Settimana del "Dona Cibo" nelle scuole di Brindisi

Marzo 19, 2016 1970

2016-03-19 130915Un cartone nell’atrio o nel corridoio principale e decine di giovanissimi che alla spicciolata vi portano pasta, pelati, conserve, omogeneizzati e tutto quanto può essere utile a chi ne ha bisogno.

Ѐ una inedita scena di solidarietà che si ripete dal 2007 in diverse scuole italiane di ogni ordine e grado – specialmente del centro nord - nel periodo immediatamente precedente alle festività pasquali. Quest’anno il “Donacibo” – questo il titolo dell’iniziativa caritativa – si è celebrato da lunedì 14 a sabato 20 marzo anche in diversi istituti scolastici di Brindisi: gli istituti comprensivi Centro, Centro 1, Paradiso, Sant’Elia, Cappuccini, Il Liceo Linguistico “Palumbo” ed il Liceo Scientifico “Fermi” e molte altre, anche in provincia, che si sono già prenotate per il prossimo anno.

«L’iniziativa vuole educare i giovani alla solidarietà, riflettendo su problemi quali povertà ed indigenza, promuovere il cambio di atteggiamento nei confronti dello spreco di cibo e soprattutto promuovere la cultura del “dono” riconoscendo che tutto ci è dato e che la vita stessa è un dono» si legge nella brochure degli organizzatori, l’associazione Banco di Solidarietà che ha come motto delle sue iniziative un assunto che da solo rende chiare le finalità del gesto: «condividere le necessità quotidiane per condividere il senso della vita».

«Non è un caso – ci spiega una insegnante del «Palumbo» che ha accompagnato in questa settimana i ragazzi – che il gesto del dono di alimenti in sé è solo conseguenza di una riflessione più ampia che ha interessato i ragazzi, specialmente i volontari». All’inizio di ogni giornata sono dedicati alcuni minuti alla lettura e riflessione di un piccolo testo – quest’anno sono state scelte le parole di papa Francesco e la testimonianza di un volontario – che puntano a darne il senso e non farlo scivolare in mera elemosina». Una modalità originale di fare in un’epoca «in cui tutto sembra dire il contrario». «Nel donare il ragazzo intrinsecamente si chiede a chi vada quel dono, quale volto ne abbia bisogno e così progressivamente la domanda assume contorni esistenziali: se lui attende il pacco di alimenti, io cosa attendo nella mia vita?».

L’esperienza del Donacibo richiama ai più – per modalità e finalità - la più conosciuta Colletta Alimentare, la giornata che ogni fine novembre coinvolge volontari ed operatori commerciali in ogni città d’Italia con l’obiettivo di «fare la spesa per chi ne ha bisogno». Il padre spirituale è il medesimo: don Luigi Giussani e la sua esperienza di caritativa nella Bassa Milanese degli Anni 60.

Il sacerdote brianzolo diceva spesso ai suoi ragazzi che è «la natura dell’uomo a darci l'esigenza di interessarci degli altri: quando c'è qualcosa di bello in noi ci sentiamo spinti a comunicarlo agli altri. Quando si vedono altri che stanno peggio di noi, ci sentiamo spinti ad aiutarli in qualcosa di nostro. Quanto più noi viviamo questa esigenza e questo dovere, tanto più realizziamo noi stessi. Se non riusciamo a dare, ci sentiamo diminuiti. Interessarci degli altri fa compiere noi stessi e il gesto di caritativa serve ad imparare questo».

 

Ultima modifica il Sabato, 19 Marzo 2016 13:11