Dicembre 23, 2024

Redazione

«La Giunta municipale di Fasano ha dato il via libera alla realizzazione di una nuova strada che da via Attoma, passando per via Valerio Gentile, arriverà in via Roma, dove sarà realizzata una nuova rotatoria.

Un progetto molto importante che Fasano attende sin dall’approvazione del piano regolatore generale, avvenuta nel 2001.

Nei prossimi anni la nuova strada arriverà fino al Palazzetto  dello sport, in fase di costruzione, e terminerà sulla via per Savelletri. 

A trarne sicuro beneficio sarà il traffico che verrà notevolmente alleggerito in via Roma, via Nazionale dei Trulli, via dell'Artigianto, via Santa Margherita. 

Il progetto, inoltre, prevede due piste ciclabili ai lati della nuova carreggiata, nuovi punti luce e strisce pedonali rialzate per garantire la sicurezza stradale.

Abbiamo approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica presentato dall'ing. Rosa Belfiore e dal geometra Leonardo Angelini, che ringrazio per il lavoro fatto.

Nelle prime settimane dell’anno nuovo pubblicheremo il bando di gara, con una base d’asta di 738mila euro.

Le idee per rendere la nostra Fasano più dinamica, organizzata e vivibile continuano a diventare progetti concreti.».

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Le scriventi OO.SS. di Categoria della SLC CGIL, Sindacato dei lavoratori della Comunicazione, e dello SPI CGIL, Sindacato dei Pensionati, sottolineano la forte preoccupazione in merito ai tanti disagi che pensionati e cittadini stanno incontrando presso gli uffici postali anche della provincia di Brindisi in merito alla riscossione sia delle pensioni sia dei prelievi ordinari. Sono molteplici le segnalazioni che giungono giornalmente, presso le segreterie e le sedi comunali sindacali, che denunciano disservizi e carenze che vengono riscontrate anche nell’utilizzo dei postamat. Il problema reale che si vuole denunciare è la mancanza di liquidità, che si presume sia frutto di una cattiva organizzazione da parte di Poste Italiane, che sta creando grossi disagi alla popolazione che ogni giorno utilizza i vari uffici della provincia.

Già il periodo di pandemia dovuto al covid 19, avrebbe bisogno di essere gestito con maggiore attenzione sia per l’utenza, che si ritrova giornalmente a fare file interminabili fuori da ogni ufficio in una stagione non più clemente climaticamente, mettendo quindi a dura prova specie i cittadini anziani, sia i lavoratori di Poste, che nelle giornate programmate per i pagamenti, in alcuni uffici, non sono sufficienti a far fronte all’alto numero di utenza prevista. Ma è del tutto inaccettabile che, alla fine, dopo lunghe attese, le persone si sentano rispondere che non c’è liquidità per i pagamenti o i prelievi. Per un pensionato, in particolare, sentirsi dire che non ci sono soldi, oltre al disagio di dover ritornare un altro giorno, Poste Italiane sta dimostrando di sottovalutare le conseguenze sul piano economico che tale ritardo nella riscossione può rappresentare! Le scriventi ritengono che il disservizio relativo all’approvvigionamento fondi agli uffici postali della provincia sia dovuto essenzialmente alla nuova organizzazione che l’Azienda ha definito, in quanto se prima il sovvenzionamento nei vari uffici veniva assicurato sei giorni su sei, attualmente solo tre giorni la settimana vengono rimpinguate le casse, e il disagio aumenta se capita una festività infrasettimanale. Ovviamente i lavoratori di Poste Italiane non hanno responsabilità riguardo a questa scelta organizzativa aziendale, ma si ritrovano a subirne giornalmente le conseguenze attraverso le ovvie rimostranze dei cittadini.

