Redazione

Un gruppo di gestori di bar,pub,  e di altre iniziative commerciali ha deciso di costituire un “Comitato spontaneo” allo scopo di chiedere al Governo ,attraverso il  sostegno del Comune di Brindisi e della Regione Puglia , di poter lavorare in condizioni di sicurezza  rifiutando  alcune ulteriori restrizioni previste dell’ultimo DPCM.

 Il Comitato non chiede ristori economici ma la possibilità di lavorare ad esempio per i bar con la possibilità di prendere il caffè al bancone , così come piccoli cambiamenti per altre categorie .

Per sostenere queste richieste il “Comitato spontaneo” promuove un sit in Venerdì 22 Gennaio alle ore 11,00 davanti al Comune di Brindisi ,in Piazza Matteotti dove chiede di incontrare il Sindaco di Brindisi, Riccardo Rossi, ed il presidente della Regione Puglia ,Michele Emiliano .

La richiesta di incontro per Rossi ed Emiliano parte oggi, Lunedì 18 Gennaio , in cui si chiede un loro sostegno a possibili modifiche  che permettano a tanti commercianti di questa città di non abbassare le saracinesche, che  aumenterebbe il tasso di disoccupazione già di per sé insopportabile.

Il Governatore Emiliano in campagna elettorale aveva promesso un forte sostegno alla città di Brindisi ed è arrivato il momento di dimostrarlo .

I promotori non chiedono miracoli ma solo di verificare tutte le possibilità che esistono per evitare da qui a qualche mese il peggio.

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Buone notizie a Mesagne. Oggi non c'è nessun nuovo caso di Covid tra la popolazione. Resta basilare assumere sempre un atteggiamento di prevenzione al virus. 

 Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi domenica 17 gennaio 2021 in Puglia, sono stati registrati 7.572 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 908 casi positivi: 411 in provincia di Bari, 42 in provincia di Brindisi, 98 nella provincia BAT, 193 in provincia di Foggia, 100 in provincia di Lecce, 65 in provincia di Taranto. Un caso di provincia di residenza non nota è stato riclassificato e attribuito.

Sono stati registrati 25 decessi: 5 in provincia di Bari, 3 in provincia BAT, 3 in provincia di Brindisi, 9 in provincia di Foggia, 4 in provincia di Taranto, 1 residente fuori regione.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati 1.181.733 test.

50.458 sono i pazienti guariti.

56.120 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 109.428, così suddivisi:

41.877 nella Provincia di Bari;

12.469 nella Provincia di Bat;

7.981 nella Provincia di Brindisi;

23.544 nella Provincia di Foggia;

8.802 nella Provincia di Lecce;

14.082 nella Provincia di Taranto;

566 attribuiti a residenti fuori regione;

107 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti.

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Una docente è risultata positiva al Covid-19 e il plesso scolastico ieri è stato chiuso e sanificato. Si tratta della scuola media “Aldo Moro” di Mesagne. Gli studenti delle classi della docente sono stati presi in carico dal servizio sanitario dell’Asl Br1 per lo screening necessario. Da lunedì la scuola riaprirà regolarmente i battenti. Dunque, a una settimana dallo screening scolastico, voluto dall’Amministrazione Matarrelli per dare sicurezza al mondo della scuola nella ripresa delle lezioni, una docente è risultata positiva. Come da protocollo ha allertato il dirigente scolastico, il professor Salvatore Fiore, affinché fossero messe in atto le procedure di individuazione dei contatti e per la sanificazione del plesso. “Già questa mattina (ieri per chi legge, n.d.r.) abbiamo allertato una ditta di sanificazione che ha disinfettato tutti gli ambienti scolastici”, ha precisato il preside Fiore -. Da lunedì riapriremo la scuola in totale sicurezza”. Tutti coloro che hanno avuto dei contatti con la professoressa, che al momento è in buone condizioni di salute, sono stati segnalati all’Asl che ha avviato le procedure di tracciamento e, per i contatti stretti, le procedure di screening. “Da lunedì è facoltà dei genitori, secondo quando disposto dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, con ordinanza che ha decorrenza dal 18 gennaio e sino a tutto il 23 gennaio 2021, adottare da lunedì per i propri figlioli la decisione se promuovere la didattica in presenza, quindi facendo rientrare in classe i propri figli, oppure a distanza”, ha precisato il preside Fiore. Lo stesso dirigente si è detto disponibile a fornire qualsiasi informazione necessaria ai genitori degli studenti che frequentano la scuola “Materdona-Moro”. Il 6 gennaio scorso, giorno dell’Epifania, si era concluso lo screening, voluto dal Comune, su tutta la popolazione scolastica mesagnese. In cinque giorni l’indagine aveva interessato circa l’80% di essa, con 2.169 test processati su un totale di 2.720 persone coinvolte, che avevano accettato di sottoporsi al test per il Covid-19. Una settima fa era risultata positiva solo una collaboratrice scolastica.

