Redazione

Cosa occorrerà ancora prima che qualcuno, a Palazzo di Città, comprenda che è finita questa esperienza amministrativa?
Pensavamo potessero bastare la mancata approvazione del bilancio, le dimissioni dell’assessore al Bilancio Cristiano D’Errico (con la ben nota coda polemica), le dichiarazioni allarmanti del rappresentante di “Left” Carmine Dipietrangelo, quelle dell’Agorà della Sinistra e le dimissioni del rappresentante del Comune nel Comitato dell’Autorità di Sistema Portuale. E invece niente! Riccardo Rossi non ha compreso che la città ormai è stanca  dell’incompetenza di questa Amministrazione e dei danni che ha provocato in questi due anni e mezzo di governo.
L’unica strada è quella delle dimissioni immediate che restituirebbero la parola agli elettori brindisini.
E invece il primo cittadino che fa? Prova furbescamente a far passare la tesi che il bilancio può essere approvato anche dalle opposizioni, visto che lo ha redatto un commissario prefettizio. Non dice ai cittadini che neanche lui dovrebbe approvarlo, visto che il commissario ha accolto in pieno le tesi del dirigente di ragioneria ed ha bocciato l’impostazione che aveva tentato di dare Rossi.
Le opposizioni si dovrebbero guardare bene dall’alzare la mano per approvare il documento contabile.
Ci auguriamo, pertanto, che qualche consigliere di minoranza non caschi nella trappola di Brindisi Bene Comune e del PD. In tal modo, infatti, consentirebbe a Rossi di governare fino al 2023, ma non potrebbe evitare di incorrere in gravi responsabilità personali. In queste condizioni, tra l’altro, è pressoché scontato l’intervento della Corte dei Conti.
Un motivo in più per ritenere che questa esperienza amministrativa sia realmente giunta al capolinea.
Il gruppo di movimenti civici “Salviamo Brindisi”
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La città di Mesagne a breve inizierà a progettare il Piano urbanistico generale che andrà a sostituire il vecchio Piano regolatore generale. Probabilmente già dopo le festività natalizie si insedierà l’ufficio di Piano anche alla luce delle diverse richieste di investimento che sono giunte a palazzo dei Celestini, sede della municipalità. Tuttavia, prima di iniziare a muovere i primi passi su tale fronte il Partito democratico di Mesagne ha già detto che la realizzazione del Pug deve essere partecipata. “Un obiettivo così ambizioso – ha spiegato il segretario del Pd, Francesco Rogoli - non può che essere oggetto di una discussione pubblica non solo fra i vari protagonisti della realtà politica locale, ma aperto alle forze produttive, ai professionisti ed ai tecnici, ai quali è giusto chiedere un autorevole e qualificante contributo a questo confronto, dal quale come consiglieri comunali del Pd non intendiamo sottrarci”.

A suggerire al Pd questo cambio di passo è l’anno di consiliatura che sta per concludersi e che ha visto, secondo il Partito democratico, affermarsi una sorta di programmazione urbanistica per deroga. “Una deroga, infatti, è stata necessaria per consentire un nuovo insediamento in zona Pip, sono stati estesi i sub comparti in tutte le zone C di espansione, frutto, queste ultime, di un Piano regolatore generale sovradimensionato e costruito su una previsione di crescita demografica ad oggi irraggiungibile, in variante rispetto agli strumenti urbanistici vigenti sono stati autorizzati altri interventi di recupero e rigenerazione di porzioni di territorio sulla spinta di iniziative private”, ha tenuto a far notare il segretario. Ciò che il Pd richiede è “che sia il mercato, con le sue leggi, a delineare lo sviluppo urbanistico di Mesagne da qui ai prossimi anni, e qui risiede una delle più importanti ragioni per cui si rende necessario un rilancio del ruolo del Comune nella nuova pianificazione, perché questo ente è l’unico soggetto in grado di far convivere esigenze, interessi, necessità e bisogni dentro una visione d’insieme tesa a fare di Mesagne una città competitiva dentro i sistemi di città”.

