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Kimba il leone fuggito dal circo diventa un simbolo di libertà
Kimba il leone fuggito dal circo diventa un simbolo di libertà. Basta circhi con animali, il Governo intervenga!
Il leone fugge dal circo a Ladispoli è di nuovo in gabbia e rischia di rimanere prigioniero a vita. Meta Parma chiede al Governo di intervenire e sequestrare Kimba: è un simbolo di libertà.
È polemica per il gravissimo episodio accaduto a Ladispoli, dove il leone Kimba è riuscito a scappare dal circo. Il leone, in fuga per la libertà, è stato braccato e riportato in gabbia, per tornare a essere utilizzato come attrazione nel circo. L'associazione Meta Parma protesta:"È vergognoso che in Italia i circhi con animali non siano ancora stati vietati, con grave rischio per l'incolumità di animali e persone. Un leone è riuscito a fuggire dal circo, e non è la prima volta che accade. Kimba è stato inseguito, braccato e riportato in gabbia, e nonostante le proteste sembra destinato a rimanere prigioniero a vita. Kimba con la sua fuga è diventato un simbolo di libertà, deve essere liberato e trasferito in un santuario per leoni. Se un leone fugge da un circo, è doveroso il sequestro di tutti gli animali selvatici del circo e il loro trasferimento in un santuario che accoglie animali salvati dagli zoo e dai circhi. Al momento non è ancora stato fatto nulla di concreto, neanche il minimo sindacabile, come ad esempio vietare a circhi e zoo di far riprodurre gli animali e di inserirne altri al loro interno.
La politica italiana deve intervenire una volta per tutte, qui non si parla solo di diritti animali ma anche di diritti umani: leoni e tigri devono rimanere nel loro habitat, per il bene di tutti. Il Governo intervenga sequestrando gli animali e vietando l'utilizzo di animali nei circhi, ovviamente prevedendo aiuti e fondi statali ai circhi senza animali, per aiutarli e sostenerli nel cambiamento. Al momento con i fondi pubblici vengono sostenuti tutti i circhi, chiediamo di togliere i fondi ai circhi con animali e sostenere solo i circhi senza animali o che smettono di utilizzarli. Bisogna rispettare gli animali e mettere in sicurezza la società, un leone in fuga non è un gattino e poteva scapparci il morto."
L'associazione ritiene che la tesi del sabotaggio non escluda in alcun modo le responsabilità del circo per la fuga di Kimba:"I circensi si giustificano dichiarando che hanno subìto un sabotaggio e che ignoti hanno aperto la gabbia del leone, ma ciò non può essere in alcun modo una giustificazione, anzi semmai è una aggravante. Dichiarano che ignoti hanno sabotato la gabbia, ma se fosse vero significa che le gabbie dei leoni non erano adeguatamente sorvegliate. E se un bambino si avvicinasse alle gabbie, cosa succederebbe?
Il circo ha la responsabilità di ciò che accade al suo interno, e deve garantire la sicurezza e l'incolumità di animali e persone, evitando che chiunque possa avvicinarsi alle gabbie. Ciò che è accaduto è gravissimo, e il circo deve assumersi le proprie responsabilità. I leoni non dovrebbero stare in gabbia in un circo, a eseguire spettacoli per intrattenere cittadini egoisti e senza empatia che vanno a guardare animali schiavizzati.
Purtroppo ci sono ancora troppe famiglie che pagano il biglietto per andare a guardare gli animali rinchiusi negli zoo e nei circhi, il problema etico va affrontato seriamente e soprattutto sostenendo i circhi senza animali.
Bisogna affrontare anche la questione dei minori che vengono portati in questi luoghi, perchè anche se zoo e circhi con animali sono legali, non è altrettanto legale che i genitori mettino i bambini a rischio portandoli a guardare tigri e leoni. A nostro parere questi genitori potrebbero anche essere denunciati con il rischio di essere privati della patria potestà. La schiavitù animale è altamente diseducativa e allo stesso tempo pericolosa per l'incolumità dei bimbi. Ciò che è successo a Kimba, oltre ad averci ricordato che anche gli animali hanno diritto alla loro libertà, ha dimostrato ancora una volta che zoo e circhi con animali non sono sicuri neanche per gli esseri umani. Prendiamone atto, e corriamo ai ripari."
Associazione Meta Parma
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