungere località al di là dell’Adriatico, dove lo smaltimento è meno oneroso e controllato che in Italia. Tuttavia, resta l’enigma del perché il carico sia stato abbandonato lì, a pochi metri da un’arteria a scorrimento veloce come la statale 7. Purtroppo, il business criminale sullo smaltimento illegale di rifiuti in Italia oggi vale 20 miliardi di euro annui, poco più di un punto percentuale del Pil. Si tratta di rifiuti che all’estero sono smaltiti in megadiscariche.
Ad esempio la meta preferita dai criminali è l’Africa. Tale affare è menzionato in un documento dell’Europol, dal titolo “Policy Cicle 2018-2021”, che considera il traffico illegale di rifiuti tra i più redditizi, quarto dopo il traffico di droga, la contraffazione e la tratta di esseri umani. Alla luce di ciò le indagini condotte dai carabinieri del Noe e dai vigili urbani di Mesagne, su incarico della Procura della Repubblica di Brindisi, sono ancora nella fase embrionale. Di certo si sa che si tratta di un “bilico”, cioè un rimorchio di camion senza la motrice, abbandonato dal Natale scorso in quel posteggio. All’interno sono state rinvenute numerose balle di rifiuti racchiuse in rete metallica. Quindi ben confezionate per essere sottoposte a lunghi tragitti. Si tratta di rifiuti genericamente individuati come “sovvallo”, cioè del materiale di scarto originato dal trattamento dei rifiuti che, a seconda dei casi, può essere soggetto a una fase di ulteriore raffinazione oppure indirizzato ai processi di smaltimento in discarica. Altro dato certo è che il rimorchio su cui hanno viaggiato i rifiuti non è idoneo alla circolazione stradale. Ed ancora si è scoperto che il rimorchio è stato affittato in Campania. E lì, sicuramente, è stato riempito di rifiuti per essere trasferiti o in qualche discarca abusiva del Salento oppure, circostanza tutta da verificare, all’estero con imbarco da Brindisi. Sul noleggio del bilico c‘è una denuncia del proprietario che da mesi non gli era stato restituito. Le generalità di chi lo aveva preso a noleggio e con quale rimorchio sono notizie ancora in fase di accertamento. Al termine delle primissime indagini il rimorchio è stato trasferito presso un’area di parcheggio giudiziaria. Si tratta di un’indagine complessa che riguarda altre regioni e Procure. Basti pensare che il traffico illegale di rifiuti in Italia dal gennaio a maggio 2020, in soli 4 mesi, ha permesso ai carabinieri di eseguire sequestri per un valore di 41 milioni 770 mila euro mentre nel 2019 i sequestri sono stati pari a una somma di 230 milioni 181 mila euro.
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Arrestato per rapina
Ceglie Messapica. deve espiare la pena di 4 anni di reclusione, arrestato.
In Ceglie Messapica, i Carabinieri della locale Stazione hanno eseguito l’Ordinanza di carcerazione emessa dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi-Ufficio Esecuzioni Penali, nei confronti di SEMERARO Adelmo, 38enne del luogo, dovendo espiare la pena di 4 anni per rapina commessa nella stessa Città il 30 settembre 2017. L’arrestato, concluse formalità di rito, è stato accompagnato presso la Casa Circondariale di Brindisi.
Aveva in casa 2 pistole e 1 fucile, denunciato un 82enne
Compagnia Carabinieri San Vito dei Normanni. Controlli sui detentori di armi comuni da sparo, una denuncia.
I Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni, a conclusione dei controlli eseguiti nell’ambito del territorio di competenza nei confronti di detentori di armi comuni da sparo, disposti dal Comando Provinciale Carabinieri di Brindisi, hanno denunciato in stato di libertà un 82enne di Ceglie Messapica, poiché a seguito di specifica verifica domiciliare i militari operanti hanno accertato la detenzione illegale di una pistola revolver Arms calibro 22, una pistola semiautomatica Beretta calibro 9x21 e un fucile semiautomatico Winchester calibro 12. Le armi sono state sequestrate.
Covid a Mesagne. Impennata di contagi. Oggi + 27, in totale 100
Emergenza epidemiologica, la situazione peggiora destando grande preoccupazione: oggi a Mesagne si contano 27 nuovi casi, un dato che dall'inizio della pandemia non si era mai raggiunto. Sono 7 i guariti, sale a 100 il numero delle persone attualmente positive, 5 di queste in ospedale, di cui 2 in condizioni critiche.
Vaccini in provincia di Brindisi
Sono 2.670 le dosi somministrate ieri nei punti vaccinali della Asl di Brindisi e 1.240 le persone vaccinate oggi fino alle 13. Proseguono, intanto, le vaccinazioni affidate ai medici di medicina generale e dedicate a soggetti con elevata fragilità: negli ultimi giorni sono state somministrate oltre 2mila dosi. Per i medici di base la Asl ha allestito un punto di ritiro dei vaccini in ognuno dei quattro distretti, che vengono riforniti dalla farmacia dell'ospedale Perrino. Per quanto riguarda gli over 80 sono state somministrate finora circa 21mila prime dosi e 8mila seconde dosi.