È noto che ci sono stati episodi anche di proteste molto accese, tanto che, presso alcuni uffici, sono dovute intervenire le Forze dell’Ordine. Ciò non può essere ignorato da Poste Italiane. In considerazione di quanto innanzi esposto, la SLC e lo SPI della CGIL di Brindisi, ritengono sia necessario e urgente un intervento per risolvere, una volta per tutte, questo disservizio, diventato ormai insostenibile per i cittadini e per l’immagine aziendale. In assenza di immediate soluzioni, le scriventi si riservano di interessare il Prefetto e gli Organi preposti. In attesa di conoscere le azioni che l’Azienda intende adottare, si porgono distinti saluti.

SLC CGIL LE/BR SPI CGIL BRINDISI T. MOSCARA M. ALMIENTO

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C’è fermento in questo periodo nel Trasfusionale dell’ospedale Perrino. Due giorni fa si sono presentati per donare il sangue dieci avieri, ieri Eda Gjiriti, una giovane donna che ha voluto lasciare la sua testimonianza con la donazione di piastrine. Nella stessa giornata Giuseppe Tortorella, nuovo donatore di plasma iperimmune, vigile urbano del Comune di Mesagne.

 “Anche fare del bene agli altri può essere contagioso - commenta Antonella Miccoli, dirigente vicaria del Centro – e ci auguriamo che prosegua questo trend positivo che non vedevamo da tempo nel nostro ospedale. Ringraziamo l’Aviazione e tutti i semplici cittadini che ci sostengono”.

Si può donare il sangue dal lunedì al sabato dalle 8.00 alle 12.00 previa prenotazione. Per donare è richiesta età compresa tra i 18 ed i 65 anni, bisogna avere peso maggiore di 50 kg, ed è necessario non aver assunto farmaci antinfiammatori negli ultimi 5 giorni, antibiotici ed antistaminici negli ultimi 15 giorni.

Si può donare plasma iperimmune solo se si è sicuri di essere stati affetti da Covid-19 e di essere guariti da almeno 21 giorni. Prima della donazione, il convalescente verrà sottoposto ad alcuni test che indicheranno ai medici l’effettiva presenza di una quantità minima necessaria di anticorpi nel plasma. Seguirà una generale verifica delle condizioni di salute attraverso analisi del sangue.

Per informazioni contattare il Trasfusionale al numero 0831 537274.

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tortorella donazione perrino

Emergenza epidemiologica a Mesagne 

 
Oggi 5 nuovi casi e 9 guariti. Sono 101 le persone  attualmente positive, 4  sono ricoverate in ospedale, una di loro è in condizioni critiche.

 Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano sulla base delle informazioni del direttore del dipartimento Promozione della Salute Vito Montanaro, informa che oggi sabato 12 dicembre 2020 in Puglia, sono stati registrati 10.209 test per l'infezione da Covid-19 coronavirus e sono stati registrati 1.478 casi positivi: 538 in provincia di Bari, 44 in provincia di Brindisi, 253 nella provincia BAT, 255 in provincia di Foggia, 92 in provincia di Lecce, 281 in provincia di Taranto, 6 residenti fuori regione, 9 casi di provincia di residenza non nota.

Sono stati registrati 43 decessi: 4 in provincia di Bari, 28 in provincia BAT, 1 in provincia di Brindisi, 9 in provincia di Foggia, 1 in provincia di Lecce.

Dall'inizio dell'emergenza sono stati effettuati  888.498 test.

18.650 sono i pazienti guariti.

51.236 sono i casi attualmente positivi.

Il totale dei casi positivi Covid in Puglia è di 71.797, così suddivisi:

27.455 nella Provincia di Bari;

8.364 nella Provincia di Bat;

5.315 nella Provincia di Brindisi;

16.022 nella Provincia di Foggia;

5.513 nella Provincia di Lecce;

8.633 nella Provincia di Taranto;

441  attribuiti a residenti fuori regione;

54 provincia di residenza non nota.

