Redazione

LUOGHI DA FAVOLA, Storie, leggende e cunti del Salento, Edizioni Espera.

È in distribuzione, in tutte le edicole della provincia di Lecce, Brindisi e parte di quella di Taranto (e nello shop online del sito quiSalento.it), “Luoghi da favola. Storie, leggende e cunti del Salento”: una raccolta di leggende, favole e racconti della tradizione orale, con il ricco, fantasioso e “magico” carico dei loro protagonisti, tutti legati a particolari luoghi del Salento.

Più che un libro è una guida, uno scrigno prezioso che contiene e custodisce un patrimonio immateriale dal valore inestimabile, che ha anche il potere di svelarlo, tornando sui luoghi dove racconti, tradizioni e credenze popolari sono ambientati e hanno preso vita. Un modo per riscoprire in maniera inedita il territorio e un invito a preservarlo e prendersene cura.

“Luoghi da favola” raccoglie 60 favole della tradizione salentina che identificano gli abitanti dell’estremo lembo del tacco d’Italia, racchiuse in cinque capitoli: “Mamma li Turchi”, “Di principesse e amori infelici”, “Di tesori e acchiature”, “Tra diavoli e santi” e “Di fate, streghe, orchi, spiriti e folletti”. Le storie raccolte hanno una matrice sia reale che meravigliosa, sia sacra che profana, sia tragica che beffarda. Sono spesso crudeli e cruente, ma non mancano mai gli insegnamenti. Non appartengono a un singolo ma a tutti e, passando di bocca in bocca, mutando, arricchendosi, declinandosi in modi sempre più fantasiosi, nel corso del tempo hanno dato senso all’incomprensibile, indicato modelli da seguire, rischiarato avvenimenti storici o naturali. Alcune storie sono state intenzionalmente ambientate in un particolare paese perché con questo condividono una sorta di remoto DNA. Solo un paio appartengono ai tempi recenti, ma sono così belle da essere destinate alla tradizione.

Si narra di principesse e amori infelici, di santi e di diavoli, di fate, streghe e folletti. Si seguono le vicende degli uomini audaci alla ricerca del tesoro nascosto, la fantomatica “acchiatura”, magari sotto un imponente menhir, protetto da spiriti maligni da sfidare; ci si lascia conquistare da giovani eroi che con astuzia e coraggio salvano i loro paesi dall’invasione dei Turchi.

Tra le favole più note c’è la storia della Grotta della Zinzulusa che prende il nome dagli “zinzuli”, gli stracci logori e sporchi indossati dalla figlia del perfido barone, o la leggenda sull’origine di Santa Cesarea Terme, lì dove il mare odora di zolfo o ancora la leggenda della sirena Leucasia, nel Capo di Leuca. E ancora, la triste sorte toccata alle due sorelle che divennero i faraglioni nella baia di Torre dell’Orso e il patto tra il Diavolo e il Principe di Tricase. Scorrendo fra le pagine si scoprono i racconti salvati dall’oblio, come l’origine dei “turnisi” a Brindisi, o di Chicco, il giovane pescatore di Porto Cesareo, o del prodigioso Fonte Pliniano di Manduria. E ancora storie insolite e sconosciute come il gigante di Racale che, con astuto uno stratagemma, fermò l’avanzata dei Turchi. Anche se il lieto fine non è affatto scontato, come la sorte funesta toccata alle fanciulle dell’antica Vereto, oggi Patù, il monito è d’obbligo.

Il libro è impreziosito dalle illustrazioni di Pietro Galeoto, artista, grafico e illustratore tarantino, collaboratore storico di quiSalento. Tra fumetto e antiche incisioni, le tavole nascono da disegni fatti a penna su carta, con una tecnica simile al graffito, elaborati in digitale. In un’atmosfera sospesa tra il barocco grottesco e la pop art, i protagonisti, le ambientazioni e i dettagli si rivelano sotto la sua penna, dando forma all’immaginario e all’immaginifico.

“Luoghi da favola” è un libro curato dalla redazione della cooperativa Espera, società editrice della rivista quiSalento.