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SANT’ANTONIO: COLDIRETTI PUGLIA, SPARITI 92MILA ANIMALI IN 5 ANNI. Nella Fattoria Puglia sono scomparsi oltre 92mila animali tra mucche, maiali, pecore e bufali negli ultimi 5 anni. E’ la Coldiretti Puglia a lanciare l’allarme in occasione di Sant’Antonio Abate, il Patrono degli animali, dove a Putignano nella Masseria Signorella Don Peppe Recchia, Arciprete della Chiesa di San Pietro in Piazza San Pietro, ha benedetto gli animali della fattoria, mucche, capre, cavalli, galline, faraone, oche, pavoni, conigli salvate dal rischio di estinzione. Una tradizione popolare – spiega Coldiretti Puglia – che il 17 gennaio vede parrocchie di campagne e città riproporre la benedizione dalla variegata moltitudine di esemplari presenti sul territorio. Intanto però stalle, ricoveri e ovili si sono svuotati, con la Fattoria Puglia che nell’ultimo quinquennio ha perso – sottolinea la Coldiretti Puglia – solo tra gli animali più grandi, circa 25mila mucche, 9mila maiali, mille bufali e quasi 57mila pecore.

“Una perdita grave e molto sofferta dagli allevatori che ha molteplici cause, dagli alti costi di gestione delle stalle, ai bassi costi di latte e carne riconosciuti ai nostri produttori, dalla burocrazia matrigna che rende sempre più difficile fare l0’allevatore fino agli attacchi dei predatori . Agli animali uccisi si aggiungono – precisa la Coldiretti Puglia – i danni indotti dallo spavento e dallo stato di stress provocato dagli assalti, con ridotta produzione di latte e aborti negli animali sopravvissuti.

Un addio che – precisa la Coldiretti regionale – ha riguardato soprattutto le aree interne più difficili dove mancano condizioni economiche e sociali minime per garantire la permanenza di pastori e allevatori, spesso a causa dei bassi prezzi e per la concorrenza sleale dei prodotti importati dall’estero.

“Le speculazioni mettono a rischio la Fattoria Puglia – insiste il presidente Muraglia - dove sono riuscite a sopravvivere con grande difficoltà in Puglia appena 2.700 stalle, a causa principalmente del prezzo del latte, dovuto non solo alla crisi, ma anche e soprattutto a queste evidenti anomalie di mercato. Oltre all’inganno a danno dei consumatori, si tratta di concorrenza sleale nei confronti degli stessi industriali e artigiani che utilizzano esclusivamente latte locale”.

Serve responsabilità nella difesa degli allevamenti, dei pastori e allevatori che con coraggio continuano a presidiare le aree zootecniche e a garantire la bellezza del paesaggio. Senza i pascoli – afferma Coldiretti Puglia - aree straordinarie muoiono, l'ambiente si degrada e frane e alluvioni minacciano le città.

Negli ultimi anni si è reso necessario un continuo vigilare su greggi e mandrie, al fine di proteggerle dagli attacchi poiché recinzioni e cani da pastori spesso non sono sufficienti per scongiurare il pericolo. La resistenza degli agricoltori è al limite – spiega la Coldiretti – è urgente trovare nuove modalità di azione che permettano di organizzare in maniera più efficace un sistema di gestione di questi animali predatori, che non sono più specie in via di estinzione.

