Redazione
SABATO 14 MAGGIO TORNA LA NOTTE EUROPEA DEI MUSEI
Con il tramonto che dipinge il cielo, la Puglia dell’idillio estetico torna in vetrina sabato 14 maggio. In occasione della Notte Europea dei Musei, le cornici suggestive di castelli, musei e parchi archeologici della Direzione Regionale Musei Puglia diventano protagoniste di un'apertura serale straordinaria.
Proposte culturali per tutta la famiglia e visite guidate che non rientrano nelle tradizionali esperienze diurne di fruizione dei siti, renderanno speciale l’evento giunto quest’anno alla 18esima edizione. L’ingresso avverrà al simbolico costo di 1 euro.
Una speciale eccezione per Castel del Monte che sabato 14 sarà fruibile solo la mattina (10.00-14.00), con l’accompagnamento musicale del maestro violoncellista Gaetano Simone. Il sito UNESCO offrirà la sua serata speciale sabato 21 maggio con una apertura straordinaria ampliata, dalle 19.00 alle 00.00, gratuita per tutti.
SABATO 14 MAGGIO- NOTTE EUROPEA DEI MUSEI
Siti che aderiscono all’iniziativa e orari di apertura straordinaria
LUOGO DELA CULTURA |
ORARIO DI APERTURA SERALE |
Castello Svevo di Bari |
19.30-22.30 (ultimo ingresso 21.30) |
Museo Nazionale Archeologico di Altamura |
18.00-21.00 (ultimo ingresso 20.15) |
Galleria Nazionale di Puglia “Girolamo e Rosaria Devanna” di Bitonto |
20.00-23.00 (ultimo ingresso 22.30) |
Museo Archeologico Nazionale e Castello di Gioia del Colle |
20.00-23.00 (Ultimo ingresso 22.15) |
Parco Archeologico di Monte Sannace |
20.00-23.00 (Ultimo ingresso 22.00) |
Museo Archeologico Nazionale “Giuseppe Andreassi” e Parco Archeologico di Egnazia |
20.00-23.00 (Ultimo ingresso ore 22.00) |
Antiquarium e Parco Archeologico di Canne della Battaglia |
Antiquarium: 18.00-21.00 (Ultimo ingresso 20.00). Parco: 18.00-19.30 (Ultimo ingresso 19.00) |
Museo Archeologico Nazionale – Canosa di Puglia |
20.00-23.00 (Ultimo ingresso 22.15) |
Castello Svevo di Trani |
20.00-23.00 (Ultimo ingresso 22.00) |
Museo Archeologico Nazionale e Castello di Manfredonia |
20.00-23.00 (con ingressi alle 20 e alle 21.30) |
Parco Archeologico di Siponto |
21.30-00.30 (Ultimo ingresso 00.00) |
Castello di Copertino |
17.00-20.00 (ultimo ingresso 19.30) |
Sit in rifiuti urbani 12 maggio piazza della libertà Ostuni
Il Sindacato Cobas torna a protestare con un sit in sotto il Comune di Ostuni Giovedì 12 Maggio 2022 dalle ore 10,00 alle ore 13,00 , questa volta non solo contro la ditta della raccolta dei rifiuti urbani ,Bianco Igiene , ma anche contro le mancate risposte che attendiamo da 2 mesi dalla gestione commissariale dello stesso Comune.
Il Sindacato Cobas nel corso di un incontro quasi 2 mesi fa aveva posto alcune domande alla gestione commissariale, quali i ritardi dei pagamenti degli stipendi ed altri problemi aziendali ,il dramma dei lavoratori precari con anzianità ultradecennali rimasti a casa da decisioni prese dalla gestione precedente ,ditta Gial Plast, perché trenta anni prima avevano avuto precedenti penali saldati tutti con la giustizia .
I ritardi dei pagamenti sono stati contenuti solo nel momento in cui il Cobas ha protestato pesantemente , ma non si può andare avanti così.
Per i precari avevamo chiesto alla Bianco Igiene un gesto riparatore ai danni che avevano subito ingiustamente,che essendo a pempo determinato nelle aule di tribunale potevano reclamare solo tre mesi per il danno subito; tutte le cause per i licenziamenti fatti da Gial Plast in seguito ad una interdittiva antimafia hanno visto vincere i lavoratori a tempo indeterminato con il forte sostegno del Cobas.