------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci   

Simbolo di speranza e rinascita riunisce le famiglie. NATALE: IN 4 CASE SU 10 TORNA PRESEPE PER FESTE ANTI COVID. La straordinaria ricchezza di fonti narrative, evangeliche e popolari, ha consentito, sin dal XIV secolo, di differenziare anche in Puglia la rappresentazione della Natività da quella del Presepe che si è diffuso dall’800 con l’arte cartapestaia a Lecce. Nel primo Natale anti Covid della Storia del mondo ben 4 italiani su 10 (40%) hanno deciso di fare il presepe per non rinunciare a tradizione che considerano importante e che è simbolo di rinascita e di speranza. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Symbola/Confartigianato su dati Ipsos diffusa in occasione della presentazione nella sede nazionale della Coldiretti a Roma del primo personaggio 2020 del Presepe Italia.

Questo 40% sale fino al 48% tra le persone più anziane e al 49% nel Mezzogiorno dove il Presepe è praticamente presente in una casa su due. Ma che il Presepe abbia ancora un peso forte nella percezione degli italiani lo dimostra il fatto che oltre 6 italiani su 10 (61%) lo considera importante per la famiglia e in maniera ancora più marcata (64%) per la comunità. Il Mezzogiorno conferma un maggiore attaccamento a questa usanza natalizia, con percentuali che raggiungono il 70% di italiani che lo considerano importante a livello famigliare ma valori piu’ alti della media nazionale sono registrati anche nel nord est.

“La straordinaria ricchezza di fonti narrative, evangeliche e popolari, ha consentito, sin dal XIV secolo, di differenziare anche in Puglia la rappresentazione della Natività da quella del Presepe che si è diffuso in Puglia dall’800, quando in ogni famiglia venivano allestite riproduzioni in miniatura della scena della Natività, utilizzando materiali naturali e artigianali”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Si è sviluppata così l’arte presepiale, arrivando ad un alto grado di affinamento artigianale con la lavorazione della cartapesta a Lecce, dove gli artigiani iniziarono a realizzare strutture e pupazzi per presepi a base di cartapesta, in forma policroma, trattata a fuoco e drappeggiata su uno scheletro realizzato con fili in ferro. I presepi artistici sono diventati così una delle caratteristiche natalizie della Puglia. Da allora la tradizione si è mantenuta fino ai giorni nostri ed è stata esportata anche al di fuori del territorio pugliese, con luoghi che conservano gruppi statuari rappresentanti la natività, che risalgono persino  al XIV e XV secolo, come il Presepe di Altobello Persio nella Cattedrale di Maria SS. Assunta ad Altamura, il Presepe di Stefano da Putignano nella Chiesa di Maria SS. degli Angeli a Cassano Murge (Bari), nella Cattedrale di Maria SS. Assunta a Polignano a Mare, a Grottaglie nella Chiesa di Maria SS. del Carmine e a Putignano nella Chiesa di San Pietro Apostolo, il Presepe Ligneo dell’Ottocento ad Andria (Barletta Andria Trani) nella Cattedrale di Maria SS. Assunta, il Dolmen con Gesù Bambino nel sito archeologico di Montalbano di Fasano – aggiunge Coldiretti Puglia - il presepe di Nuzzo Barba, il più antico risalente al XV secolo, nella Chiesa di S. Caterina d’Alessandria a Galatina, il Presepe Ligneo dell’Ottocento nella Basilica di San Martino a Martina Franca e il Presepe Poliscenico Antico nella Chiesa del Sacro Cuore a Torremaggiore.

Il Presepe – spiegano Coldiretti, Symbola e Confartigianato - è una tradizione molto italiana, la cui origine viene fatta risalire a quello realizzato da San Francesco nel Natale del 1223 a Greccio e che da allora si è sviluppato in tutte le aree del Paese per raccontare la devozione, ma anche la sofferenza, la gioia e l’impegno nel lavoro e in famiglia attraverso personaggi figli dell’ispirazione religiosa ma anche della modernità.

Una tradizione favorita quest’anno dal maggior tempo trascorso a casa a causa delle limitazioni rese necessarie per combattere la pandemia che in molte famiglie ha riunito genitori e figli proprio nell’allestimento di presepi ed alberi di Natale. Una esperienza sostenuta dal Santo Padre che in Piazza San Petro ha ricordato che proprio “in questi giorni anche in tante case vengono preparati questi due segni natalizi per la gioia dei bambini e anche dei grandi. Sono segni di speranza specialmente in questo tempo difficile”. (In foto un presepe realizzato dall'associazione "Le ali di Mirna" di Mesagne). 

