Per la Uil pensionati, non ci sono attenuanti giustificative, giacché il voto è un diritto (acquisito e) conquistato, a dispetto dei potenti, dopo aver “versato troppo sangue” nelle sue sfide secolari, citando la storia degli ultimi due secoli.
I molti detriti del malgoverno, dalla fine degli anni ottanta in poi, si sono scaricati nelle strade, nelle piazze, nelle scuole e negli ospedali delle nostre città.
I pensionati, gli ammalati, i giovani e i cittadini tutti, sfiduciati, non hanno voluto essere “oggetto” e “strumento” di un “sistema” che consegna un “voto-cavia” di promesse o di un programma pieno di obiettivi esaustivi ma irraggiungibili e non rispondenti ai servizi alla persona sia in qualità sia in quantità di eccellenza richiesta.
I candidati cercavano consensi per essere suffragati. Gli elettori, invece, hanno preferito, sicuramente a malincuore, rimanere a casa in famiglia o tra amici.
Secondo la Uil pensionati di Brindisi si trattava non di malumori, d’impressioni o di pensieri sospetti, ma della richiesta per “un cambio di cultura politica” vincolata nel passaggio da un relativismo statico alla nascita di un nuovo umanesimo “plein de soleil”, riscatto di una democrazia partecipata e comunitaria come antidoto alla desertificazione progressiva delle urne.
I pensionati si chiedono del perché ai vincoli si sono della “politica partecipata” (abolizione delle province, negazione del diritto al voto per il Senato, scomparsa dei partiti) e alla nascita dei movimenti che fanno riscontro all’antipolitica che si è “ri-nazionalità?”.
La crisi, di certo, è nel “neocentralismo” del governo, mentre la ricerca della verità che dà “fiducia” al “rinnovamento”, è nella “rifondazione” della politica in periferia (quartieri, comuni e città).
Il consenso del cittadino, per il sindacato della Uil pensionati, non può essere travolto dall’impotenza, dall’impopolarità, dalla corruzione, dai faccendieri o mal affari galoppanti e (forse) gestori del “Supercapitalismo” (Robert Reich) o della “liberalizzazione del Commercio che non aiuta l’immediato problema del mondo” (Paul Krugman).
Vi sono politici e sindaci che lavorano e amano difendere il “Bene Comune”, restituire e consegnare alla propria comunità e ai propri figli con “dignità e onore” una “città vivibile”.
Si chiedono risposte non solo “rimuovendo le sacche deficitarie negli ospedali” e non criminalizzando i pensionati, ma ascoltando e applicando la Consulta sull’intero adeguamento delle pensioni per gli anni 2012 – 2013 del perché i “diritti acquisiti” vanno rispettati.
La Uil pensionati sa che fare il sindaco oggi è difficile, ma non è impossibile. La “res publica” non deve essere “sotto la sferza dei giudici e del malcontento per una parte della cittadinanza”. Essa ha la finalità di non essere “pericolosa ed effimera”, ma di restituire “fiducia e amore” verso il “Bene Comune” facendo prevalere il “diritto al lavoro” e non al “pluslavoro” o alla “premialità”.
Il lavoro è garantito dalla Costituzione e crea benefici alla persona e alla sua famiglia, ma ha “diritti e doveri” da rispettare e in questi s’identifica la professione e dà possibilità di lavoro a chi non ne ha. In Italia esiste una ripresa economica senza lavoro. In Puglia esiste un triste primato. La disoccupazione giovanile ha raggiunto il 58 per cento. La povertà naviga nelle famiglie. I pensionati poveri sono costretti a vendere i “propri gioielli” per alimentarsi, comprare le medicine e pagare le tasse.
Le risorse economiche del sindaco sono, purtroppo, insufficienti sia per soddisfare le esigenze dei cittadini sia per affrontare i problemi di uno Stato sempre più famelico verso le realtà comunali.
L’apertura è nel creare un “nuovo Contratto Sociale” condiviso tra politica, Banche, Imprese e Terzo Settore.
L’operaio ha bisogno di lavoro e nel nostro territorio la prevalenza è nell’edilizia, nell’agricoltura e nel turismo. Il sindaco ha il compito di aprire un “dialogo” partecipato di fiducia e di positività senza invadere campi che non sono propri combattendo la povertà invasiva nelle nostre famiglie e salvaguardando e difendendo l’ambiente che è “crescita economica e sociale dell’umanità”.
La Uil pensionati territoriale di Brindisi augura ai Sindaci di riuscire a superare le sfide quotidiane dando ai cittadini nella ridistribuzione delle risorse, un messaggio di giustizia e di equità privilegiando il lavoro per i giovani e creando i presupposti per una sanità eccellente e moderna che curi gli ammalati evitando “tempi di attesa molto lunghi” e “viaggi della speranza” verso altri territori.
Il segretario territoriale
Tindaro Giunta