In crisi i 200 agriturismi della provincia di Brindisi

Tranquillino Cavallo Aprile 22, 2021 574

Destino incerto per i circa 200 agriturismi della provincia di Brindisi, sui 900 disseminati nell’intera Puglia, per la prossima campagna turistica estiva. Gli operatori, infatti, sono in fibrillazione poiché ad oggi le prenotazioni si contano con il contagocce. Se continuerà questo trend negativo la stagione salterà e il comparto cadrà in una crisi economica irreversibile. Non è una visione catastrofica degli accadimenti poiché gli operatori del comparto, fermi ormai da un anno, sono allo stremo. Nella medesima situazione si trovano i dipendenti e le loro famiglie che non riescono a percepire né un reddito né un ristoro. Poi c’è l’indotto degli agriturismi che ha fatto registrare una preoccupante contrazione delle forniture. Insomma, un quadro economico e sociale piuttosto preoccupante che incide in maniera determinante sul prodotto interno lordo dell’intera regione. Decisivo per il rilancio sarà, quindi, la strategia che l’Unione europea metterà in campo con i certificati vaccinali e il sistema di controllo tramite i tamponi. Il perdurare della zona rossa, dunque, sta aggravando la situazione per i quasi 200 agriturismi operanti in provincia di Brindisi, così come per tutto il comparto della ristorazione, dell'ospitalità e dei servizi turistici. Eppure il settore del turismo era stato, prima della pandemia, trainante anche per tanti altri settori come l'agricoltura, l'artigianato, l'edilizia e tante altre attività che oggi vivono una crisi senza precedenti.

“Ripartire è la vera chiave per la sopravvivenza delle imprese e non il placebo dei contributi statali, con la convinzione però che l'imprenditore ed i suoi dipendenti non debbano essere messi innanzi alla scelta tra la fame ed il rischio della salute”, ha esordito Filippo De Miccolis Angelini, presidente Coldiretti Brindisi e presidente regionale dell’associazione agrituristica “Terra nostra” -. Fare turismo significa essere a contatto giornaliero con le persone e le attività della loro quotidianità. Altri stati, nostri competitors a livello turistico, stanno puntando sulla campagna vaccinale degli operatori turistici, come strategia per uscire dalla crisi, sia per la sicurezza dei turisti che delle imprese”. L'anno scorso l'Italia, la Puglia, e la provincia di Brindisi, erano viste quasi come un'isola felice, un territorio che con un lock down stringente era riuscito a portare i casi quasi a zero, proprio in concomitanza con l'inizio della stagione turistica. “Oggi la situazione è ben differente” ha proseguito il presidente De Miccolis -. Il Covid ha colpito duro. Il turismo è fatto di percezioni, di sensazioni, soprattutto di senso di comodità e sicurezza: se la Puglia non verrà avvertita come luogo sicuro i turisti sceglieranno altre mete e per la nostra regione, e provincia, sarà un colpo durissimo”. Per il presidente De Miccolis, quindi, si deve fare di più. “Certamente, sia come politica sia come comunità. Serve l'impegno di tutti: bisogna rispettare le regole del distanziamento sociale ed igieniche; bisogna dare una svolta immediata alla campagna vaccinale; bisogna permettere alle aziende del turismo di vaccinare in sicurezza con i medici del lavoro i propri dipendenti; bisogna, immediatamente, tramite condivisione con gli operatori del settore, pianificare una strategia di rilancio con una adeguata campagna di comunicazione. Bisogna agire subito, la stagione è alle porte, i turisti scelgono ora dove fare le loro vacanze”. Infine, il presidente ha voluto precisare che: “Il tempo è quasi scaduto, tutti insieme dobbiamo far ripartire la nostra regione, la nostra provincia e le nostre vite”.

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