Quindi, secondo il partito di opposizione al governo locale, è giunto “il tempo di dotarsi di un nuovo Piano urbanistico generale che modernizzi e valorizzi il paesaggio nel suo complesso”. Per fare ciò il Pd ha suggerito di rirendere un documento del 2011, redatto dall’assessorato all’Urbanistica e dall’ufficio di Piano, “le cui “ideeforza” se recuperate ed eventualmente aggiornate sono valide tutt’oggi. Già in quel documento, pur non potendo stabilire a priori tutti gli obbiettivi, essendo questi l’esito di meccanismi di partecipazione attiva della cittadinanza sanciti dalla normativa vigente in materia urbanistica, erano delineati alcuni principi di fondo dai quali far discendere la costruzione del Pug che riteniamo validi ancora oggi”, ha precisato il segretario Rogoli secondo cui “Mesagne è pronta per accogliere questa sfida, ed è tempo che la politica dimostri di esserne all’altezza e affronti questo grande tema”.

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Villa Castelli. Cittadina moldava denunciata per ingresso clandestino nel territorio nazionale. I Carabinieri della stazione di Villa Castelli, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà una 46enne di origine moldava, per ingresso clandestino nel territorio italiano. In particolare, la donna, irregolare nel territorio nazionale, nella mattinata del 1° dicembre è stata rintracciata in Villa Castelli e per tale motivo il Prefetto di Brindisi ha emesso un decreto espulsione da eseguirsi con partenza volontaria entro 20 giorni.

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Brindisi. 61enne denunciato per atti persecutori. I Carabinieri della Stazione di Brindisi Centro hanno denunciato in stato di libertà per il reato di atti persecutori un 61enne del luogo, a seguito di denuncia-querela presentata il 2 dicembre da un 62enne. In particolare, l’uomo, asserendo una relazione sentimentale tra il denunciante e la propria moglie, lo ha più volte minacciato di morte, indicando anche sui social che quello stesso giorno (2 dicembre) sarebbe stata la giornata risolutiva dei suoi problemi, generando nella vittima un grave stato di ansia e timore per la propria incolumità.

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Brindisi. Al controllo esibisce un certificato assicurativo rivelatosi falso, denunciato. I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Brindisi, a conclusione degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà un 62enne del luogo, per uso di atto falso. L’uomo è stato controllato in una via del centro abitato alla guida della sua autovettura e nonostante dai primi accertamenti il veicolo risultasse sprovvisto di copertura assicurativa R.C.A., lo stesso ha esibito un certificato assicurativo in corso di validità risultato poi falso. La polizza falsa è stata sequestrata.

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Fasano. A bordo di un’auto rubata, tentano di dileguarsi terminando la fuga contro un muretto in cemento, arrestato uno degli occupanti. I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Fasano hanno tratto in arresto PANTALEO Carlo, 53enne del luogo, per violenza e resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione. In particolare, nel corso della notte, in contrada Lamascopone, gli operanti hanno ingaggiato un inseguimento di circa 6 km di un’Audi S.W. scura, riuscita a fuggire, e di una Alfa Romeo Giulietta, risultata provento di furto in Monopoli (BA) il 20 agosto 2020, il cui conducente a causa dell’asfalto reso viscido dalla pioggia battente ha perso il controllo, andando a impattare contro un muretto in cemento. Il PANTALEO, passeggero, datosi alla fuga, è stato prontamente bloccato dagli operanti nonostante la reazione fisica, mentre il guidatore, abbandonato il veicolo, è riuscito a far perdere le proprie tracce nelle campagne limitrofe.

L’autovettura Giulietta è stata recuperata e sottoposta a sequestro, unitamente a un paio di guanti e un passamontagna indossati dal 53enne. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, al termine delle formalità di rito, l’uomo è stato tradotto presso la sua abitazione in regime di arresti domiciliari.

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DISABILITA’ – ARESTA (M5S): “GARANTIRE DIRITTI, NO ALLA CULTURA DELLO SCARTO”.

“Oggi è la giornata internazionale delle persone con #disabilità. Il nostro impegno deve essere teso affinché ogni giorno diventino realtà le politiche d’inclusione e la rimozione delle barriere che impediscono a questi nostri cittadini di vivere con la serenità e la dignità che meritano le nostre città.” È quanto si legge nella pagina facebook di Giovanni Luca Aresta, parlamentare del M5S e capogruppo in Commissione Difesa a Montecitorio.