Gli animali custoditi negli allevamenti rappresentano un tesoro unico al mondo che va tutelato e protetto -  afferma Coldiretti Puglia - anche perché a rischio non c’è solo la biodiversità delle preziose razze pugliesi, ma anche il presidio di un territorio dove la manutenzione è garantita proprio dall’attività di allevamento, con il lavoro silenzioso di pulizia e di compattamento dei suoli svolto dagli animali, perché quando un allevamento chiude si perde un intero sistema fatto di animali, di prati per il foraggio, di prodotti tipici e soprattutto di persone impegnate da intere generazioni a combattere lo spopolamento e il degrado. E se la Fattoria Puglia si sta drammaticamente svuotando di mucche, pecore e maiali, in netta controtendenza ci sono gli asini, che nel giro di dieci anni sono praticamente quintuplicati e dopo aver rischiato l’estinzione stanno vivendo un momento di riscossa per le qualità nutrizionali e cosmetiche del latte e il carattere mansueto, docile e amichevole adatto per la vita in campagna, la pet therapy e il turismo.

Con 3 DOP (canestrato pugliese, mozzarella di Gioia del Colle e mozzarella di bufala) e 17 formaggi riconosciuti tradizionali dal MIPAAF (burrata, cacio, caciocavallo, caciocavallo podolico dauno, cacioricotta, cacioricotta caprino orsarese, caprino, giuncata, manteca, mozzarella o fior di latte, pallone di Gravina, pecorino, pecorino di Maglie, pecorino foggiano, scamorza, scamorza di pecora, vaccino) – aggiunge Coldiretti Puglia – il settore lattiero–caseario garantisce primati a livello nazionale e Sigilli della biodiversità dal valore indiscutibile, grazie proprio alla grande cura degli allevamenti con altissimi standard di qualità e benessere degli animali.

“Serve un impegno di tutta la filiera, insieme alle Istituzioni con provvedimenti adeguati, per non lasciar morire pascoli e stalle e costringere alla fuga migliaia di famiglie che da generazioni popolano le aree rurali più difficili dove l'allevamento è l'attività principale, ma anche i tanti giovani che faticosamente sono tornati per ripristinare la biodiversità perduta con il recupero delle storiche razze pugliesi, come la pecora 'Gentile' di Altamura o la 'Moscia' leccese", conclude il presidente Muraglia.

 

Oria. Simula il furto della propria autovettura, denunciata. I Carabinieri della Stazione di Oria, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà, una 51enne del posto, per simulazione di reato. In particolare, la donna, lo scorso 30 dicembre 2020, aveva denunciato il furto della propria autovettura, regolarmente parcheggiata nei pressi della propria abitazione, verosimilmente avvenuto nell’arco temporale tra le ore 22.00 del 29.12.2020 e le successive 08.00, ma dall’analisi delle immagini dei sistemi di videosorveglianza presenti in zona, è risultato che il veicolo non era mai stato parcheggiato in quel posto e nell’arco temporale indicato.

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Fasano. Sorpreso in possesso illecito di cartucce da caccia, denunciato. I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Fasano, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà per truffa un 21enne del posto, per detenzione abusiva di armi. In particolare, il giovane, nella giornata del 15 u.s., in seguito a una perquisizione personale, è stato trovato in possesso di n. 99 cartucce cal. 12 da caccia, illecitamente detenute. La successiva perquisizione domiciliare, effettuata presso la propria abitazione, ha permesso di rinvenire ulteriori n. 6 cartucce del medesimo cal., anch’esse detenute illecitamente e senza averne fatto denuncia all’Autorità. Il munizionamento rinvenuto è stato posto sotto sequestro. 

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Brindisi. Sorpreso a rubare uno smartphone, denunciato. I Carabinieri della Stazione di Brindisi Centro, al termine degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà un 21enne del posto, per furto aggravato. Il giovane, nella giornata del 12 dicembre 2020, all’interno di una lavanderia del luogo, approfittando di un momento di assenza della titolare, spostatasi nel retro del negozio, rubava uno smartphone di proprietà della stessa, che era appoggiato dietro il bancone.