-----------------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci   

UE: COLDIRETTI PUGLIA, VIA LIBERA A MOZZARELLA GIOIA DEL COLLE DOP; AUMENTO VALORE DEL 25%. Via libera dell’Unione Europea alla mozzarella di Gioia del Colle DOP con la iscrizione nel registro delle Denominazioni di Origine Protette e delle Indicazioni Geografiche Protette che consentirà di mangiare la nuova mozzarella DOP pugliese probabilmente già a Capodanno. Lo rende noto la Coldiretti Puglia nell’annunciarne l’avvenuta pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea L 415/46.

“E’ una ottima notizia che arricchisce ulteriormente il patrimonio agroalimentare pugliese che oggi vanta una nuova DOP, una leva infallibile per rafforzare e sostenere l’intera filiera lattiero – casearia attraverso accordi mirati che dettino regole precise con costi di produzione calcolati in base ai reali oneri e prezzi del latte ben definiti secondo quantità assicurate su territori vocati. Se la mozzarella pugliese registra attualmente un valore della produzione di quasi 100 milioni di euro, con il riconoscimento comunitario è prevedibile un aumento del valore del 25%”, afferma con soddisfazione Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Con la DOP alla mozzarella di Gioia del Colle salgono a 9 le Denominazioni di Origine Protetta per l’agricoltura pugliese sempre più green – afferma Coldiretti Puglia – che può vantare 5 oli extravergine di oliva DOP e l’IGP Olio di Puglia, il Pane di Altamura DOP, 3 formaggi DOP canestrato, mozzarella di Gioia del Colle e caciocavallo, 27 vini DOC, 4 DOCG e 6 IGP, la leadership nel biologico con oltre 266mila ettari coltivati e 9380 operatori bio, oltre a 299 prodotti riconosciuti tradizionali dal Ministero delle Politiche Agricole.  

La zona geografica di produzione comprende i territori dei comuni in provincia di Bari – ricorda Coldiretti Puglia - Acquaviva delle Fonti, Alberobello, Altamura, Casamassima, Cassano delle Murge, Castellana Grotte, Conversano, Gioia del Colle, Gravina in Puglia, Locorotondo, Monopoli, Noci, Putignano, Sammichele di Bari, Santeramo in Colle, Turi, dei comuni in provincia di Taranto Castellaneta, Crispiano, Laterza, Martina Franca, Massafra, Mottola e di porzione di territorio del comune di Matera confinante con i comuni di Altamura, Santeramo in Colle e Laterza e delimitato dalla SS. 99 e dalla SS. 7.

La «Mozzarella di Gioia del Colle» è un formaggio fresco a pasta filata, prodotto da solo latte intero di vacca addizionato di siero-innesto – riferisce Coldiretti Puglia - con un sapore di latte delicatamente acidulo, con lieve retrogusto di fermentato/siero acido, più intenso nel formaggio appena prodotto; odore lattico, acidulo, con eventuali sfumature di burro e l’assenza di conservanti e additivi o coadiuvanti. La «Mozzarella di Gioia del Colle» si presenta con una superficie liscia o lievemente fibrosa, lucente, non viscida, né scagliata. L’aspetto esterno è di colore bianco, con eventuali sfumature stagionali di colore paglierino. Al taglio la pasta, che deve avere consistenza elastica ed essere priva di difetti, presenta una leggera fuoriuscita di siero di colore bianco. La «Mozzarella di Gioia del Colle» si presenta nelle seguenti tre diverse forme – precisa il Regolamento di esecuzione - sferoidale, di nodo e di treccia. Il suo peso, secondo la forma e le dimensioni, varia dai 50 ai 1 000 grammi. Viene commercializzata immersa in liquido di governo costituito da acqua, eventualmente acidulata e salata.

Con 3 DOP per il canestrato pugliese, la mozzarella di Gioia del Colle e la mozzarella di bufala e 17 formaggi riconosciuti tradizionali dal MIPAAF (burrata, cacio, caciocavallo, caciocavallo podolico dauno, cacioricotta, cacioricotta caprino orsarese, caprino, giuncata, manteca, mozzarella o fior di latte, pallone di Gravina, pecorino, pecorino di Maglie, pecorino foggiano, scamorza, scamorza di pecora, vaccino) – aggiunge Coldiretti Puglia – il settore lattiero–caseario garantisce primati a livello nazionale e Sigilli della biodiversità dal valore indiscutibile.