“Si tratta – prosegue Aresta -  di combattere alla radice quella che Papa Francesco chiama “la cultura dello scarto”.Tutelare i diritti dei diversamente abili e delle loro famiglie, superare i tanti ostacoli che ancora oggi impediscono la loro integrazione nel mondo del lavoro, significa rendere più umano il mondo, garantendo a tutti noi una cittadinanza piena.”

“Insieme e solidali – conclude Aresta -  camminiamo fianco a fianco.”

Torre S. Susanna, M5S: “Approvata nostra mozione su saltafila per i familiari dei disabili”. Il Consigliere Presta: “Vogliamo considerarlo un dono al paese in occasione dell’odierna Giornata Internazionale delle persone con disabilità”. “Un atto di responsabilità civile nei confronti delle persone disabili e di chi le assiste, che potranno avere così diritto di precedenza presso le attività aderenti all’iniziativa”. Così il Capogruppo del Movimento Gabriele Presta, firmatario assieme al collega Dell’Atti. “La scorsa Assise Comunale – continua – ha approvato la nostra mozione per l’attuazione di ‘Posso prima io?’.

Si tratta di un progetto che prevede la distribuzione da parte dell’Ufficio Servizi Sociali di pass nominativi saltafila per coloro che assistono soggetti disabili. In questa maniera, chi usufruisce della legge 104, potrà richiedere priorità d’accesso in ambulatori medici, CUP, dentisti, farmacie, poste, banche, supermercati, e tutte le altre attività in cui vi sono solitamente lunghi tempi di attesa. L’idea è quella di favorire chi si prende cura di malati gravi, consentendo loro un rapido rientro a casa, e riducendo di conseguenza anche l’eventuale rischio di contagio. Questa mozione è un dono che abbiamo voluto fare ai nostri Concittadini per sensibilizzare ancor più Torre in occasione della ‘Giornata internazionale delle persone con disabilità’, celebrata proprio oggi 3 Dicembre. In un momento così delicato come quello attuale è un gesto di solidarietà e vicinanza da parte di tutta la comunità nei confronti delle persone più fragili e a rischio” conclude il Consigliere.

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  • Lanciato oggi dall’UNICEF il Rapporto sull’Intervento umanitario 2021: è il più grande appello di raccolta fondi di emergenza di sempre dell’UNICEF per raggiungere 300 milioni di persone, di cui oltre 190 milioni sono bambini.  
  • Interrotti i servizi di vaccinazione di routine per i bambini in più di 60 paesi.  
  • Circa 250 milioni di studenti nel mondo continuano ad essere colpiti dalla chiusura delle scuole a causa del COVID-19. 
  • 36 milioni di bambini, il numero maggiore di sempre, vivono come sfollati a causa di conflitti, violenza e disastri.  


3 dicembre 2020 – L’UNICEF lancia oggi il suo più grande appello di raccolta fondi di emergenza di sempre, per un totale di 6,4 miliardi di dollari per raggiungere 300 milioni di persone, compresi più di 190 milioni di bambini, con aiuti e servizi essenziali fino alla fine del 2021. Questo appello è aumentato del 35% rispetto a quello del 2020 e riflette l’aumento dei bisogni umanitari a livello globale a causa di crisi protratte e della pandemia da COVID-19. 

“Quando una pandemia devastante coincide con conflitti, cambiamenti climatici, disastri e sfollamento, le conseguenze per i bambini possono essere catastrofiche”, ha dichiarato Henrietta Fore, Direttore generale dell’UNICEF. “Oggi stiamo affrontando un’emergenza per i diritti dei bambini, in cui il COVID-19 e altre crisi si combinano e privano i bambini della loro salute e del loro benessere. Questa situazione senza precedenti richiede una risposta senza precedenti. Stiamo chiedendo ai nostri donatori di unirsi a noi, in modo da aiutare insieme i bambini del mondo a superare questi tempi bui ed evitare di perdere un’intera generazione.” 

La pandemia da COVID-19 continua a sconvolgere le vite dei bambini, soprattutto dei più vulnerabili. I servizi di vaccinazione di routine per i bambini sono stati interrotti in più di 60 paesi, mentre circa 250 milioni di studenti nel mondo continuano ad essere colpiti dalla chiusura delle scuole a causa del COVID-19. L’instabilità economica sta interrompendo i servizi di base, sta rendendo più difficile alle famiglie rispondere ai bisogni e sta aumentando i rischi di violenza domestica e di genere. 

