ha assunto un ruolo politico privilegiato nella collettività, assumendosi a carattere universale dei diritti umani, l’onere e la garanzia di curare la salute della persona. La Uil pensionati di Brindisi crede da sempre in una Salus Compact, che possa armonizzare il diritto a un’equa sanità eccellente in tutto il Paese. Secondo il nostro sindacato è possibile avere anche nel Sud una sanità più ricca con servizi e livelli essenziali di assistenza eccellenti, tale da poter tutelare le famiglie ed evitare costi e sprechi sia sull’ammalato sia sulle regioni più povere. In Italia l’art. 32 della Costituzione italiana, ne assicura il diritto di cura della salute indiscriminatamente, trasferendo ai ministeri del Lavoro, della Salute e delle Politiche sociali, l’attività di coordinamento e alle regioni quella dell’attuazione delle finalità. Il Servizio sanitario nazionale è tenuto a garantire a tutti, gratuitamente o in compartecipazione, le prestazioni e i livelli essenziali di assistenza, soddisfacendo gli obiettivi di salute. I principi sono di appropriatezza relativa e di determinatezza della malattia dimostrandosi utile per ridurla o eliminarla. L’assistenza sanitaria dovrebbe essere per il nostro territorio brindisino soddisfazione dell’esigenza dei bisogni sanitari a tutela e benessere dei nostri concittadini, rivalutando non solo la priorità delle cure domiciliari ma anche, le malattie rare e le cure specialistiche ospedaliere. Dagli anni novanta, nonostante che vi sia stata non solo in Italia e nel mondo una rivoluzione culturale innovativa tecnologica, la nostra sanità territoriale purtroppo, ha subito un “risiko” di modello chiuso di stile anglosassone, altalenante tra “chiudere, aprire e spostare ospedali e servizi”. Il tutto a scapito degli ammalati brindisini, soprattutto poveri, che hanno subito e pagano tuttora le tipologie di prestazioni tramite il pagamento di ticket, oltre i vari finanziamenti attraverso le fiscalità generali, con imposte dirette (addizionale Irpef e Irap) e indirette (compartecipazione all’Iva, accise sulla benzina). Il tutto a danno della nostra efficienza e dell’immagine territoriale che, nonostante la ritrosia di una sanità di qualità, è stata appesantita da un piano di rientro e di riordino ospedaliero, che ha fatto e lascia versare “lacrime e sangue” agli ammalati e alle loro famiglie, le cui tracce rimarranno per tutta la vita. Il decreto del 19 giugno 2015 concentra le sue diverse finalità sull’”aumentare la qualità dell’assistenza, la sicurezza delle cure e l’uso appropriato delle prestazioni concentrando nell’ospedale le attività su patologie”. La Uil pensionati chiede al governatore della Puglia Emiliano di riconoscere al territorio brindisino, un’identità sanitaria di eccellenza, migliorandone la cura e la salute della persona e limitandone il ricorso alla migrazione sanitaria verso il Nord attraverso l’attuazione di un Patto per la salute, di una riorganizzazione del livello ospedaliero e di trasferimento di attività a livello territoriale potenziando gli ospedali locali comunali, migliorandone la qualità dei servizi e incrementandone l’efficienza e l’assistenza territoriale. L’invito della Uil pensionati di Brindisi è nel ridisegnare l’offerta di cure ospedaliere e territoriali brindisine in “cure sociosanitarie di eccellenze” nelle comunità locali dove gli Ospedali sono esistenti. La prospettiva potrebbe essere in una programmazione significativa e lungimirante che possa dare rilevanza all’aspetto demografico che valuti nel divenire, non più tardi del 2030, una popolazione che sarà composta da un sessantenne ogni due giovani ventenni. La sanità in Puglia e a Brindisi, non può fossilizzarsi sul costo del ticket farmaceutico e ospedaliero da un lato, mentre dall’altra, invece, si è succubi della sanità specialistica di quella del Nord. Lo dimostrano la povertà esistente, “infatti, i nuovi poveri ammalati comprano meno farmaci”, e l’afflusso migratorio dei pazienti brindisini per alcune terapie al Nord. La Uil pensionati di Brindisi chiede ai politici di assumersi l’onere di essere parte attiva convertendo ogni “Ospedale da chiudere” in “Ospedale Centro Terapeutico di Eccellenza” con riferimenti innovativi di formazione e ricerca per il personale medico e paramedico. Ci si chiede del perché non convertire in un’area specialistica (oncologia, chirurgia, pneumologia) gli ospedali “San Camillo de Lellis” di Mesagne e di San Pietro Vernotico, poiché esistono nel territorio Istituti e Centro di Ricerca importanti evitando di lasciare “rami secchi” di apparecchiature, inutilizzate e chiuse nei laboratori ospedalieri. Per la Uil pensionati tutto ciò non è una “sfida che deve avvenire”, ma un mutamento culturale dove il diritto a un welfare democraty non deve essere considerato solo una “pretesa” quando è una richiesta giusta ed equa. Il diritto non è nel voler di più ma è nel dare ciò che è dovuto “lavoro ai nostri giovani cervelli” e “rifiuto della forbice” tra regioni ricche con migliori cure e la nostra, più povera con minore assistenza e meno servizi. Per il nostro sindacato tale richiesta è rafforzata anche dal valore etico: molti di questi Ospedali brindisini sono stati donati da benefattori locali, persone generose che hanno voluto essere prossimi e d’ausilio per la cura della salute dei concittadini. Queste strutture per Noi sono dei valori aggiunti e non un onere per lo Stato o un “ramo secco”. La Uil Pensionati crede negli sforzi della nuova politica per una cultura sanitaria diversa da quella odierna. Nel territorio brindisino abbiamo politici giovani, aperti al dialogo e che sono i nostri suffragati e delegati. Le nostre riflessioni sono di convergenza, di condivisione e di presa di coraggio. Noi chiediamo integrazione e multi professionalità. A noi non piacciono la sudditanza e la migrazione. Per Noi convergenza, condivisione e coraggio sono la sintesi del “dare positività e giusto valore” agli ammalati e a chi ha bisogno di cure. Dare uno scossone di rinnovamento verso la direzione e garanzia del diritto all’assistenza, ai servizi e alle cure, è possibile solo se c’è nel nostro territorio una struttura sanitaria locale come “Centro Terapeutico di Eccellenza” per area (medica, chirurgica, oncologica, intensiva ed emergenza urgenza), che possa curare evitando l’esistente ondata di migrazione degli ammalati dal Sud verso il settentrione. La presa in carico della persona ammalata, la continuità dell’assistenza, delle cure e il governo dei bisogni sanitari, sociosanitari e di assistenza delle persone e delle famiglie, renderanno qualificante la crescente consapevolezza della centralità del “Centro Terapeutico per area”, tale che sicuramente sarà leva di cambiamento per il miglioramento dell’intero sistema sanitario. Questo potrebbe essere, rappresentare ed essere guida verso un modello di cura efficace, appropriato e di eccellenza evitando costi e spese di cure alla sanità pugliese e alle famiglie dell’ammalato verso le Aziende sanitarie del Nord. La Uil pensionati territoriale di Brindisi ha fiducia nella condivisione della politica che tutela il cittadino fragile e crede che il cambiamento nel nostro territorio sia un rinnovamento ineludibile ma di certo è sicura che la cura alla salute e la sanità nel territorio brindisino possano migliorare e trasformarsi in eccellenza solo favorendo la collettività cambiando, aggiornandosi e rinnovandosi. Il segretario provinciale Tindaro Giunta
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