La zona geografica di produzione comprende territori ricadenti nella Murgia barese e tarantina, dove le aziende zootecniche da latte (le «masserie delle vacche» di origine federiciana) sono presenti in gran numero. In questo territorio gli allevamenti e le aziende di trasformazione son poco distanti tra loro (in diversi casi sono coincidenti), e producono «Mozzarella di Gioia del Colle» vaccina da tempi lontani: già nel 1885 si parla di «squisite mozzarelle nelle Puglie» ne «L’Italia agricola, giornale dedicato al miglioramento morale ed economico delle popolazioni rurali» (Redaelli, Milano). L’area si distingue per alcune peculiarità geo-pedoclimatiche, e per un’antica e radicata tradizione casearia che è stata tramandata di generazione in generazione, conservandosi nel tempo. Questi due aspetti influenzano profondamente le caratteristiche del latte e del formaggio e rappresentano i principali fattori di ancoraggio della «Mozzarella di Gioia del Colle» al territorio.

“Per questo è necessario fermare l’attacco ai prodotti alimentari nazionali con il rischio del via libera all’etichetta nutrizionale a colori dell’Unione Europea che boccia ingiustamente quasi l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine (Dop/Igp) che la stessa UE dovrebbe invece tutelare e valorizzare soprattutto nel tempo del Covid”, conclude il presidente Muraglia, ricordando il pieno sostegno di Coldiretti all’impegno del Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova per fermare la pericolosa deriva in atto nell’Unione su etichettatura nutrizionale, profili nutrizionali e etichettatura d’origine.

----------------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci   

Sono 2 milioni e 700 mila gli euro che il Comune di Mesagne dovrà investire per realizzare le opere di mitigazione del rischio idrogeologico necessarie per mettere a sicuro la città. Si tratta di tre progetti esecutivi da 900 mila euro ciascuno che rigenereranno il rione Seta. Punto di forza sarà un laghetto che sorgerà nell’attuale zona del mercato settimanale, nella parte terminale di via Brodolini, in cui saranno convogliate le acque pluviali che diversamente si riverserebbero, come è accaduto nel recente passato, in città allagandola.

Dunque, continua l’impegno delle amministrazioni comunali che si alternano al governo della città per realizzare le opere di mitigazioni del rischio idrogeologico. Nei giorni scorsi iIl Comune ha ottenuto un finanziamento di 150 mila euro per la redazione del progetto esecutivo di quello che sarà il parco “Capece”, un polmone verde che verrà realizzato in via Brodolini, in un terreno comunale, che servirà sia da contenitore drenante per le acque pluviali che scorreranno dall’attiguo canale sia come parco per i bambini, dove poter fare footing o semplicemente passeggiare con le famiglie. Un’opera ambientale che servirà anche a riqualificare il quartiere.

“Si tratta di un progetto molto importante per la nostra città perché servirà a rigenerare una zona residenziale priva di un polmone verde”, ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici, Roberto D’Ancona. Nella zona individuata nascerà un laghetto che accoglierà le acque del canale Capece. “Le acque meteoriche, in questo modo, non confluiranno più nella rete pluviale della città bensì andranno a finire in questo suolo drenante”, ha aggiunto l’assessore. Quando il laghetto sarà asciutto nell’area si potranno svolgere diverse attività sociali. “Ancora una volta questa progettualità servirà ad eliminare la concezione delle vecchie condotte di deflusso delle acque meteoriche poiché queste andranno a finire direttamente sul terreno drenante. I progetti – ha concluso D’Ancona – porteranno l’eliminazione dei diversi pozzi assorbenti presenti in città. Si tratta, quindi, di una serie di opere strutturali che dovrebbero eliminare il problema degli allagamenti e mettere in sicurezza i cittadini”.  