Aggiornamento settimanale dei dati sull’emergenza Covid-19 nell’ultimo report a cura dell’Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl. Alla data del 18 aprile 2021 in provincia di Brindisi risultano positivi 1.612 soggetti, di cui 836 donne (51,9%) e 776 uomini (48,1%), con età mediana di 47 anni. I positivi sono così suddivisi per fasce di età: 229 nella fascia 0-18 anni, 1.069 tra 19-64 anni, 212 tra 65-79 anni, 102 negli 80 e oltre.
I fattori di rischio per cui è stato predisposto il tampone sono: “sospetto di caso” 592 (36,8%), “contatto con caso accertato” 476 (29,5%), “screening” 57 (3,5%), “rientro da area a rischio” 8 (0,5%); in 479 casi (29,7%) il fattore di rischio non è definito.
L’ultimo aggiornamento sullo stato di salute degli attualmente positivi descrive 671 (41,6%) soggetti asintomatici, 642 (39,9%) paucisintomatici, 145 (9%) con sintomatologia lieve, 49 (3%) con quadro severo, 8 (0,5%) critici e 8 (0,5%) in fase di guarigione; per 89 soggetti (5,5%) il dato non è noto.
Per quanto riguarda la distribuzione per Comune i positivi sono 349 a Brindisi, 196 a Francavilla Fontana, 154 a Fasano, 134 a Ceglie Messapica, 94 a Oria, 82 a Erchie, 82 a Mesagne, 81 a Ostuni, 67 a Carovigno, 58 a Torre Santa Susanna, 57 a San Vito dei Normanni; 47 a San Pancrazio Salentino, 45 a Latiano, 44 a Villa Castelli, 40 a Torchiarolo, 32 a San Pietro Vernotico, 24 a Cisternino, 15 a Cellino San Marco, 6 a San Donaci, 5 a San Michele Salentino. I Comuni della provincia di Brindisi con i maggiori valori di incidenza cumulativa sono, nell’ordine, Torre Santa Susanna, Brindisi, Ceglie Messapica, Villa Castelli, Oria, Fasano.
Nel periodo compreso tra il 24 febbraio 2020 e il 18 aprile 2021, sono stati sottoposti a tampone molecolare per la ricerca di Sars-CoV-2 in totale 100.022 residenti nella provincia di Brindisi, pari a 256,2 soggetti ogni 1.000 residenti. Per 82.603 (83,7%) soggetti sottoposti a test è definito il fattore di rischio per cui è stato predisposto il tampone; si osserva come il test effettuato per “caso sospetto” rappresenti la motivazione di esecuzione del tampone in circa il 45% dei casi.
Dei 100.022 soggetti sottoposti a tampone molecolare, 16.079 (16,1%) sono risultati positivi al test, con una incidenza cumulativa stimata pari a 411,8 casi x 10.000 residenti; si conferma il trend in diminuzione dei casi. I positivi comprendono 8.282 donne (51,5%) e 7.797 uomini (48,5%); l’età mediana è pari a 45 anni, non dissimile dai valori riscontrati nelle ultime settimane.
Il tasso di letalità è pari a 1,9%, inferiore al corrispettivo tasso pugliese del 2,5%. All’aumentare dell’età si osserva un incremento di tale tasso, mentre nella fascia 0-29 anni non si registrano decessi. Sono 301 i decessi totali: 237 casi tra persone che hanno tra 70 e 90 anni e più; 40 tra i 60 e 69 anni, 18 casi tra i 50 e i 59, 4 casi tra i 40 e i 49, e 2 nella fascia 30-39.
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Covid - 19. Oggi 1.180 casi positivi in Puglia, 159 in provincia di Brindisi con 1 decesso
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi martedì 20 aprile 2021 in Puglia, sono stati registrati 13.376 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.180 casi positivi: 267 in provincia di Bari, 159 in provincia di Brindisi, 216 nella provincia BAT, 194 in provincia di Foggia, 128 in provincia di Lecce, 215 in provincia di Taranto, 4 casi di residenti fuori regione, 3 casi di provincia di residenza non nota sono stati riclassificati e attribuiti.
Sono stati registrati 24 decessi: 10 in provincia di Bari, 1 in provincia di Brindisi, 1 in provincia di Foggia, 3 in provincia di Lecce, 9 in provincia di Taranto.
Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 2.103.967 test.
166.688 sono i pazienti guariti.
49.799 sono i casi attualmente positivi.
Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 221.995 così suddivisi:
85.971 nella Provincia di Bari;
21.705 nella Provincia di Bat;
16.370 nella Provincia di Brindisi;
40.431 nella Provincia di Foggia;
21.627 nella Provincia di Lecce;
34.822 nella Provincia di Taranto;
735 attribuiti a residenti fuori regione;
334 provincia di residenza non nota.
I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.