Grande attesa a Mesagne per il "Fanoi" di S. Antonio

Gennaio 15, 2016 3331

fanoi di mesagneAnche la città di Mesagne ha la sua "focara"

costruita con le fascine di vite e alta alcune decine di metri. Sarà accesa domenica sera al termine di una serie di eventi religiosi e civili. Dunque manca davvero poco all'inizio della festa in onore di S. Antonio Abate, festa antichissima, nata come rito propiziatorio per la nuova annata agraria, per questo una delle ricorrenze più sentite nelle comunità contadine come la nostra. La manifestazione, organizzata dalla Parrocchia S. Antonio di Padova con il patrocinio del Comune di Mesagne, prenderà vita, come di consueto, il 17 gennaio con il raduno presso la erigenda nuova chiesa parrocchiale per la celebrazione eucaristica. Anche quest’anno il 17 gennaio ha suscitato grande euforia contagiosa nella realizzazione della pira da incendiare con le fascine di tralci di vite secchi, sapientemente disposte da un gruppo di appassionati sostenitori dell’evento. Una grande festa allora, a metà tra il ripristino del significato vero delle tradizioni e tanta voglia di stare insieme. Da sempre la festa di S. Antonio Abate è vissuta con grande partecipazione. A Mesagne c’era la tradizione di realizzare “lu fanoi” nei crocicchi delle strade per affidare al protettore del fuoco e degli animali il duro lavoro dei contadini. Ripresa e giunta alla sua terza edizione nella città dei Messapi, la tradizione del falò che brucia nel giorno di S. Antonio Abate diventa, da un lato, un motivo per ringraziare per i frutti della terra e, dall’altro, l’annullamento del male che lascia il posto a nuovi rapporti e relazioni fraterne. Dopo la messa e la benedizione degli animali ci sarà una mega pettolata. Infine l'accensione del "fanoi".