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Con gran parte delle pizzerie chiuse per l’entrata in vigore delle misure di prevenzione previste dal Dpcm con la nuova mappa delle regioni che ha riportato la Puglia in zona arancione, la Giornata internazionale della pizza si celebra quest’anno soprattutto nelle case dove oltre 4 consumatori su 10 (44%) hanno scelto di prepararsela da soli pur di non rinunciarci. E’ quanto emerge da un sondaggio condotto sul sito www.coldiretti.it in occasione della giornata internazionale della Pizza Italiana dedicata al simbolo della cucina italiana più conosciuta nel mondo che si celebra il 17 gennaio, con i cuochi contadini di Campagna Amica che hanno preparato video tutorial per aiutare i consumatori a fare la pizza in casa.

Le vendite nei locali sono praticamente dimezzate con un crack stimato da Coldiretti Puglia in oltre 500 milioni di euro nel 2020, che mette a rischio il futuro di 6.500 pizzerie in Puglia. Ma le difficoltà – sottolinea la Coldiretti Puglia – si trasferiscono lungo tutta la filiera considerato che a pieno regime nelle pizzerie della regione ogni anno si stima vengano impiegati 41 milioni di chili di farina, 23 milioni di chili di mozzarella, 3 milioni di chili di olio di oliva e 27 milioni di chili di salsa di pomodoro.

Un “compleanno” amaro segnato dall’emergenza coronavirus con la pizzerie chiuse per il servizio al tavolo, nonostante la debole boccata d‘ossigeno rappresentata dalla possibilità di consegna a domicilio e di asporto. La pizza preferita dai pugliesi è quella tonda – aggiunge Coldiretti Puglia - tradizionale e cotta a legna nel forno a pietra, dove i gusti tradizionali vincono su quelli gourmet con 8 pugliesi su 10 che scelgono la marinara, margherita, napoletana o capricciosa.

Le pizzerie – continua la Coldiretti regionale - sono forse il settore della ristorazione più colpito dall’emergenza Covid per il consumo serale che si scontra con l’obbligo di chiusura in tutto il territorio nazionale alle 18,00, ma pesa molto anche l’assenza totale dei turisti stranieri, da sempre tra i più accaniti consumatori di pizza.

Senza dimenticare – continua la Coldiretti Puglia – il taglio dei consumi di vino e soprattutto di birra che trovano nelle pizzerie un canale privilegiato di vendita. La chiusura forzata dei locali ha dunque un impatto devastante non solo sulle imprese e sull’occupazione ma anche – rileva la Coldiretti regionale – sull’intero sistema agroalimentare che ha visto chiudere un importante sbocco di mercato per la fornitura dei prodotti.

Nel tempo della pandemia ad aumentare è dunque solo la spesa domestica, con il lockdown e le altre limitazioni che hanno “riportato” i pugliesi ai fornelli. La preparazione casalinga dei piatti tradizionali, a partire dalla pizza, in questo periodo è infatti – sostiene la Coldiretti – una attività tornata ad essere gratificante per uomini e donne all’interno delle case anche con il coinvolgimento appassionato dei più piccoli. Non a caso si è registrato un raddoppio delle vendite di preparati per pizze (+101%) nei supermercati secondo l’analisi della Coldiretti su dati Iri.

Gli italiani sono i maggiori consumatori di pizza in Europa – ricorda la Coldiretti – con 7,6 chili all’anno, e staccano spagnoli (4,3), francesi e tedeschi (4,2), britannici (4), belgi (3,8), portoghesi (3,6) e austriaci che, con 3,3 chili di pizza pro capite annui, chiudono la classifica.

È di un decesso il bilancio di un incidente stradale che si è verificato nel pomeriggio sulla provinciale che collega Brindisi a San Vito, nella rotatoria per Serranova. Una Fiat Punto condotta da Amedeo Parisi di San Vito, per cause in fase di indagine, si è ribaltata. Il giovane è deceduto. Sul posto è giunta una unità del 118. Le indagini sono condotte dai vigili urbani di Brindisi. (Foto archivio)