----------------------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci   

Nelle edicole il numero di dicembre di “Buone Nuove – l’altra informazione”, il periodico edito dalla Km707 Smart srls che porta le firme di due giornalisti di Mesagne: Cosimo Saracino e Tranquillino Cavallo.
Stralcio dell'Editoriale che potrete leggere nel nuovo numero:

Il coraggio delle Buone nuove e la resistenza alla crisi
Evviva, Ce l’abbiamo fatta ad arrivare a dicembre. Non è stato semplice, infatti, mantenere il  progetto editoriale di BuoneNuove per una serie di ragioni. Il 2020, come tutti sappiamo, è stato un anno terribile costellato da una miriade di congiunture negative che hanno preso il sopravvento sulla vita di ognuno di noi. Nonostante ciò abbiamo avuto il coraggio di di scrivere anche di coronavirus guardando, però, le vicende da un punto di vista costruttivo.......

----------------
Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina
Facebook. Puoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube
Per scriverci e interagire con la redazione
contattaci 

Interventi di derattizzazione su tutto il territorio comunale

 
L’Ufficio Ecologia del Comune di Mesagne informa che domani e dopodomani – giovedì 10 e venerdì 11 dicembre – tutte le strade urbane, le scuole e gli immobili comunali saranno interessati da interventi di derattizzazione.

 Emergenza epidemiologica a Mesagne, gli aggiornamenti

 
Oggi 5 nuovi casi e 10 guariti. Sono 120 le persone  attualmente positive, di cui 4 ricoverate in ospedale; una è in gravi condizioni.

-------------------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci   

Un albero di Natale interamente decorato con elementi ed addobbi di Cri - Croce Rossa Italiana e di Aido - Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule campeggia nella hall della sede del Comitato di Brindisi della Cri.

È il simbolo scelto dalle delegazioni brindisine delle due importanti Organizzazioni di Volontariato per sottolineare la particolare sinergia, sancita anche a livello nazionale nel corso dell'intero anno 2020, caratterizzato da una Emergenza Sanitaria che ha tirato fuori il meglio degli uomini e delle donne impegnate come volontari in entrambe le associazioni, scesi in campo, oltre che per il consueto lavoro di sensibilizzazione, anche per aiutare le famiglie in difficoltà.

Durante il periodo peggiore della emergenza causata dal COVID-19, in pieno lockdown, si è consolidato il progetto nazionale denominato #insiemeperchihabisogno, con il quale i volontari AIDO hanno potuto offrire un supporto alla Croce Rossa Italiana grazie all’iniziativa “Volontari Temporanei”.

Il Gruppo Comunale AIDO "Marco Bungaro" di Brindisi (Presidente Dorina Piliego) ha dato immediatamente disponibilità alla C.R.I. Croce Rossa Italiana - Comitato di Brindisi (Presidente Concetta Marra) concretizzando, la collaborazione verso persone con maggiori fragilità sanitarie e sociali, in particolare di coloro che riscontrano difficoltà nello svolgimento di attività che, nella vita di tutti i giorni, sembrerebbero apparentemente scontate, ma che durante il lockdown e le conseguenti restrizioni governative, rappresentano per questa fascia debole della società, una importanza non indifferente.

Di seguito il pensiero della Presidente di Croce Rossa Italiana Comitato di Brindisi Concetta Marra seguito da quello della Presidente del Gruppo Comunale Aido “Marco Bungaro” di Brindisi Dorina Piliego.
“Ritrovarsi intorno ad un Albero di Natale - dichiara la Presidente Cri Brindisi Marra - rappresenta il raggiungimento di una perfetta armonia di intenti, di una solida collaborazione, nata con l'obiettivo della diffusione della cultura della donazione, perfezionatasi e rafforzatasi con la triste emergenza dovuta al Covid19. Da marzo scorso, dall’inizio della pandemia, e senza soluzione di continuità, diversi Volontari e Soci della Sezione Comunale ‘Marco Bungaro’ dell’Aido di Brindisi sono stati al fianco dei nostri Volontari per accompagnarli e supportarli nelle attività quotidiane a favore dei più vulnerabili. Insieme abbiamo potuto soddisfare le necessità di tante famiglie impossibilitate a procurarsi il pasto quotidiano, insieme siamo stati vicini agli anziani, alle persone sole, ai malati cronici ed anche a coloro i quali avevano contratto il temibile Coronavirus recapitandogli farmaci e quanto necessario per le cure, insieme abbiamo portato un momento di felicità a tanti bambini strappati alla loro serenità. Insieme, ognuno nel rispetto dei propri principi e valori, ma legati dal comune obiettivo dell’aiuto verso i più bisognosi.”

