in questi anni un vespaio di polemiche a Mesagne, è il drastico ridimensionamento dell'ospedale "De Lellis". I vari piani di riconversione proposti in questi anni dalla Regione, con i governatori Fitto, Vendola ed Emiliano, e dalla direzione sanitaria non sono mai stati applicati. Basta ricordare quello che fu presentato nel 2013 in Consiglio comunale dall’allora direttore generale, Paola Ciannamea. All’epoca, infatti, si parlò della realizzazione di un Presidio Integrato Ospedale – Territorio (Piot), fino ad arrivare all’ultima proposta, quella relativa al marzo 2015, che in pratica ha spento ogni speranza di far rimanere in vita il "De Lellis". La delibera regionale 427/2015, anche questa ancora disapplicata, prevede che il plesso ospedaliero di Mesagne sia riconvertito in struttura di assistenza territoriale, configurato quale Presidio Territoriale di Assistenza – PTA. Nella riconversione è prevista l’attivazione di tre nuovi servizi: l'Ospedale di comunità con12 posti letto, la Residenza sanitaria assistita R1 con 20 posti letto e l'Hospice con 12 posti letto. "L'ospedale di Mesagne paga, probabilmente, la vicinanza territoriale con Brindisi - ha spiegato il dottor Vito Lenoci, consigliere comunale delegato alla Sanità .- Ecco perché si è resa necessaria una sua riconversione diventando un punto di lungodegenza e riabilitazione per quanto concerne i posti letto e servizi ambulatoriali con aggiunta di Day Hospital e Day Service per quanto riguarda l'assistenza territoriale". Alcuni mesi fa il sindaco Pompeo Molfetta e il consigliere Lenoci hanno incontrato il direttore generale dell'Asl, Pasqualone. "Nell'incontro abbiamo auspicato un rafforzamento dell'assistenza territoriale con adeguamento e aumento di specialisti ambulatoriali, servizi per la diagnostica strumentale, Tac e Rm, il rafforzamento e l'incremento di Day Service per patologie croniche a scopo preventivo", ha aggiunto Lenoci secondo cui "il rafforzamento e l'incremento dei servizi territoriali sono indispensabili ed hanno la finalità di migliorare complessivamente la salute dei cittadini, ridurre i ricoveri ospedalieri con risparmio delle risorse, e diminuire le liste di attesa che alcune volte raggiungono tempi biblici". Critica sulle proposte dell'Amministrazione è l'opposizione. "A nostro avviso vi sono infinite possibilità di riutilizzo del complesso ospedaliero che meglio potrebbero rispondere alla domanda di salute proveniente dal territorio atteso che Mesagne può soddisfare un bacino di utenza di oltre 70 mila abitanti", ha spiegato Antonio Calabrese, segretario di Progettiamo Mesagne. Per il movimento politico, viste le dotazione e le attrezzature preesistenti, e al fine di non smantellarle per evitare ingiustificati sprechi di risorse pubbliche, "bisognerebbe mantenere i servizi in Day Surgery e Day Hospital di Chirurgia endoscopica e chirurgia generale a basso rischio per pazienti a basso rischio per liberare l’ospedale provinciale di Brindisi da tutte quelle attività e procedure che non hanno bisogno di elevata intensità di cura". Inoltre hanno proposto la collocazione di un centro dialisi, la realizzazione di un centro di prevenzione e promozione della salute e l'implementazione di un centro di riabilitazione: cardiopolmonare, ortopedica, geriatrica.
Breaking News :