Da mesi andiamo avanti e indietro dal Comune di Ostuni senza riuscire ad avere un incontro in cui ricevere uno straccio di risposta.
Le nostre preoccupazioni nel frattempo sono aumentate in relazione alla nuova gara per i rifiuti urbani.
Girano voci sempre più insistenti che la nuova gara contenga delle novità sul personale occupato che ad oggi è di 65 unità e che vieterebbe di sostituire il personale che va in pensione.
Una scelta che sembra riferirsi più a paesi con un territorio di pianura tranquillo senza servizi alle contrade .
Ostuni ha un tipo di servizio molto molto diverso; specialmente l’estate e adesso con i cambiamenti climatici in atto i periodi caldi sono diventati sempre più lunghi che vedono la presenza di tanti turisti e villeggianti.
Il Sindacato Cobas cerca solo di avere delle risposte !!!!!
Ostuni 11.05.2022
Per il Cobas Roberto Aprile
Ritardo di oltre 3 ore per il volo Air Dolomiti Bari Monaco
Forti difficoltà nella giornata di ieri, martedì 10 maggio, per i passeggeri aerei del volo Bari Monaco, che ha riportato un ritardo di 3 ore e 31 minuti. Con partenza prevista alle 12:50, i viaggiatori, desiderosi di raggiungere la Germania, del volo EN8219 di Air Dolomiti, sono atterrati solamente nel pomeriggio inoltrato e precisamente alle 18:01.
Una circostanza, che, secondo quanto analizzato da ItaliaRimborso, potrebbe prevedere la compensazione pecuniaria di 250 euro, prevista dal Regolamento Comunitario 261/2004.
Per attivare l’assistenza di ItaliaRimborso e quindi procedere con la richiesta di compensazione, senza alcuna spesa, è possibile farlo attraverso la compilazione del form online presente nell’homepage del sito web italiarimborso.it. I passeggeri del volo in ritardo Air Dolomiti Bari Monaco, in alternativa, possono chiamare lo 06 56548248 o inviare un semplice messaggio Whatsapp al numero 342 1031477.
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Tenute Rubino ‘modello di sostenibilità’ per Equalitas
Una certificazione di spessore internazionale che rispecchia ed avvalora, concretamente, il percorso virtuoso compiuto dall’azienda brindisina verso il raggiungimento di una piena sostenibilità in tutte le fasi della filiera. Romina Leopardi: “Il traguardo appena raggiunto ci riempie di orgoglio e alimenta, ancor di più, una visione imprenditoriale costruita in seno alla realizzazione di obiettivi di crescita e redditività ecosostenibili”.
Interventi mirati e lineari per ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente circostante sono, in sintesi, le ‘best practices’ messe in campo negli anni da Tenute Rubino e riconosciute oggi attraverso l’ottenimento della certificazione Equalitas modulo “Organizzazione Sostenibile” , chiamata a valutare l’approccio sostenibile delle aziende vitivinicole sulla base di tre differenti criteri: ambientale (impronta carbonica e idrica), sociale nei confronti dei collaboratori e di tutti gli stakeholder e, infine, economico.
“Seguire e rispettare meticolosamente gli indicatori sociali incarnati da uno tra i più importanti Standard di certificazione in tema di sostenibilità, assume per noi un significato sempre più rilevante sotto molteplici aspetti - sottolinea Romina Leopardi, responsabile marketing e comunicazione di Tenute Rubino-. Questo riconoscimento premia l’impegno profuso in questi anni nel perseguire obiettivi certi e misurabili, socialmente equi ed economicamente efficaci, a tutela dell’ambiente circostante”.
