Mesagne. Adriana e il dono della Vita In evidenza

Bruno Morobianco Agosto 23, 2017 5380

calo AdrianaAdriana Calò, classe 1979, è la protagonista di questa storia,

di quelle dei miei coetanei che hanno realizzato qualcosa di positivo nella loro vita per se e per gli altri. La storia di Adriana è come quella di altre ragazze che hanno scelto di portare avanti una gravidanza inaspettata in giovane età. Una storia di cui io e miei compagni di scuola siamo stati testimoni diretti 20 anni fa, infatti pubblico oggi questa storia in occasione del compleanno del primogenito Michael. Adriana era una studentessa che eccelleva in tutte le materie. Mentre noi ragazzi nelle retrovie della classe, avevamo altro a cui pensare, in particolare io e il mio compagno Andrea Ignone eravamo impegnati a fantasticare sulle future vittorie della nostra Inter in occasione dei primi spifferi di mercato che accostavano il fenomeno brasiliano all'Inter. Era il 1997, l'anno della maggiore età. Un anno che avrebbe rappresentato un viatico verso l'età adulta quella delle decisioni e delle responsabilità. Mentre tutti noi eravamo impegnati nei nostri frivoli pensieri, poiché in fondo l'unica responsabilità era soltanto il rendimento scolastico, Adriana iniziava a saltare le lezioni. Di punto in bianco. Un giorno, due, tre, quattro poi iniziarono a emergere i primi punti interrogativi, fino a diventare oggetto di discussione giornaliera. Adriana semplicemente aveva deciso di assentarsi da scuola per proteggere il suo feto per tutta la gravidanza a rischio aborto spontaneo. Era la prima volta che ci trovavamo coinvolti in un evento più grande di noi. Eravamo dei ragazzini con qualche anno in più. Non eravamo consapevoli di quell'evento né della bolla speculativa che l'avvento della new economy, quella che avrebbe prodotto né i primi scossoni della crisi economica che abbiamo conosciuto anni dopo. Adriana partorì il 23 agosto, noi neo patentati andammo in visita al Perrino come fossimo in gita scolastica. Determinante e saggia fu la decisione del consiglio di classe. I professori mossi dal buon senso e dall'esperienza genitoriale decisero di promuovere alla quinta classe Adriana, consentendole di fermarsi un anno per accudire il piccolo Michael per poi conseguire nel 1999 il diploma di ragioneria a pieni voti. La storia di Adriana è un inno alla vita, al coraggio di non abortire per paura di un futuro incerto. Non aveva sicurezze economiche ma aveva l'appoggio del fidanzato dell'epoca, oggi suo marito, e della sua famiglia. I giovani di oggi coetanei e non, spesso non sono sposati o conviventi e non hanno figli per convenienza o per altro . Un dramma sociale che inciderà nel tempo anche nelle politiche sociali visto lo squilibrio demografico cui stiamo assistendo. Oggi Michael festeggerà, insieme al piccolo fratello, il suo compleanno fiero di una madre che lo ha difeso, cresciuto e coccolato donandogli il regalo più prezioso, la vita.