LA PENSIONE? DAL 2025 ANCHE A 64 ANNI MA PER I “CONTRIBUTIVI” ANCHE CON L’AIUTO DEI FONDI INTEGRATIVI

Gennaio 02, 2025 506

Non molte le novità previste dalla legge di bilancio in materia previdenziale per l’anno 2025 nel quale vi è la proroga  di 

  • Quota 103 nella versione "contributiva", 
  • l'Ape Sociale   
  • Opzione Donna.

 Il cosiddetto bonus Maroni , cioè il taglio sui contributi  da versare all'INPS  con aumento del netto, verrà esentato da imposte e viene  esteso anche a chi  accede alla pensione anticipata " classica"  (senza requisito di età ma con  42 anni e 10 mesi di contributi o 41 anni e 10 mesi per le donne)

Prevista anche – sottolineano le resposabili zonali Tonia Manelli e Carla Maggi -  la  possibilità  prolungare il servizio nella Pubblica Amministrazione fino a 70 anni.

Si rafforza -  in modo positivo secondo l’operatrice dell’ Ufficio Provinciale Serena Valente - l'agevolazione   per le pensioni determinate con il sistema contributivo  per le madri con 4 figli per le quali l’età di accesso alla pensione sarà abbassata di 16 mesi, invece che i 12 attuali.

Una novità – che dovrà essere oggetto di una attenta consulenza previdenziale per il Responsabile Provinciale Angelo Carluccio - è l’ingresso dei fondi integrativi per l’anticipo dei contributi infatti un emendamento al testo iniziale del DDL bilancio approvato in extremis  in Commissione alla Camera prevede che dal 1° gennaio 2025, ai soli fini del raggiungimento dell’importo soglia mensile dell'assegno sociale stabilito per l’accesso alla pensione di vecchiaia  e anticipata e solo su richiesta dell’assicurato, può essere computato anche il valore teorico di una o più prestazioni di rendita di forme pensionistiche di previdenza complementare  cui  l’assicurato abbia aderito. 

Ciò significa che dal 2025 i lavoratori interamente contributivi (coloro che hanno iniziato a versare contributi dal 1995)  potranno accedere alla pensione anticipata a partire dai 64 anni di età, sfruttando la possibilità di cumulare una quota della rendita proveniente dalla previdenza complementare. 

Tuttavia, il requisito   contributivo salirà da 20 a 25 anni, per poi aumentare ulteriormente a 30 anni dal 2030. Inoltre, continuerà ad applicarsi l’adeguamento agli eventuali  miglioramenti nella speranza di vita.

La quota integrativa di previdenza complementare consentirà di raggiungere più facilmente la soglia minima di trattamento richiesta per usufruire di questa opzione di pensionamento. La soglia corrisponde a tre volte l’assegno sociale (pari a 534,41 euro mensili). 

Restano invariate per ora  le agevolazioni per le donne con figli con soglie  fissate a:

  • 2,8 volte l’assegno sociale per le donne con un figlio e 
  • 2,6 volte per quelle con due o più figli.

 Dal 2030, però, questa soglia salirà a 3,2 volte l’assegno sociale per compensare i costi della misura.

Per i lavoratori contributivi che non aderiscono alla previdenza integrativai requisiti per l'anticipo, secondo la Legge Fornero rimarranno invariati: 64 anni di età e 20 anni di contributi.

La norma prevede anche che per  consentire una scelta consapevole da parte dell’assicurato, contestualmente alla domanda di pensione,  le forme di previdenza complementare dovranno mettano a disposizione la proiezione certificata attestante l’effettivo valore della rendita mensile.

Un decreto del Ministro del lavoro  di concerto con il Ministro dell'economia dovrà individuare i criteri di computo e le modalità di richiesta e di certificazione della proiezione della rendita.

Per maggiori informazioni gli uffici del Patronato Epaca della provincia di Brindisi sono a vostra disposizione.  Info 0831430232 e undefined

 

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