Equalitas - compagine sociale leader nel settore vitivinicolo e agroalimentare, direttamente collegata a FederDOC ed UIV – ha premiato, in particolare, la capacità di Tenute Rubino di valorizzare al meglio il capitale umano all’interno della propria realtà imprenditoriale, puntando, con decisione, sul coinvolgimento degli stakeholder aziendali e sulla formazione integrata e inclusiva come strumento di crescita aziendale. Questa rappresenta, infatti, un mezzo fondamentale per consolidare ed ampliare le competenze professionali dei propri dipendenti, favorendo inoltre un processo di evoluzione culturale e organizzativo in linea con i requisiti di sostenibilità ed ecosostenibilità abbracciati/definiti dallo Standard SOPD Equalitas. Attraverso la certificazione Equalitas – Organizzazione Sostenibile, le imprese del vino avranno, infine, l’opportunità di comunicare il Sistema aziendale di ‘Gestione della Sostenibilità’ e pubblicare annualmente il proprio bilancio, garantendo e dimostrando a tutti gli stakeholders un continuo miglioramento delle performance aziendali.
"La sostenibilità rappresenta per noi una scelta etica che viene alimentata quotidianamente nel pieno rispetto della natura e del benessere delle persone- dichiara Luigi Rubino, titolare dell’azienda brindisina-. Crediamo fermamente nel valore del singolo, nella formazione e nella cultura di impresa e per questo svolgiamo, giorno per giorno, un grande lavoro che coinvolge Tenute Rubino a 360°, in un’ottica di prospettiva pensata per i nostri figli e per le generazioni future”.
Anche la nuova cantina nella Tenuta di Jaddico - che verrà lanciata per la vendemmia 2023 - è stata pensata scegliendo come minimo comune denominatore la sostenibilità: ogni singolo componente della struttura è, infatti, stato selezionato con la prospettiva di ridurre il più possibile il consumo di energia e di acqua in ogni livello della filiera produttiva. Tutti gli ambienti, inoltre, saranno coibentati per un controllo naturale della temperatura interna, riducendo al minimo l’impatto verso il territorio, per segnare uno stile ricettivo che punta a rendere indimenticabile e sostenibile l’incontro con la tradizione vinicola brindisina.
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Mesagne. Tanta sosta selvaggia e tanta inciviltà
Ogni giorno nella città di Mesagne si registrano atteggiamenti di inciviltà che degradano l'ambiente e lo sforzo degli amministratori nel costruire una città green. Di questo passo, però, la strada è ancora lunga. Questa mattina, ad esempio, via Luigi di Savoia è bloccata per alcuni lavori sulla sede stradale. Bene. In alternativa le auto devono svoltare per via Marino o via Centrale elettrica. Tutto normale se non fosse per i soliti incivili che bloccano il transito con le auto posteggiate in maniera a dir poco selvaggia. La foto mette in evidenza solo una parte dei mezzi posteggiati. Naturalmente, della polizia locale, nonostante le motociclette acquistate per svincolare tra il traffico, nemmeno l'ombra.
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COLDIRETTI PUGLIA, INACCETTABILE STOP A MOVIMENTARE ANIMALI; ANTICA PRATICA SALVA 2.700 PASTORI E 191MILA PECORE
Inaccettabile lo stop alla Transumanza che è stata dichiarata patrimonio dell’Umanità, una grande opportunità di tutela e promozione dell’antica pratica ancora viva sul Gargano che garantisce la salvaguardia in Puglia di ben 2.700 allevamenti e 191mila pecore a vantaggio della biodiversità. E’ quanto afferma Coldiretti Puglia, che in una lettera agli assessori regionali all’Agricoltura Pentassuglia e alla Sanità Palese denuncia la sospensione della movimentazione degli animali in quei territori in cui vi sia una prevalenza superiore al 2% di stabilimenti non indenni, dove il concetto di “prevalenza” si riferisce al numero di stabilimenti e non a quello degli animali, come se un allevamento di 10 capi conti come uno di 1.000.
“La Regione Puglia che non riesce, anche per un’inefficace incidenza della sorveglianza veterinaria, a far entrare in una situazione indenne alcuni stabilimenti presenti nella provincia di Foggia, per una percentuale molto bassa di appena poche unità su 100 in percentuale, condanna tutti gli altri, che presentano ed hanno anche storicamente presentato caratteristiche di sanità a permanere in uno stato di difficoltà, a non movimentare gli animali”, tuona il delegato confederale di Foggia, Pietro Piccioni.