 

Nel frattempo, nel 2020 sono emerse nuove crisi umanitarie. A causa del conflitto nella regione del Tigray, in Etiopia 2,8 milioni di persone hanno urgente bisogno di assistenza. Oltre 425.000 persone, fra cui 191.000 bambini, nella provincia di Cabo Delgado in Mozambico, sono sfollate. Notizie di uccisioni, rapimenti, reclutamenti e utilizzo di bambini come soldati sono in aumento. Inoltre, potenti tempeste hanno devastato le comunità vulnerabili in America Centrale e Asia orientale (in particolare nelle Filippine, in Vietnam e in Cambogia), colpendo rispettivamente, 2,6 milioni e 13,4 milioni di bambini. 

La pandemia nel frattempo ha peggiorato emergenze protratte nel tempo in paesi come Afghanistan, Bangladesh, Burkina Faso, Rep. Dem. Del Congo, Libia, Sud Sudan, Ucraina e Venezuela. Il prossimo marzo sarà il 10° anno dall’inizio del conflitto in Siria e il 6° dello Yemen, a causa dei quali, soltanto in questi due paesi, 17 milioni di bambini hanno bisogno di assistenza umanitaria. 

Il numero di disastri legati al clima è triplicato negli ultimi 30 anni, mettendo a rischio la sicurezza alimentare, incrementando la scarsità di acqua, costringendo le persone a lasciare le proprie case e aumentando rischi di conflitti ed emergenze di salute pubblica. Circa 36 milioni di bambini, il numero maggiore di sempre, vivono come sfollati a causa di conflitti, violenza e disastri. La malnutrizione tra i bambini è in crescita in diversi paesi nel mondo. 

Come parte del Piano sull’Intervento Umanitario per i Bambini, alla base dell’appello 2021, l’UNICEF pianifica di raggiungere: 

  • 149 milioni di donne e ragazze e 7,4 milioni di bambini con disabilità; 
  • 6,3 milioni di bambini con cure per la malnutrizione acuta grave; 
  • 27,4 milioni di bambini con vaccinazioni contro il morbillo; 
  • 45 milioni di persone con accesso ad acqua sicura per bere, cucinare e per l’igiene personale; 
  • 19,2 milioni di bambini e di persone che se ne prendono cura con supporto psicosociale e per la salute mentale; 
  • 17 milioni di bambini e donne con accesso a interventi risposta, prevenzione o riduzione del rischio di violenza di genere; 
  • 93,3 milioni di bambini con istruzione formale e non formale, compreso l’apprendimento nella prima infanzia; 
  • 9,6 milioni di famiglie con assistenza in denaro. 

Come parte della sua risposta al COVID-19, l’UNICEF ha predisposto una massiccia operazione di approvvigionamento e distribuzione del vaccino contro il COVID-19 quando sarà disponibile, con particolare attenzione all'equità per raggiungere i bambini e le famiglie più vulnerabili. Questi sforzi comprendono un coordinamento con le principali compagnie aeree e di trasporto merci globali per intensificare le operazioni di distribuzione dei vaccini in più di 92 paesi nel mondo, appena saranno disponibili. L’UNICEF sta anche guidando gli sforzi per aiutare i governi ad essere pronti a somministrare i vaccini – anche attraverso il preposizionamento delle siringhe, la mappatura delle attrezzature per la catena del freddo e la lotta contro la disinformazione. 

  

I primi 5 appelli per richiesta di fondi per il 2021 riguardano i rifugiati siriani (1 miliardo di dollari), lo Yemen (576,9 milioni di dollari), la Repubblica Democratica del Congo (384,4 milioni di dollari), la Siria (330,8 milioni di dollari) e il Venezuela (201,8 milioni di dollari). 

Mettere le organizzazioni nazionali e locali al centro delle operazioni umanitarie è la strategia chiave della risposta umanitaria dell’UNICEF. I risultati principali del 2020 sono stati raggiunti grazie alle collaborazioni dell’UNICEF, che comprendono team umanitari nei paesi, agenzie delle Nazioni Unite, organizzazioni della società civile e non governative, interlocutori nazionali e locali e partner per la risposta. 