I Dipartimenti di prevenzione delle Asl hanno attivato tutte le procedure per l'acquisizione delle notizie anamnestiche ed epidemiologiche, finalizzate a rintracciare i contatti stretti. 

Il direttore della Asl BT Alessandro Delle Donne chiarisce: “Il dato odierno dei decessi nella provincia Bat deriva da un aggiornamento dell’archivio che verrà completato nei prossimi giorni. Per questo risulta un valore superiore alla media settimanale, perché tiene insieme informazioni raccolte dal mese scorso ad oggi. Si sta procedendo con questo aggiornamento e quindi per il dato consolidato bisognerà come sempre valutare l’andamento settimanale nei prossimi giorni”.

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La natura prettamente agricola del nostro paese, impone rispetto e tutela per i detentori di terreni agricoli, già non di poco martoriati dai pesanti risvolti negativi legati al fenomeno Xylella.
Gli stessi, in occasione del versamento a saldo dell’Imu, saranno chiamati a corrispondere un importo maggiore rispetto al versamento eseguito in acconto a giugno; tale differenza è da attribuire al rincaro dell’aliquota Imu deliberata lo scorso 5 Agosto dal Consiglio Comunale in sede di approvazione delle aliquote per l’annualità 2020.
L’abolizione della Tasi e il conseguente accorpamento della stessa all’Imu, ha difatti reso necessario l’approvazione di nuove aliquote da applicare agli immobili; dal momento che i terreni per loro natura erano normativamente esenti dal versamento della Tasi, sarebbe stato opportuno quanto meno mantenere l’aliquota Imu applicata al 2019.
Benchè la normativa in materia consenta l’applicazione della medesima aliquota a tutte le categorie di immobili, è auspicabile una riduzione dell’aliquota Imu per i terreni riportandola a quella stabilita per l’anno 2019, nel rispetto di quella sensibilità politica nei confronti del proprio territorio e dei propri cittadini che ogni amministrazione dovrebbe dimostrare di avere.
In virtù di quanto sopraesposto attraverso i nostri consiglieri comunali abbiamo presentato una mozione al consiglio comunale con cui chiediamo di deliberare il ripristino della vecchia aliquota Imu per i terreni agricoli allo 0,96, che le eventuali somme già versate vengano scomputate dalle somme da versare come acconto Imu 2021 e chiediamo inoltre che qualora non fosse possibile deliberare in tal senso, di accantonare le maggiori somme introitate per individuare mediante evidenza pubblica uno o più professionisti con il compito di aiutare i nostri agricoltori in progetti di riconversione agricola e/o l’individuazione di risorse finanziare regionali, nazionali, europee a fondo perduto o agevolate.

Coalizione Claudio Ruggiero

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Villa Castelli. Ordinano merce per 46.500 euo e versano solo un anticipo di 2.500 euro, denunciati. I Carabinieri della Stazione di Villa Castelli, a conclusione di attività d’indagine scaturita dalla querela presentata nel mese di ottobre 2020 dal legale rappresentante di una ditta edile, hanno denunciato in stato di libertà per truffa una copia di coniugi del luogo, di 64 e 59 anni. In particolare, i due, titolari di una propria attività, hanno acquistato merce del valore 46.500,00 euro corrispondendo solo un anticipo di 2.500,00 euro.

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Sono più di 200mila i poveri in Puglia che con l’aggravarsi della situazione sono costretti per Natale a chiedere aiuto per il cibo da mangiare nelle mense o soprattutto con la distribuzione di pacchi alimentari. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati della Fondazione Divulga diffusa in occasione della giornata della “Spesa sospesa del contadino”, l’iniziativa di solidarietà promossa dagli agricoltori nei mercati di Campagna Amica e negli agriturismi per aiutare a combattere le nuove povertà e offrire ai più bisognosi delle festività più serene.

