del giovane ricercatore Giulio Regeni a Mesagne si è svolta una marcia silente che ha visto la partecipazione dell’onorevole Giovanni Luca Aresta, che fa parte della Commissione parlamentare che deve far luce sulla morte dello studente, del sindaco, Toni Matarrelli, del consigliere regionale, Mauro Vizzino, amministratori e consiglieri comunale. Presenti anche due classi del liceo scientifico e del commerciale. Era il 25 gennaio 2016, quando Giulio scomparve, per essere ritrovato 9 giorni dopo, torturato e ucciso per motivazioni ancora tutte da chiarire. “Con la nostra presenza, oggi, a questa marcia silenziosa, per le vie della città, Mesagne testimonia la ferma volontà di chiarire i fatti occorsi in quei giorni bui e ribadire con vigore, a 4 anni dalla sua scomparsa, la determinatezza, di sempre, nel non dimenticare e nel ricercare verità e giustizia ad ogni costo, come priorità per il nostro Paese”, ha chiosato l’onorevole Aresta. Una verità storica e politica ancora da ricostruire per ridare dignità alla figura di Giulio, come uomo, come cittadino italiano. “Ho apprezzato molto le parole dei genitori di Giulio, Paola e Claudio, non chiedono solo giustizia per il figlio, ma rivendicano la dignità dell’Italia”, ha proseguito il parlamentare pentastellato -. La dignità di cui potremo riappropriarci solo in seguito alla verità dei fatti”. La Camera dei Deputati ha approvato, il 30 aprile scorso, la proposta di una inchiesta parlamentare e la istituzione di un’apposita Commissione, finalmente insediatasi il 3 dicembre scorso. Lo scopo è quello di accelerare i tempi per la soluzione del caso, mediante una risposta unitaria nazionale. “Con profondo impegno e fermezza, nonostante le note difficoltà geopolitiche delle ultime settimane, siamo convinti di dover recuperare il tempo perduto e consentire ai familiari di ottenere una verità processuale sul rapimento, le torture subite e l’inspiegabile omicidio, senza sosta, nella ricerca del “diritto di verità” fino ad oggi negato”, ha precisato Aresta. La morte di Giulio possiede ancora molte zone d’ombra e troppi silenzi che esigono chiarezza nei fatti. “Dobbiamo evitare che questo assurdo omicidio rimanga annoverato fra i misteri italiani che non hanno colpevoli. Sento il dovere, come padre, parlamentare e membro della speciale Commissione d’inchiesta, di dedicare tutte le mie energie e la mia tenacia affinché l’impegno preso possa portare alla verità, senza alcun tentennamento o omissione che sia e anche la nostra Mesagne avrà offerto così il suo contributo”, ha concluso il parlamentare. (FOTO DI DAVIDE MARTI)
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