Ci ha lasciato un altro grande del Mesagne, Mario Rizzo indimenticato attaccante esterno

Dicembre 07, 2021 1117

Ci ha lasciato un altro grande del Mesagne, Mario Rizzo indimenticato attaccante esterno. Rizzo era un giocatore completo,dal fisico importante,ambidestro,poteva coprire entrambe le posizioni d’ala e dotato di un ottima elevazione e velocità( faceva 11’netti nei 100 metri )

Siamo nei primi anni sessanta ed era un  Mesagne che segnava anche molto con Costabile e Mario Solito, ma il cannoniere della squadra con 13 reti fu un giovane veneziano, Mario Rizzo. Era al secondo campionato con la squadra gialloble, era stato preso in prestito a novembre del ’62 dal Brindisi, nel primo campionato col Mesagne aveva già segnato 11 reti e si era fatto ben notare. Rimarrà a Mesagne 4 anni, un’ala di finissima tecnica che infiammerà il pubblico mesagnese, carattere fumantino di non facile gestione, alternava giocate memorabili a pause irritanti, ma era chiaramente un giocatore di categoria superiore. Nato a Venezia nel’40, padre di origini tarantine e madre veneziana, Rizzo iniziò a giocare col Burano, squadra di promozione dell’isola veneziana, quindi andò al Mira Lanza e da qui venne prelevato nell’estate del ‘61 dal Brindisi del presidente Beppe Carletti che voleva vincere il campionato di serie D. Mario Rizzo si presentò ai tifosi brindisini come un’ala estremamente mobile, velocissimo, nelle sue giornate migliori saltava gli avversari come birilli (dalla Gazzetta del Mezzogiorno dell’epoca), nel girone di andata la squadra biancazzurra stazionò nelle prime posizioni, ma a vincere il campionato di misura sarà il Trani. A Brindisi Rizzo conosce la sua futura moglie. L’anno dopo venne dato in prestito al Mesagne che nel ’63-64 lo acquistò a titolo definitivo.

Nel’64-65, ,il Mesagne arrivò sesto e Rizzo realizzò 11 reti, nel ’65-66 la squadra gialloble, allenata dal leccese Pietro De Santis, partita con grandi ambizioni arrivò a metà classifica, Rizzo segnò 11 reti, il campionato fu vinto dal Martina Franca e proprio il Martina acquisterà la forte ala mesagnese per il campionato di serie D. A Martina nel’66-67 Rizzo risultò uno dei migliori, segnò 9 reti e impressionò per le sue progressioni sulla fascia sinistra, a fine campionato fu concreta la possibilità di un suo trasferimento alla Lazio dove effettuò anche un provino positivo, alla fine venne acquistato invece dalla Mestrina in serie C, la squadra della sua città. La serie C non gli stava affatto stretta e si disimpegnò bene anche in casa propria, nel ’68 il Mesagne era stato appena promosso in serie D e in estate si parlò di un ritorno di Mario Rizzo, ma non se ne fece nulla e nel ’68-69 andò a giocare con l’Udinese, ambiziosa squadra di serie C dove si trovò come compagno Giovanni Galeone, futuro allenatore di serie A, il direttore tecnico della società friulana era niente meno che Gipo Viani, mitico ex allenatore milanista e della nazionale che rimase impressionato dalle qualità tecniche di Rizzo e al quale confidò che con quei numeri, egli avrebbe potuto benissimo calcare i campi di serie A; dopo pochi mesi, nel gennaio ’69 il mitico allenatore morirà e a fine campionato, all’età di 29 anni, Rizzo, sposato da qualche anno, deciderà di smettere di giocare.

Lavorerà nel settore trasporti e diventerà un campione di bocce per la Serenissima di Venezia, disputando e vincendo molte gare e medaglie Abbiamo scoperto che qualche anno fa era andato a vedere il nuovo stadio “Alberto Guarini”, egli ricordava sempre con piacere e nostalgia gli anni trascorsi qui, il calore del pubblico mesagnese. Mesagne rimane una tappa importante nella carriera di Mario Rizzo, è stata la città nella quale ha giocato più a lungo, e anche noi possiamo essere orgogliosi di aver avuto per 4 anni nella nostra squadra un talento calcistico dalle giocate irresistibili, che come disse Gipo Viani, avrebbe potuto calcare campi ben più prestigiosi.

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Ultima modifica il Martedì, 07 Dicembre 2021 13:14