''L'infezione da Covid 19 ha temporaneamente rallentato la nostra attività d'incontro con i cittadini per informare sulla donazione di organi, tessuti e cellule. Ma la nostra missione - dichiara la Presidente Aido Brindisi Piliego - è anche prevenzione e tutela della salute con acquisizione di corretti stili di vita comportamentali anche in materia di solidarietà, obiettivi comuni alla Croce Rossa Italiana. Nel corso degli anni i percorsi delle 2 associazioni nazionali e anche quelli su Brindisi si sono incrociati in numerosi appuntamenti;è sempre più evidente che progetti comuni possano dare più slancio alle attività programmate. Lenire le sofferenze ed aiutare chi ha bisogno, è la missione dei volontari Aido e CRI per il bene dei cittadini e gli stessi si adoperano per entrambe le associazioni. Insieme alla Presidente Marra si è deciso di addobbare un unico albero di Natale per consolidare il nostro impegno e dare un pò di magia e accoglienza a tutti i volontari occupati in questo momento più impegnativo del solito nella speranza che resti solo un brutto ricordo”.

«Il Cashback voluto e approvato dal Governo può diventare un’opportunità anche per sostenere il commercio locale. E’ un processo di modernizzazione fondamentale per l’intero Paese». L’on. Valentina Palmisano (Movimento Cinque Stelle) sottolinea l’importanza del nuovo “Piano Italia Cashless”, entrato in vigore l’8 dicembre scorso. Si tratta di un progetto che coniuga ad una maggiore diffusione dei pagamenti elettronici anche una serie di vantaggi per tutti i cittadini. «Il primo è sicuramente quello di poter ottenere un rimborso del 10% sugli acquisiti effettuati con moneta elettronica in favore dei consumatori. Con la riduzione dell’uso del contante- continua la parlamentare pugliese-ne consegue un vantaggio per la sicurezza dei commercianti (tabaccai, benzinai) anche attraverso la riduzione dei rischi di rapine e di quelli legati alle mire della criminalità sul trasporto dei contanti. Sono solo alcuni dei tanti benefici nella vita quotidiana di tutti coloro i quali aderiranno a questo nuovo sistema digitale».

Per promuovere il "Piano Italia cashless" il Governo ha stanziato 3 miliardi di euro l’anno.In particolare, poi, dall’8 al 31 dicembre 2020, con l’iniziativa “Extra Cashback di Natale” basteranno 10 acquisti con carte di credito, carte di debito, Bancomat e Satispay per avere il 10% di rimborso, fino a un massimo di 150 euro che saranno accreditati nei primi mesi del 2021. «Sin da subito così, anche approfittando delle festività, si potranno iniziare ad accumulare i primi rimborsi – spiega la deputata del Movimento Cinque Stelle- utilizzando i pagamenti elettronici nelle diverse attività commerciali, ma anche artigianali, che caratterizzano il tessuto produttivo delle nostre realtà. Personalmente ho con convinzione avallato la scelta di escludere dall’ottenimento di questo rimborso gli acquisiti che vengono effettuati sul web, tramite E-Commerce. Si tratta di un segnale chiaro e concreto a supporto del commercio locale in questa fase difficile determinata dalla Pandemia». Un' iniziativa da parte del Governo per adeguare anche il sistema Italia agli standard europei dove l’utilizzo della moneta elettronica ha una percentuale di gran lunga superiore a quella del nostro Paese.

Uno studio de Il Sole 24ore sostiene che ogni italiano utilizza per pagare la carta o il bancomat mediamente 50,7 volte in un anno. Poco più di quattro volte al mese, una alla settimana. Ossia meno della metà rispetto alla media europea: 117,8 volte.

«Salvini, Meloni ed i loro rappresentanti territoriali continuano a fare campagna al contrario, sponsorizzando il contante ignorando –conclude l’on. Valentina Palmisano- la piaga degli oltre 100 miliardi di evasione fiscale e l’aiuto che questa misura offre ai commercianti in difficoltà».

