Xylella: “per lo stato di calamità solo il premier Renzi e il ministro Martina possono risolvere la grave impasse”

Marzo 16, 2015 2202

coldiretti puglia logo2“Dopo aver atteso 1 anno e mezzo lo stato di emergenza, rischiamo di aspettare all’infinito e invano la declaratoria di stato di calamità naturale causata dalla ‘xylella fastidiosa’ e questo perché il Parlamento italiano non ha discusso e approvato la modifica della legge 102 con l’inserimento delle fitopatie fra le calamità naturali, già previste dalla rinnovata regolamentazione comunitaria e non ancora recepite dall’Italia.

Del resto è la Regione Puglia a non aver mai sollecitato la dichiarazione urgente di stato di calamità, un atteggiamento incomprensibile quanto difficilmente giustificabile. Fermo restando l’importante lavoro parlamentare e la convocazione delle due Commissioni Agricoltura alla Camera e al Senato, per cui ringraziamo gli Onorevoli pugliesi Salvatore Capone, Colomba Mongiello ed il Senatore pugliese Salvatore Tomaselli, a questo punto solo il Premier Renzi ed il Ministro Martina sono in grado di imprimere una accelerata utile a fare uscire il Salento dalla grave impasse che rischia di avere pesanti ripercussioni sugli imprenditori olivicoli, lasciati soli a combattere una battaglia ad armi evidentemente impari”.

E’ il Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, a chiedere un deciso cambio di passo nella gestione dell’emergenza fitopatologica, la cui gravità è stata evidentemente presa sottogamba, visto che non stati richiesti neppure i provvedimenti di prassi utili a sostenere un comparto così duramente danneggiato.

“Dopo un approfondimento a livello nazionale e comunitario – aggiunge il Direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti - riteniamo che l’unico intervento possibile sia verso il Premier Renzi ed il Ministro dell’Agricoltura Martina, i quali hanno la possibilità di intervenire presso la Comunità Europea, chiedendo di poter attuare un regolamento che autorizzi lo stato di calamità naturale in caso di fitopatie in Italia. E’ l’unica possibilità di avere subito una sorta di provvedimento ponte in mancanza di una legge nazionale che per essere approvata deve vivere un percorso tortuoso e lunghissimo, non ancora iniziato. E i nostri olivicoltori non hanno più tempo da perdere”.

Solo la dichiarazione di stato di calamità naturale può innescare urgenti misure di sostegno in favore degli imprenditori olivicoli, quali sgravi della contribuzione previdenziale agricola ai sensi del D. Lgs. 102/2004 e del settore della trasformazione, sospensione o dilazione delle scadenze fiscali agricole previste per i soggetti agricoli professionali e postergazione di ogni scadenza di mutui e investimenti per n. 5 anni, interventi indispensabili a garantire un futuro ad imprese olivicole, cooperative, frantoi e vivai salentini.

Ultima modifica il Lunedì, 16 Marzo 2015 17:02