I principali risultati comprendono:  

  • 1,5 milioni di bambini curati da malnutrizione acuta grave; 
  • 3,4 milioni di bambini vaccinati contro il morbillo; 
  • 3 miliardi di persone raggiunte con messaggi di prevenzione e accesso a servizi per il COVID-19; 
  • 1,8 milioni di operatori sanitari hanno ricevuto dispositivi di protezione individuale; 
  • 45,5 milioni di famiglie hanno beneficiato di nuove o ulteriori misure di assistenza fornite dai governi con il supporto dell’UNICEF per rispondere al COVID-19; 
  • Sono stati distribuiti 2,5 milioni di kit per test per il COVID-19 in 56 paesi. 
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XYLELLA: COLDIRETTI PUGLIA, INFEZIONI NON STOP IN PUGLIA; ALTRI 229 ULIVI INFETTI IN PROVINCIA DI BRINDISI E TARANTO. Infezioni da Xylella fastidiosa non stop in Puglia, con l’epidemia che dilaga e si allarga ulteriormente con 229 nuovi ulivi infetti nelle province di Brindisi e Taranto, la Piana degli Ulivi Monumentali sempre più a rischio con 14 focolai solo a Fasano e la virata tarantina di innegabile gravità. E’ quanto denuncia Coldiretti Puglia che chiede un piano di monitoraggio più tempestivo, capillare e soprattutto non più esclusivamente visivo, alla luce delle nuove infezioni conclamate di 30 ulivi a Fasano, 62 a Ostuni, 29 a Cisternino, 13 a Ceglie Messapica, 15 a Grottaglie, 32 a Montemesola, 36 a Crispiano, 7 a Taranto e 5 piante infette a Martina Franca, secondo i dati diffusi da InfoXylella.

“La Puglia non può permettersi di perdere senza fare nulla paesaggi e patrimoni straordinari come la Piana degli Ulivi Monumentali e la Valle d’Itria. Lo scempio perpetrato 5 anni fa ad Oria, quando non si vollero estirpare le piante infette, sta avendo i suoi effetti catastrofici, perché proprio da Oria sono partite le due direttrici dell’infezione che puntano verso Polignano, in direzione nord-ovest e verso Massafra, in direzione ovest”, denuncia Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Desta forte preoccupazione il deciso incremento della frequenza delle infezioni nell’Ostunese e nella parte orientale dell’agro di Cisternino – aggiunge Coldiretti Puglia - una continua crescita dei focolai dell’agro di Fasano, dove se ne contano ormai 14, ed un preoccupante incremento tra Crispiano, Montemesola e Grottaglie.

“Come ripetutamente segnaliamo e denunciamo da anni – torna a ribadire il presidente Muraglia - il monitoraggio degli ulivi non può essere esclusivamente visivo, perché la Xylella è come il Covid, la malattia è asintomatica per un lasso di tempo imprecisato, per cui le piante appaiono sane alla vista. Per accertare la presenza della malattia nell’area a forte rischio vanno effettuati campionamenti e analisi anche di ulivi apparentemente sani, senza che sia ancora ben visibile alcun segno di disseccamento”, ricordando che è andato “perso 1/3 degli ulivi di inestimabile valore preservati nel tempo, è impensabile continuare a perdere un patrimonio vitale per la Puglia sul piano agricolo, paesaggistico, culturale e turistico”, conclude il presidente Muraglia.

La gestione di un ulivo monumentale è, infatti – rileva la Coldiretti -, molto più complicata, con rese produttive notevolmente più basse rispetto a una normale pianta, ma anche la necessità di procedere a una raccolta esclusivamente manuale e maggiori difficoltà a livello di potatura e di trattamento.

Un impegno che rischia ora di essere vanificato dall'epidemia di Xylella che dal 2013 ad oggi ha colpito 8mila chilometri quadrati, con un danno stimabile di 1,6 miliardi euro, secondo un'analisi della Coldiretti.

Monitoraggi delle piante non solo visivi e dell’insetto vettore ‘la sputacchina’, campionamenti ed espianti tempestivi in caso di ulivi infetti, considerato che non esiste ancora una cura per la batteriosi, restano – aggiunge Coldiretti Puglia – l’unica soluzione per ridurre la velocità di avanzamento della infezione. L’efficacia e sistematicità – conclude Coldiretti Puglia – sono garanzia per le aree indenni della Puglia e delle regioni limitrofe e non vanno messe in alcun modo in discussione.

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