Saranno condannate le pecore ad ogni tipo di stress nella stagione estiva in mancanza della pratica della transumanza – insiste Coldiretti Puglia – con evidenti danni causati dal blocco delle mandrie, con i pastori costretti ad affrontare la stagione estiva in loco, con un sicuro abbassamento della produttività e il rischio concreto della perdita di molti animali.
La candidatura della Transumanza, che ha visto l’Italia capofila di una alleanza con Grecia e Austria, è stata avanzata nel 2017 per tutelare una pratica ancora oggi diffusa sia nel Centro e Sud Italia, dove sono localizzati i Regi tratturi, partendo da Amatrice e Ceccano nel Lazio ad Aversa degli Abruzzi e Pescocostanzo in Abruzzo, da Frosolone in Molise al Gargano in Puglia.
Il voto positivo dell’Unesco – evidenzia la Coldiretti Puglia – certifica il valore della tradizionale migrazione stagionale delle greggi, delle mandrie e dei pastori che, insieme ai loro cani e ai loro cavalli, si spostano dalla pianura alla montagna, percorrendo le vie semi-naturali dei tratturi, con viaggi di giorni e soste in luoghi prestabiliti, noti come “stazioni di posta”.
Un riconoscimento importante – sottolinea la Coldiretti – che conferma il valore sociale, economico, storico e ambientale della pastorizia che coinvolge in Italia ancora 60mila allevamenti nonostante il fatto che nell’ultimo decennio il “gregge Italia” sia passato da 7,2 milioni di pecore a 6,2 milioni perdendo un milione di animali.
Il riconoscimento tutela un’attività ad elevato valore ecologico e sociale poiché – continua la Coldiretti – si concentra nelle zone svantaggiate e garantisce la salvaguardia di ben 38 razze a vantaggio della biodiversità del territorio che rappresentano un patrimonio di biodiversità il cui futuro è minacciato da un concreto rischio di estinzione.
Lo stop alla transumanza pesa su un settore dove sono bassi i prezzi pagati ai pastori che affrontano in solitudine il moltiplicarsi degli attacchi degli animali selvatici, la concorrenza sleale dei prodotti stranieri spacciati per nazionali ma anche del massiccio consumo di suolo che ha ridotto drasticamente gli spazi e i tradizionali percorsi usati proprio per la transumanza delle greggi con pesanti ripercussioni sull’economia nazionale ma anche sull’assetto ambientale del territorio perché quando un allevamento chiude si perde – conclude Coldiretti Puglia – un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di formaggi tipici e soprattutto di persone impegnate a combattere lo spopolamento e il degrado spesso da intere generazioni.
ALLEVAMENTI PECORE IN PUGLIA E NUMERO CAPI |
||||||
ALLEVAMENTI TOTALE PUGLIA |
BARI |
BAT |
BRINDISI |
FOGGIA |
LECCE |
TARANTO |
2.735 |
606 |
101 |
331 |
995 |
299 |
403 |
NUMERO PECORE TOTALE PUGLIA |
BARI |
BAT |
BRINDISI |
FOGGIA |
LECCE |
TARANTO |
191.337 |
40.922 |
12.381 |
14.117 |
72.190 |
31.640 |
20.087 |
* Elaborazione Coldiretti Puglia su fonte dati ARA Puglia
Morso da un cinghiale, ricoverato. Cia: “Situazione sempre più grave, intervenire ora”
Vicinanza alla famiglia e un forte in bocca al lupo al giovanissimo castellanetano che, nella notte, dopo essere stato aggredito da un cinghiale, è stato operato d’urgenza per le ferite riportate. Cia Agricoltori Italiani Puglia, area Due Mari Taranto-Brindisi, esprime la propria solidarietà al quattordicenne di Castellaneta Marina che – nei pressi della propria abitazione, mentre giocava a pallone con i suoi amici – è stato aggredito e morso da un cinghiale adulto. Il ragazzo, che ha subito lesioni importanti alla mano sinistra, è stato operato stanotte nel Policlinico di Bari.
“I cinghiali sono sempre più numerosi e stanno causando decine di incidenti”, ha sottolineato Vito Rubino, direttore di CIA Due Mari.