“In Puglia è stato registrato il 40% di aumento delle richieste di aiuto di oltre 200mila affamati che sono costretti a chiedere aiuto per mangiare. Il problema alimentare non riguarda solo il terzo mondo ma anche i Paesi più industrializzati dove le differenze sociali generano sacche di povertà ed emarginazione. La nuova ondata di contagi non limita solo la convivialità durante le feste di fine anno ma ha anche peggiorato la situazione di quanti si trovano in uno stato di precarietà. Tra le categorie più deboli degli indigenti in Puglia si contano 30mila bambini di età inferiore ai 15 anni che hanno bisogno di essere assistiti”, spiega Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

A preoccupare è anche la fascia di anziani over 65 soli in condizioni di povertà assoluta - aggiunge Coldiretti Puglia - che vedono aggravarsi la propria condizione di isolamento anche a causa delle misure contenute nell’ultimo Dpcm che  limitano gli spostamenti per Natale e Capodanno e alla possibilità di passare le feste in compagnia.

Fra i nuovi poveri – sottolinea la Coldiretti regionale – ci sono coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie. Presso i centri di distribuzione dei pacchi alimentari e alle mense della solidarietà si presentano persone e famiglie che mai prima d’ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche e ai centralini arrivano decine di telefonate al giorno con richieste di aiuto perché padri e madri non sanno come sfamare i figli e si vergognano di trovarsi per la prima volta in questo tipo di difficoltà.

La stragrande maggioranza di chi è stato costretto a ricorrere agli aiuti alimentari lo fa attraverso la consegna di pacchi alimentari – insiste Coldiretti – che rispondono maggiormente alle aspettative dei nuovi poveri (pensionati, disoccupati, famiglie con bambini) che, per vergogna, prediligono questa forma di sostegno piuttosto che il consumo di pasti gratuiti nelle strutture caritatevoli.

“Non c’è tempo da perdere perché c'è una larga parte della popolazione – insiste Coldiretti Puglia - che in questo momento vive grandi sofferenze a causa della crisi economica e sociale provocata dall’emergenza e dalla conseguente perdita di opportunità di lavoro. E' necessario subito accelerare gli acquisti di cibi e bevande Made in Italy di qualità previsti dalle misure per l’emergenza Covid fortemente sostenute dalla Coldiretti per soddisfare le richieste di aiuto dei nuovi poveri".

Si tratta di un primo intervento urgente – conclude Coldiretti Puglia – per fare fronte alle crescenti richieste di aiuto che vengono agli Enti impegnati nel volontariato e, allo stesso tempo, sostenere il lavoro e l’economia del sistema agroalimentare tricolore duramente colpito dalle difficoltà delle esportazioni e della ristorazione in grave crisi.

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Brindisi. L’attività di verifica e controllo delle prescrizioni imposte dalle Autorità per contrastare la diffusione del contagio pandemico impegnano quotidianamente numerosi equipaggi della Polizia di Stato. Nella serata di ieri, gli agenti della Questura hanno accertato l’apertura di due circoli privati, rispettivamente ubicati ai rioni Sant’Elia e Sant’Angelo, al cui interno si intrattenevano delle persone, bevendo birra e giocando a carte. Atteso quando disposto dal D.P.C.M. del 3 dicembre scorso, entrambi i locali avrebbero dovuto essere chiusi, essendo prevista la sospensione della relativa attività. Inoltre, la stessa  di somministrazione di bevande non avrebbe dovuto essere posta in essere.

Ai presenti ed ai rispettivi Presidenti, complessivamente 13 persone, è stata notificata a ciascuno la sanzione di 400 euro. E’ tuttora oggetto di approfondimento la posizione di due pluripregiudicati (uno dei quali condannato in passato per associazione a delinquere di stampo mafioso) che si intrattenevano nel circolo del rione Sant’Angelo. Gli agenti della Divisione Amministrativa della Questura cureranno di inoltrare a Prefettura e Comune i competenti rilievi di illecito amministrativo.

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