---------------------

Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

Per scriverci e interagire con la redazione contattaci   

  • Positivi e tamponi nella provincia di Brindisi, il report aggiornato al 6 dicembre. Aggiornamento settimanale dei dati sull’emergenza Covid-19 nell’ultimo report a cura dell’Unità operativa di Epidemiologia del Dipartimento di Prevenzione della Asl. Alla data del 6 dicembre 2020 in provincia di Brindisi risultano positivi 1.453 soggetti, di cui 733 donne (50,5%), e 720 uomini (49,5) con età mediana di 46 anni.

I fattori di rischio per cui è stato predisposto il tampone sono: “sospetto di caso” 694 (47,8%), “contatto con caso accertato” 480 (33%), “screening” 128 casi (8,8%), “rientro da area a rischio” 12 (0,8%) e soggetto in Rssa 7 (0,5%). In 132 casi (9,1%) il fattore di rischio non è definito.

L’ultimo aggiornamento sullo stato di salute dei positivi attuali descrive 963 (66,3%) soggetti asintomatici, 297 (20,4%) paucisintomatici, 81 (5,6%) con sintomatologia lieve, 24 (1,7%) con quadro severo, 2 (0,1%) critici e 70 (4,9%) in fase di guarigione. Per 16 soggetti (1,0%) il dato non è noto.

  • Per quanto riguarda la distribuzione per Comune i positivi sono 342 a Brindisi, 252 a Francavilla Fontana, 112 a Mesagne, 98 a Oria, 82 a Ceglie Messapica, 77 a Latiano, 67 a Fasano, 67 a Torre Santa Susanna, 63 a Ostuni, 56 a Villa Castelli, 47 a San Pietro Vernotico, 44 a San Vito dei Normanni, 40 a Carovigno, 33 a Erchie, 22 a San Michele Salentino, 21 a San Pancrazio Salentino, 14 a Cisternino, 7 a Cellino San Marco, 5 a San Donaci, 4 a Torchiarolo. I Comuni della provincia di Brindisi con i maggiori valori di incidenza cumulativa sono, nell’ordine, Villa Castelli, San Michele Salentino e Francavilla Fontana.
  • Nel periodo compreso tra il 24 febbraio e il 6 dicembre, sono stati sottoposti a tampone molecolare per la ricerca di Sars-CoV-2 in totale 56.620 residenti nella provincia di Brindisi, 145 soggetti ogni 1.000 residenti, 2.610 nell’ultima settimana. Per 49.465 soggetti sottoposti a test (87,4%) è definito il fattore di rischio per cui è stato predisposto il tampone; si osserva come il test effettuato per “caso sospetto” rappresenti la motivazione di esecuzione del tampone in circa la metà dei casi.
  • Complessivamente, nel periodo di riferimento, sono stati eseguiti 93.522 tamponi molecolari (in media 1,65 tamponi per soggetto sottoposto a test), pari al 10,9% dei tamponi eseguiti in Puglia.
  • Dei 56.620 residenti sottoposti a tampone, 4.886 (8,6%) sono risultati positivi al test, con una incidenza cumulativa stimata pari a 125,1 casi x 10.000 residenti. Di questi sono 2.482 donne (50,8%) e 2.404 uomini (49,2%) con età mediana intorno ai 46 anni. Si osserva da sei settimane un assestamento dei valori dell’età mediana intorno ai 45 anni, con la metà dei casi anagraficamente riconducibili alla fascia produttiva della popolazione.
  • Per 4.215 (86,3%) dei casi accertati è noto il provvedimento adottato, con 3.950 (93,7%) posti in “sorveglianza e isolamento fiduciario” mentre per 265 (6,3%) si è provveduto al “ricovero in isolamento”. Il tasso di letalità è pari al 2,4%, si registra un incremento con l’aumentare dell’età. Sono 119 i decessi totali: 91 casi tra persone che hanno tra i 70 e 90 anni e più; 17 tra i 60 e 69 anni, 10 casi tra i 50 e i 59 e 1 nella fascia 30-39.
  • Si sottolinea che i dati analizzati sono in continua fase di consolidamento e alcune informazioni possono, quindi, risultare incomplete o essere oggetto di modifiche.
  • ------------
  • Per restare aggiornato con le ultime news del Gazzettino di Brindisi seguici e metti “Mi piace” sulla nostra pagina FacebookPuoi guardare i video pubblicati sul nostro canale YouTube.   

    Per scriverci e interagire con la redazione contattaci