“Sono animali voraci e aggressivi che, muovendosi in branchi, hanno la capacità di danneggiare e distruggere interi campi coltivati”, ha aggiunto il direttore dell’organizzazione sindacale degli agricoltori.
“Adesso, oltre ai danni alle colture, registriamo aggressioni alle persone o addirittura, come in questo caso, ai nostri bambini. La situazione non può più essere sottovalutata, in quanto si tratta di una vera e propria emergenza. Negli ultimi trent’anni le specie animali della fauna selvatica sono cresciute notevolmente dal punto di vista numerico, creando una situazione pericolosa e insostenibile. È importante agire subito per scongiurare che possa accadere l’irreparabile”, ha ribadito Rubino.
“Lo chiediamo a gran voce da tempo: occorre costituire una task-force regionale, affinché si giunga all’abbattimento selettivo e controllato dei capi”, ha dichiarato il presidente CIA Due Mari Pietro De Padova.
“In alternativa possono essere utili la sterilizzazione degli stessi e l’eventuale realizzazione della filiera della carne di cinghiale. Ormai assistiamo a uno strano fenomeno che, a nostro avviso, deve farci riflettere: un eccesso di protezione verso la specie animale e la sottovalutazione dei pericoli verso l’uomo e l’agricoltura che il proliferare di certe specie sta determinando”, ha aggiunto De Padova.
“Alla famiglia va la nostra totale vicinanza, al ragazzo auguriamo una pronta e completa guarigione”, ha concluso il presidente di CIA Due Mari, Pietro De Padova.
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Per i cambiamenti climatici in atto, il surriscaldamento e la sono arrivati in Puglia parassiti "alieni" mai visti prima, hanno fatto strage nei campi coltivati in Puglia dove hanno trovato un habitat ideale, accanendosi su alberi, piante e frutti, dalla Drosophila Suzukii dei frutti rossi all’Aleurocanthus spiniferus che attacca agrumi e vite, dalla Xylella che ha fatto seccare 21 milioni di ulivi al punteruolo rosso che ha fatto strage di decine di migliaia di palme, dalla Tristeza degli agrumi alla cocciniglia tartaruga che distrugge il Pino domestico, fino all’invasione del Bostrico Tipografico, l’insetto killer del legno che sta colpendo i boschi, con danni incalcolabili e gravissimi effetti sul piano ambientale, paesaggistico ed economico. E’ l’allarme lanciato dalla Coldiretti e Federforeste in occasione della prima Giornata internazionale della salute delle piante proclamata dalla Fao con parassiti e malattie delle piante che causano fino al 40% delle perdite nei raccolti agricoli.
Il bostrico si infila sotto la corteccia dove scava intricate gallerie che interrompono il flusso della linfa in particolare agli abeti rossi, ma anche al larice, l’abete bianco e il pino silvestre, uccidendoli nel giro di poche settimane. L’insetto di forma cilindrica e di colore bruno, lungo circa cinque millimetri, ha cominciato a riprodursi a un ritmo sempre più preoccupante, partendo dai tronchi a terra e infettando poi le piante ancora in piedi. In primavera, con il tempo più mite, i maschi del Bostrico entrano sotto la corteccia delle piante e si accoppiano con le femmine che scavano nel legno gallerie lunghe fino a 15 centimetri, dove depongono in media ottanta uova dalle quali – spiega Coldiretti – escono larve che, a loro volta, creano cunicoli di 5 o 6 centimetri per nutrirsi e crescere dando vita a una nuova generazione di assassini. Una volta che la popolazione si moltiplica e diventa aggressiva, il bostrico lancia attacchi di massa che portano in breve tempo alla morte delle piante e rendono inutilizzabile il legno.
"L'invasione di virus e insetti alieni impone una strategia complessiva della Regione Puglia, grazie ad una maggiore incisività e strategicità dell’attività svolta dal servizio fitosanitario nazionale e regionale, per far fronte alle numerose e incontenibili malattie delle piante che arrivano in Puglia attraverso le frontiere colabrodo dell'UE, improntata su una tempestiva quanto efficace azione di prevenzione e contenimento, per non mettere a repentaglio il patrimonio arboreo e produttivo pugliese, già messo seriamente a dura prova. L’ascolto costante degli enti di ricerca, tra l’altro, sentinelle autorevoli sul territorio, è determinante per essere tempestivi e incisivi", denuncia il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia.
