Legambiente e coronavirus: la migliore difesa è restare a casa

Aprile 09, 2020 1451

legambiente brindisi logoLa diffusione della pandemia ci ha fatto prendere coscienza della nostra fragilità

e della nostra impotenza di fronte al contagio ed alla morte, ma dovrebbe farci capire anche quanto sulla crisi sanitaria, sociale ed economica incida il delirio di onnipotenza che guida l’attuale globalizzazione e l’attuale insostenibile modello di sviluppo basato su un’economia lineare. Più che mai bisognerà scegliere e sostenere un’economia circolare.

Ci sarà tempo per approfondire gli studi sul perché sia nata l’epidemia in Cina a Wuhan, sul salto di specie del coronavirus connesso anche all’altissima urbanizzazione ed alla rarefazione dell’habitat in cui vivono i pipistrelli, ma anche sul perché il coronavirus abbia trovato terreno fertile in Valpadana ed in particolare in Lombardia, laddove l’inquinamento soprattutto da pm10 e l’ipersensibilità broncopolmonare hanno facilitato l’effetto devastante a cui stiamo assistendo. Va anche considerato che, se è vero che l’Italia ha una percentuale di anziani elevata, è anche vero che la qualità della vita è profondamente condizionata in negativo dalle condizioni ambientali. Non è un caso che l’aspettativa di vita in buona salute, in Italia, si sia notevolmente ridotta. Sulla base dei dati Eurostat, dal 2004 al 2012, cioè in 8 anni, in Italia, le donne hanno perso dieci anni di vita in buona salute (da 71 a 61 anni) e gli uomini 8 anni (da 69 a 61 anni), a causa della comparsa di gravi malattie cronico-degenerative legate al grado di bombardamento tossico (chimico-fisico) a cui è esposta tutta la popolazione. Non è un caso che, sulla base dei dati dell’ISS (Istituto Superiore Sanità) il 97,2 % dei deceduti a causa del Covid19, avesse una media di 2,7 patologie croniche.

Ben presto, anche per la concomitanza della crisi economica, ci troveremo di fronte ad un bivio e sarebbe fondamentale che, almeno in Europa, le decisioni fossero assunte rifuggendo da egoismi e dagli interessi dei poteri finanziari: potremo continuare a non tener conto dei segnali sempre più preoccupanti che ci vengono dai disastri ambientali o dalle epidemie e ritrovarci a vivere nuove tragiche esperienze come quella in corso o potremo cambiare finalmente stile di vita e modello di sviluppo per costruire un nuovo umanesimo che tragga insegnamento proprio da questa pandemia e fondamento da quel green new deal che rischia di venire rimosso dalla richiesta di scelte economiche nuovamente senza regole.

Oggi, in ogni caso, ci affidiamo alla speranza che la curva discendente del contagio e della letalità sia rapida, che siano diffusi tamponi ed esami sierologici (validati scientificamente) innanzitutto nel personale sanitario, che ci sia una reale tracciabilità ed un reale isolamento dei contagiati, che le terapie sperimentate risultino sempre più efficaci e che, in attesa del riscontro di una “immunità” di gregge, acquisita da guariti dalla malattia e contagiati, ma soprattutto in attesa della accertata efficacia e diffusione di un vaccino.

È bene sapere che le misure di contenimento potranno essere allentate ma, assolutamente non eliminate, se sussisteranno le condizioni richiamate, per cui è indispensabile continuare a sostenere l’azione straordinaria del personale sanitario, mettendolo nelle condizioni ambientali e di dotazione dei dispositivi di protezione individuale ancora carenti (i fatti ed i contagi che continuano a verificarsi nell’ospedale Perrino confermano le analisi fatte in un precedente documento, nel mentre appare singolare e deludente la decisione della Regione Puglia di destinare soltanto 200.000 € a Brindisi della somma di 1.500.000 di € stanziata da Enel, sicuramente in ragione della significativa ed impattante presenza industriale proprio a Brindisi).

La migliore difesa è prevenire la possibilità di contagio, per cui Legambiente invita tutti a resistere alla tentazione del pranzo pasquale con parenti ed amici ed alla gita fuori porta nel giorno di pasquetta: RESTIAMO A CASA e, se in questi giorni usciamo per necessità per fare la spesa, ricordiamoci di chi è in stato di indigenza acquistando alimenti da fornire nei punti di raccolta per la spesa solidale.

                                                                   Legambiente Brindisi, il Presidente

                                                                            Doretto Marinazzo