Un autentico flagello è il batterio della Xylella che è stato introdotto con molta probabilità dal Costa Rica attraverso le rotte commerciali di Rotterdam ed ha devastato gli uliveti del Salento dove sono andate irrimediabilmente perse quasi 3 olive su 4 in provincia di Lecce, dall’autunno 2013, anno in cui è stata accertata su un appezzamento di olivo a Gallipoli, la malattia – continua Coldiretti – si è estesa senza che venisse applicata una strategia efficace per fermare il contagio che, dopo aver fatto seccare gli ulivi leccesi, ha intaccato il patrimonio olivicolo di Brindisi e Taranto, arrivando fino a Bari.
L'arrivo di fitopatologie, parassiti e virus provenienti da altri continenti è favorito dall'intensificarsi degli scambi commerciali, attraverso i quali arrivano in Puglia, dove trovano un habitat favorevole a causa dei cambiamenti climatici, aggiunge Coldiretti Puglia.
Se la Xylella fastidiosa che sta facendo strage di ulivi nel Salento proviene dal Costa Rica, il punteruolo rosso che ha letteralmente falcidiato le palme secolari pugliesi è originario dell'Asia sudorientale Inoltre, la Puglia convive da anni con una virosi, l'alter ego della Xylella fastidiosa con le dovute differenze - di cui si parla poco, nonostante sia altrettanto virulenta. La 'Tristeza' degli agrumi, causata dal Citrus Tristeza Virus (CTV) proveniente dall'Asia Minore, appartenente al gruppo dei Closterovirusche, per cui nostri agricoltori sono costretti ad esportare agrumi con foglia sui mercati comunitari solo se accompagnati da passaporto delle piante, poiché il virus si trasmette attraverso la parte vegetale e non attraverso i frutti. I controlli in uscita sui prodotti agricoli pugliesi non sono altrettanto pressanti e stringenti su piante e prodotti esteri con un danno incalcolabile per l'agricoltura pugliese.
"E danni sta facendo anche la Drosophila suzukii il moscerino killer che colpisce le ciliegie e i frutti con colorazione dall’arancio al rosso e gli effetti si vedono solo in un secondo momento sui frutti raccolti. Il moscerino Drosophila Suzukii causa danni gravi e irreversibili su diverse specie produttrici di frutta con buccia sottile come ciliegie, fragole e l'uva nei vigneti si sta diffondendo indisturbato in assenza di efficaci antagonisti naturali ed è già stato individuato in 12 regioni italiane e in 13 Paesi europei”, conclude il presidente Muraglia.
Sotto accusa è il sistema di controllo dell’Unione Europea con frontiere colabrodo – dice Coldiretti – che hanno lasciato passare materiale vegetale infetto e parassiti vari. Una politica europea troppo permissiva che consente l’ingresso di prodotti agroalimentari e florovivaistici nell’Ue senza che siano applicate le cautele e le quarantene che devono invece superare i prodotti nazionali quando vengono esportati con estenuanti negoziati e dossier che durano anni e che affrontano un prodotto alla volta. Per effetto dei cambiamenti climatici e della globalizzazione si moltiplica l’arrivo di virus e insetti che provocano stragi nelle coltivazioni e per questo serve un cambio di passo nelle misure di prevenzione e di intervento sia a livello comunitario che nazionale – conclude Coldiretti – anche con l’avvio di una apposita task force.
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Mesagne. Il vigile Tortorella campione italiano di fantacalcio
La foto mostra l'ingolfamento di questa mattina invia Gualtiero d'Ocra, dove un furgonencino per scaricare della merce ha effettuato un posteggio a dir poco selvaggio. La conseguenza è stata che il traffico è rimasto bloccato e le auto sono defluite con enorme difficoltà. Eppure sul lato destro della strada vi erano degli spazi in cui poter posteggiare agevolmente e scaricare la merce. Però bisognava fare una decina di metri. Per decongestionare il traffico con c'era nessun vigile.
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